Spesso per pigrizia e/o per vergogna evitiamo di parlare di Gesù ai nostri conoscenti dicendo a noi stessi che tanto non capirebbero, che non sono interessati o che non è quello il momento più opportuno o altre scuse di questo genere, senza pensare che forse non avremo altre occasioni per parlare loro dell’unica via che esiste per essere salvati e scampare così alla condanna eterna dell’inferno.
San Paolo diceva: « Guai a me se non evangelizzo » e proprio l’ultima cosa che Gesù disse ai suoi discepoli prima di essere elevato in cielo fu:” Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni reatura.”(marco 16:16).
Ma è così importante evangelizzare?
Se anche voi vi state facendo questa domanda continuate a leggere e conoscerete la risposta.
Dio parla in molti modi e maniere, ce lo siamo sempre immaginati come un essere eterno, quindi vecchio, che non utilizzerebbe mai le nuove tecnologie per parlarci e invece anche Dio è un appassionato di IT (Information Technology) e sabato scorso ad un’Agàpegiovani (questo termine sta ad indicare alcuni incontri che si svolgono ogni sabato pomeriggio a Pizzo alle 18:30 presso la sede dell’associazione dove un gruppo di giovani si incontrano per stare insieme e condividere l’amore di Dio, – infatti la parola “agape” è una parola greca che sta proprio ad indicare quell’ amore soprannaturale, immutevole e incondizionato che Dio ha per i giovani), utilizzando un moderno notebook e un videoproiettore, Dio ha deciso di parlare ai ragazzi che si erano recati all’incontro proprio dell’importanza di evangelizzare; per far ciò si è servito di un filmato breve ma molto forte che non ha lasciato per nulla indifferenti gli spettatori.
In questo filmato si racconta la storia di due amici John e Zac; John è credente, mentre Zac no; anche se molte volte John aveva sentito la spinta di parlare a Zac di Gesù, dell’opera della croce e della salvezza per paura o vergogna poi ci aveva sempre rinunciato pensando che non era una sua responsabilità che ci sarebbero state altre occasioni ecc. liquidando così la questione.
Un giorno si trovavano in macchina insieme e il ragazzo non credente gli chiese di parlargli del suo Dio, di ciò in cui lui credeva ma egli non gli rispose, poi di nuovo per altre due volte Zac chiese a John di Gesù ma anche queste volte John cambiava discorso, scherzava faceva di tutto per non rispondere, forse per paura di essere preso in giro, di non esser capito.
Poco dopo mentre erano ancora in macchina ebbero un terribile incidente nel quale il credente rimase illeso mentre il non credente perse la vita, e proprio appena John tornò a casa trovò nella buca delle lettere una strana lettera sulla cui busta era scritto: “Lettera dall’inferno”. Era il suo amico Zac che gli scriveva dall’aldilà e gli diceva che aveva sempre creduto che dopo la morte tutto sarebbe finito, che non avrebbe più sentito nulla ma che ora invece sentiva tutto e si ricordava dell’incidente, la sirena, e poi di essersi trovato in un posto luminoso come il cristallo con tante persone che facevano una lunghissima fila e anche lui era in fila. Vicino a lui c’era un gigantesco angelo e quando arrivò il suo turno gli chiesero il suo nome e controllarono su un grande libro se vi fosse scritto il suo nome, questo libro lo chiamavano il libro della vita ed in esso c’erano scritti i nomi di coloro che avevano creduto in Gesù e che quindi avevano ereditato la vita eterna, ma il nome di Zac non fu trovato. Allora un angelo lo prese e lo richiuse in una camera di isolamento e lui si mise a pensare al suo amico John che diceva di essergli tanto amico ma che non gli aveva mai parlato di Gesù; pensò che il giorno dell’incidente ben tre volte gli aveva chiesto di Gesù ma che John non gli aveva risposto e che se fosse stato veramente suo amico lo avrebbe fatto. Mentre faceva questi ragionamenti arrivò un angelo e lo portò via e lui vide che si stavano avvicinando ad un luogo pieno di dolore dove c’erano altre persone che gridavano e soffrivano, e più si avvicinavano più la temperatura si alzava e l’odore delle anime che bruciavano aumentava. Quel luogo era pieno di fiamme e il suo cuore batteva forte, lui cercava di scappare ma non poteva fare nulla per liberarsi e così Zac chiese ancora una volta a John, gridando disperato: “John perché non mi hai mai parlato di Gesù, perché anche quando io ti chiesi di Lui tu non mi hai risposto? Se tu me ne avessi parlato ora io non sarei qui! Perché non lo hai fatto? Perché!??”
Vorreste voi avere un amico come John? Io sinceramente no!
Forse ora anche per voi è molto più chiaro quanto sia importante evangelizzare, di come sia per i credenti un dovere e per i non credenti l’opportunità di conoscere la verità e ricevere la vita eterna perché solo Gesù è la via la verità e la vita e in nessun altro vi è la salvezza.
Quando sentirete la spinta per parlare a qualcuno di Gesù non rimandate, non abbiate paura o vergogna perché avete una grossa responsabilità. Se invece non avete ancora accettato il Signore e qualcuno verrà a parlarvi di Gesù non indurite il vostro cuore ma apritelo al Signore perché potrebbero non esserci altre occasioni e potreste trovarvi nella stessa situazione di Zac.
A.C.