Mr 1:1; At 1:1-3
Poiché molti hanno intrapreso a ordinare una narrazione dei fatti che hanno
avuto compimento in mezzo a noi, come ce li hanno tramandati quelli che da
principio ne furono testimoni oculari e che divennero ministri della Parola,
è parso bene anche a me, dopo essermi accuratamente informato di ogni cosa
dall'origine, di scrivertene per ordine, illustre Teofilo, perché tu
riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.
Annunzio della nascita di Giovanni il battista
Gc 13:2, ecc.; 1S 1
Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote di nome Zaccaria, del
turno di Abìa; sua moglie era discendente d'Aaronne e si chiamava
Elisabetta. Erano entrambi giusti davanti a Dio e osservavano in modo
irreprensibile tutti i comandamenti e i precetti del Signore. Essi non
avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed erano tutti e due in età
avanzata. Mentre Zaccaria esercitava il sacerdozio davanti a Dio nell'ordine
del suo turno, secondo la consuetudine del sacerdozio, gli toccò in sorte di
entrare nel tempio del Signore per offrirvi il profumo; e tutta la
moltitudine del popolo stava fuori in preghiera nell'ora del profumo. E gli
apparve un angelo del Signore, in piedi alla destra dell'altare dei profumi.
Zaccaria lo vide e fu turbato e preso da spavento. Ma l'angelo gli disse:
«Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; tua moglie
Elisabetta ti partorirà un figlio, e gli porrai nome Giovanni. Tu ne avrai
gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Perché sarà
grande davanti al Signore. Non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà
pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre; convertirà molti dei
figli d'Israele al Signore, loro Dio; andrà davanti a lui con lo spirito e
la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla
saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto». E
Zaccaria disse all'angelo: «Da che cosa conoscerò questo? Perché io sono
vecchio e mia moglie è in età avanzata». L'angelo gli rispose: «Io son
Gabriele che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e
annunziarti queste liete notizie. Ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare
fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie
parole che si adempiranno a loro tempo».
Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e si meravigliava del suo
indugiare nel tempio. Ma quando fu uscito, non poteva parlare loro; e
capirono che aveva avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei
segni e restava muto.
Quando furono compiuti i giorni del suo servizio, egli se ne andò a casa
sua. Dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta rimase incinta; e si tenne
nascosta per cinque mesi, dicendo: «Ecco quanto ha fatto per me il Signore,
nei giorni in cui mi ha rivolto il suo sguardo per cancellare la mia
vergogna in mezzo agli uomini».
Annunzio della nascita di Gesù Cristo
Is 7:14; Mt 1:18-23; Sl 110
Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea,
chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della
casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrato da lei,
disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te». Ella fu
turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale
saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia
presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome
Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore
Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di
Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine». Maria disse
all'angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?»
L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza
dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà
sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha
concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese,
per lei, che era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio rimarrà
inefficace». Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto
secondo la tua parola». E l'angelo la lasciò.
Visita di Maria a Elisabetta
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una
città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Appena
Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed
Elisabetta fu piena di Spirito Santo, e ad alta voce esclamò: «Benedetta sei
tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! Come mai mi è dato
che la madre del mio Signore venga da me? Poiché ecco, non appena la voce
del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è
balzato nel grembo. Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto
da parte del Signore avrà compimento».
Cantico di Maria
1S 2:1-10
E Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore,
e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,
perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva.
Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata,
perché grandi cose mi ha fatte il Potente.
Santo è il suo nome;
e la sua misericordia si estende di generazione
in generazione su quelli che lo temono.
Egli ha operato potentemente con il suo braccio;
ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore;
ha detronizzato i potenti,
e ha innalzato gli umili;
ha colmato di beni gli affamati,
e ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servitore,
ricordandosi della misericordia,
di cui aveva parlato ai nostri padri,
verso Abraamo e verso la sua discendenza per sempre».
Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua.
Nascita di Giovanni il battista
Ge 21:1-8; Ru 4:13-17
Compiutosi per lei il tempo del parto, Elisabetta diede alla luce un figlio.
I suoi vicini e i parenti udirono che il Signore le aveva usato grande
misericordia, e se ne rallegravano con lei. L'ottavo giorno vennero a
circoncidere il bambino, e lo chiamavano Zaccaria dal nome di suo padre.
Allora sua madre intervenne e disse: «No, sarà invece chiamato Giovanni». Ed
essi le dissero: «Non c'è nessuno nella tua parentela che porti questo
nome». E con cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato.
Egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: «Il suo nome è Giovanni». E tutti
si meravigliarono. In quell'istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua
sciolta, ed egli parlava, benedicendo Dio. E tutti i loro vicini furono
presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione
montuosa della Giudea. Tutti quelli che le udirono, le serbarono nel loro
cuore e dicevano: «Che sarà mai questo bambino?» Perché la mano del Signore
era con lui.
Cantico di Zaccaria
Lu 2:25-32 (Lu 1:13-17; 3:2-18)
Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo:
«Benedetto sia il Signore, il Dio d'Israele,
perché ha visitato e riscattato il suo popolo,
e ci ha suscitato un potente Salvatore
nella casa di Davide suo servo,
come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti;
uno che ci salverà dai nostri nemici
e dalle mani di tutti quelli che ci odiano.
Egli usa così misericordia verso i nostri padri
e si ricorda del suo santo patto,
del giuramento che fece ad Abraamo nostro padre,
di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici,
lo serviamo senza paura,
in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo,
perché andrai davanti al Signore per preparare le sue vie,
per dare al suo popolo conoscenza della salvezza
mediante il perdono dei loro peccati,
grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio;
per i quali l'Aurora dall'alto ci visiterà
per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte,
per guidare i nostri passi verso la via della pace».
Or il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e stette nei deserti
fino al giorno in cui doveva manifestarsi a Israele.
CAPITOLO 2
Nascita di Gesù a Betlemme
Mt 1:18-25 (Mi 5:1-2; Is 7:14; 9:5) Gv 1:14
In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il
censimento di tutto l'impero. Questo fu il primo censimento fatto quando
Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi registrare,
ciascuno alla sua città.
Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla
città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di
Davide, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla
luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia,
perché non c'era posto per loro nell'albergo.
Da 9:20-26; Is 41:27
In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di
notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si
presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono
presi da gran timore. L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto
la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: "Oggi, nella
città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E
questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato
in una mangiatoia"».
E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che
lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli
gradisce!»
Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra
di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il
Signore ci ha fatto sapere». Andarono in fretta, e trovarono Maria e
Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono
quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li
udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. Maria serbava
in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo. E i pastori tornarono
indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e
visto, com'era stato loro annunziato.
Presentazione di Gesù al tempio
Ga 4:4-5 (Le 12; Es 13:1-2, 11-15)
Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere
circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo
prima che egli fosse concepito. Quando furono compiuti i giorni della loro
purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme
per presentarlo al Signore, come è scritto nella legge del Signore: «Ogni
maschio primogenito sarà consacrato al Signore»; e per offrire il sacrificio
di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani
colombi.
Adorazione di Simeone e di Anna
Lu 1:67-79; 1P 1:11
Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest'uomo era giusto e
timorato di Dio, e aspettava la consolazione d'Israele; lo Spirito Santo era
sopra di lui; e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe
morto prima di aver visto il Cristo del Signore. Egli, mosso dallo Spirito,
andò nel tempio; e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per
adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge, lo prese in braccio, e
benedisse Dio, dicendo:
«Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo,
secondo la tua parola;
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
che hai preparata dinanzi a tutti i popoli
per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che si
dicevano di lui. E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui:
«Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno
di contraddizione a te stessa una spada trafiggerà l'anima), affinché i
pensieri di molti cuori siano svelati».
Vi era anche Anna, profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser. Era
molto avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni dalla
sua verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro anni.
Non si allontanava mai dal tempio e serviva Dio notte e giorno con digiuni e
preghiere. Sopraggiunta in quella stessa ora, anche lei lodava Dio e parlava
del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Ritorno a Nazaret
Mt 2:22, 23
Com'ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore,
tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città.
E il bambino cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e la grazia di
Dio era su di lui.
Gesù dodicenne al tempio
De 16:1-8, 16; Is 11:1-2; Pr 20:11
I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
Quando giunse all'età di dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo
l'usanza della festa; passati i giorni della festa, mentre tornavano, il
bambino Gesù rimase in Gerusalemme all'insaputa dei genitori; i quali,
pensando che egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, poi si
misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; e, non avendolo trovato,
tornarono a Gerusalemme cercandolo. Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio,
seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e faceva loro delle domande; e
tutti quelli che l'udivano, si stupivano del suo senno e delle sue risposte.
Quando i suoi genitori lo videro, rimasero stupiti; e sua madre gli disse:
«Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo, stando
in gran pena». Ed egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io
dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?» Ed essi non capirono le parole
che egli aveva dette loro. Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava
loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli
uomini.
CAPITOLO 3
Predicazione di Giovanni il battista
=(Mt 3:1-12; Mr 1:1-8) Gv 1:6-8, 19-28
Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato
era governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo,
suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca
dell'Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu
diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
Ed egli andò per tutta la regione intorno al Giordano, predicando un
battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati, come sta scritto nel
libro delle parole del profeta Isaia:
«Voce di uno che grida nel deserto:
"Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri.
Ogni valle sarà colmata
e ogni monte e ogni colle sarà spianato;
le vie tortuose saranno fatte diritte
e quelle accidentate saranno appianate;
e ogni creatura vedrà la salvezza di Dio"».
Giovanni dunque diceva alle folle che andavano per essere battezzate da lui:
«Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l'ira futura? Fate dunque
dei frutti degni del ravvedimento, e non cominciate a dire in voi stessi:
"Noi abbiamo Abraamo per padre!" Perché vi dico che Dio può da queste pietre
far sorgere dei figli ad Abraamo. Ormai la scure è posta alla radice degli
alberi: ogni albero dunque che non fa buon frutto viene tagliato e gettato
nel fuoco».
E la folla lo interrogava, dicendo: «Allora, che dobbiamo fare?» Egli
rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha; e chi
ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani per essere battezzati e gli dissero: «Maestro,
che dobbiamo fare?» Ed egli rispose loro: «Non riscotete nulla di più di
quello che vi è ordinato».
Lo interrogarono pure dei soldati, dicendo: «E noi, che dobbiamo fare?» Ed
egli a loro: «Non fate estorsioni, non opprimete nessuno con false denunzie,
e contentatevi della vostra paga».
Ora il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro se Giovanni
fosse il Cristo. Giovanni rispose, dicendo a tutti: «Io vi battezzo in
acqua; ma viene colui che è più forte di me, al quale io non son degno di
sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e
fuoco. Egli ha in mano il suo ventilabro per ripulire interamente la sua aia
e raccogliere il grano nel suo granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco
inestinguibile».
=Mt 14:3-5; Mr 6:17-20
Così, con molte e varie esortazioni evangelizzava il popolo; ma Erode, il
tetrarca, rimproverato da lui a proposito di Erodiada, moglie di suo
fratello, e per tutte le malvagità che aveva commesso, aggiunse a tutte le
altre anche questa: rinchiuse Giovanni in prigione.
Battesimo di Gesù Cristo
=(Mt 3:13-17; Mr 1:9-11) Gv 1:32-34
Ora, mentre tutto il popolo si faceva battezzare, anche Gesù fu battezzato;
e, mentre pregava, si aprì il cielo, e lo Spirito Santo scese su di lui in
forma corporea, come una colomba; e venne una voce dal cielo: «Tu sei il mio
diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».
Genealogia di Gesù Cristo
=Mt 1:1-16 (Ge 5; 11:10-26)
Gesù, quando cominciò a insegnare, aveva circa trent'anni ed era figlio,
come si credeva, di Giuseppe, di Eli, di Mattàt, di Levi, di Melchi, di
Iannài, di Giuseppe, di Mattatìa, di Amos, di Naum, di Esli, di Naggai, di
Maat, di Mattatìa, di Semèin, di Iosec, di Ioda, di Ioanan, di Resa, di
Zorobabèle, di Salatiel, di Neri, di Melchi, di Addi, di Cosam, di Elmadàm,
di Er, di Gesù, di Eliezer, di Iorim, di Mattàt, di Levi, di Simeone, di
Giuda, di Giuseppe, di Ionam, di Eliachim, di Melea, di Menna, di Mattata,
di Natan, di Davide, di Iesse, di Iobed, di Boos, di Sala, di Naàsson, di
Aminadàb, di Admin, di Arni, di Esrom, di Fares, di Giuda, di Giacobbe,
d'Isacco, d'Abraamo, di Tara, di Nacor, di Seruc, di Ragau, di Falec, di
Eber, di Sala, di Cainam, di Arfàcsad, di Sem, di Noè, di Lamec, di Matusala,
di Enoc, di Iaret, di Maleleel, di Cainam, di Enos, di Set, di Adamo, di
Dio.
CAPITOLO 4
Tentazione di Gesù Cristo
=(Mt 4:1-11; Mr 1:12-13) Ge 3:1-6; 1Gv 2:16
Gesù, pieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo
Spirito nel deserto per quaranta giorni, dove era tentato dal diavolo.
Durante quei giorni non mangiò nulla; e quando furono trascorsi, ebbe fame.
Il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che
diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà
l'uomo"».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del
mondo e gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi
regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. Se dunque tu ti
prostri ad adorarmi, sarà tutta tua». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Adora
il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto"».
Allora lo portò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli
disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto:
"Egli ordinerà ai suoi angeli
che ti proteggano;
ed essi ti porteranno sulle mani,
perché tu non inciampi con il piede in una pietra"».
Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non tentare il Signore Dio tuo"».
Allora il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione, si allontanò da lui
fino a un momento determinato.
Gesù Cristo in Galilea
(Mt 4:12, 17; Mr 1:14-15) Gv 4
Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne tornò in Galilea; e la sua fama si
sparse per tutta la regione. E insegnava nelle loro sinagoghe, glorificato
da tutti.
Gesù nella sinagoga di Nazaret
Is 61:1-3; Mr 6:1-6; Gv 1:11; Lu 19:42
Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno
di sabato nella sinagoga. Alzatosi per leggere, gli fu dato il libro del
profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri,
e ai ciechi il ricupero della vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
e a proclamare l'anno accettevole del Signore».
Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e gli occhi
di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. Egli prese a dir loro: «Oggi,
si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite». Tutti gli rendevano
testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla
sua bocca, e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?» Ed egli disse
loro: «Certo, voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso; fa'
anche qui nella tua patria tutto quello che abbiamo udito essere avvenuto in
Capernaum!"» Ma egli disse: «In verità vi dico che nessun profeta è ben
accetto nella sua patria. Anzi, vi dico in verità che ai giorni di Elia,
quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e vi fu grande carestia in
tutto il paese, c'erano molte vedove in Israele; eppure a nessuna di esse fu
mandato Elia, ma fu mandato a una vedova in Sarepta di Sidone. Al tempo del
profeta Eliseo, c'erano molti lebbrosi in Israele; eppure nessuno di loro fu
purificato; lo fu solo Naaman, il Siro». Udendo queste cose, tutti nella
sinagoga furono pieni d'ira. Si alzarono, lo cacciarono fuori dalla città, e
lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale era costruita la loro
città, per precipitarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Gesù guarisce un indemoniato a Capernaum
Mt 4:13-16; =Mr 1:21-28
Poi discese a Capernaum, città della Galilea, e qui insegnava alla gente nei
giorni di sabato. Ed essi si stupivano del suo insegnamento perché parlava
con autorità.
Or nella sinagoga si trovava un uomo che aveva uno spirito di demonio
impuro, il quale gridò a gran voce: «Ahi! Che c'è fra noi e te, Gesù
Nazareno? Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: Il Santo di
Dio!» Gesù lo sgridò, dicendo: «Taci, ed esci da quest'uomo!» E il demonio,
gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui senza fargli alcun male.
E tutti furono presi da stupore e discutevano tra di loro, dicendo: «Che
parola è questa? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi,
ed essi escono». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione.
Gesù guarisce la suocera di Pietro e altri malati
=(Mt 8:14-15; Mr 1:29-31)
Poi, alzatosi e uscito dalla sinagoga, entrò in casa di Simone. Or la
suocera di Simone era tormentata da una gran febbre; e lo pregarono per lei.
Chinatosi su di lei, egli sgridò la febbre, e la febbre la lasciò; ed ella
subito si alzò e si mise a servirli.
=(Mt 8:16-17; Mr 1:32-39)
Al tramontar del sole, tutti quelli che avevano dei sofferenti di varie
malattie, li conducevano a lui; ed egli li guariva, imponendo le mani a
ciascuno. Anche i demòni uscivano da molti, gridando e dicendo: «Tu sei il
Figlio di Dio!» Ma egli li sgridava e non permetteva loro di parlare, perché
sapevano che egli era il Cristo.
Poi, fattosi giorno, uscì e andò in un luogo deserto; e le folle lo
cercavano e giunsero fino a lui; e lo trattenevano perché non si
allontanasse da loro. Ma egli disse loro: «Anche alle altre città bisogna
che io annunzi la buona notizia del regno di Dio; poiché per questo sono
stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
CAPITOLO 5
Gesù chiama i suoi primi discepoli; la pesca miracolosa
=(Mt 4:18-22; Mr 1:16-20) Gv 1:35-51; 21:1-11
Mentre egli stava in piedi sulla riva del lago di Gennesaret e la folla si
stringeva intorno a lui per udire la parola di Dio, Gesù vide due barche
ferme a riva: da esse i pescatori erano smontati e lavavano le reti. Montato
su una di quelle barche, che era di Simone, lo pregò di scostarsi un poco da
terra; poi, sedutosi sulla barca, insegnava alla folla.
Com'ebbe terminato di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e gettate
le reti per pescare». Simone gli rispose: «Maestro, tutta la notte ci siamo
affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò
le reti». E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si
rompevano. Allora fecero segno ai loro compagni dell'altra barca, di venire
ad aiutarli. Quelli vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che
affondavano. Simon Pietro, veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù, dicendo:
«Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Perché spavento
aveva colto lui, e tutti quelli che erano con lui, per la quantità di pesci
che avevano presi, e così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che
erano soci di Simone. Allora Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi
sarai pescatore di uomini». Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono
ogni cosa e lo seguirono.
Gesù guarisce un lebbroso
=(Mt 8:2-4; Mr 1:40-45) Lu 17:12-19; Sl 51:12
Mentre egli si trovava in una di quelle città, ecco un uomo tutto coperto di
lebbra, il quale, veduto Gesù, si gettò con la faccia a terra e lo pregò
dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». Ed egli stese la mano e lo
toccò, dicendo: «Lo voglio, sii purificato». In quell'istante la lebbra
sparì da lui. Poi Gesù gli comandò di non dirlo a nessuno. «Ma va'», gli
disse, «mòstrati al sacerdote e offri per la tua purificazione ciò che Mosè
ha prescritto; e ciò serva loro di testimonianza».
Però la fama di lui si spandeva sempre più; e moltissima gente si radunava
per udirlo ed essere guarita dalle sue infermità. Ma egli si ritirava nei
luoghi deserti e pregava.
Gesù guarisce un paralitico
=(Mt 9:1-8; Mr 2:1-12) Sl 103:3
Un giorno Gesù stava insegnando; e c'erano, là seduti, dei farisei e dei
dottori della legge, venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea
e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui per compiere
guarigioni. Ed ecco degli uomini che portavano sopra un letto un paralitico,
e cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando modo
d'introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e, fatta un'apertura
fra le tegole, lo calarono giù con il suo lettuccio, in mezzo alla gente,
davanti a Gesù. Ed egli, veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati
ti sono perdonati». Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare,
dicendo: «Chi è costui che bestemmia? Chi può perdonare i peccati se non Dio
solo?» Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Che cosa pensate
nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: "I tuoi peccati ti sono
perdonati", oppure dire: "Àlzati e cammina?" Ora, affinché sappiate che il
Figlio dell'uomo ha sulla terra il potere di perdonare i peccati, "Io ti
dico", disse al paralitico, "àlzati, prendi il tuo lettuccio, e va' a casa
tua"». E subito il paralitico si alzò in presenza loro, prese il suo
giaciglio e se ne andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono presi da
stupore e glorificavano Dio; e, pieni di spavento, dicevano: «Oggi abbiamo
visto cose straordinarie».
Chiamata di Levi
=(Mt 9:9-13; Mr 2:13-17)
Dopo queste cose, egli uscì e notò un pubblicano, di nome Levi, che sedeva
al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli, lasciata ogni cosa,
si alzò e si mise a seguirlo.
Levi gli preparò un grande banchetto in casa sua; e una gran folla di
pubblicani e di altre persone erano a tavola con loro. I farisei e i loro
scribi mormoravano e dicevano ai discepoli di Gesù: «Perché mangiate e
bevete con i pubblicani e i peccatori?» Gesù rispose loro: «Non sono i sani
che hanno bisogno del medico, bensì i malati. Io non sono venuto a chiamare
dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento».
Del digiuno; parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi
=(Mt 9:14-17; Mr 2:18-22)
Essi gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e pregano; così
pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono». Gesù disse
loro: «Potete far digiunare gli amici dello sposo, mentre lo sposo è con
loro? Ma verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto: allora, in quei
giorni, digiuneranno». Disse loro anche una parabola: «Nessuno strappa un
pezzo da un vestito nuovo per metterlo a un vestito vecchio; altrimenti
strappa il nuovo, e il pezzo tolto dal nuovo non si adatta al vecchio.
Nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo fa
scoppiare gli otri, il vino si spande, e gli otri vanno perduti. Ma il vino
nuovo va messo in otri nuovi. E nessuno, che abbia bevuto vino vecchio, ne
desidera del nuovo, perché dice: "Il vecchio è buono"».
CAPITOLO 6
Gesù, Signore del sabato
=(Mt 12:1-8; Mr 2:23-28)
Avvenne che in un giorno di sabato egli passava per i campi di grano. I suoi
discepoli strappavano delle spighe e, sfregandole con le mani, mangiavano il
grano. E alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è lecito di
sabato?» Gesù rispose loro: «Non avete mai letto ciò che fece Davide,
quand'ebbe fame, egli e coloro che erano con lui? Come entrò nella casa di
Dio, e prese i pani di presentazione, ne mangiò e ne diede anche a quelli
che erano con lui, benché non sia lecito mangiarne se non ai soli
sacerdoti?» E diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
Gesù guarisce un uomo di sabato
=(Mt 12:9-14; Mr 3:1-6) Lu 14:1-6; 13:10-17
Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C'era lì un
uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo
osservavano per vedere se avrebbe fatto una guarigione di sabato, per
trovare di che accusarlo. Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all'uomo
che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, e mettiti in mezzo!» Ed egli,
alzatosi, stette in piedi. Poi Gesù disse loro: «Io domando a voi: è lecito,
di sabato, far del bene o far del male? Salvare una persona o ucciderla?» E,
girato lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell'uomo: «Stendi la
mano!» Egli lo fece, e la sua mano fu guarita.
Ed essi furono pieni di furore e discutevano tra di loro su quello che
avrebbero potuto fare a Gesù.
Gesù sceglie i dodici apostoli
=Mr 3:13-19 (Mt 10:1-15; At 1:13)
In quei giorni egli andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio.
Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali
diede anche il nome di apostoli:
Simone, che chiamò anche Pietro, e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni;
Filippo e Bartolomeo; Matteo e Tommaso; Giacomo, figlio d'Alfeo, e Simone,
chiamato Zelota; Giuda, figlio di Giacomo, e Giuda Iscariota, che divenne
traditore.
Gesù istruisce i discepoli
=Mt 4:23-25
Sceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante, dove si trovava una gran
folla di suoi discepoli e un gran numero di persone di tutta la Giudea, di
Gerusalemme e della costa di Tiro e di Sidone, i quali erano venuti per
udirlo e per essere guariti dalle loro malattie. Quelli che erano tormentati
da spiriti immondi erano guariti; e tutta la folla cercava di toccarlo,
perché da lui usciva un potere che guariva tutti.
=Mt 5:2-12
Egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi che siete
poveri, perché il regno di Dio è vostro.
Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora
piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, e
quando vi scacceranno da loro, e vi insulteranno e metteranno al bando il
vostro nome come malvagio, a motivo del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in
quel giorno e saltate di gioia, perché, ecco, il vostro premio è grande nei
cieli; perché i padri loro facevano lo stesso ai profeti.
Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione.
Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete.
Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché i padri loro
facevano lo stesso con i falsi profeti.
=Mt 5:38-48 (Ro 12:17-21)
«Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici; fate del bene a
quelli che vi odiano; benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli
che vi oltraggiano. A chi ti percuote su una guancia, porgigli anche
l'altra; e a chi ti toglie il mantello non impedire di prenderti anche la
tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi ti toglie il tuo, non glielo
ridomandare. E come volete che gli uomini facciano a voi, fate voi pure a
loro. Se amate quelli che vi amano, quale grazia ve ne viene? Anche i
peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a quelli che vi
fanno del bene, quale grazia ve ne viene? Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se prestate a quelli dai quali sperate di ricevere, qual grazia ne avete?
Anche i peccatori prestano ai peccatori per riceverne altrettanto. Ma amate
i vostri nemici, fate del bene, prestate senza sperarne nulla e il vostro
premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; poiché egli è buono verso
gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre
vostro.
=Mt 7:1-5, 15-20; 12:33-37
«Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete
condannati; perdonate, e vi sarà perdonato. Date, e vi sarà dato; vi sarà
versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la
misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi».
Poi disse loro anche una parabola: «Può un cieco guidare un altro cieco? Non
cadranno tutti e due in un fosso?
Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato
sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non
scorgi la trave che è nell'occhio tuo? Come puoi dire a tuo fratello:
"Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell'occhio", mentre tu
stesso non vedi la trave che è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima
dall'occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza
che è nell'occhio di tuo fratello.
Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero
cattivo che faccia frutto buono; perché ogni albero si riconosce dal proprio
frutto; infatti non si colgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva dai
rovi. L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore tira fuori il bene; e
l'uomo malvagio, dal malvagio tesoro tira fuori il male; perché
dall'abbondanza del cuore parla la sua bocca.
Parabola delle due case
=Mt 7:21-29 (2P 1:5-10)
«Perché mi chiamate: "Signore, Signore!" e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, io vi
mostrerò a chi assomiglia. Assomiglia a un uomo il quale, costruendo una
casa, ha scavato e scavato profondamente, e ha posto il fondamento sulla
roccia; e, venuta un'alluvione, la fiumana ha investito quella casa e non ha
potuto smuoverla perché era stata costruita bene. Ma chi ha udito e non ha
messo in pratica, assomiglia a un uomo che ha costruito una casa sul
terreno, senza fondamenta; la fiumana l'ha investita, e subito è crollata; e
la rovina di quella casa è stata grande».
CAPITOLO 7
Gesù guarisce il servo di un centurione romano
=Mt 8:5-13 (Mt 15:21-28)
Dopo che egli ebbe terminato tutti questi discorsi davanti al popolo che
l'ascoltava, entrò in Capernaum. Un centurione aveva un servo, molto
stimato, che era infermo e stava per morire; avendo udito parlare di Gesù,
gli mandò degli anziani dei Giudei per pregarlo che venisse a guarire il suo
servo. Essi, presentatisi a Gesù, lo pregavano con insistenza, dicendo:
«Egli merita che tu gli conceda questo; perché ama la nostra nazione ed è
lui che ci ha costruito la sinagoga». Gesù s'incamminò con loro; ormai non
si trovava più molto lontano dalla casa, quando il centurione mandò degli
amici a dirgli: «Signore, non darti quest'incomodo, perché io non son degno
che tu entri sotto il mio tetto; perciò non mi sono neppure ritenuto degno
di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito. Perché
anch'io sono uomo sottoposto all'autorità altrui, e ho sotto di me dei
soldati; e dico a uno: "Vai", ed egli va; a un altro: "Vieni", ed egli
viene; e al mio servo: "Fa' questo", ed egli lo fa». Udito questo, Gesù
restò meravigliato di lui; e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse:
«Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una così gran fede!» E quando
gli inviati furono tornati a casa, trovarono il servo guarito.
Gesù risuscita il figlio della vedova di Nain
(Lu 8:49-56; Gv 11) 1R 17:17-24
Poco dopo egli si avviò verso una città chiamata Nain, e i suoi discepoli e
una gran folla andavano con lui. Quando fu vicino alla porta della città,
ecco che si portava alla sepoltura un morto, figlio unico di sua madre, che
era vedova; e molta gente della città era con lei. Il Signore, vedutala,
ebbe pietà di lei e le disse: «Non piangere!» E, avvicinatosi, toccò la
bara; i portatori si fermarono, ed egli disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!»
Il morto si alzò e si mise seduto, e cominciò a parlare. E Gesù lo restituì
a sua madre. Tutti furono presi da timore, e glorificavano Dio, dicendo: «Un
grande profeta è sorto tra di noi»; e: «Dio ha visitato il suo popolo». E
questo dire intorno a Gesù si divulgò per tutta la Giudea e per tutto il
paese intorno.
L'ambasciata di Giovanni il battista
=Mt 11:2-6 (Is 35:4-6; 61:1; Lu 4:16-21)
I discepoli di Giovanni gli riferirono tutte queste cose. Ed egli, chiamati
a sé due dei suoi discepoli, li mandò dal Signore a dirgli: «Sei tu colui
che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?» Quelli si presentarono a
Gesù e gli dissero: «Giovanni il battista ci ha mandati da te a chiederti:
"Sei tu colui che deve venire o ne aspetteremo un altro?"» In quella stessa
ora, Gesù guarì molti da malattie, da infermità e da spiriti maligni, e a
molti ciechi restituì la vista. Poi rispose loro: «Andate a riferire a
Giovanni quello che avete visto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli
zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti
risuscitano, il vangelo è annunziato ai poveri. Beato colui che non si sarà
scandalizzato di me!»
Gesù elogia Giovanni il battista
=Mt 11:7-19
Quando gli inviati di Giovanni se ne furono andati, Gesù cominciò a parlare
di Giovanni alla folla: «Che cosa andaste a vedere nel deserto? Una canna
agitata dal vento? Ma che cosa andaste a vedere? Un uomo avvolto in morbide
vesti? Ecco, quelli che portano degli abiti sontuosi e vivono in delizie
stanno nei palazzi dei re. Ma che andaste a vedere? Un profeta? Sì, vi dico,
e uno più di un profeta. Egli è colui del quale è scritto:
"Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero,
che preparerà la tua via davanti a te".
Io vi dico: fra i nati di donna nessuno è più grande di Giovanni; però, il
più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. Tutto il popolo che lo ha
udito, anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio, facendosi
battezzare del battesimo di Giovanni; ma i farisei e i dottori della legge,
non facendosi battezzare da lui, hanno respinto la volontà di Dio per loro.
A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione? A chi sono simili?
Sono simili a bambini seduti in piazza, che gridano gli uni agli altri: "Vi
abbiamo sonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e
non avete pianto". Difatti è venuto Giovanni il battista che non mangia pane
e non beve vino, e voi dite: "Ha un demonio". È venuto il Figlio dell'uomo
che mangia e beve, e voi dite: "Ecco un mangione e un beone, amico dei
pubblicani e dei peccatori! Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti
i suoi figli"».
Gesù in casa di Simeone, il fariseo
(Mt 26:1-13; Gv 12:1-8)(Mt 11:28; Gv 6:37)
Uno dei farisei lo invitò a pranzo; ed egli, entrato in casa del fariseo, si
mise a tavola. Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice,
saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro
pieno di olio profumato; e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo,
cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e
gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l'olio. Il fariseo che lo
aveva invitato, veduto ciò, disse fra sé: «Costui, se fosse profeta,
saprebbe che donna è questa che lo tocca; perché è una peccatrice». E Gesù,
rispondendo gli disse: «Simone, ho qualcosa da dirti». Ed egli: «Maestro,
di' pure». «Un creditore aveva due debitori; l'uno gli doveva cinquecento
denari e l'altro cinquanta. E poiché non avevano di che pagare condonò il
debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?» Simone rispose:
«Ritengo sia colui al quale ha condonato di più». Gesù gli disse: «Hai
giudicato rettamente». E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi
questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell'acqua
per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i
suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato,
non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai versato l'olio sul capo; ma
lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Perciò, io ti dico: i suoi molti
peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è
perdonato, poco ama». Poi disse alla donna: «I tuoi peccati sono perdonati».
Quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire in loro stessi: «Chi
è costui che perdona anche i peccati?» Ma egli disse alla donna: «La tua
fede ti ha salvata; va' in pace».
CAPITOLO 8
Le donne che accompagnavano Gesù
Mr 15:40-41
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunziando
la buona notizia del regno di Dio. Con lui vi erano i dodici e alcune donne
che erano state guarite da spiriti maligni e da malattie: Maria, detta
Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza,
l'amministratore di Erode; Susanna e molte altre che assistevano Gesù e i
dodici con i loro beni.
Il seminatore e i diversi terreni
=(Mt 13:1-12; Mr 4:1-25)
Or come si riuniva una gran folla e la gente di ogni città accorreva a lui,
egli disse in parabola:
«Il seminatore uscì a seminare la sua semenza; e, mentre seminava, una parte
del seme cadde lungo la strada: fu calpestato e gli uccelli del cielo lo
mangiarono. Un'altra cadde sulla roccia: appena fu germogliato seccò, perché
non aveva umidità. Un'altra cadde in mezzo alle spine: le spine, crescendo
insieme con esso, lo soffocarono. Un'altra parte cadde in un buon terreno:
quando fu germogliato, produsse il cento per uno». Dicendo queste cose,
esclamava: «Chi ha orecchi per udire oda!»
I suoi discepoli gli domandarono che cosa volesse dire questa parabola. Ed
egli disse: «A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli
altri se ne parla in parabole, affinché vedendo non vedano, e udendo non
comprendano.
Or questo è il significato della parabola: il seme è la parola di Dio.
Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e
porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano
salvati. Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la
parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono per un
certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro. Quello che è
caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano
soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e
non arrivano a maturità. E quello che è caduto in un buon terreno sono
coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e
buono, e portano frutto con perseveranza.
La lampada sul candeliere
Mt 5:15-16; Lu 11:33-36
«Nessuno accende una lampada e poi la copre con un vaso, o la mette sotto il
letto; anzi la mette sul candeliere, perché chi entra veda la luce. Poiché
non c'è nulla di nascosto che non debba manifestarsi, né di segreto che non
debba essere conosciuto e venire alla luce. Attenti dunque a come ascoltate:
perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, anche quello che pensa di avere
gli sarà tolto».
La madre e i fratelli di Gesù
=(Mt 12:46-50; Mr 3:31-35)
Sua madre e i suoi fratelli vennero a trovarlo; ma non potevano avvicinarlo
a motivo della folla. Gli fu riferito: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là
fuori, e vogliono vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e i miei
fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in
pratica».
Un giorno egli salì su una barca con i suoi discepoli, e disse loro:
«Passiamo all'altra riva del lago». E presero il largo. Mentre navigavano,
egli si addormentò; e si abbattè sul lago un turbine di vento, tanto che la
barca si riempiva d'acqua, ed essi erano in pericolo. I discepoli,
avvicinatisi, lo svegliarono, dicendo: «Maestro, Maestro, noi periamo!» Ma
egli, destatosi, sgridò il vento e i flutti che si calmarono, e si fece
bonaccia. Poi disse loro: «Dov'è la vostra fede?» Ma essi, impauriti e
meravigliati, dicevano l'uno all'altro: «Chi è mai costui che comanda anche
ai venti e all'acqua, e gli ubbidiscono?»
Gesù guarisce l'indemoniato di Gerasa
=(Mt 8:28-34, Mr 5:1-20)
Approdarono nel paese dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea. Quando
egli fu sceso a terra, gli venne incontro un uomo della città: era posseduto
da demòni e da molto tempo non indossava vestiti, non abitava in una casa,
ma stava fra le tombe. Appena vide Gesù, lanciò un grido, si inginocchiò
davanti a lui e disse a gran voce: «Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del
Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi». Gesù, infatti, aveva comandato
allo spirito immondo di uscire da quell'uomo, di cui si era impadronito da
molto tempo; e, anche quando lo legavano con catene e lo custodivano in
ceppi, spezzava i legami, e veniva trascinato via dal demonio nei deserti.
Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Legione»; perché
molti demòni erano entrati in lui. Ed essi lo pregavano che non comandasse
loro di andare nell'abisso. C'era là un branco numeroso di porci che
pascolava sul monte; e i demòni lo pregarono di permetter loro di entrare in
quelli. Ed egli lo permise. I demòni, usciti da quell'uomo, entrarono nei
porci; e quel branco si gettò a precipizio giù nel lago e affogò. Coloro che
li custodivano videro ciò che era avvenuto, se ne fuggirono e portarono la
notizia in città e per la campagna. La gente uscì a vedere l'accaduto; e,
venuta da Gesù, trovò l'uomo, dal quale erano usciti i demòni, che sedeva ai
piedi di Gesù, vestito e sano di mente; e si impaurirono. Quelli che avevano
visto, raccontarono loro come l'indemoniato era stato liberato. L'intera
popolazione della regione dei Gerasèni pregò Gesù che se ne andasse via da
loro; perché erano presi da grande spavento. Egli, salito sulla barca, se ne
tornò indietro. L'uomo dal quale erano usciti i demòni, lo pregava di poter
restare con lui, ma Gesù lo rimandò, dicendo: «Torna a casa tua, e racconta
le grandi cose che Dio ha fatte per te». Ed egli se ne andò per tutta la
città, proclamando tutto quello che Gesù aveva fatto per lui.
Gesù guarisce una donna e risuscita la figlia di Iairo
=(Mt 9:1, 18-26; Mr 5:21-43) Lu 7:11-17
Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, perché tutti lo stavano
aspettando.
Ecco venire un uomo, di nome Iairo, che era capo della sinagoga; e,
gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di entrare in casa sua, perché aveva
una figlia unica di circa dodici anni, che stava per morire. Or mentre Gesù
vi andava, la folla faceva ressa intorno a lui.
Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni [e aveva speso tutti i
suoi beni con i medici] senza poter essere guarita da nessuno, si avvicinò
di dietro e gli toccò il lembo della veste; e in quell'istante il suo flusso
ristagnò. E Gesù domandò: «Chi mi ha toccato?» E siccome tutti negavano,
Pietro e quelli che erano con lui risposero: «Maestro, la folla ti stringe e
ti preme». Ma Gesù replicò: «Qualcuno mi ha toccato, perché ho sentito che
una potenza è uscita da me». La donna, vedendo che non era rimasta
inosservata, venne tutta tremante e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò, in
presenza di tutto il popolo, per quale motivo lo aveva toccato e come era
stata guarita in un istante. Ma egli le disse: «Figliola, la tua fede ti ha
salvata; va' in pace».
Mentr'egli parlava ancora, venne uno dalla casa del capo della sinagoga, a
dirgli: «Tua figlia è morta; non disturbare più il Maestro». Ma Gesù, udito
ciò, rispose a Iairo: «Non temere; solo abbi fede, e sarà salva». Arrivato
alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui all'infuori di Pietro,
Giovanni, Giacomo, il padre e la madre della bambina. Or tutti piangevano e
facevano cordoglio per lei. Ma egli disse: «Non piangete, perché non è
morta, ma dorme». E ridevano di lui, sapendo che era morta. Ma egli,
prendendole la mano, disse ad alta voce: «Bambina, àlzati». Lo spirito di
lei ritornò ed ella si alzò subito; Gesù comandò che le dessero da mangiare.
E i genitori di lei rimasero sbalorditi; ma egli ordinò loro di non dire a
nessuno quello che era avvenuto.
CAPITOLO 9
La missione dei dodici apostoli
=(Mt 10; Mr 6:7-13) Lu 6:12-16; 10:1-16
Gesù, convocati i dodici, diede loro l'autorità su tutti i demòni e il
potere di guarire le malattie. Li mandò ad annunziare il regno di Dio e a
guarire i malati. E disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio: né
bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non abbiate tunica di ricambio. In
qualunque casa entrerete, in quella rimanete e da quella ripartite. Quanto a
quelli che non vi riceveranno, uscendo dalla loro città, scotete la polvere
dai vostri piedi, in testimonianza contro di loro». Ed essi, partiti,
andavano di villaggio in villaggio, evangelizzando e operando guarigioni
dappertutto.
Perplessità di Erode
=(Mt 14:1-2; Mr 6:14-16)
Erode, il tetrarca, udì parlare di tutti quei fatti; ne era perplesso,
perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti»; altri dicevano:
«È apparso Elia»; e altri: «È risuscitato uno degli antichi profeti». Ma
Erode disse: «Giovanni l'ho fatto decapitare; chi è dunque costui del quale
sento dire queste cose?» E cercava di vederlo.
Moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini
=(Mt 14:13-21; Mr 6:30-44; Gv 6:1-14) Mt 15:32-38
Gli apostoli ritornarono e raccontarono a Gesù tutte le cose che avevano
fatte; ed egli li prese con sé e si ritirò in disparte verso una città
chiamata Betsàida. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono; ed egli li
accolse e parlava loro del regno di Dio, e guariva quelli che avevano
bisogno di guarigione.
Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, avvicinatisi, gli dissero:
«Lascia andare la folla, perché se ne vada per i villaggi e per le campagne
vicine per trovarvi cena e alloggio, perché qui siamo in un luogo deserto».
Ma egli rispose: «Date loro voi da mangiare». Ed essi obiettarono: «Noi non
abbiamo altro che cinque pani e due pesci; a meno che non andiamo noi a
comprar dei viveri per tutta questa gente». Perché c'erano cinquemila
uomini. Ed egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di una
cinquantina». E così li fecero accomodare tutti. Poi Gesù prese i cinque
pani e i due pesci, alzò lo sguardo al cielo e li benedisse, li spezzò e li
diede ai suoi discepoli perché li distribuissero alla gente. Tutti
mangiarono a sazietà e dei pezzi avanzati si portarono via dodici ceste.
Pietro riconosce in Gesù il Cristo
=(Mt 16:13-21; Mr 8:27-31) Gv 6:67-71
Mentre egli stava pregando in disparte, i discepoli erano con lui; ed egli
domandò loro: «Chi dice la gente che io sia?» E quelli risposero: «Alcuni
dicono Giovanni il battista; altri, Elia, e altri, uno dei profeti antichi
che è risuscitato». Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?» Pietro
rispose: «Il Cristo di Dio». Ed egli ordinò loro di non dirlo a nessuno, e
aggiunse:
«Bisogna che il Figlio dell'uomo soffra molte cose e sia respinto dagli
anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, sia ucciso, e risusciti il
terzo giorno».
Il prezzo del discepolato
=(Mt 16:24-28; Mr 8:34-9:1)
Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso,
prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua
vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la
salverà. Infatti, che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde
o rovina sé stesso? Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il
Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del
Padre e dei santi angeli. Ora io vi dico in verità che alcuni di quelli che
sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno
di Dio».
La trasfigurazione
=(Mt 17:1-9; Mr 9:2-10; 2P 1:16-18) Ap 1:13-18
Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e
Giacomo, e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, l'aspetto del suo volto
fu mutato e la sua veste divenne di un candore sfolgorante. Ed ecco, due
uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, i quali, apparsi in gloria,
parlavano della sua dipartita che stava per compiersi in Gerusalemme. Pietro
e quelli che erano con lui erano oppressi dal sonno; e, quando si furono
svegliati, videro la sua gloria e i due uomini che erano con lui. Come
questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bene che
stiamo qui; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia».
Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nuvola che
li avvolse; e i discepoli temettero quando quelli entrarono nella nuvola. E
una voce venne dalla nuvola, dicendo: «Questi è mio Figlio, colui che io ho
scelto: ascoltatelo». Mentre la voce parlava, Gesù si trovò solo. Ed essi
tacquero e in quei giorni non riferirono nulla a nessuno di quello che
avevano visto.
Guarigione di un indemoniato
=(Mt 17:14-21; Mr 9:14-29) Mr 1:23-27
Il giorno seguente, quando essi scesero dal monte, una gran folla andò
incontro a Gesù. Un uomo dalla folla gridò: «Maestro, ti prego, volgi lo
sguardo a mio figlio: è l'unico che io abbia. Ecco, uno spirito si
impadronisce di lui, e subito egli grida; e lo spirito lo contorce,
facendolo schiumare, e a fatica si allontana da lui, dopo averlo straziato.
Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non hanno potuto». Gesù
rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e
vi sopporterò? Porta qui tuo figlio». Mentre il ragazzo si avvicinava, il
demonio lo gettò per terra e cominciò a contorcerlo con le convulsioni; ma
Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il ragazzo e lo rese a suo padre. E
tutti rimasero sbalorditi della grandezza di Dio. Mentre tutti si
meravigliavano di tutte le cose che Gesù faceva, egli disse ai suoi
discepoli:
=(Mt 17:22-23; Mt 9:30-32)
«Voi, tenete bene in mente queste parole: il Figlio dell'uomo sta per essere
consegnato nelle mani degli uomini». Ma essi non capivano queste parole che
erano per loro velate, così da risultare incomprensibili, e temevano di
interrogarlo su quanto aveva detto.
L'umiltà, segreto della vera grandezza; condanna dello spirito settario
=(Mt 18:1-7; Mr 9:33-42)
Poi cominciarono a discutere su chi di loro fosse il più grande. Ma Gesù,
conosciuto il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo pose accanto
e disse loro: «Chi riceve questo bambino nel nome mio, riceve me; e chi
riceve me, riceve Colui che mi ha mandato. Perché chi è il più piccolo tra
di voi, quello è grande».
Allora Giovanni disse: «Maestro, noi abbiamo visto un tale che scacciava i
demòni nel tuo nome, e glielo abbiamo vietato perché non ti segue con noi».
Ma Gesù gli disse: «Non glielo vietate, perché chi non è contro di voi è per
voi».
Gesù in Samaria
2R 1:2-15; Nu 20:14-21; Gm 3:13-18
Poi, mentre si avvicinava il tempo in cui sarebbe stato tolto dal mondo,
Gesù si mise risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme. Mandò
davanti a sé dei messaggeri, i quali, partiti, entrarono in un villaggio dei
Samaritani per preparargli un alloggio. Ma quelli non lo ricevettero perché
era diretto verso Gerusalemme. Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e
Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che un fuoco scenda dal cielo e
li consumi?» Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò. [E disse: «Voi non
sapete di quale spirito siete animati. Poiché il Figlio dell'uomo è venuto,
non per perdere le anime degli uomini, ma per salvarle».] E se ne andarono
in un altro villaggio.
Come seguire Gesù
=Mt 8:19-22
Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Io ti seguirò dovunque
andrai». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del
cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». A un
altro disse: «Seguimi». Ed egli rispose: «Permettimi di andare prima a
seppellire mio padre». Ma Gesù gli disse: «Lascia che i morti seppelliscano
i loro morti; ma tu va' ad annunziare il regno di Dio». Un altro ancora gli
disse: «Ti seguirò, Signore, ma lasciami prima salutare quelli di casa mia».
Ma Gesù gli disse: «Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga
lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio».
CAPITOLO 10
La missione dei settanta discepoli
Mt 10; 28:18-20; Mr 16:15-16
Dopo queste cose, il Signore designò altri settanta discepoli e li mandò a
due a due davanti a sé in ogni città e luogo dov'egli stesso stava per
andare. E diceva loro: «La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi; pregate
dunque il Signore della mèsse perché spinga degli operai nella sua mèsse.
Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate né
borsa, né sacca, né calzari, e non salutate nessuno per via. In qualunque
casa entriate, dite prima: "Pace a questa casa!" Se vi è lì un figlio di
pace, la vostra pace riposerà su di lui; se no, ritornerà a voi. Rimanete in
quella stessa casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
l'operaio è degno del suo salario. Non passate di casa in casa. In qualunque
città entriate, se vi ricevono, mangiate ciò che vi sarà messo davanti,
guarite i malati che ci saranno e dite loro: "Il regno di Dio si è
avvicinato a voi". Ma in qualunque città entriate, se non vi ricevono,
uscite sulle piazze e dite: "Perfino la polvere della vostra città che si è
attaccata ai nostri piedi, noi la scotiamo contro di voi; sappiate tuttavia
questo, che il regno di Dio si è avvicinato a voi". Io vi dico che in quel
giorno la sorte di Sodoma sarà più tollerabile della sorte di quella città.
Gesù rimprovera le città impenitenti
Mt 11:20-24; Eb 2:1-4
«Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida; perché se in Tiro e in Sidone
fossero state fatte le opere potenti compiute tra di voi, già da tempo si
sarebbero ravvedute, prendendo il cilicio e sedendo nella cenere. Perciò,
nel giorno del giudizio, la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile
della vostra. E tu, Capernaum, sarai forse innalzata fino al cielo? No,
sarai abbassata fino al soggiorno dei morti!
Chi ascolta voi ascolta me; chi respinge voi respinge me, e chi rifiuta me
rifiuta Colui che mi ha mandato».
(Mr 6:12-13, 30; 16:17-20) =Mt 11:25-27
Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni ci
sono sottoposti nel tuo nome». Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere
dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra
serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del
male. Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma
rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: «Io
ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto
queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli!
Sì, Padre, perché così ti è piaciuto! Ogni cosa mi è stata data in mano dal
Padre mio; e nessuno sa chi è il Figlio, se non il Padre; né chi è il Padre,
se non il Figlio e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo». E,
rivolgendosi ai discepoli, disse loro privatamente: «Beati gli occhi che
vedono quello che voi vedete! Perché vi dico che molti profeti e re hanno
desiderato vedere quello che voi vedete, e non l'hanno visto; e udire quello
che voi udite, e non l'hanno udito».
Il buon Samaritano
Mt 22:34-40; 7:12; Ro 13:8-10
Ed ecco, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova, e gli
disse: «Maestro, che devo fare per ereditar la vita eterna?» Gesù gli disse:
«Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?» Egli rispose: «Ama il
Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la
forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso». Gesù
gli disse: «Hai risposto esattamente; fa' questo, e vivrai». Ma egli,
volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?» Gesù
rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s'imbatté nei briganti
che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo
morto. Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada; e lo vide,
ma passò oltre dal lato opposto. Così pure un Levita, giunto in quel luogo,
lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. Ma un samaritano che era in
viaggio, passandogli accanto, lo vide e ne ebbe pietà; avvicinatosi, fasciò
le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria
cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno
dopo, presi due denari, li diede all'oste e gli disse: "Prenditi cura di
lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno".
Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté
nei ladroni?» Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli
disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa».
Marta e Maria
(Gv 11:1-5; 12:1-7) Mt 6:33; Gr 15:16
Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome
Marta, lo ricevette in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la
quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta
presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che
mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma
il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte
cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona che non
le sarà tolta».
CAPITOLO 11
Istruzioni di Gesù sulla preghiera
=Mt 6:9-13
Gesù era stato in disparte a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi
discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha
insegnato ai suoi discepoli». Egli disse loro: «Quando pregate, dite:
"Padre, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; dacci ogni giorno
il nostro pane quotidiano; e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi
perdoniamo a ogni nostro debitore; e non ci esporre alla tentazione"».
=Mt 7:7-11 (Lu 18:1-8; Mt 15:22-28)(Gm 1:5-7; 1Gv 5:14-15)
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli
dice: "Amico, prestami tre pani, perché un amico mi è arrivato in casa da un
viaggio e non ho nulla da mettergli davanti"; e se quello dal di dentro gli
risponde: "Non darmi fastidio; la porta è già chiusa, e i miei bambini sono
con me a letto, io non posso alzarmi per darteli", io vi dico che se anche
non si alzasse a darglieli perché gli è amico, tuttavia, per la sua
importunità, si alzerà e gli darà tutti i pani che gli occorrono. Io altresì
vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi,
e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede
riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. E chi è quel padre fra
di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli
chiede un pesce, gli dia invece un serpente? Oppure se gli chiede un uovo,
gli dia uno scorpione? Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni
doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a
coloro che glielo chiedono!»
Guarigione di un indemoniato
=(Mt 12:22-37; Mr 3:22-30) Mt 9:32-34
Gesù stava scacciando un demonio che era muto; e, quando il demonio fu
uscito, il muto parlò e la folla si stupì. Ma alcuni di loro dissero: «È per
l'aiuto di Belzebù, principe dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri,
per metterlo alla prova, gli chiedevano un segno dal cielo. Ma egli,
conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro sé stesso
va in rovina, e casa crolla su casa. Se dunque anche Satana è diviso contro
sé stesso, come potrà reggere il suo regno? Poiché voi dite che è per
l'aiuto di Belzebù che io scaccio i demòni. E se io scaccio i demòni con
l'aiuto di Belzebù, con l'aiuto di chi li scacciano i vostri figli? Perciò,
essi stessi saranno i vostri giudici. Ma se è con il dito di Dio che io
scaccio i demòni, allora il regno di Dio è giunto fino a voi. Quando l'uomo
forte, ben armato, guarda l'ingresso della sua casa, ciò che egli possiede è
al sicuro; ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli
toglie tutta l'armatura nella quale confidava e ne divide il bottino. Chi
non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.
Il ritorno dello spirito immondo
=Mt 12:43-45
«Quando lo spirito immondo esce da un uomo, si aggira per luoghi aridi,
cercando riposo; e, non trovandone, dice: "Ritornerò nella mia casa, dalla
quale sono uscito"; e, quando ci arriva, la trova spazzata e adorna. Allora
va e prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrano ad
abitarla; e l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima».
Lu 8:21; Gm 1:25; Ap 22:14
Mentr'egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli
disse: «Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu poppasti!» Ma egli
disse: «Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono
in pratica!»
Il segno del profeta Giona
=Mt 12:38-42; 16:1-4
Mentre la gente si affollava intorno a lui, egli cominciò a dire: «Questa
generazione è una generazione malvagia; chiede un segno ma nessun segno le
sarà dato, tranne il segno di Giona. Infatti come Giona fu un segno per i
Niniviti, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. Nel
giorno del giudizio la regina del mezzogiorno si alzerà con gli uomini di
questa generazione e li condannerà; perché ella venne dagli estremi confini
della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco qui c'è più di
Salomone. Nel giorno del giudizio i Niniviti si alzeranno con questa
generazione e la condanneranno; perché essi si ravvidero alla predicazione
di Giona; ed ecco qui c'è più di Giona.
Parabola della lampada e dell'occhio
=Mt 5:15; 6:22-23 (Mr 4:21-23; cfr. Lu 8:16-18)
«Nessuno, quando ha acceso una lampada, la mette in un luogo nascosto o
sotto un vaso; anzi la mette sul candeliere, perché coloro che entrano
vedano la luce. La lampada del tuo corpo è l'occhio; se l'occhio tuo è
limpido, anche tutto il tuo corpo è illuminato; ma se è malvagio, anche il
tuo corpo è nelle tenebre. Sta quindi attento che la luce che è in te non
sia tenebre. Se dunque tutto il tuo corpo è illuminato, senza avere alcuna
parte tenebrosa, sarà tutto illuminato come quando la lampada t'illumina con
il suo splendore».
Gesù condanna i farisei
Mr 7:1-16; Mt 23:1-36
Mentr'egli parlava, un fariseo lo invitò a pranzo da lui. Egli entrò e si
mise a tavola. Il fariseo, veduto questo, si meravigliò che non si fosse
lavato prima del pranzo. Il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l'esterno
della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di
malvagità. Stolti, Colui che ha fatto l'esterno, non ha fatto anche
l'interno? Date piuttosto in elemosina quello che è dentro il piatto; e ogni
cosa sarà pura per voi.
Ma guai a voi, farisei, perché pagate la decima della menta, della ruta e di
ogni erba, e trascurate la giustizia e l'amor di Dio! Queste sono le cose
che bisognava fare, senza tralasciare le altre.
Guai a voi, farisei, perché amate i primi posti nelle sinagoghe, e i saluti
nelle piazze.
Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e chi vi
cammina sopra non ne sa niente».
Allora uno dei dottori della legge, rispondendo gli disse: «Maestro,
parlando così, offendi anche noi». Ed egli disse: «Guai anche a voi, dottori
della legge, perché caricate la gente di pesi difficili da portare, e voi
non toccate quei pesi neppure con un dito!
Guai a voi, perché costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li
uccisero. Voi dunque testimoniate delle opere dei vostri padri e le
approvate; perché essi li uccisero e voi costruite loro dei sepolcri. Per
questo la sapienza di Dio ha detto: "Io manderò loro dei profeti e degli
apostoli; ne uccideranno alcuni e ne perseguiteranno altri", affinché del
sangue di tutti i profeti sparso fin dall'inizio del mondo sia chiesto conto
a questa generazione; dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria che fu
ucciso tra l'altare e il tempio; sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa
generazione.
Guai a voi, dottori della legge, perché avete portato via la chiave della
scienza! Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete
impedito».
E quando fu uscito di là gli scribi e i farisei cominciarono a contrastarlo
duramente e a farlo parlare su molte cose; tendendogli insidie, per cogliere
qualche parola che gli uscisse di bocca.
CAPITOLO 12
Istruzioni varie di Gesù; il peccato imperdonabile; la bestemmia contro lo
Spirito Santo
Mt 16:6-12; 10:16-39; Mr 8:14-21
Nel frattempo la gente si era riunita a migliaia, così da calpestarsi gli
uni gli altri. Allora Gesù cominciò a dire prima di tutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi dal lievito dei farisei, che è ipocrisia. Ma non c'è niente di
nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.
Perciò tutto quello che avete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce; e
quel che avete detto all'orecchio nelle stanze interne, sarà proclamato sui
tetti. Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che
uccidono il corpo ma, oltre a questo, non possono far di più. Io vi mostrerò
chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di
gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui. Cinque passeri non si vendono
per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio; anzi,
perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi
valete più di molti passeri.
Or io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio
dell'uomo riconoscerà lui davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà
davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
E chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma chi avrà
bestemmiato contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando poi vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle
autorità, non preoccupatevi del come e del che risponderete a vostra difesa,
o di quello che direte; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento
stesso quello che dovrete dire».
Il ricco stolto
(Sl 49; 73) Mt 16:26; Lu 16:19-26; Gr 9:23; Ec 8:8; 9:12
Or uno della folla gli disse: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me
l'eredità». Ma Gesù gli rispose: «Uomo, chi mi ha costituito su di voi
giudice o spartitore?» Poi disse loro: «State attenti e guardatevi da ogni
avarizia; perché non è dall'abbondanza dei beni che uno possiede, che egli
ha la sua vita». E disse loro questa parabola: «La campagna di un uomo ricco
fruttò abbondantemente; egli ragionava così, fra sé: "Che farò, poiché non
ho dove riporre i miei raccolti?" E disse: "Questo farò: demolirò i miei
granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i
miei beni, e dirò all'anima mia: «Anima, tu hai molti beni ammassati per
molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti»". Ma Dio gli disse: "Stolto,
questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai
preparato, di chi sarà?" Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco
davanti a Dio».
Le preoccupazioni
=Mt 6:19-34 (1Ti 6:6-8; Eb 13:5)
Poi disse ai suoi discepoli: «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vita
vostra, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché
la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito. Osservate i corvi:
non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li
nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete! E chi di voi può con la sua
preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? Se dunque
non potete fare nemmeno ciò che è minimo, perché vi affannate per il resto?
Guardate i gigli, come crescono; non faticano e non filano; eppure io vi
dico che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu mai vestito come
uno di loro. Or se Dio riveste così l'erba che oggi è nel campo e domani è
gettata nel forno, quanto più vestirà voi, gente di poca fede! Anche voi non
state a cercare che cosa mangerete e che cosa berrete, e non state in ansia!
Perché è la gente del mondo che ricerca tutte queste cose; ma il Padre
vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste
cose vi saranno date in più.
Non temere, piccolo gregge; perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il
regno.
Vendete i vostri beni, e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non
invecchiano, un tesoro inesauribile nel cielo, dove ladro non si avvicina e
tignola non rode. Perché dov'è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro
cuore.
Parabola e avvertimento della seconda venuta del Cristo
Mr 13:33-37; Mt 24:42-44; 25:1-13
«I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese; siate simili a
quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze, per
aprirgli appena giungerà e busserà. Beati quei servi che il padrone,
arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si rimboccherà
le vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. Se giungerà alla
seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro! Sappiate questo,
che se il padrone di casa conoscesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e
non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi siate pronti, perché il
Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate».
I due servi
=Mt 24:45-51; 25:14-30
Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi, o anche per tutti?»
Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fedele e prudente che il
padrone costituirà sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la loro
porzione di viveri? Beato quel servo che il padrone, al suo arrivo, troverà
intento a far così. In verità vi dico che lo costituirà su tutti i suoi
beni. Ma se quel servo dice in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire"; e
comincia a battere i servi e le serve, a mangiare, bere e ubriacarsi, il
padrone di quel servo verrà nel giorno che non se lo aspetta e nell'ora che
non sa, e lo punirà severamente, e gli assegnerà la sorte degli infedeli.
Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato
né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma
colui che non l'ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà
poche. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato
affidato, tanto più si richiederà.
Cristo, causa di divisione
=Mt 10:34-36
«Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra; e che mi resta da
desiderare, se già è acceso? Vi è un battesimo del quale devo essere
battezzato; e sono angosciato finché non sia compiuto! Voi pensate che io
sia venuto a portar pace sulla terra? No, vi dico, ma piuttosto divisione;
perché, da ora in avanti, se vi sono cinque persone in una casa, saranno
divise tre contro due e due contro tre; saranno divisi il padre contro il
figlio e il figlio contro il padre; la madre contro la figlia, la figlia
contro la madre; la suocera contro la nuora e la nuora contro la suocera».
=(Mt 16:1-3; 5:25-26)
Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola venire su da ponente,
voi dite subito: "Viene la pioggia"; e così avviene. Quando sentite soffiare
lo scirocco, dite: "Farà caldo"; e così è. Ipocriti, l'aspetto della terra e
del cielo sapete riconoscerlo; come mai non sapete riconoscere questo tempo?
Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo
avversario davanti al magistrato, fa' di tutto mentre sei per via, per
accordarti con lui; perché non ti porti davanti al giudice, e il giudice ti
consegni all'esecutore giudiziario e l'esecutore ti metta in prigione. Io ti
dico che non uscirai di là, finché non avrai pagato fino all'ultimo
centesimo».
CAPITOLO 13
Gli uomini non devono giudicare, ma ravvedersi
Ez 18:30-32; Ro 2:3-8; 3:21-23; Gv 8:24
In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto dei Galilei il
cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici. Gesù rispose loro:
«Pensate che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, perché
hanno sofferto quelle cose? No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete
tutti allo stesso modo. O quei diciotto sui quali cadde la torre in Siloe e
li uccise, pensate che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di
Gerusalemme? No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti come loro».
Parabola del fico
Is 51:1-7; Mt 21:18-19, 43; Mr 11:12-14, 20-26; Ro 2:4-5
Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella sua
vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. Disse dunque al
vignaiuolo: "Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercar frutto da questo
fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?" Ma
l'altro gli rispose: "Signore, lascialo ancora quest'anno; gli zapperò
intorno e gli metterò del concime. Forse darà frutto in avvenire; se no, lo
taglierai"».
Guarigione di una donna paralitica
(Mt 12:9-13; Lu 14:1-6) Sl 146:8
Gesù stava insegnando di sabato in una sinagoga. Ecco una donna, che da
diciotto anni era posseduta da uno spirito che la rendeva inferma, ed era
tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi. Gesù, vedutala, la
chiamò a sé e le disse: «Donna, tu sei liberata dalla tua infermità». Pose
le mani su di lei, e nello stesso momento ella fu raddrizzata e glorificava
Dio. Or il capo della sinagoga, indignato che Gesù avesse fatto una
guarigione di sabato, disse alla folla: «Ci sono sei giorni nei quali si
deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in giorno di
sabato». Ma il Signore gli rispose: «Ipocriti, ciascuno di voi non scioglie,
di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per condurlo a bere? E
questa, che è figlia di Abraamo, e che Satana aveva tenuto legata per ben
diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di
sabato?» Mentre diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano,
e la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute.
Parabole del granello di senape e del lievito
=(Mt 13:31-33; Mr 4:30-32)
Diceva ancora: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo
paragonerò? È simile a un granello di senape che un uomo ha preso e gettato
nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del cielo
si sono riparati sui suoi rami».
E di nuovo disse: «A che cosa paragonerò il regno di Dio? Esso è simile al
lievito che una donna ha preso e mescolato in tre misure di farina, finché
sia tutta lievitata».
Insegnamento di Gesù lungo la via per Gerusalemme
=(Mt 7:13-14, 21-23; 8:11-12; 19:30)
Egli attraversava città e villaggi, insegnando e avvicinandosi a
Gerusalemme.
Un tale gli disse: «Signore, sono pochi i salvati?» Ed egli disse loro:
«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti
cercheranno di entrare e non potranno. Quando il padrone di casa si alzerà e
chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta,
dicendo: "Signore, aprici". Ed egli vi risponderà: "Io non so da dove
venite". Allora comincerete a dire: "Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua
presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!" Ed egli dirà: "Io vi dico
che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori". Là
ci sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe
e tutti i profeti nel regno di Dio e voi ne sarete buttati fuori. E ne
verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e
staranno a tavola nel regno di Dio. Ecco, vi sono degli ultimi che saranno
primi e dei primi che saranno ultimi».
(Mt 23:34-39; Lu 19:41-44) Gr 6:6-15, 27-30
In quello stesso momento vennero alcuni farisei a dirgli: «Parti, e vattene
di qui, perché Erode vuol farti morire». Ed egli disse loro: «Andate a dire
a quella volpe: "Ecco, io scaccio i demòni, compio guarigioni oggi e domani,
e il terzo giorno avrò terminato". Ma bisogna che io cammini oggi, domani e
dopodomani, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono
mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia
raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! Ecco, la
vostra casa sta per esservi lasciata [deserta]. Io vi dico che non mi
vedrete più, fino al giorno in cui direte: "Benedetto colui che viene nel
nome del Signore!"»
CAPITOLO 14
Gesù guarisce un idropico
Lu 6:6-11; 13:10-17; Mt 12:9-13
Gesù entrò di sabato in casa di uno dei principali farisei per prendere
cibo, ed essi lo stavano osservando, quando si presentò davanti a lui un
idropico. Gesù prese a dire ai dottori della legge e ai farisei: «È lecito o
no far guarigioni in giorno di sabato?» Ma essi tacquero. Allora egli lo
prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse loro: «Chi di voi, se gli
cade nel pozzo un figlio o un bue, non lo tira subito fuori in giorno di
sabato?» Ed essi non potevano risponder nulla in contrario.
Lezioni di umiltà e di carità
Mt 23:5-12; Ro 12:3, 16; Fl 2:3
Notando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro questa
parabola: «Quando sarai invitato a nozze da qualcuno, non ti mettere a
tavola al primo posto, perché può darsi che sia stato invitato da lui
qualcuno più importante di te, e chi ha invitato te e lui venga a dirti:
"Cedi il posto a questo!" e tu debba con tua vergogna andare allora a
occupare l'ultimo posto. Ma quando sarai invitato, va' a metterti all'ultimo
posto, affinché quando verrà colui che ti ha invitato, ti dica: "Amico,
vieni più avanti". Allora ne avrai onore davanti a tutti quelli che saranno
a tavola con te. Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa
sarà innalzato».
(De 14:28-29; Ne 8:10, 12)
Diceva pure a colui che lo aveva invitato: «Quando fai un pranzo o una cena,
non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i
vicini ricchi; perché essi potrebbero a loro volta invitare te, e così ti
sarebbe reso il contraccambio; ma quando fai un convito, chiama poveri,
storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato, perché non hanno modo di
contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei
giusti».
Parabola del gran convito
Mt 22:2-14
Uno degli invitati, udite queste cose, gli disse: «Beato chi mangerà pane
nel regno di Dio!» Gesù gli disse: «Un uomo preparò una gran cena e invitò
molti; e all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati:
"Venite, perché tutto è già pronto". Tutti insieme cominciarono a scusarsi.
Il primo gli disse: "Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a
vedere; ti prego di scusarmi". Un altro disse: "Ho comprato cinque paia di
buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi". Un altro disse: "Ho preso
moglie, e perciò non posso venire". Il servo tornò e riferì queste cose al
suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: "Va'
presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi,
ciechi e zoppi". Poi il servo disse: "Signore, si è fatto come hai comandato
e c'è ancora posto". Il signore disse al servo: "Va' fuori per le strade e
lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena.
Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati,
assaggerà la mia cena"».
Il vero discepolo di Gesù
Mt 10:37-39; 16:24-26; Mr 9:49-51
Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse:
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, e la moglie, i fratelli,
le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. E
chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio
discepolo.
Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a
calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire? Perché
non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa finire,
tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo:
"Quest'uomo ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare".
Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro re, non si
sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che gli
viene contro con ventimila? Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda
un'ambasciata e chiede di trattare la pace.
Così dunque ognuno di voi, che non rinunzia a tutto quello che ha, non può
essere mio discepolo.
Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa
gli si darà sapore? Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si
butta via. Chi ha orecchi per udire oda».
Mt 9:10-13; =18:11-14
Tutti i pubblicani e i «peccatori» si avvicinavano a lui per ascoltarlo. Ma
i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e
mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, avendo
cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non
va dietro a quella perduta finché non la ritrova? E trovatala, tutto allegro
se la mette sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e
dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era
perduta". Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore
che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di
ravvedimento.
La dramma perduta
«Oppure, qual è la donna che se ha dieci dramme e ne perde una, non accende
un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova?
Quando l'ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: "Rallegratevi
con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta". Così, vi dico, v'è
gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede».
Il figlio prodigo
v. 1-10; 19:1-10; Mt 21:18-32; Os 14; 1Gv 3:1; Mi 7:7-8
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane di loro disse al
padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". Ed egli divise fra
loro i beni. Di lì a poco, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa,
partì per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo
dissolutamente. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran
carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora si mise con uno
degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i
maiali. Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali
mangiavano, ma nessuno gliene dava. Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti
servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Io mi
alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e
contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami
come uno dei tuoi servi". Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma
mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione:
corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò. E il figlio gli disse:
"Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di
essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai suoi servi: "Presto,
portate qui la veste più bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito
e dei calzari ai piedi; portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo,
mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato
in vita; era perduto, ed è stato ritrovato". E si misero a fare gran festa.
Or il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino
a casa, udì la musica e le danze. Chiamò uno dei servi e gli domandò che
cosa succedesse. Quello gli disse: "È tornato tuo fratello e tuo padre ha
ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si
adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. Ma
egli rispose al padre: "Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai
trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto
per far festa con i miei amici; ma quando è venuto questo tuo figlio che ha
sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il
vitello ingrassato". Il padre gli disse: "Figliolo, tu sei sempre con me e
ogni cosa mia è tua; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo
fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato"».
CAPITOLO 16
Parabola del fattore infedele
(1Ti 6:17-19; Lu 12:33) Mt 25:14-30; 6:19-20, 24
Gesù diceva ancora ai suoi discepoli: «Un uomo ricco aveva un fattore, il
quale fu accusato davanti a lui di sperperare i suoi beni. Egli lo chiamò e
gli disse: "Che cos'è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua
amministrazione, perché tu non puoi più essere mio fattore". Il fattore
disse fra sé: "Che farò, ora che il padrone mi toglie l'amministrazione? Di
zappare non sono capace; di mendicare mi vergogno. So quello che farò,
perché qualcuno mi riceva in casa sua quando dovrò lasciare
l'amministrazione". Fece venire uno per uno i debitori del suo padrone, e
disse al primo: "Quanto devi al mio padrone?" Quello rispose: "Cento bati
d'olio". Egli disse: "Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto:
cinquanta". Poi disse a un altro: "E tu, quanto devi?" Quello rispose:
"Cento cori di grano". Egli disse: "Prendi la tua scritta, e scrivi:
ottanta". E il padrone lodò il fattore disonesto perché aveva agito con
avvedutezza; poiché i figli di questo mondo, nelle relazioni con quelli
della loro generazione, sono più avveduti dei figli della luce.
E io vi dico: fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; perché quando
esse verranno a mancare, quelli vi ricevano nelle dimore eterne. Chi è
fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto
nelle cose minime, è ingiusto anche nelle grandi. Se dunque non siete stati
fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere? E, se non
siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri? Nessun domestico
può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà
riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e
Mammona».
Gesù condanna l'avarizia
Mt 23:23-28; 5:17-20
I farisei, che amavano il denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano
di lui. Ed egli disse loro: «Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini;
ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è
abominevole davanti a Dio.
La legge e i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è
annunziata la buona notizia del regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza. È
più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della
legge.
Il ripudio
Mt 5:31-32; 19:1-9; Mr 10:2-12; cfr. Ro 7:1-3; 1Co 7:10-16
«Chiunque manda via la moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; e
chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio.
Il ricco e Lazzaro
v. 9-12; Sl 49; 73; Pr 19:6-7 (Lu 12:15-21; 6:20-21, 24-25)
«C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si
divertiva splendidamente; e c'era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava
alla porta di lui, pieno di ulceri, e bramoso di sfamarsi con quello che
cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le
ulceri. Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di
Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. E nel soggiorno dei morti,
essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro
nel suo seno; ed esclamò: "Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro
a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché
sono tormentato in questa fiamma". Ma Abraamo disse: "Figlio, ricòrdati che
tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente
ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. Oltre a
tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che
vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi". Ed
egli disse: "Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre,
perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano
anche loro in questo luogo di tormento". Abraamo disse: "Hanno Mosè e i
profeti; ascoltino quelli". Ed egli: "No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai
morti va a loro, si ravvedranno". Abraamo rispose: "Se non ascoltano Mosè e
i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti
risuscita"».
=Mt 18:6-9, 21-35 (1Co 8:9-13; 10:32); Mr 11:22-26
Gesù disse ai suoi discepoli: «È impossibile che non avvengano scandali, ma
guai a colui per colpa del quale avvengono! Sarebbe meglio per lui che una
macina da mulino gli fosse messa al collo e fosse gettato nel mare,
piuttosto che scandalizzare uno solo di questi piccoli. State attenti a voi
stessi! Se tuo fratello pecca, riprendilo; e se si ravvede, perdonalo. Se ha
peccato contro di te sette volte al giorno, e sette volte torna da te e ti
dice: "Mi pento", perdonalo».
Allora gli apostoli dissero al Signore: «Aumentaci la fede». Il Signore
disse: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo
sicomoro: "Sràdicati e trapiàntati nel mare", e vi ubbidirebbe.
Dovere del servo
Ro 11:35-36; Ga 3:10
«Se uno di voi ha un servo che ara o bada alle pecore, gli dirà forse,
quando quello torna a casa dai campi: "Vieni subito a metterti a tavola"?
Non gli dirà invece: "Preparami la cena, rimbòccati le vesti e servimi
finché io abbia mangiato e bevuto, poi mangerai e berrai tu"? Si ritiene
forse obbligato verso quel servo perché ha fatto quello che gli era stato
comandato? Così, anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è
comandato, dite: "Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo
in obbligo di fare"».
Gesù guarisce dieci lebbrosi
Lu 5:12-14; Mt 8:-4; 2R 5:1-15
Nel recarsi a Gerusalemme, Gesù passava sui confini della Samaria e della
Galilea. Come entrava in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi,
i quali si fermarono lontano da lui, e alzarono la voce, dicendo: «Gesù,
Maestro, abbi pietà di noi!» Vedutili, egli disse loro: «Andate a mostrarvi
ai sacerdoti». E, mentre andavano, furono purificati. Uno di loro vedendo
che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce; e si
gettò ai piedi di Gesù con la faccia a terra, ringraziandolo; ed era un
samaritano. Gesù, rispondendo, disse: «I dieci non sono stati tutti
purificati? Dove sono gli altri nove? Non si è trovato nessuno che sia
tornato per dar gloria a Dio tranne questo straniero?» E gli disse: «Àlzati
e va'; la tua fede ti ha salvato».
Mr 4:26-29; Lu 19:11-27
Interrogato poi dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose
loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi; né si
dirà: "Eccolo qui", o "eccolo là"; perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo
a voi».
Gesù annuncia la sua seconda venuta
De 30:3; Da 9:26; Mt 24:3-42; At 1:11
Disse pure ai suoi discepoli: «Verranno giorni che desidererete vedere anche
uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, e non lo vedrete. E vi si dirà:
"Eccolo là", o "eccolo qui". Non andate, e non li seguite; perché com'è il
lampo che balenando risplende da una estremità all'altra del cielo, così
sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Ma prima bisogna che egli soffra
molte cose, e sia respinto da questa generazione.
Come avvenne ai giorni di Noè, così pure avverrà ai giorni del Figlio
dell'uomo. Si mangiava, si beveva, si prendeva moglie, si andava a marito,
fino al giorno che Noè entrò nell'arca, e venne il diluvio che li fece
perire tutti. Similmente, come avvenne ai giorni di Lot: si mangiava, si
beveva, si comprava, si vendeva, si piantava, si costruiva; ma nel giorno
che Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo, che li fece perire
tutti. Lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo sarà
manifestato.
In quel giorno, chi sarà sulla terrazza e avrà le sue cose in casa, non
scenda a prenderle; così pure chi sarà nei campi non torni indietro.
Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la sua vita, la
perderà; ma chi la perderà, la preserverà. Io vi dico: in quella notte, due
saranno in un letto; l'uno sarà preso, e l'altro lasciato. Due donne
macineranno assieme; l'una sarà presa e l'altra lasciata. [Due uomini
saranno nei campi; l'uno sarà preso e l'altro lasciato.]»
I discepoli risposero: «Dove sarà, Signore?» Ed egli disse loro: «Dove sarà
il corpo, là pure si raduneranno le aquile».
Lu 11:5-10; Mr 7:24-30; Ge 32:24-29; Is 62:6-7
Propose loro ancora questa parabola per mostrare che dovevano pregare sempre
e non stancarsi: «In una certa città vi era un giudice, che non temeva Dio e
non aveva rispetto per nessuno; e in quella città vi era una vedova, la
quale andava da lui e diceva: "Rendimi giustizia sul mio avversario". Egli
per qualche tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé: "Benché io non tema
Dio e non abbia rispetto per nessuno, pure, poiché questa vedova continua a
importunarmi, le renderò giustizia, perché, venendo a insistere, non finisca
per rompermi la testa"». Il Signore disse: «Ascoltate quel che dice il
giudice ingiusto. Dio non renderà dunque giustizia ai suoi eletti che giorno
e notte gridano a lui? Tarderà nei loro confronti? Io vi dico che renderà
giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la
fede sulla terra?»
Il fariseo e il pubblicano
Pr 28:9, 13; 30:12-13;Gm 4:6, 9-10; 1P 5:5-6
Disse ancora questa parabola per certuni che erano persuasi di essere giusti
e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio per pregare; uno
era fariseo, e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così
dentro di sé: "O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini,
ladri, ingiusti, adùlteri; neppure come questo pubblicano. Io digiuno due
volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo". Ma il
pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al
cielo; ma si batteva il petto, dicendo: "O Dio, abbi pietà di me,
peccatore!" Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto
che quello; perché chiunque s'innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà
innalzato».
Gesù benedice i bambini
=(Mt 19:13-15; Mr 10:13-16) Mt 18:1-4
Portavano a Gesù anche i bambini, perché li toccasse; ma i discepoli,
vedendo, li sgridavano. Allora Gesù li chiamò a sé e disse: «Lasciate che i
bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi
assomiglia a loro. In verità vi dico: chiunque non accoglierà il regno di
Dio come un bambino, non vi entrerà affatto».
Il giovane ricco
=(Mt 19:16-30; Mr 10:17-31) Mt 5:29-30; Lu 10:25-37
Uno dei capi lo interrogò, dicendo: «Maestro buono, che devo fare per
ereditar la vita eterna?» Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è
buono, tranne uno solo, cioè Dio. Tu conosci i comandamenti: non commettere
adulterio; non uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo
padre e tua madre». Ed egli rispose: «Tutte queste cose io le ho osservate
fin dalla mia gioventù». Gesù, udito questo, gli disse: «Una cosa ti manca
ancora: vendi tutto quello che hai, e distribuiscilo ai poveri, e avrai un
tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, udite queste cose, ne fu
afflitto, perché era molto ricco. Gesù, vedendolo [così triste], disse:
«Quanto è difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno
di Dio! Perché è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di
un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». Quelli che udirono
dissero: «Chi dunque può essere salvato?» Egli rispose: «Le cose impossibili
agli uomini sono possibili a Dio».
Pietro disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato le nostre cose e ti abbiamo
seguito». Ed egli disse loro: «Vi dico in verità che non c'è nessuno che
abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figli per amor del
regno di Dio, il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e
nell'età futura la vita eterna».
Gesù predice per la terza volta la sua passione
=(Mt 20:17-19; Mr 10:32-34) Lu 9:22, 44-45
Poi, prese con sé i dodici, e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme,
e saranno compiute riguardo al Figlio dell'uomo tutte le cose scritte dai
profeti; perché egli sarà consegnato ai pagani, e sarà schernito e
oltraggiato e gli sputeranno addosso; e, dopo averlo flagellato, lo
uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà». Ed essi non capirono nulla di
tutto questo; quel discorso era per loro oscuro, e non capivano ciò che Gesù
voleva dire.
Gesù guarisce un cieco
=(Mt 20:29-34; Mr 10:46-53)
Com'egli si avvicinava a Gerico, un cieco che sedeva presso la strada,
mendicando, udì la folla che passava, e domandò che cosa fosse. Gli fecero
sapere che passava Gesù il Nazareno. Allora egli gridò: «Gesù, Figlio di
Davide, abbi pietà di me!» E quelli che precedevano, lo sgridavano perché
tacesse; ma lui gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!»
Gesù, fermatosi, comandò che il cieco fosse condotto a lui; e, quando gli fu
vicino, gli domandò: «Che vuoi che io ti faccia?» Egli disse: «Signore, che
io ricuperi la vista». E Gesù gli disse: «Ricupera la vista; la tua fede ti
ha salvato». Nello stesso momento ricuperò la vista, e lo seguiva
glorificando Dio; e tutto il popolo, visto ciò, diede lode a Dio.
Lu 15; 3:8; 5:32
Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. Un uomo, di nome Zaccheo, il
quale era capo dei pubblicani ed era ricco, cercava di vedere chi era Gesù,
ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. Allora
per vederlo, corse avanti, e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva
passare per quella via. Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi,
gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua».
Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. Veduto questo, tutti
mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!» Ma
Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei
miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il
quadruplo». Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa,
poiché anche questo è figlio d'Abraamo; perché il Figlio dell'uomo è venuto
per cercare e salvare ciò che era perduto».
La parabola delle dieci mine
Mt 25:14-30
Mentre essi ascoltavano queste cose, Gesù aggiunse una parabola, perché era
vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio stesse per
manifestarsi immediatamente. Disse dunque:
«Un uomo nobile se ne andò in un paese lontano per ricevere l'investitura di
un regno e poi tornare. Chiamati a sé dieci suoi servi, diede loro dieci
mine e disse loro: "Fatele fruttare fino al mio ritorno". Or i suoi
concittadini l'odiavano e gli mandarono dietro degli ambasciatori per dire:
"Non vogliamo che costui regni su di noi". Quando egli fu tornato, dopo aver
ricevuto l'investitura del regno, fece venire quei servi ai quali aveva
consegnato il denaro, per sapere quanto ognuno avesse guadagnato mettendolo
a frutto. Si presentò il primo e disse: "Signore, la tua mina ne ha fruttate
altre dieci". Il re gli disse: "Va bene, servo buono; poiché sei stato
fedele nelle minime cose, abbi potere su dieci città". Poi venne il secondo,
dicendo: "La tua mina, Signore, ha fruttato cinque mine". Egli disse anche a
questo: "E tu sii a capo di cinque città". Poi ne venne un altro che disse:
"Signore, ecco la tua mina che ho tenuta nascosta in un fazzoletto, perché
ho avuto paura di te che sei uomo duro; tu prendi quello che non hai
depositato, e mieti quello che non hai seminato". Il re gli disse: "Dalle
tue parole ti giudicherò, servo malvagio! Tu sapevi che io sono un uomo
duro, che prendo quello che non ho depositato e mieto quello che non ho
seminato; perché non hai messo il mio denaro in banca, e io, al mio ritorno,
lo avrei riscosso con l'interesse?" Poi disse a coloro che erano presenti:
"Toglietegli la mina e datela a colui che ha dieci mine". Essi gli dissero:
"Signore, egli ha dieci mine!" "Io vi dico che a chiunque ha sarà dato; ma a
chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici che non
volevano che io regnassi su di loro, conduceteli qui e uccideteli in mia
presenza"».
Ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme
Gesù acclamato dai discepoli
=(Mt 21:1-9; Mr 11:1-10; Gv 12:12-19) Za 9:9
Dette queste cose, Gesù andava avanti, salendo a Gerusalemme.
Come fu vicino a Betfage e a Betania, presso il monte detto degli Ulivi,
mandò due discepoli, dicendo: «Andate nella borgata di fronte, nella quale,
entrando, troverete un puledro legato, su cui non è mai salito nessuno;
slegatelo e conducetelo qui da me. Se qualcuno vi domanda perché lo slegate,
direte così: "Il Signore ne ha bisogno"».
E quelli che erano stati mandati partirono e trovarono tutto come egli aveva
detto loro. Mentre essi slegavano il puledro, i suoi padroni dissero loro:
«Perché slegate il puledro?» Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». E
lo condussero a Gesù; e, gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero
salire Gesù. Mentre egli avanzava stendevano i loro mantelli sulla via.
Quando fu vicino alla città, alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la
folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte
le opere potenti che avevano viste, dicendo: «Benedetto il Re che viene nel
nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!»
Alcuni farisei, tra la folla, gli dissero: «Maestro, sgrida i tuoi
discepoli!» Ma egli rispose: «Vi dico che se costoro tacciono, le pietre
grideranno».
Il lamento di Gesù su Gerusalemme
Mt 23:37-39; Lu 13:34-35; 21:20-24; 3:9; Gr 8:18-9:1
Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo: «Oh se tu
sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai
tuoi occhi. Poiché verranno su di te dei giorni nei quali i tuoi nemici ti
faranno attorno delle trincee, ti accerchieranno e ti stringeranno da ogni
parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te
pietra su pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata
visitata».
Gesù scaccia i mercanti dal tempio
=(Mt 21:10-16; Mr 11:11, 15-18) Gv 2:13-17
Poi, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo loro:
«Sta scritto: "La mia casa sarà una casa di preghiera, ma voi ne avete fatto
un covo di ladri"».
Ogni giorno insegnava nel tempio. Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi e i
notabili del popolo cercavano di farlo morire; ma non sapevano come fare,
perché tutto il popolo, ascoltandolo, pendeva dalle sue labbra.
CAPITOLO 20
Dubbi sull'autorità di Gesù Cristo
=(Mt 21:23-27; Mr 11:27-33) Lu 2:34-35
Uno di quei giorni, mentre insegnava al popolo nel tempio ed evangelizzava,
sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani, e gli
parlarono così: «Dicci con quale autorità fai queste cose, o chi ti ha dato
questa autorità». Ed egli rispose loro: «Anch'io vi farò una domanda.
Ditemi: il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?» Ed essi
ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: dal cielo, egli ci dirà: "Perché
non gli credeste?" Ma se diciamo: dagli uomini, tutto il popolo ci lapiderà,
perché è persuaso che Giovanni fosse un profeta». E risposero di non sapere
da dove venisse. Gesù disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità
faccio queste cose».
Parabola dei vignaiuoli
=(Mt 21:33-46; Mr 12:1-12) Is 5:1-7
Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la
affidò a dei vignaiuoli, e se ne andò in viaggio per molto tempo. Al tempo
della raccolta mandò un servo da quei vignaiuoli perché gli dessero una
parte del frutto della vigna; ma i vignaiuoli, dopo averlo percosso, lo
rimandarono a mani vuote. Egli mandò un altro servo; ma dopo aver percosso e
insultato anche questo, lo rimandarono a mani vuote. Egli ne mandò ancora un
terzo; e quelli, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono. Allora il
padrone della vigna disse: "Che farò? Manderò il mio diletto figlio; forse a
lui porteranno rispetto". Ma quando i vignaiuoli lo videro, fecero tra di
loro questo ragionamento: "Costui è l'erede; uccidiamolo, affinché l'eredità
diventi nostra". E lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Dunque che
cosa farà loro il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaiuoli, e
darà la vigna ad altri». Essi, udito ciò, dissero: «Non sia mai!»
Ma egli li guardò in faccia e disse: «Che significa dunque ciò che sta
scritto:
"La pietra che i costruttori hanno rifiutata
è quella che è diventata pietra angolare?"
Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà ed essa stritolerà colui sul
quale cadrà».
In quella stessa ora gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di
mettergli le mani addosso, ma temettero il popolo; perché capirono che egli
aveva detto quella parabola per loro.
Il tributo a Cesare
=(Mt 22:15-22; Mr 12:13-17)
Si misero a osservare Gesù e gli mandarono delle spie che fingessero di
essere giusti per coglierlo in fallo su una sua parola e consegnarlo, così,
all'autorità e al potere del governatore. Costoro gli fecero una domanda:
«Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non hai riguardi
personali, ma insegni la via di Dio secondo verità: ci è lecito, o no,
pagare il tributo a Cesare?» Ma egli, accortosi del loro tranello, disse:
«Mostratemi un denaro; di chi porta l'effigie e l'iscrizione?» Ed essi
dissero: «Di Cesare». Ed egli a loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è
di Cesare, e a Dio quello che è di Dio». Essi non poterono coglierlo in
fallo davanti al popolo; e, meravigliati della sua risposta, tacquero.
Dibattito sulla risurrezione
=(Mt 22:23-33; Mr 12:18-27) 1Co 15
Poi si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione,
e lo interrogarono, dicendo: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: "Se il
fratello di uno muore, avendo moglie ma senza figli, il fratello ne prenda
la moglie e dia una discendenza a suo fratello". C'erano dunque sette
fratelli. Il primo prese moglie, e morì senza figli. Il secondo pure la
sposò; poi il terzo; e così, fino al settimo, morirono senza lasciar figli.
Infine morì anche la donna. Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie
quella donna? Perché tutti e sette l'hanno avuta per moglie». Gesù disse
loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati; ma quelli che saranno
ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai
morti, non prendono né danno moglie; neanche possono più morire perché sono
simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.
Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del «pruno»,
quando chiama il Signore, Dio di Abraamo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
Ora, egli non è Dio di morti, ma di vivi; perché per lui tutti vivono».
Alcuni scribi, rispondendo, dissero: «Maestro, hai detto bene». E non
osavano più fargli alcuna domanda.
Gesù e gli scribi
=(Mt 22:41-46; Mr 12:35-37) Is 9:5-6; Gr 23:5-6
Ed egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è Figlio di Davide?
Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice:
"Il Signore ha detto al mio Signore:
«Siedi alla mia destra,
finché io abbia messo i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi»".
Davide dunque lo chiama Signore; come può essere suo figlio?»
=(Mt 23:1-33; Mr 12:38-40)
Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dagli scribi, i quali passeggiano volentieri in lunghe vesti,
amano essere salutati nelle piazze, e avere i primi posti nelle sinagoghe e
nei conviti; essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per
mettersi in mostra. Costoro riceveranno una condanna maggiore».
=Mr 12:41-44
Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che mettevano i loro doni nella
cassa delle offerte. Vide anche una vedova poveretta che vi metteva due
spiccioli; e disse: «In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più
di tutti; perché tutti costoro hanno messo nelle offerte del loro superfluo;
ma lei vi ha messo del suo necessario, tutto quello che aveva per vivere».
Il discorso sul monte degli Ulivi
=(Mt 24:1-14; Mr 13:1-13)
Alcuni gli fecero notare come il tempio fosse adorno di belle pietre e di
doni votivi, ed egli disse: «Verranno giorni in cui di tutte queste cose che
voi ammirate non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata».
Essi gli domandarono: «Maestro, quando avverranno dunque queste cose? E
quale sarà il segno che tutte queste cose stanno per compiersi?»
Egli disse: «Guardate di non farvi ingannare; perché molti verranno in nome
mio, dicendo: "Sono io"; e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro.
Quando sentirete parlare di guerre e di sommosse, non siate spaventati;
perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà
subito». Allora disse loro: «Insorgerà nazione contro nazione e regno contro
regno; vi saranno grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie;
vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo. Ma prima di tutte
queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno
consegnandovi alle sinagoghe, e mettendovi in prigione, trascinandovi
davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Ma ciò vi darà occasione
di rendere testimonianza. Mettetevi dunque in cuore di non premeditare come
rispondere a vostra difesa, perché io vi darò una parola e una sapienza alle
quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire. Voi
sarete traditi perfino da genitori, fratelli, parenti e amici; faranno
morire parecchi di voi; e sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma
neppure un capello del vostro capo perirà. Con la vostra costanza salverete
le vostre vite.
=(Mt 24:15-51; Mr 13:14-37)
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la
sua devastazione è vicina. Allora quelli che sono in Giudea, fuggano sui
monti; e quelli che sono in città, se ne allontanino; e quelli che sono
nella campagna non entrino nella città. Perché quelli sono giorni di
vendetta, affinché si adempia tutto quello che è stato scritto. Guai alle
donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in quei giorni!
Perché vi sarà grande calamità nel paese e ira su questo popolo. Cadranno
sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra tutti i
popoli; e Gerusalemme sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle
nazioni siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle; sulla terra, angoscia
delle nazioni, spaventate dal rimbombo del mare e delle onde; gli uomini
verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al
mondo; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora vedranno il
Figlio dell'uomo venire sulle nuvole con potenza e gloria grande. Ma quando
queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la
vostra liberazione si avvicina». Disse loro una parabola: «Guardate il fico
e tutti gli alberi; quando cominciano a germogliare, voi, guardando,
riconoscete da voi stessi che l'estate è ormai vicina. Così anche voi,
quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste
cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non
passeranno.
Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano intorpiditi da
stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose preoccupazioni di questa vita e che
quel giorno non vi venga addosso all'improvviso come un laccio; perché verrà
sopra tutti quelli che abitano su tutta la terra. Vegliate dunque, pregando
in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che
stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
Di giorno Gesù insegnava nel tempio; poi usciva e passava la notte sul monte
detto degli Ulivi. E tutto il popolo, la mattina presto, andava da lui nel
tempio per ascoltarlo.
CAPITOLO 22
La passione, 22-23
Giuda decide di tradire Gesù
=(Mt 26:1-16; Mr 14:1-11)
La festa degli Azzimi, detta la Pasqua, si avvicinava; e i capi dei
sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di farlo morire, ma temevano il
popolo.
Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era nel numero dei dodici.
Egli andò a conferire con i capi dei sacerdoti e i capitani sul modo di
consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e pattuirono di dargli del
denaro. Egli fu d'accordo e cercava l'occasione buona per consegnare loro
Gesù di nascosto alla folla.
L'ultima Pasqua. La santa Cena
=(Mt 26:17-20; Mr 14:12-17) Es 12; Gv 13:1-17
Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua.
Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: «Andate a prepararci la cena
pasquale, affinché la mangiamo». Essi gli chiesero: «Dove vuoi che la
prepariamo?» Ed egli rispose loro: «Quando sarete entrati in città, vi verrà
incontro un uomo che porta una brocca d'acqua; seguitelo nella casa dove
egli entrerà. E dite al padrone di casa: "Il Maestro ti manda a dire: Dov'è
la stanza nella quale mangerò la Pasqua con i miei discepoli?" Ed egli vi
mostrerà, al piano di sopra, una grande sala ammobiliata; qui
apparecchiate». Essi andarono e trovarono com'egli aveva detto loro e
prepararono la Pasqua.
Quando giunse l'ora, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. Egli
disse loro: «Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi,
prima di soffrire; poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia
compiuta nel regno di Dio». E, preso un calice, rese grazie e disse:
«Prendete questo e distribuitelo fra di voi; perché io vi dico che ormai non
berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio».
=(Mt 26:26-29; Mr 14:22-25; 1Co 11:23-29)
Poi prese del pane, rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: «Questo
è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo
stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice
è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi.
Gesù rivela che sarà tradito
=(Mt 26:21-25; Mr 14:18-21; Gv 13:18-30)
«Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me sulla tavola.
Perché il Figlio dell'uomo, certo, se ne va, come è stabilito; ma guai a
quell'uomo per mezzo del quale egli è tradito!» Ed essi cominciarono a
domandarsi gli uni gli altri chi sarebbe mai, tra di loro, a far questo.
Chi sia il più grande
Mt 20:20-28; Gv 13:2-17 (Mt 18:1-4; Mr 10:35-45)
Fra di loro nacque anche una contesa: chi di essi fosse considerato il più
grande. Ma egli disse loro: «I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli
che le sottomettono al loro dominio sono chiamati benefattori. Ma per voi
non dev'essere così; anzi il più grande tra di voi sia come il più piccolo,
e chi governa come colui che serve. Perché, chi è più grande, colui che è a
tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono
in mezzo a voi come colui che serve. Or voi siete quelli che avete
perseverato con me nelle mie prove; e io dispongo che vi sia dato un regno,
come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me, affinché mangiate e
beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le
dodici tribù d'Israele.
Gesù predice il rinnegamento di Pietro
=(Gv 13:31-38; Mt 26:30-35; Mr 14:29-31)
«Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il
grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu,
quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli». Pietro gli disse:
«Signore, sono pronto ad andare con te in prigione e alla morte». E Gesù:
«Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato
tre volte di conoscermi».
Poi disse loro: «Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e
senza calzari, vi è forse mancato qualcosa?» Essi risposero: «Niente». Ed
egli disse loro: «Ma ora, chi ha una borsa, la prenda; così pure una sacca;
e chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico che
in me dev'essere adempiuto ciò che è scritto: "Egli è stato annoverato tra i
malfattori". Infatti, le cose che si riferiscono a me, stanno per
compiersi». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade!» Ma egli disse
loro: «Basta!»
Agonia di Gesù nel giardino del Getsemani
=(Mt 26:36-46; Mr 14:32-42; Gv 18:1-2) cfr. Eb 5:7-8
Poi, uscito, andò, come al solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli
lo seguirono.
Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate di non entrare in tentazione». Egli
si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava,
dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia
volontà, ma la tua sia fatta».
[Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo. Ed essendo in
agonia, egli pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò come
grosse gocce di sangue che cadevano in terra.] E, dopo aver pregato, si
alzò, andò dai discepoli e li trovò addormentati per la tristezza, e disse
loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in
tentazione».
Tradimento di Giuda
=(Mt 26:47-56; Mr 14:43-50; Gv 18:3-12)
Mentre parlava ancora, ecco una folla; e colui che si chiamava Giuda, uno
dei dodici, la precedeva, e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Ma Gesù gli
disse: «Giuda, tradisci il Figlio dell'uomo con un bacio?»
Quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per succedere, dissero:
«Signore, dobbiamo colpire con la spada?» E uno di loro percosse il servo
del sommo sacerdote, e gli recise l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne e
disse: «Lasciate, basta!» E, toccato l'orecchio di quell'uomo, lo guarì.
Gesù disse ai capi dei sacerdoti, ai capitani del tempio e agli anziani che
erano venuti contro di lui: «Siete usciti con spade e bastoni, come contro
un brigante! Mentre ero ogni giorno con voi nel tempio, non mi avete mai
messo le mani addosso; ma questa è l'ora vostra, questa è la potenza delle
tenebre».
Arresto di Gesù; il Signore rinnegato tre volte da Pietro
=(Mt 26:57-58, 69-75; Mr 14:53-54, 66-72; Gv 18:12-18, 25-27)
Dopo averlo arrestato, lo portarono via e lo condussero nella casa del sommo
sacerdote; e Pietro seguiva da lontano.
Essi accesero un fuoco in mezzo al cortile, sedendovi intorno. Pietro si
sedette in mezzo a loro. Una serva, vedendo Pietro seduto presso il fuoco,
lo guardò fisso e disse: «Anche costui era con Gesù». Ma egli negò, dicendo:
«Donna, non lo conosco». E poco dopo, un altro lo vide e disse: «Anche tu
sei di quelli». Ma Pietro rispose: «No, uomo, non lo sono». Trascorsa circa
un'ora, un altro insisteva, dicendo: «Certo, anche questi era con lui,
poiché è Galileo». Ma Pietro disse: «Uomo, io non so quello che dici». E
subito, mentre parlava ancora, il gallo cantò. E il Signore, voltatosi,
guardò Pietro; e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva
detta: «Oggi, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E,
andato fuori, pianse amaramente.
Gesù flagellato e percorso
Gv 18:19-24 (Mt 26:67-68; 27:1; Mr 14:65; 15:1)
Gli uomini che tenevano Gesù, lo schernivano percotendolo; poi lo bendarono
e gli domandavano: «Indovina, profeta! Chi ti ha percosso?» E dicevano molte
altre cose contro di lui, bestemmiando.
Appena fu giorno, gli anziani del popolo, i capi dei sacerdoti e gli scribi
si riunirono, e lo condussero nel loro sinedrio, dicendo: «Se tu sei il
Cristo, diccelo». Ma egli disse loro: «Anche se ve lo dicessi, non
credereste; e se io vi facessi delle domande, non rispondereste. Ma da ora
in avanti il Figlio dell'uomo sarà seduto alla destra della potenza di Dio».
E tutti dissero: «Sei tu, dunque, il Figlio di Dio?» Ed egli rispose loro:
«Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo
ancora di testimonianza? Lo abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
=(Mt 27:2, 11-14; Mr 5:2-5; Gv 18:28-38
Poi tutta l'assemblea si alzò e lo condussero da Pilato.
E cominciarono ad accusarlo, dicendo: «Abbiamo trovato quest'uomo che
sovvertiva la nostra nazione, istigava a non pagare i tributi a Cesare e
diceva di essere lui il Cristo re». Pilato lo interrogò, dicendo: «Sei tu il
re dei Giudei?» E Gesù gli rispose: «Tu lo dici».
Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in
quest'uomo». Ma essi insistevano, dicendo: «Egli sobilla il popolo
insegnando per tutta la Giudea; ha cominciato dalla Galilea ed è giunto fin
qui».
Pilato manda Gesù da Erode
Sl 2:1-3; At 4:25-28
Quando Pilato udì questo, domandò se quell'uomo fosse Galileo. Saputo che
egli era della giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode, che si trovava
anch'egli a Gerusalemme in quei giorni.
Quando vide Gesù, Erode se ne rallegrò molto, perché da lungo tempo
desiderava vederlo, avendo sentito parlare di lui; e sperava di vedergli
fare qualche miracolo. Gli rivolse molte domande, ma Gesù non gli rispose
nulla. Or i capi dei sacerdoti e gli scribi stavano là, accusandolo con
veemenza. Erode, con i suoi soldati, dopo averlo vilipeso e schernito, lo
vestì di un manto splendido, e lo rimandò da Pilato. In quel giorno, Erode e
Pilato divennero amici; prima infatti erano stati nemici.
Gesù o Barabba?
=(Mt 27:15-30; Mr 15:6-19; Gv 18:38-19:16)
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, i magistrati e il popolo, disse loro:
«Avete fatto comparire davanti a me quest'uomo come sovversivo; ed ecco,
dopo averlo esaminato in presenza vostra, non ho trovato in lui nessuna
delle colpe di cui l'accusate; e neppure Erode, poiché egli l'ha rimandato
da noi; ecco egli non ha fatto nulla che sia degno di morte. Perciò, dopo
averlo castigato lo libererò».
[Or egli aveva l'obbligo di liberare loro un carcerato in occasione della
festa;] ma essi gridarono tutti insieme: «Fa' morire costui e liberaci
Barabba!» Barabba era stato messo in prigione a motivo di una sommossa
avvenuta in città e di un omicidio. E Pilato parlò loro di nuovo perché
desiderava liberare Gesù; ma essi gridavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!»
Per la terza volta egli disse loro: «Ma che male ha fatto? Io non ho trovato
nulla in lui, che meriti la morte. Perciò, dopo averlo castigato, lo
libererò». Ma essi insistevano a gran voce, chiedendo che fosse crocifisso;
e le loro grida finirono per avere il sopravvento. Pilato decise che fosse
fatto quello che domandavano: liberò colui che era stato messo in prigione
per sommossa e omicidio, e che essi avevano richiesto; ma abbandonò Gesù
alla loro volontà.
In cammino verso il Golgota
=(Mt 27:31-38; Mr 15:20-28; Gv 19:16-24) Ga 3:13
Mentre lo portavano via, presero un certo Simone, di Cirene, che veniva
dalla campagna, e gli misero addosso la croce perché la portasse dietro a
Gesù.
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che facevano cordoglio e
lamento per lui. Ma Gesù, voltatosi verso di loro, disse: «Figlie di
Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri
figli. Perché, ecco, i giorni vengono nei quali si dirà: "Beate le sterili,
i grembi che non hanno partorito e le mammelle che non hanno allattato".
Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadeteci addosso"; e ai colli:
"Copriteci". Perché se fanno questo al legno verde, che cosa sarà fatto al
secco?»
Ora, altri due, malfattori, erano condotti per essere messi a morte insieme
a lui.
La crocifissione di Gesù
=(Mt 27:39-44; Mr 15:29-32; Gv19:25-27) Sl 22:7-18
Quando furono giunti al luogo detto «il Teschio», vi crocifissero lui e i
malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.
[Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».] Poi
divisero le sue vesti, tirandole a sorte.
Il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si beffavano di lui,
dicendo: «Ha salvato altri, salvi sé stesso, se è il Cristo, l'Eletto di
Dio!» Pure i soldati lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell'aceto
e dicendo: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso!»
Vi era anche questa iscrizione sopra il suo capo: QUESTO È IL RE DEI GIUDEI.
Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo?
Salva te stesso e noi!» Ma l'altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai
nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? Per noi è
giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma
questi non ha fatto nulla di male». E diceva: «Gesù, ricordati di me quando
entrerai nel tuo regno!» Gesù gli disse: «Io ti dico in verità che oggi tu
sarai con me in paradiso».
Morte di Gesù
=(Mt 27:47-56; Mr 15:33-41; Gv 19:28-37) Is 53:5-12; Gv 1:29; Ro 5:6-8; 1P
2:24; Ap 1:5
Era circa l'ora sesta, e si fecero tenebre su tutto il paese fino all'ora
nona; il sole si oscurò. La cortina del tempio si squarciò nel mezzo.
Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito
mio». Detto questo, spirò.
Il centurione, veduto ciò che era accaduto, glorificava Dio dicendo:
«Veramente, quest'uomo era giusto». E tutta la folla che assisteva a questo
spettacolo, vedute le cose che erano accadute, se ne tornava battendosi il
petto. Ma tutti i suoi conoscenti e le donne che lo avevano accompagnato
dalla Galilea stavano a guardare queste cose da lontano.
Il seppellimento di Gesù
=(Mt 27:57-6; Mr 15:42-47; Gv 19:38-42)
C'era un uomo, di nome Giuseppe, che era membro del Consiglio, uomo giusto e
buono, il quale non aveva acconsentito alla deliberazione e all'operato
degli altri. Egli era di Arimatea, città della Giudea, e aspettava il regno
di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. E, trattolo giù
dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in una tomba scavata nella
roccia, dove nessuno era ancora stato deposto. Era il giorno della
Preparazione, e stava per cominciare il sabato.
Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, seguito Giuseppe,
guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. Poi,
tornarono indietro e prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si
riposarono, secondo il comandamento.
CAPITOLO 24
La risurrezione di Gesù
=(Mt 28:1-7; Mr 16:1-7; Gv 20:1-2)(Sl 16:8-10; At 2:23-32)(1Co 15:1-28; Ay
17:31) Ro 4:24-25; 1P 1:3-4
Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono
al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. E trovarono che la
pietra era stata rotolata dal sepolcro. Ma quando entrarono non trovarono il
corpo del Signore Gesù. Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco
che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti; tutte
impaurite, chinarono il viso a terra; ma quelli dissero loro: «Perché
cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate
come egli vi parlò quand'era ancora in Galilea, dicendo che il Figlio
dell'uomo doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere
crocifisso, e il terzo giorno risuscitare». Esse si ricordarono delle sue
parole.
=(Mt 28:8-10; Mr 16:8-11; Gv 20:3-10)
Tornate dal sepolcro, annunziarono tutte queste cose agli undici e a tutti
gli altri. Quelle che dissero queste cose agli apostoli erano: Maria
Maddalena, Giovanna, Maria, madre di Giacomo, e le altre donne che erano con
loro. Quelle parole sembrarono loro un vaneggiare e non prestarono fede alle
donne.
Ma Pietro, alzatosi, corse al sepolcro; si chinò a guardare e vide solo le
fasce; poi se ne andò, meravigliandosi dentro di sé per quello che era
avvenuto.
Gesù sulla via per Emmaus
Mr 16:12-13; Ml 3:16
Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome
Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; e parlavano tra di loro di
tutte le cose che erano accadute. Mentre discorrevano e discutevano insieme,
Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. Ma i loro occhi
erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. Egli domandò loro: «Di
che discorrete fra di voi lungo il cammino?» Ed essi si fermarono tutti
tristi. Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu solo, tra i
forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono
accadute in questi giorni?» Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero:
«Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole
davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e i nostri
magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi
speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò,
ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose. È vero che certe
donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon'ora al
sepolcro, non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver
avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. Alcuni
dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto
le donne; ma lui non lo hanno visto». Allora Gesù disse loro: «O insensati e
lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non
doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» E,
cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture
le cose che lo riguardavano. Quando si furono avvicinati al villaggio dove
andavano, egli fece come se volesse proseguire. Essi lo trattennero,
dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed
egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro prese il pane,
lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. Allora i loro occhi furono aperti e
lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. Ed essi dissero l'uno
all'altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci
parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» E, alzatisi in quello stesso
momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che
erano con loro, i quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è
apparso a Simone». Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via,
e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane.
=(Mr 16:14-18; Gv 20:19-23, 24-29) Mt 28:16-20; At 1:2-3; 1Co 15:5
Ora, mentre essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a
loro, e disse: «Pace a voi!» Ma essi, sconvolti e atterriti, pensavano di
vedere un fantasma. Ed egli disse loro: «Perché siete turbati? E perché
sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi, perché
sono proprio io; toccatemi e guardate; perché un fantasma non ha carne e
ossa come vedete che ho io».
E, detto questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma siccome per la gioia non
credevano ancora e si stupivano, disse loro: «Avete qui qualcosa da
mangiare?» Essi gli porsero un pezzo di pesce arrostito; egli lo prese, e
mangiò in loro presenza.
La missione affidata ai discepoli
At 1:8
Poi disse loro: «Queste sono le cose che io vi dicevo quand'ero ancora con
voi: che si dovevano compiere tutte le cose scritte di me nella legge di
Mosè, nei profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per capire le
Scritture e disse loro: «Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e
sarebbe risorto dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si sarebbe
predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti,
cominciando da Gerusalemme. Voi siete testimoni di queste cose. Ed ecco io
mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi, rimanete in
questa città, finché siate rivestiti di potenza dall'alto».
L'ascensione di Gesù
(Mr 16:19-20; At 1:4-12)(Ef 1:19-23; Eb 9:11-12, 24; 10:12-13)
Poi li condusse fuori fin presso Betania; e, alzate in alto le mani, li
benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato su nel
cielo. Ed essi, adoratolo, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e
stavano sempre nel tempio, benedicendo Dio.