31 Gennaio 2010
SI SCRIVE “ABORTO volontario” MA SI LEGGE “OMICIDIO”!
Spenderai solo dieci minuti per leggere questo articolo e poi potrai
scegliere se cestinarlo o passarlo a qualcuno. Nel frattempo saranno già
morti nel mondo altri 900 bambini per aborto procurato, che faranno parte
dei 53 milioni complessivi ogni anno! (Vd. Statistiche in fondo
all’articolo).
Ed ora è arrivata anche in Italia, dal mese di luglio 2009, la pillola
abortiva RU486 a cauterizzare le coscienze dei ginecologi che in questo modo
non dovranno “sporcarsi le mani” per praticare l’aborto!
La
ricerca scientifica
per trovare una pillola
che avesse un verificato effetto abortivo ebbe inizio fin dagli anni ‘70 in
Francia, quando un gruppo di chimici ed endocrinologi guidati da
Etienne-Emile Baulieu ed
Edouard
Sakiz, cominciò a lavorare per realizzare una gamma di
molecole in grado di regolare l'attivita'
ormonale e anti-ormonale.
Nel
1982
venne presentata la nuova sostanza anti-progesterone: il
mifepristone. Chiamata col codice 'Ru
38 486' ed in seguito denominata in forma abbreviata
'Ru486', questa sostanza venne presentata al mondo come un'alternativa
all'aborto
per aspirazione.
La Francia
fu il primo Paese ad
adottare
il nuovo metodo abortivo nel
1988
seguita,
2
anni dopo, da
Gran Bretagna e
Svezia.
Nel
1999
la pillola fu ufficialmente
introdotta
in Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Paesi Bassi,
Svizzera, Israele, Lussemburgo, Norvegia, Tunisia, Sudafrica, Taiwan, Nuova
Zelanda e Federazione russa.
Il suo
utilizzo
nel corso degli ultimi anni si è
diffuso
a tal punto che nel
2005
il mifepristone e' stato aggiunto alla
lista dei
farmaci dall'Organizzazione
mondiale della sanità e sono state definite le
linee guida per il
suo
impiego.
In
Italia,
l'utilizzo della pillola abortiva Ru486 è fatto nel
rispetto
della
legge 194
sull'interruzione
volontaria di gravidanza. La pillola, pertanto, non sara'
disponibile in farmacia e potra' essere assunta
solo in
ospedale. Il suo
uso
è stato limitato entro la
7°
settimana di gestazione, mentre il termine più diffuso negli
altri paesi europei è entro la 9° settimana. Il ginecologo
Silvio Viale, uno dei primi sperimentatori della 'Ru486'
in Italia presso l'Ospedale
S. Anna di Torino, ha detto che la donna dovrebbe rimanere ricoverata
per almeno 3 giorni dalla assunzione della Ru486 per avere la certezza che
l'aborto avvenga in ospedale.
“Tale permanenza tuttavia
non è necessaria” - afferma
Viale
- “'l'espulsione del
materiale abortivo entro la settima settimana si traduce in una
mestruazione piu' abbondante e il processo della fase abortiva puo'
durare da pochi minuti a poche ore. Anche se la fase espulsiva avviene fuori
dall'ospedale, cio' non e' rischioso per la donna''.
Solo
“materiale abortivo?
Ma come si fa a
chiamare “materiale abortivo” i resti smembrati e liquefatti di un bambino?
Un bambino nel
grembo materno viene chiamato, dagli esperti, “embrione” fino alla decima
settimana di sviluppo e “feto” da quel momento in poi; in realtà questa
distinzione è puramente arbitraria in quanto il processo di sviluppo è
continuo e progressivo senza interruzioni. Di fatto il bambino
comincia a crescere dal momento del concepimento e continua a svilupparsi
fino a quando muore. Dovremmo imparare ad affermare che un bambino viene al
mondo al momento del concepimento e non quando esce dalla pancia della
mamma! Da quel momento infatti egli esiste e
comincia la sua crescita. Il parto è soltanto una esperienza per “venire
alla luce”, traumatica tanto quanto possono esserlo altre tappe di crescita
durante la vita di ogni essere umano, molte delle quali sono anche uniche ed
irripetibili.
Questa è la foto
di un “embrione” di sette settimane, termine per l’autorizzazione all’uso
della RU486!
Il cuore già batte,
occhi, organi interni, piedi, gambe, mani, sono già lì e stanno
semplicemente crescendo, se nessuno interviene a fermare questa crescita.
Se osserviamo bene
e riflettiamo dobbiamo concludere che ci vuole coraggio a chiamare
“materiale abortivo” ciò che potrebbe restare, in caso di aborto, di questa
creatura che ha già, come si può ben vedere, tutte le caratteristiche
definitive di un essere umano.
Un embrione
vale meno di un cane!
Con tutto l’amore
ed il rispetto per i cani e per gli altri animali ( e per tutte le forme di
vita) un fatto ancora FA TRISTEMENTE RIFLETTERE: mentre la legge italiana
inasprisce la pena per chi abbandona o maltratta un animale (senza neanche
arrivare ad ucciderlo) fino all’arresto, per chi uccide i bambini più
piccoli (gli embrioni) non è prevista alcuna pena legale. Infatti, il
maltrattamento di animali,
in
diritto penale, è il
reato contemplato dall'art.
544-ter del
Codice Penale ai sensi del quale:
“1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una
lesione ad un animale ovvero lo
sottopone a sevizie o a
comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche
etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da
3.000 a 15.000 euro... La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al
primo comma deriva la morte dell'animale.”
Quindi se si
maltratta un animale, anche senza arrivare ad ucciderlo, si può finire in
galera, invece se si uccide un bambino con il consenso medico non si incorre
in alcun reato. Bisogna ricordare che la legge 194 sull’ Interruzione
Volontaria Gravidanza (IVG) permette il ricorso all’aborto (con modalità
diverse dall’assunzione della pillola RU 486) fino al terzo mese ed anche
oltre. inoltre, in casi particolari, la legge consente di ricorrere al
cosiddetto "aborto terapeutico"
Reato o pena?
Anche se una
donna che decide di abortire non incorre in nessun reato legale, non si può
dire che comunque non vada incontro a nessuna “pena”.
Quante sono le
donne che dopo aver abortito volontariamente non siano colpite da sensi di
colpa, incubi notturni con sogni del volto del bambino mai nato, depressione
o vari altri disagi psicologici?
Inoltre problemi
fisici e conseguenze sulla salute possono essere sempre un rischio che
accompagna l’atto abortivo, fino al cancro al seno che molti medici
collegano all’aborto, indicandolo come una causa d’insorgenza di questo
tumore.
E Dio cosa ne
pensa?
Noi cristiani
vogliamo ancora dare credito al pensiero di Dio così come è espresso nella
Sacra Bibbia. E’ lì, infatti, che facciamo le scoperte più interessanti
intorno all’amore ed alla cura di Dio per la vita nel grembo.
Nel salmo 71 al
verso 6 è scritto:
“Tu ( Dio) sei
stato il mio sostegno fin dal grembo materno, tu m’hai tratto dal grembo di
mia madre; a te va sempre la mia lode!”
Qui c’è la forte
consapevolezza che è Dio a sostenere la nostra vita, e non soltanto da
quando veniamo alla luce, ma già dallo stadio “embrionale”!
Nel libro di Isaia
al capitolo 44, verso 2, parla il Signore stesso, presentandosi come colui
che “ ti ha fatto, che ti ha formato fin dal seno materno”,
dimostrando che Dio non è estraneo alla formazione ed allo sviluppo
dell’individuo nelle fasi iniziali della vita.
In un altro salmo,
il 139, è scritto così:
“Io ti
celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le
tue opere, e l'anima mia lo sa molto bene.
Le mie ossa non
ti erano nascoste, quando fui formato in segreto…
I tuoi occhi
videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i
giorni che mi eran destinati, quando nessuno d'essi era sorto ancora.
Oh, quanto mi
sono preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant'è grande il loro insieme!”
Anche nella lettera
ai Galati l’apostolo Paolo esprime la consapevolezza che Dio aveva formato
un piano per lui fin da quando era nel grembo di sua madre:
“ Ma Dio che mi
aveva prescelto fin dal seno di mia madre e mi ha chiamato mediante la sua
grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo…”
( Gal. 1:15)
Ora pensiamo quanto
può essere grave agli occhi di Dio l’interruzione di una vita per la quale
Egli si era già premurato di formare un piano meraviglioso. E’ vero che il
piano di Dio spesso è anche interrotto dall’individuo stesso che manifesta il
peccato separandosi dalla comunione con il Creatore, ma quale maggior
delitto è commesso da chi interrompe la vita ed impedisce il piano di Dio
per un'altra persona?
°°°
Lettera d’un bambino mai nato alla madre
che non ha mai abbracciato.
Cara mamma, anche se non sei mai stata una buona madre, ti scrivo perché
sono pur sempre tuo figlio; quel figlio che non hai avuto, che mai è venuto
alla luce ma che comunque vive, dato che la morte, anche quella che ho
subito io per aborto, non mette veramente fine alla vita che Dio ci ha dato…
Cara mamma, è passato del tempo dal giorno in cui mi sono sentito sradicare
con violenza dalle tue viscere, ed ho trovato finalmente il coraggio di
scriverti per dirti che ti voglio comunque bene, anche se mi hai negato la
vita subito dopo avermela data. Ti voglio bene perché so che ti hanno
ingannata dicendoti che non ero altro che un embrione informe, mentre invece
il mio cuore già batteva, e tu sai bene di essere viva proprio perché il tuo
cuore batte…e se si commuove batte ancora più forte.
Cara mamma, mi dispiace tanto di non averti potuto offrire l’affetto e
l’amore che ogni bambino dona alla propria madre… E mi fa male pensare che
avevo già mani per toccarti e braccia per abbracciarti, occhi per guardarti,
orecchie per sentirti e piedi pronti a correrti incontro dopo aver imparato
a camminare.
Ti hanno fatto credere che la mia era solo apparenza di vita. Avevo solo
sette settimane e mi chiamavano “embrione”, ma tu ricorderai che avevi già
pensato ad un nome diverso per me, un nome normale, di quelli che ogni
genitore sceglie liberamente per il proprio bambino.
Cara mamma, forse non ci incontreremo, forse non verrai mai a trovarmi qui
dove mi trovo.
Forse quando la tua vita finirà scoprirai che l’inganno più grande nel quale
sei caduta è l’aver creduto che non ci fosse niente di male nella scelta di
interrompere la gravidanza, che uccidere un figlio per aborto non è peccato
e che non c’è punizione per questi reati.
Cara mamma, ti scrivo per mandarti un messaggio di speranza. Prima che la
tua vita finisca, prima che Dio, davanti al quale mi trovo, ti chieda conto
di quello che hai fatto decidendo al posto suo di togliermi la vita, prima
che sia troppo tardi, ti supplico di chiedere a Gesù Cristo di perdonarti.
E’ l’unico che può farlo, è l’unico che ha il potere di aprirti una via
affinché potremo un giorno incontrarci e finalmente
abbracciarci…
(Marco Ielo)
BAMBINO DI
TRE MESI. (noi ci rifiutiamo di chiamarlo “feto”). Questa immagine è passata
alla storia. Le labbra si aprono e chiudono, la fronte si raggrinza, l'area
delle sopracciglia si solleva come per meraviglia, la testa si volta. Un
essere umano vive ed agisce nel suo primo ambiente naturale.
STATISTICHE SUGLI ABORTI IN ITALIA E NEL MONDO
IN ITALIA
N° IVG (Interruzione volontaria di gravidanza) per area geografica,
1983-2002
(da
Relazione Ministero della Salute 24 ott 2004 e dal rapporto
2005) |
|
1983
|
1991
|
2001
|
2002
|
2003
|
2004
|
NORD |
105430 |
67619 |
58311 |
59827 |
|
|
CENTRO |
52423 |
34178 |
28370 |
28899 |
|
|
SUD |
57441 |
44353 |
34056 |
33658 |
|
|
ISOLE |
18682 |
14344 |
11497 |
11722 |
|
|
TOT. ITALIA |
233976 |
160494 |
132234 |
134106 |
132170
|
136700 |
OGNI GIORNO |
641
|
439
|
362
|
367
|
362
|
374
|
Rendiamoci conto di cosa voglia dire 374 aborti (2004) ogni giorno...16
ogni ora...1
ogni 4 minuti!!
IN TUTTO IL
MONDO
dal sito dell'OMS: "Ci sono 80 milioni di gravidanze non volute stimate
all'anno.
Di questi,
46 MILIONI STIMATI
sono abortiti in modo ivg."
126 mila ogni giorno
...5250 ogni ora
...87 ogni minuto
...più
di 1 aborto ogni secondo!!
TEST
ETICO-MORALE SULL’ABORTO.
Domanda: Consiglieresti l’aborto come alternativa, in una delle seguenti
situazioni?
1)
Un predicatore e sua moglie
sono molto poveri; hanno già 14 figli quando scoprono di aspettare il
quindicesimo bambino. Tenendo conto della tremenda povertà in cui vivono ed
il gran numero di figli, considereresti l’aborto, raccomandandolo come
possibile soluzione?
2)
Il padre è ammalato di
raffreddore, la madre di tubercolosi ed hanno già avuto quattro figli. Il
primo è cieco, il secondo è morto, il terzo è sordo ed il quarto è malato di
TBC. La madre scopre di essere di nuovo incinta. Data l’estrema situazione,
terresti in considerazione la possibilità di abortire?
3)
Un uomo bianco violenta una
tredicenne di colore che resta incinta. Se fossi il genitore della ragazza,
consideresti la possibilità di farla abortire?
4)
Un adolescente è gravida e non
sposata, il suo fidanzato non è il padre del bambino e lei è molto
contrariata per tutta la situazione. Suggeriresti di abortire?
Esito: Se hai
risposto “SI” in una di queste situazioni:
-
Nel primo caso, avresti ucciso
John Wesley, uno dei più grandi predicatori evangelisti del 19° secolo.
-
Nel secondo caso avresti
ucciso il musicista Beethoven.
-
Nel terzo caso avresti ucciso
Ethel Waters, la più grande cantante di colore di “musica gospel”.
-
Nel quarto caso avresti
dichiarato l’assassinio di Gesù Cristo.
|