Si é concluso a Pizzo il Christmas festival “I LOVE LIFE” ideato e organizzato dalla nostra associazione. Tre giorni intensi, dal 14 al 16 dicembre, in cui si é data libera espressione ai talenti artistici dei giovani, delle animatrici e dei volontari coinvolti nei progetti di Acqua della vita in un contesto di sensibilizzazione verso alcune delle problematiche “classiche” ma mai fuori moda, purtroppo, che affliggono l’universo giovanile. Buona l’affluenza di pubblico e nutrita la partecipazione di artisti, cantanti e musicisti del “Laboratorio Giovani sognando”. Lodevole l’impegno dei tanti volontari dell’associazione. Graditissima la visita delle autorità comunali nelle persone del Sindaco Gianluca Callipo, dell’ass. Pasquale Marino e dell’ass. Sharon Fanello il sabato sera. Elencare tutti gli artisti, i volontari che hanno reso possibile l’evento sarebbe arduo. La prima giornata è stata dedicata ai bambini con il teatrino dei puppets e le animatrici del progetto Children to Jesus. Il secondo giorno, venerdì, ha visto coinvolti i ragazzi e i giovani del Laboratorio artistico Giovani sognando; l’ultima serata è stata dedicata allo sviluppo del tema sensibile di questo festival che, come è stato già detto, prende spunto dal desiderio di trasmettere ai giovani l’amore per la vita, per l’arte, per la musica e la cultura, declinando il tutto in un nuovo paradigma che vede la fede quale insolita proposta per dare valore a tutto ciò che di buono offre questa parabola controversa che è la vita. In un mondo che sembra non accorgersi di quanta morte o vita surrogata sia propinata, ai giovani in particolare, e spacciata surrettiziamente per vita, noi crediamo che i giovani, per amare la vita debbano imparare prima a distinguerla da tutto ciò che è avvelenato e che conduce, prima o poi, verso qualche forma di morte. Infatti proporre ai giovani le forme nobili dell’espressione artistica, sportiva e culturale e incoraggiarli a credere in quello che fanno, nei loro talenti, significa metterli in grado di scegliere con criteri sicuri ciò che proviene dagli impulsi fisici, emotivi e spirituali migliori, per poi scartare decisamente tutto ciò che ha soltanto parvenza di vita. Con questa convinzione profonda, nella terza e ultima serata, infine, abbiamo dato spazio a chi di vita se ne intende davvero, per averla creata e donata, cioè Dio! Approfittando della vicinanza del Natale, la festa che ricorda la nascita di Gesù, abbiamo presentato ai giovani il Maestro di Nazareth attraverso una delle sue migliori dichiarazioni: “Io sono venuto per darvi vita e darvela in abbondanza!” (Giov.10.10). Se molti ragazzi finiscono per muoversi in sistemi che conduco ad alienazione progressiva, non sarà perché, forse, non hanno mai assaporato la vera vita? Droga, alcol, depressione, disperazione, solitudine, istinto di suicidio, vuoto esistenziale, impulso distruttivo e autolesionista, assenza di speranza… sono tutte cose che spesso nel cuore di chi le vive non hanno conosciuto alternative. Abbiamo dunque presentato l’opera di chi la vita l’ha inventata davvero, di colui che ha detto anche: ” Io sono la vita!” Lo abbiamo fatto raccontando storie vere. Storie di vita e storie di ragazzi trasportati dal male al bene. Anche storie di morte…sì, ma indicando la via d’uscita, indicando la fede cristiana in Dio come arma vincente per avviarsi risolutamente alla vita. Un grazie speciale al pastore cristiano Aquileone Souza Santos che ha commosso i giovani provenienti da varie citta calabresi con la sua esperienza di vita e con le sue riflessioni appassionate. Grazie anche ai ragazzi che si sono esposti personalmente per raccontare la loro uscita dai loro tunnel bui mediante la fede.
Un cenno, per finire, a tre parole chiave che sono state rilasciate dopo aver trasmesso il contributo video di un reportage sul mondo della tossicodipendenza: sensibilizzazione- compassione – repulsione. Tre parole date a tutti i giovani sensibili per far loro sentire compassione verso chi vive una vita malata, un amore tossico per la vita, e ha bisogno proprio del loro aiuto. Fare un raffronto fra la vita e la morte offerta da droghe alcol, dipendenze, per non essere tentati di andare verso l’autolesionismo. Quindi sentire repulsione verso tutto ciò che produce morte.
Il festival si è concluso dopo tre giorni di festa, di suoni, forme e colori, indicando la via sicura contenuta nei principi eterni del Maestro della sensibilità e della creatività, Gesù Cristo.
(Marco Ielo)