Ge 8:20-21 (Le 6:2-4; Nu 15:1-16, 28)(Sl 66:13-15; 51:18-21)(Eb 10:1-14; Ef
5:2; Fl 2:8)
Il SIGNORE chiamò Mosè, gli parlò dalla tenda di convegno e gli disse:
«Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Quando qualcuno di voi vorrà portare un'offerta al SIGNORE, offrirete
bestiame grosso o minuto.
Se la sua offerta è un olocausto di bestiame grosso, offrirà un maschio
senza difetto: l'offrirà all'ingresso della tenda di convegno, per ottenere
il favore del SIGNORE. Poserà la mano sulla testa dell'olocausto, e il
SIGNORE lo accetterà come espiazione. Poi sgozzerà il vitello davanti al
SIGNORE e i sacerdoti, figli d'Aaronne, offriranno il sangue e lo
spargeranno sull'altare, da ogni lato, all'ingresso della tenda di convegno.
Poi scuoierà l'olocausto e lo taglierà a pezzi. I figli del sacerdote
Aaronne metteranno del fuoco sull'altare e disporranno della legna sul
fuoco. Poi i sacerdoti, figli d'Aaronne, disporranno quei pezzi, la testa e
il grasso, sulla legna messa sul fuoco che è sull'altare; ma laverà con
acqua le interiora e le zampe, e il sacerdote farà fumare ogni cosa
sull'altare, come olocausto, sacrificio di profumo soave, consumato dal
fuoco per il SIGNORE.
Se la sua offerta è un olocausto di bestiame minuto, pecore o capre, offrirà
un maschio senza difetto. Lo sgozzerà dal lato settentrionale dell'altare
davanti al SIGNORE; i sacerdoti, figli d'Aaronne, ne spargeranno il sangue
sull'altare da ogni lato. Poi lo taglierà a pezzi e, insieme con la testa e
il grasso, il sacerdote li disporrà sulla legna messa sul fuoco sopra
l'altare. Ma laverà con acqua le interiora e le zampe; poi il sacerdote
offrirà ogni cosa e la brucerà sull'altare. Questo è un olocausto, un
sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE.
Le 5:7-10; 2Co 8:12
«"Se la sua offerta al SIGNORE è un olocausto di uccelli, offrirà delle
tortore o dei giovani piccioni. Il sacerdote offrirà in sacrificio l'uccello
sull'altare, gli staccherà la testa, la brucerà sull'altare, e il sangue
sarà fatto colare sopra uno dei lati dell'altare. Poi gli toglierà il gozzo
con quel che contiene, e lo getterà sul lato orientale dell'altare, nel
luogo delle ceneri. Spaccherà quindi l'uccello per le ali, senza però
dividerlo in due, e il sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna messa
sopra il fuoco. Questo è un olocausto, un sacrificio di profumo soave,
consumato dal fuoco per il SIGNORE.
Le 6:7-11; 7:9-14; Nu 15:4-10
«"Quando qualcuno offrirà al SIGNORE un'oblazione, la sua offerta sarà di
fior di farina, su cui verserà dell'olio, e vi aggiungerà dell'incenso. La
porterà ai sacerdoti figli d'Aaronne; il sacerdote prenderà una manciata
piena del fior di farina spruzzato d'olio, con tutto l'incenso, e farà
bruciare ogni cosa sull'altare, come ricordo. Questo è un sacrificio di
profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE. Ciò che rimarrà
dell'oblazione sarà per Aaronne e per i suoi figli; è cosa santissima tra i
sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE.
Quando offrirai come oblazione una cosa cotta nel forno, offrirai focacce
azzime di fior di farina impastata con olio o gallette azzime unte d'olio.
Se la tua oblazione è cotta sulla piastra, sarà di fior di farina, impastata
con olio, azzima. La dividerai in porzioni, e vi verserai sopra dell'olio: è
un'oblazione.
Se la tua oblazione è cotta in padella, sarà fatta di fior di farina con
olio.
Porterai al SIGNORE l'oblazione fatta di queste cose; sarà presentata al
sacerdote, che la porterà sull'altare. Il sacerdote preleverà dall'oblazione
la parte che dev'essere offerta come ricordo e la farà fumare sull'altare. È
un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE. Ciò che
rimarrà dell'oblazione sarà per Aaronne e per i suoi figli; è cosa
santissima tra i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE.
1Co 5:6-8; Mr 9:49-51
«"Qualunque oblazione offrirete al SIGNORE sarà senza lievito; non farete
bruciare nulla che contenga lievito o miele, come sacrificio consumato dal
fuoco per il SIGNORE. Potrete offrirne al SIGNORE come oblazione di
primizie; ma queste offerte non saranno poste sull'altare come offerte di
profumo soave. Condirai con sale ogni oblazione e non lascerai la tua
oblazione priva di sale, segno del patto del tuo Dio. Su tutte le tue
offerte metterai del sale.
Le 23:10-14, 17
«"Se fai al SIGNORE un'oblazione di primizie, offrirai, come primizie, delle
spighe tostate al fuoco e chicchi di grano nuovo, tritati. Vi metterai sopra
dell'olio e vi aggiungerai dell'incenso: è un'oblazione. Il sacerdote farà
fumare come ricordo una parte del grano tritato e dell'olio, con tutto
l'incenso. È un sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE.
CAPITOLO 3
I sacrifici di riconoscenza
(Le 9:18-21; 7:11-36) Eb 13:15; 1Co 10:16-18
«"Quando uno offrirà un sacrificio di riconoscenza, se offre bestiame
grosso, un maschio o una femmina, l'offrirà senza difetto davanti al
SIGNORE. Poserà la mano sulla testa della sua offerta, la sgozzerà
all'ingresso della tenda di convegno e i sacerdoti, figli d'Aaronne,
spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. Di questo sacrificio di
riconoscenza offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il
grasso che copre le interiora e tutto il grasso che vi aderisce, i due
rognoni, il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del
fegato, che staccherà vicino ai rognoni. I figli d'Aaronne faranno bruciare
tutto questo sull'altare sopra l'olocausto, che è sulla legna messa sul
fuoco. Questo è un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il
SIGNORE.
Se l'offerta che egli fa come sacrificio di riconoscenza al SIGNORE è di
bestiame minuto, un maschio o una femmina, l'offrirà senza difetto. Se
presenta come offerta un agnello, l'offrirà davanti al SIGNORE. Poserà la
mano sulla testa della sua offerta, la sgozzerà all'ingresso della tenda di
convegno e i figli d'Aaronne ne spargeranno il sangue sull'altare da ogni
lato. Di questo sacrificio di riconoscenza offrirà, come sacrificio
consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso, tutta la coda che egli
staccherà presso l'estremità della spina dorsale, il grasso che copre le
interiora, tutto il grasso che vi aderisce, i due rognoni, il grasso che vi
è sopra, che copre i fianchi, e la rete del fegato che staccherà vicino ai
rognoni. Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull'altare. È un cibo
consumato dal fuoco per il SIGNORE.
Se la sua offerta è una capra, l'offrirà davanti al SIGNORE. Poserà la mano
sulla testa della vittima, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno
e i figli d'Aaronne ne spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. Della
vittima offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il
grasso che copre le interiora, tutto il grasso che vi aderisce, i due
rognoni, il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato
che si staccherà vicino ai rognoni. Il sacerdote farà bruciare tutto questo
sull'altare. È un cibo di profumo soave, consumato dal fuoco. Tutto il
grasso appartiene al SIGNORE.
Questa è una legge perenne per tutte le vostre generazioni. In tutti i
luoghi dove abiterete non mangerete né grasso né sangue"».
CAPITOLO 4
Sacrifici per il peccato
Le 6:17-23 (Eb 5:1-3; 7:26-28) Le 16:3, 11-14
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Quando qualcuno avrà peccato per errore e avrà fatto qualcuna delle cose
che il SIGNORE ha vietato di fare, se colui che ha peccato è il sacerdote
che ha ricevuto l'unzione e in tal modo ha reso colpevole il popolo, egli
offrirà al SIGNORE, per il peccato commesso, un toro senza difetto, come
sacrificio espiatorio. Condurrà il toro all'ingresso della tenda di convegno
davanti al SIGNORE, poserà la mano sulla sua testa e lo sgozzerà davanti al
SIGNORE. Poi il sacerdote che ha ricevuto l'unzione prenderà del sangue del
toro, lo porterà dentro la tenda di convegno, intingerà il dito nel sangue e
aspergerà quel sangue sette volte davanti al SIGNORE di fronte alla cortina
del santuario. Il sacerdote quindi metterà di quel sangue sui corni
dell'altare dell'incenso aromatico, altare che è davanti al SIGNORE nella
tenda di convegno; e spargerà tutto il sangue del toro ai piedi dell'altare
degli olocausti, che è all'ingresso della tenda di convegno. Toglierà dal
toro del sacrificio per il peccato tutto il grasso, il grasso che copre le
interiora e vi aderisce, i due rognoni e il grasso che c'è sopra e che copre
i fianchi, la rete del fegato, da staccarsi insieme ai rognoni, nello stesso
modo in cui queste parti si tolgono dai bovini del sacrificio di
riconoscenza; il sacerdote le farà bruciare sull'altare degli olocausti. Ma
la pelle del toro e tutta la sua carne, con la testa, le gambe, le interiora
e gli escrementi, cioè tutto il resto del toro, lo porterà fuori
dell'accampamento, in un luogo puro, dove si gettano le ceneri e lo brucerà
con il fuoco, su della legna sopra il mucchio delle ceneri.
Nu 15:22-26; 2Cr 29:20-24
«"Se tutta la comunità d'Israele ha peccato per errore, senza accorgersene,
e ha fatto qualcuna delle cose che il SIGNORE ha vietato di fare, rendendosi
così colpevole, quando il peccato che ha commesso viene conosciuto, la
comunità offrirà, come sacrificio espiatorio, un toro, che condurrà davanti
alla tenda di convegno. Gli anziani della comunità poseranno le mani sulla
testa del toro davanti al SIGNORE; e il toro sarà sgozzato davanti al
SIGNORE. Poi il sacerdote, che ha ricevuto l'unzione, porterà del sangue del
toro dentro la tenda di convegno; il sacerdote intingerà il dito nel sangue
e farà sette aspersioni davanti al SIGNORE, di fronte alla cortina. Metterà
di quel sangue sui corni dell'altare che è davanti al SIGNORE, nella tenda
di convegno; spargerà tutto il sangue ai piedi dell'altare dell'olocausto,
che è all'ingresso della tenda di convegno. Toglierà dal toro tutto il
grasso e lo brucerà sull'altare. Farà con questo toro, come ha fatto con il
toro offerto quale sacrificio espiatorio. Così il sacerdote farà
l'espiazione per la comunità e le sarà perdonato. Poi porterà tutto il resto
del toro fuori del campo e lo brucerà come ha bruciato il toro precedente.
Questo è il sacrificio espiatorio per l'assemblea.
Nu 15:27-31; Le 5:1-13
«"Se uno dei capi ha peccato, facendo per errore qualcosa che il SIGNORE suo
Dio ha vietato di fare e si è così reso colpevole, quando gli sarà fatto
conoscere il peccato che ha commesso, condurrà come sua offerta un capro, un
maschio fra le capre, senza difetto. Poserà la mano sulla testa del capro, e
lo sgozzerà nel luogo dove si sgozzano gli olocausti, davanti al SIGNORE. È
un sacrificio espiatorio. Poi il sacerdote prenderà con il suo dito del
sangue del sacrificio espiatorio, lo metterà sui corni dell'altare degli
olocausti e spargerà il sangue del capro ai piedi dell'altare
dell'olocausto; farà poi fumare tutto il grasso del capro sull'altare, come
ha fatto con il grasso del sacrificio di riconoscenza. Così il sacerdote
farà l'espiazione per il suo peccato e gli sarà perdonato.
Se qualcuno del popolo pecca per errore e fa qualcosa che il SIGNORE ha
vietato di fare, rendendosi colpevole, quando gli sarà fatto conoscere il
peccato che ha commesso, condurrà come sua offerta una capra, una femmina
senza difetto, per il peccato che ha commesso. Poserà la mano sulla testa
della vittima, e la sgozzerà nel luogo dove si sgozzano gli olocausti. Poi
il sacerdote prenderà con il suo dito del sangue della capra, lo metterà sui
corni dell'altare dell'olocausto e spargerà tutto il sangue della capra ai
piedi dell'altare. Il sacerdote toglierà tutto il grasso dalla capra, come
si toglie il grasso dal sacrificio di riconoscenza e lo farà bruciare
sull'altare come un profumo soave per il SIGNORE. Così il sacerdote farà
l'espiazione per quel tale e gli sarà perdonato.
Se questi invece porterà un agnello come suo sacrificio espiatorio, dovrà
portare una femmina senza difetto. Poserà la mano sulla testa dell'agnello e
lo sgozzerà come sacrificio espiatorio nel luogo dove si sgozzano gli
olocausti. Poi il sacerdote prenderà con il suo dito del sangue del
sacrificio espiatorio e lo metterà sui corni dell'altare dell'olocausto e
spargerà tutto il sangue della vittima ai piedi dell'altare; toglierà dalla
vittima tutto il grasso, come si toglie il grasso dall'agnello del
sacrificio di riconoscenza, e il sacerdote lo farà bruciare sull'altare,
sopra i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE. Così il sacerdote farà
per quel tale l'espiazione del peccato che ha commesso e gli sarà perdonato.
CAPITOLO 5
Sacrifici per i vari casi di colpevolezza
Le 7:1-7; 4:22-35; Pr 28:13
«"Una persona pecca se, udite le parole di giuramento, quale testimone non
dichiara ciò che ha visto o ciò che sa. Porterà la propria colpa. Quando
uno, anche senza saperlo, avrà toccato qualcosa di impuro, come il cadavere
di una bestia selvatica impura, di un animale domestico impuro o di un
rettile impuro, rimarrà egli stesso impuro e colpevole. Quando uno, anche
senza saperlo, avrà toccato un'impurità umana, qualunque di quelle impurità
che rendono l'uomo impuro, appena viene a saperlo, diventa colpevole. Quando
uno giura con le labbra, parlando senza riflettere, di fare qualcosa di male
o di bene, proferendo con leggerezza uno di quei giuramenti che gli uomini
sono soliti pronunciare, quando viene a saperlo, è colpevole delle sue
azioni.
Quando uno dunque si sarà reso colpevole di una di queste cose, confesserà
il peccato che ha commesso; porterà al SIGNORE il sacrificio per la colpa,
per il peccato che ha commesso. Porterà una femmina del gregge, una pecora o
una capra, come sacrificio espiatorio e il sacerdote farà per lui
l'espiazione del suo peccato.
Se non ha mezzi per procurarsi una pecora, porterà al SIGNORE, come
sacrificio per la colpa, per il peccato che ha commesso, due tortore o due
giovani piccioni: uno come sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto. Li
porterà al sacerdote, il quale offrirà prima il sacrificio espiatorio,
tagliandogli la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla del tutto; poi
spargerà del sangue del sacrificio espiatorio sopra uno dei lati dell'altare
e il resto del sangue sarà fatto colare ai piedi dell'altare. Questo è un
sacrificio espiatorio. Dell'altro uccello farà un olocausto, secondo le
norme stabilite. Così il sacerdote farà per quel tale l'espiazione del
peccato che ha commesso e gli sarà perdonato. Ma se non ha mezzi per
procurarsi due tortore o due giovani piccioni, porterà, come sua offerta per
il peccato che ha commesso, la decima parte di un efa di fior di farina,
come sacrificio espiatorio, senza mettervi sopra né olio né incenso, perché
è un sacrificio espiatorio. Porterà la farina al sacerdote; il sacerdote ne
prenderà una manciata piena come ricordo e la farà fumare sull'altare sopra
i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE. È un sacrificio espiatorio.
Così il sacerdote farà per quel tale l'espiazione del peccato, che quello ha
commesso in uno di quei casi, e gli sarà perdonato. Il resto della farina
sarà per il sacerdote, come si fa nell'oblazione"».
Nu 5:5-8; Sl 19:13; Ez 33:14-16 (1Gv 2:1-2)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Quando qualcuno commetterà un'infedeltà e peccherà involontariamente
riguardo a ciò che dev'essere consacrato al SIGNORE, porterà al SIGNORE,
come sacrificio per la colpa, un montone senza difetto, preso dal gregge, in
base alla tua valutazione in sicli d'argento secondo il siclo del santuario,
come sacrificio per la colpa. Risarcirà il danno fatto al santuario,
aggiungendovi un quinto in più, e lo darà al sacerdote. Il sacerdote farà
per lui l'espiazione con il montone offerto come sacrificio per la colpa e
gli sarà perdonato.
Quando uno peccherà facendo, senza saperlo, qualcuna delle cose che il
SIGNORE ha vietato di fare, sarà colpevole e porterà la pena della sua
iniquità. Presenterà al sacerdote, come sacrificio per la colpa, un montone
senza difetto, scelto dal gregge, in base alla tua valutazione. Il sacerdote
farà per lui l'espiazione dell'errore commesso per ignoranza e gli sarà
perdonato. Questo è un sacrificio per la colpa; quel tale si è realmente
reso colpevole verso il SIGNORE».
Il SIGNORE parlò a Mosè e disse:
«Quando uno peccherà e commetterà un'infedeltà verso il SIGNORE, negando al
suo prossimo un deposito da lui ricevuto, o un pegno messo nelle sue mani, o
una cosa che ha rubato o estorto con frode al prossimo, o una cosa smarrita
che ha trovata, e mentendo a questo proposito e giurando il falso circa una
delle cose nelle quali l'uomo può peccare, quando avrà così peccato e si
sarà reso colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta con frode, o il
deposito che gli era stato affidato, o l'oggetto smarrito che ha trovato, o
qualunque cosa circa la quale abbia giurato il falso. Farà la restituzione
per intero e vi aggiungerà un quinto in più, consegnando ciò al proprietario
il giorno stesso in cui offrirà il suo sacrificio per la colpa. Porterà al
sacerdote il suo sacrificio per la colpa offerto al SIGNORE: un montone
senza difetto, scelto dal gregge in base alla tua valutazione, come
sacrificio per la colpa. Il sacerdote farà l'espiazione per lui davanti al
SIGNORE, e gli sarà perdonato qualunque sia la cosa di cui si è reso
colpevole».
Le 1; Nu 28:3, ecc.
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Da' quest'ordine ad Aaronne e ai suoi figli, e di' loro:
"Questa è la legge dell'olocausto. L'olocausto rimarrà sulla legna accesa
sopra l'altare tutta la notte, fino al mattino; e il fuoco dell'altare sarà
tenuto acceso. Il sacerdote indosserà la sua tunica di lino e si metterà dei
calzoni di lino a contatto con la pelle; toglierà la cenere dell'olocausto
consumato dal fuoco sull'altare e la metterà accanto all'altare. Poi si
spoglierà delle vesti e ne indosserà delle altre e porterà la cenere fuori
dal campo, in un luogo puro. Il fuoco sarà mantenuto acceso sull'altare e
non si lascerà spegnere; il sacerdote vi brucerà della legna ogni mattina,
vi disporrà sopra l'olocausto, e sopra vi brucerà il grasso dei sacrifici di
riconoscenza. Il fuoco dev'essere mantenuto sempre acceso sull'altare, e non
lo si lascerà spegnere.
Legge dell'oblazione
Le 2
«"Questa è la legge dell'oblazione. I figli di Aaronne l'offriranno davanti
al SIGNORE, di fronte all'altare. Si prenderà una manciata di fior di farina
con il suo olio e tutto l'incenso che è sull'oblazione, e si farà bruciare
ogni cosa sull'altare come sacrificio di profumo soave, come un ricordo per
il SIGNORE. Aaronne e i suoi figli mangeranno quello che rimarrà
dell'oblazione; lo si mangerà azzimo, in luogo santo; lo mangeranno nel
cortile della tenda di convegno. Non lo si cocerà con lievito; è la parte
che ho data loro dei sacrifici per me, consumati dal fuoco. È cosa
santissima, come il sacrificio espiatorio e come il sacrificio per la colpa.
Ogni maschio tra i figli d'Aaronne ne potrà mangiare. È la parte dei
sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE, assegnata a voi per sempre di
generazione in generazione. Chiunque toccherà quelle cose sarà
santificato"».
Le 8:2, 26-28
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Questa è l'offerta che Aaronne e i suoi figli faranno al SIGNORE il giorno
che riceveranno l'unzione: un decimo d'efa di fior di farina. Sarà
l'oblazione quotidiana, metà la mattina e metà la sera. Essa sarà preparata
con olio, sulla piastra; la porterai quando sarà cotta; l'offrirai come
offerta, divisa in pezzi, di profumo soave per il SIGNORE. Il sacerdote che,
tra i figli d'Aaronne, sarà unto per succedergli, farà anche lui questa
offerta; è la parte assegnata per sempre al SIGNORE; sarà fatta bruciare per
intero. Ogni oblazione del sacerdote sarà fatta bruciare per intero; non
sarà mangiata».
Legge del sacrificio espiatorio
Le 4; Eb 13:10-13
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Parla ad Aaronne e ai suoi figli e di' loro: "Questa è la legge del
sacrificio espiatorio. Nel luogo dove si sgozza l'olocausto, sarà sgozzata,
davanti al SIGNORE, la vittima espiatoria. È cosa santissima. Il sacerdote
che l'offrirà per il peccato, la mangerà; dovrà essere mangiata in luogo
santo, nel cortile della tenda di convegno. Ogni cosa che toccherà la carne
sarà santificata; se il suo sangue schizza sopra una veste, laverai in luogo
santo quel lembo su cui è schizzato il sangue. Ma il vaso di terra che sarà
servito a cuocerla, sarà spezzato; se è stata cotta in un vaso di rame, lo
si strofini bene e lo si sciacqui con acqua. Soltanto i maschi delle
famiglie dei sacerdoti ne potranno mangiare; è cosa santissima. Non
mangerete nessuna vittima espiatoria il cui sangue viene portato nella tenda
di convegno per fare l'espiazione nel santuario. Essa sarà bruciata.
CAPITOLO 7
Legge del sacrificio per la colpa
Le 5:14-26
«"Questa è la legge del sacrificio per la colpa; è cosa santissima. Nel
luogo dove si sgozza l'olocausto, si sgozzerà la vittima del sacrificio per
la colpa; e se ne spargerà il sangue sull'altare da ogni lato; si offrirà
tutto il grasso, la coda, il grasso che copre le interiora, i due rognoni,
il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato che si
staccherà vicino ai rognoni. Il sacerdote farà bruciare tutto questo
sull'altare, come un sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE. Questo è
un sacrificio per la colpa. Soltanto i maschi delle famiglie dei sacerdoti
ne potranno mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima. Il
sacrificio per la colpa è come il sacrificio espiatorio; la stessa legge
vale per entrambi; la vittima sarà del sacerdote che farà l'espiazione. Il
sacerdote che offrirà l'olocausto per qualcuno avrà per sé la pelle della
vittima che avrà offerta. Così pure ogni oblazione, cotta nel forno, o
preparata in padella, o sulla piastra, sarà del sacerdote che l'ha offerta.
Ogni oblazione, impastata con olio o asciutta, sarà per tutti i figli
d'Aaronne: per l'uno come per l'altro.
Legge del sacrificio di riconoscenza
Le 3; 19:5-8
«"Questa è la legge del sacrificio di riconoscenza, che si offrirà al
SIGNORE. Se qualcuno lo offre come ringraziamento, offrirà il sacrificio di
ringraziamento con l'aggiunta di focacce azzime intrise con olio, gallette
senza lievito unte con olio e fior di farina cotto in forma di focacce
intrise d'olio. Oltre alle focacce, potrà offrire pane lievitato, in
occasione del suo sacrificio di ringraziamento e di riconoscenza. Di ognuna
di queste offerte si presenterà una parte come oblazione elevata al SIGNORE;
essa sarà del sacerdote che avrà fatto l'aspersione del sangue del
sacrificio di riconoscenza. La carne del sacrificio di ringraziamento e di
riconoscenza sarà mangiata il giorno stesso in cui esso è offerto; non se ne
lascerà nulla fino alla mattina. Ma se il sacrificio che uno offre è votivo
o volontario, la vittima sarà mangiata il giorno che egli la offrirà, e quel
che ne rimane dovrà essere mangiato l'indomani; ma quello che sarà rimasto
della carne del sacrificio fino al terzo giorno dovrà essere bruciato. Se
uno mangia della carne del suo sacrificio di riconoscenza il terzo giorno,
colui che l'ha offerto non sarà gradito; dell'offerta non gli sarà tenuto
conto; quella carne è immonda e colui che ne avrà mangiato porterà la pena
della sua iniquità. La carne che sarà stata a contatto con qualcosa di
impuro, non sarà mangiata; sarà bruciata. Quanto alla carne che si mangia,
chiunque è puro ne potrà mangiare; ma la persona che, impura, mangerà della
carne del sacrificio di riconoscenza che appartiene al SIGNORE, sarà tolta
via dalla sua gente. Se uno toccherà qualcosa di impuro, un'impurità umana,
un animale impuro o qualsiasi cosa abominevole, immonda, e mangerà della
carne del sacrificio di riconoscenza che appartiene al SIGNORE, sarà tolto
via dalla sua gente"».
Divieto di mangiare il grasso e il sangue
Le 3:16-17; 17:10-14
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse: «Parla ai figli d'Israele, e di'
loro:
"Non mangerete nessun grasso, né di bue, né di pecora, né di capra. Il
grasso di una bestia morta da sé, o il grasso di una bestia sbranata potrà
servire per qualsiasi altro uso ma non ne mangerete affatto; perché chiunque
mangerà del grasso degli animali che si offrono in sacrificio consumato dal
fuoco per il SIGNORE, sarà tolto via dalla sua gente. Non mangerete neppure
del sangue, né di uccelli né di quadrupedi, dovunque abiterete. Chiunque
mangerà sangue di qualsiasi specie, sarà tolto via dalla sua gente"».
La parta spettante ai Leviti
(Le 10:14-15; Nu 18:8-11, 18-19) Es 29:24-28
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse: «Parla ai figli d'Israele e di'
loro:
"Colui che offrirà al SIGNORE il suo sacrificio di riconoscenza porterà la
sua offerta al SIGNORE, prelevandola dal suo sacrificio di riconoscenza.
Porterà con le proprie mani ciò che dev'essere offerto al SIGNORE mediante
il fuoco; porterà il grasso insieme con il petto, il petto per agitarlo come
offerta agitata davanti al SIGNORE. Il sacerdote farà bruciare il grasso
sull'altare; ma il petto sarà di Aaronne e dei suoi figli. Darete pure al
sacerdote, come offerta elevata, la coscia destra dei vostri sacrifici di
riconoscenza. Chiunque tra i figli d'Aaronne offrirà il sangue e il grasso
dei sacrifici di riconoscenza avrà, come sua parte, la coscia destra.
Infatti, dai sacrifici di riconoscenza offerti dai figli d'Israele, io
prendo il petto dell'offerta agitata e la coscia dell'offerta elevata, e li
do al sacerdote Aaronne e ai suoi figli per legge perenne, che sarà
osservata dai figli d'Israele"». Questa è la parte spettante ad Aaronne e ai
suoi figli, dei sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE, dal giorno in
cui saranno presentati per esercitare il sacerdozio del SIGNORE. Il SIGNORE
ha ordinato ai figli d'Israele di dar loro questo dal giorno della loro
unzione. È una parte che è loro dovuta per sempre, di generazione in
generazione.
Questa è la legge dell'olocausto, dell'oblazione, del sacrificio espiatorio,
del sacrificio per il peccato, della consacrazione e del sacrificio di
riconoscenza: legge che il SIGNORE diede a Mosè sul monte Sinai il giorno
che ordinò ai figli d'Israele di presentare le loro offerte al SIGNORE nel
deserto del Sinai.
CAPITOLO 8
Consacrazione di Aaronne e dei suoi figli
(Es 29:1-9; 30:23-30)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse: «Prendi Aaronne e i suoi figli con
lui, i paramenti, l'olio dell'unzione, il toro del sacrificio espiatorio, i
due montoni e il paniere dei pani azzimi; e convoca tutta la comunità
all'ingresso della tenda di convegno». Mosè fece come il SIGNORE gli aveva
ordinato e la comunità fu convocata all'ingresso della tenda di convegno.
Mosè disse alla comunità: «Questo è quello che il SIGNORE ha ordinato di
fare».
Mosè fece avvicinare Aaronne e i suoi figli, e li lavò con acqua. Poi
rivestì Aaronne della tunica, lo cinse della cintura, gli mise addosso il
manto, gli mise l'efod e lo cinse della cintura artistica dell'efod, con la
quale gli fissò l'efod addosso. Gli mise pure il pettorale, e sul pettorale
mise l'urim e il tummim. Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del
turbante pose la lamina d'oro, il santo diadema, come il SIGNORE aveva
ordinato a Mosè.
Poi Mosè prese l'olio dell'unzione, unse il tabernacolo e tutte le cose che
vi si trovavano e le consacrò. Fece sette aspersioni sull'altare, lo unse
con tutti i suoi utensili, la conca e la sua base, per consacrarli. Versò
dell'olio dell'unzione sul capo d'Aaronne e unse Aaronne, per consacrarlo.
Poi Mosè fece avvicinare i figli d'Aaronne, li vestì di tuniche, li cinse di
cinture e legò sul loro capo delle mitre, come il SIGNORE aveva ordinato a
Mosè.
Es 29:10-18; Eb 5:1-4
Fece quindi avvicinare il toro del sacrificio espiatorio, e Aaronne e i suoi
figli gli posarono le mani sulla testa. Mosè lo sgozzò, ne prese del sangue,
lo mise con il dito sui corni dell'altare da ogni lato, e purificò l'altare;
poi sparse il resto del sangue ai piedi dell'altare e lo consacrò per fare
su di esso l'espiazione. Prese tutto il grasso che era sulle interiora, la
rete del fegato, i due rognoni con il loro grasso, e Mosè fece bruciare
tutto sull'altare. Ma il toro, la sua pelle, la sua carne e i suoi
escrementi, li bruciò fuori del campo, come il SIGNORE aveva ordinato a
Mosè.
Fece quindi avvicinare il montone dell'olocausto e Aaronne e i suoi figli
posarono le mani sulla sua testa. Mosè lo sgozzò e sparse il sangue
sull'altare da ogni lato. Poi fece a pezzi il montone, e Mosè fece bruciare
la testa, i pezzi e il grasso; quando ne ebbe lavato le interiora e le zampe
con acqua, fece bruciare tutto il montone sull'altare. Fu un olocausto di
profumo soave, un sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, come il
SIGNORE aveva ordinato a Mosè.
Es 29:19-37; Le 7:31-34 (Eb 5:1-10; 7)
Poi fece avvicinare il secondo montone, il montone della consacrazione;
Aaronne e i suoi figli posarono le mani sulla testa del montone. Mosè lo
sgozzò, ne prese del sangue e lo mise sull'estremità dell'orecchio destro
d'Aaronne, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede
destro. Poi Mosè fece avvicinare i figli d'Aaronne, e mise di quel sangue
sull'estremità del loro orecchio destro, sul pollice della loro mano destra
e sull'alluce del loro piede destro; e sparse il resto del sangue
sull'altare da ogni lato. Poi prese il grasso, la coda, tutto il grasso che
copriva le interiora, la rete del fegato, i due rognoni, il loro grasso, e
la coscia destra; dal paniere dei pani azzimi, che era davanti al SIGNORE,
prese una focaccia senza lievito, una focaccia di pasta intrisa d'olio e una
galletta, e le pose sulle parti grasse e sulla coscia destra. Poi mise tutte
queste cose nelle mani d'Aaronne e nelle mani dei suoi figli, e le agitò
come offerta agitata davanti al SIGNORE. Mosè quindi le prese dalle loro
mani, e le fece bruciare sull'altare sopra l'olocausto. Fu un sacrificio di
consacrazione, di profumo soave: un sacrificio consumato dal fuoco per il
SIGNORE. Poi Mosè prese il petto del montone e lo agitò come offerta agitata
davanti al SIGNORE; questa fu la parte del montone della consacrazione,
toccata a Mosè, come il SIGNORE gli aveva ordinato.
Mosè prese quindi dell'olio dell'unzione e del sangue che era sopra
l'altare; spruzzò Aaronne e i suoi paramenti, i suoi figli e i loro
paramenti; così consacrò Aaronne e i suoi paramenti, i suoi figli e i loro
paramenti con lui.
Poi Mosè disse ad Aaronne e ai suoi figli: «Fate cuocere la carne
all'ingresso della tenda di convegno; la mangerete lì con il pane che è nel
paniere della consacrazione, come ho ordinato, dicendo: Aaronne e i suoi
figli la mangeranno. Quel che rimane della carne e del pane lo brucerete.
Per sette giorni non vi allontanerete dall'ingresso della tenda di convegno,
finché non siano compiuti i giorni della vostra consacrazione; poiché la
vostra consacrazione durerà sette giorni. Ciò che si è fatto oggi è stato
ordinato dal SIGNORE, per fare espiazione per voi. Rimarrete dunque sette
giorni all'ingresso della tenda di convegno, giorno e notte, e osserverete
il comandamento del SIGNORE, affinché non moriate; poiché così mi è stato
ordinato». Aaronne e i suoi figli fecero tutte le cose che il SIGNORE aveva
ordinato per mezzo di Mosè.
CAPITOLO 9
Primi sacrifici offerti per mezzo di Aaronne e dei suoi figli
Le 8:14-21; 4:3-21 (Eb 5:1-4; 7:26-28)
L'ottavo giorno, Mosè chiamò Aaronne, i suoi figli e gli anziani d'Israele,
e disse ad Aaronne: «Prendi un vitello giovane per un sacrificio espiatorio,
e un montone per un olocausto, entrambi senza difetto, e offrili al SIGNORE.
Dirai così ai figli d'Israele: "Prendete un capro per un sacrificio
espiatorio, un vitello e un agnello entrambi di un anno, senza difetto, per
un olocausto, un bue e un montone per un sacrificio di riconoscenza, per
sacrificarli davanti al SIGNORE, e un'oblazione intrisa d'olio; perché oggi
il SIGNORE vi apparirà"».
Essi dunque portarono davanti alla tenda di convegno le cose che Mosè aveva
ordinate; e tutta la comunità si avvicinò e rimase in piedi davanti al
SIGNORE. Mosè disse: «Questo è quello che il SIGNORE vi ha ordinato; fatelo
e la gloria del SIGNORE vi apparirà». Mosè disse ad Aaronne: «Avvicìnati
all'altare; offri il tuo sacrificio espiatorio e il tuo olocausto, fa'
l'espiazione per te e per il popolo; presenta anche l'offerta del popolo e
fa' l'espiazione per esso, come il SIGNORE ha ordinato».
Aaronne dunque si avvicinò all'altare e sgozzò il vitello del proprio
sacrificio espiatorio. I suoi figli gli porsero il sangue ed egli vi intinse
il dito, ne mise sui corni dell'altare e sparse il resto del sangue ai piedi
dell'altare; ma il grasso, i rognoni e la rete del fegato della vittima
espiatoria, li fece bruciare sull'altare, come il SIGNORE aveva ordinato a
Mosè. La carne e la pelle le bruciò fuori dell'accampamento.
Poi sgozzò l'olocausto; i figli d'Aaronne gli porsero il sangue ed egli lo
sparse sull'altare da ogni lato. Gli porsero pure l'olocausto fatto a pezzi
e la testa; ed egli li fece bruciare sull'altare. Lavò le interiora e le
zampe, e le fece bruciare sull'olocausto, sopra l'altare. Poi presentò
l'offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrificio espiatorio per
il popolo, lo sgozzò e offrì il sacrificio di espiazione, come la prima
volta. Poi offrì l'olocausto, sacrificandolo secondo la regola stabilita.
Presentò quindi l'oblazione; ne prese una manciata piena e la fece bruciare
sull'altare, oltre all'olocausto della mattina. Sgozzò il bue e il montone,
come sacrificio di riconoscenza per il popolo. I figli di Aaronne gli
porsero il sangue ed egli lo sparse sull'altare, da ogni lato. Gli porsero
il grasso del bue e del montone, la coda, il grasso che copre le interiora,
i rognoni e la rete del fegato. Misero le parti di grasso sui petti ed egli
le fece bruciare sull'altare; i petti e la coscia destra, Aaronne li agitò
davanti al SIGNORE come offerta agitata, nel modo in cui Mosè aveva
ordinato.
(Nu 6:22-27; 2Cr 7:1-3)(Lu 24:50-52)
Poi Aaronne alzò le mani verso il popolo e lo benedisse; e, dopo aver fatto
il sacrificio espiatorio, l'olocausto e i sacrifici di riconoscenza, scese
giù dall'altare.
Mosè e Aaronne entrarono nella tenda di convegno; poi uscirono e benedissero
il popolo; e la gloria del SIGNORE apparve a tutto il popolo. Un fuoco uscì
dalla presenza del SIGNORE e consumò sull'altare l'olocausto e i grassi;
tutto il popolo lo vide, emise grida di esultanza e si prostrò con la faccia
a terra.
CAPITOLO 10
Il fuoco estraneo di Nadab e Abiu
(Nu 3:2-4; 2S 6:2-9; Eb 12:28-29) Le 21:10-12
Nadab e Abiu figli d'Aaronne, presero ciascuno il suo turibolo, vi misero
dentro del fuoco, vi posero sopra dell'incenso, e offrirono davanti al
SIGNORE del fuoco estraneo, diverso da ciò che egli aveva loro ordinato.
Allora un fuoco uscì dalla presenza del SIGNORE e li divorò; così morirono
davanti al SIGNORE.
Allora Mosè disse ad Aaronne: «Questo è quello di cui il SIGNORE ha parlato,
quando ha detto: "Io sarò santificato per mezzo di quelli che mi stanno
vicino e sarò glorificato in presenza di tutto il popolo"». Aaronne tacque.
Mosè chiamò Misael e Elsafan, figli di Uziel, zio d'Aaronne e disse loro:
«Avvicinatevi, portate via i vostri fratelli dal santuario, fuori
dall'accampamento». Essi si avvicinarono e li portarono via nelle loro
tuniche, fuori dall'accampamento, come Mosè aveva detto.
Mosè disse ad Aaronne, a Eleazar e a Itamar, suoi figli: «Non andate a capo
scoperto e non vi stracciate le vesti, affinché non moriate, e il SIGNORE
non si adiri contro tutta la comunità; ma i vostri fratelli, tutta quanta la
casa d'Israele, facciano pure cordoglio per quelli che il SIGNORE ha
bruciati. Non vi allontanate dall'ingresso della tenda di convegno,
altrimenti morirete; perché l'olio dell'unzione del SIGNORE è su di voi». Ed
essi fecero come Mosè aveva detto.
Vari doveri e diritti dei sacerdoti
(Ez 44:21, 23-24; Ef 5:18) Le 6:14-18; 7:5-10
Il SIGNORE parlò ad Aaronne, e disse: «Tu e i tuoi figli non berrete vino né
bevande alcoliche quando entrerete nella tenda di convegno, altrimenti
morirete; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; e questo,
perché possiate discernere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è
impuro da ciò che è puro, e possiate insegnare ai figli d'Israele tutte le
leggi che il SIGNORE ha date loro per mezzo di Mosè».
Poi Mosè disse ad Aaronne, a Eleazar e a Itamar, i due figli che restavano
ad Aaronne: «Prendete fra i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE
quello che rimane dell'oblazione e mangiatelo azzimo, presso l'altare,
perché è cosa santissima. Lo mangerete in luogo santo: è la parte che spetta
a te e ai tuoi figli, dei sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE;
poiché così mi è stato ordinato. Il petto dell'offerta agitata e la coscia
dell'offerta elevata li mangerete tu, i tuoi figli e le tue figlie con te,
in luogo puro; perché vi sono stati dati come parte dei sacrifici di
riconoscenza dei figli d'Israele, spettante a te e ai tuoi figli. Oltre ai
grassi da bruciare si porteranno la coscia dell'offerta elevata e il petto
dell'offerta agitata, perché siano agitati davanti al SIGNORE; anche questo
apparterrà a te e ai tuoi figli con te, per diritto perenne, come il SIGNORE
ha ordinato».
Mosè si mise alla ricerca del capro del sacrificio espiatorio, ma esso era
stato bruciato; allora egli si adirò contro Eleazar e contro Itamar, i figli
che erano rimasti ad Aaronne, e disse: «Perché non avete mangiato il
sacrificio espiatorio nel luogo santo? È cosa santissima. Il SIGNORE ve l'ha
dato perché portiate l'iniquità della comunità, e perché ne facciate
l'espiazione davanti a lui. Ecco, il sangue della vittima non è stato
portato dentro il santuario. Voi avreste dovuto mangiarla nel santuario,
come io avevo ordinato». E Aaronne disse a Mosè: «Ecco, oggi essi hanno
offerto il loro sacrificio espiatorio e il loro olocausto davanti al
SIGNORE; e, dopo le cose che mi sono successe, se oggi avessi mangiato la
vittima del sacrificio espiatorio, sarebbe ciò piaciuto al SIGNORE?» Quando
Mosè udì questo, rimase soddisfatto.
CAPITOLO 11
Legge sugli animali puri e su quelli impuri
Le 20:25-26; =De 14:3-21; At 10:11-16; Eb 9:10
Poi il SIGNORE disse a Mosè e ad Aaronne: «Parlate così ai figli d'Israele:
"Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono
sulla terra. Mangerete ogni animale che ha l'unghia spartita, il piede
forcuto, e che rumina. Ma tra quelli che ruminano e tra quelli che hanno
l'unghia spartita, non mangerete questi: il cammello, perché rumina, ma non
ha l'unghia spartita; lo considererete impuro; l'irace, perché rumina, ma
non ha l'unghia spartita; lo considererete impuro; la lepre, perché rumina,
ma non ha l'unghia spartita; la considererete impura; il porco, perché ha
l'unghia spartita e il piede forcuto, ma non rumina; lo considererete
impuro. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro corpi morti; li
considererete impuri.
Fra tutti gli animali acquatici voi potrete mangiare questi. Mangerete tutto
ciò che ha pinne e squame nelle acque, tanto nei mari quanto nei fiumi. Ma
tutto ciò che non ha né pinne né squame, sia nei mari sia nei fiumi, fra
tutto ciò che si muove nelle acque e tutto ciò che vive nelle acque, lo
considererete abominevole. Li considererete abominevoli; non mangerete la
loro carne, e avrete in abominio i loro corpi morti. Considererete
abominevole tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque.
Tra gli uccelli avrete in abominio questi, e non li mangerete, perché sono
un abominio: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare; il nibbio e ogni
specie di falco; ogni specie di corvo; lo struzzo, il barbagianni, il
gabbiano e ogni specie di sparviero; il gufo, lo smergo, l'ibis; il cigno,
il pellicano, l'avvoltoio; la cicogna, ogni specie di airone, l'upupa e il
pipistrello.
Avrete in abominio pure ogni insetto alato che cammina su quattro piedi.
Però, fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, mangerete
quelli che hanno zampe sopra i piedi adatte a saltare sulla terra. Di questi
potrete mangiare: ogni specie di cavallette, ogni specie di locuste, gli
acridi e i grilli. Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi vi sarà in
abominio. Questi animali vi renderanno impuri; chiunque toccherà il loro
corpo morto sarà impuro fino alla sera. Chiunque porterà i loro corpi morti
si laverà le vesti e sarà impuro fino alla sera.
Considererete impuro ogni animale che ha l'unghia spartita, ma non ha il
piede forcuto e non rumina; chiunque lo toccherà sarà impuro.
Considererete impuri tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta dei
piedi; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera.
Chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti e sarà immondo fino
alla sera. Questi animali li considererete impuri.
Tra i piccoli animali che strisciano sulla terra, considererete impuri
questi: la talpa, il topo e ogni specie di lucertola, il toporagno, la rana,
la tartaruga, la lumaca, il camaleonte. Questi, fra gli animali che
strisciano, saranno impuri per voi; chiunque li toccherà quando sono morti,
sarà impuro fino alla sera. Ogni oggetto sul quale cadrà qualcuno di essi
quando è morto, sarà immondo: sia che si tratti di oggetti di legno o stoffa
o pelle o sacco o qualunque altro oggetto di cui si faccia uso; sarà messo
nell'acqua e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. Se ne cade qualcuno
in un vaso di terra, tutto quello che vi si troverà dentro sarà impuro, e
spezzerete il vaso. Ogni cibo che serve al nutrimento, sul quale sarà caduta
di quell'acqua, sarà impuro; e ogni bevanda di cui si fa uso, qualunque sia
il vaso che la contiene, sarà impura. Ogni oggetto sul quale cadrà qualcosa
del loro corpo morto, sarà impuro; il forno o il fornello sarà spezzato;
sono impuri e li considererete impuri. Però, una fonte o una cisterna, nella
quale c'è dell'acqua, sarà pura; ma chi toccherà i loro corpi morti sarà
impuro. Se qualcosa dei loro corpi morti cade su qualche seme che deve
essere seminato, questo sarà puro; ma se è stata versata dell'acqua sul seme
e vi cade sopra qualcosa dei loro corpi morti, lo considererai impuro. Se
muore un animale di quelli che vi servono per nutrimento, colui che ne
toccherà il corpo morto sarà impuro fino alla sera. Colui che mangerà di
quel corpo morto si laverà le vesti e sarà impuro fino alla sera; allo
stesso modo colui che porterà quel corpo morto si laverà le vesti e sarà
impuro fino alla sera.
Ogni cosa che striscia sulla terra è abominevole; non se ne mangerà. Di
tutti gli animali che brulicano sulla terra non ne mangerete nessuno di
quelli che strisciano sul ventre o camminano con quattro piedi o con molti
piedi, perché sono abominevoli. Non vi rendete abominevoli a causa di uno di
questi animali che strisciano e non vi rendete impuri per causa loro e non
lasciatevi contaminare da loro. Poiché io sono il SIGNORE, il vostro Dio;
santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo. Non contaminate le
vostre persone per mezzo di uno qualsiasi di questi animali che strisciano
sulla terra. Poiché io sono il SIGNORE che vi ho fatti salire dal paese
d'Egitto, per essere il vostro Dio. Siate dunque santi, perché io sono
santo.
Questa è la legge riguardante i quadrupedi, gli uccelli, ogni essere vivente
che si muove nelle acque e ogni essere che striscia sulla terra, perché
sappiate discernere ciò che è impuro da ciò che è puro, l'animale che si può
mangiare da quello che non si deve mangiare"».
CAPITOLO 12
Legge relativa alle donne che hanno partorito
Sl 51:7; Lu 2:21-24
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla così ai figli d'Israele:
"Quando una donna sarà rimasta incinta e partorirà un maschio, sarà impura
per sette giorni; sarà impura come nei giorni del suo ciclo mestruale.
L'ottavo giorno il bambino sarà circonciso. La donna poi resterà ancora
trentatré giorni a purificarsi del suo sangue; non toccherà nessuna cosa
santa e non entrerà nel santuario finché non siano compiuti i giorni della
sua purificazione. Ma, se partorisce una bambina, sarà impura per due
settimane come nei giorni del suo ciclo mestruale; e resterà sessantasei
giorni a purificarsi del suo sangue.
Quando i giorni della sua purificazione, per un figlio o per una figlia,
saranno terminati, porterà al sacerdote, all'ingresso della tenda di
convegno, un agnello di un anno come olocausto, e un giovane piccione o una
tortora come sacrificio per il peccato. Il sacerdote li offrirà davanti al
SIGNORE e farà l'espiazione per lei; così ella sarà purificata del flusso
del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna che partorisce un
maschio o una femmina. Se non ha mezzi per offrire un agnello, prenderà due
tortore o due giovani piccioni: uno per l'olocausto e l'altro per il
sacrificio per il peccato. Il sacerdote farà l'espiazione per lei, ed ella
sarà pura"».
CAPITOLO 13
Legge relativa alla lebbra
De 24:8 (Nu 12:10-15; 2Cr 26:19-21)(Is 64:5; Ap 21:27)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse:
«Quando qualcuno avrà sulla pelle del suo corpo un tumore o una pustola o
una macchia lucida e vi siano sintomi di piaghe di lebbra, quel tale sarà
condotto dal sacerdote Aaronne o da uno dei suoi figli che sono sacerdoti.
Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se i peli della piaga
sono diventati bianchi e la piaga appare più profonda della pelle del corpo,
essa è piaga di lebbra; il sacerdote che l'avrà esaminata, dichiarerà
quell'uomo impuro. Ma se la macchia lucida sulla pelle è bianca e non appare
essere più profonda della pelle, e i suoi peli non sono diventati bianchi,
il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga. Il settimo
giorno, il sacerdote lo esaminerà; se gli sembrerà che la piaga si sia
fermata e non si sia allargata sulla pelle, lo isolerà per altri sette
giorni. Il settimo giorno, il sacerdote lo esaminerà di nuovo; se vedrà che
ormai la piaga non è lucida e non si è allargata sulla pelle, dichiarerà
quell'uomo puro: si tratta di pustola. Quel tale laverà le sue vesti e sarà
puro. Ma se la pustola si è allargata sulla pelle dopo che egli si è
mostrato al sacerdote per essere dichiarato puro, si farà esaminare una
seconda volta dal sacerdote; il sacerdote lo esaminerà e se vedrà che la
pustola si è allargata sulla pelle, lo dichiarerà impuro; si tratta di
lebbra.
Quando qualcuno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà condotto dal
sacerdote. Il sacerdote lo esaminerà e se vedrà che sulla pelle c'è un
tumore bianco, che ha fatto imbiancare i peli e che vi è nel tumore della
carne viva, si tratta di lebbra invecchiata nella pelle del corpo di
quell'uomo, e il sacerdote lo dichiarerà impuro; non lo isolerà perché è
impuro. Se la lebbra produce delle eruzioni sulla pelle in modo da coprire
tutta la pelle dell'uomo che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il
sacerdote guardi, il sacerdote lo esaminerà; e quando avrà visto che la
lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà puro colui che ha la piaga. Egli è
diventato tutto quanto bianco, quindi è puro. Ma dal momento che apparirà in
lui della carne viva, sarà dichiarato impuro. Quando il sacerdote avrà visto
la carne viva, dichiarerà quell'uomo impuro; la carne viva è impura: si
tratta di lebbra. Ma se la carne viva ridiventa bianca, egli andrà dal
sacerdote e il sacerdote lo esaminerà; se vedrà che la piaga è ridiventata
bianca, il sacerdote dichiarerà puro colui che ha la piaga: è puro.
Quando qualcuno avrà avuto sulla pelle un'ulcera che sia guarita e, poi, sul
luogo dell'ulcera dovesse comparire un tumore bianco o una macchia lucida,
bianca, tendente al rosso, quel tale si mostrerà al sacerdote. Il sacerdote
l'esaminerà; se vedrà che la macchia appare più profonda della pelle e che i
peli sono diventati bianchi, lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra che è
scoppiata nell'ulcera. Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che nella
macchia non ci sono peli bianchi e che non è più profonda della pelle e non
è più lucida, lo isolerà per sette giorni. Se la macchia si allarga sulla
pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro: si tratta di lebbra. Ma se la
macchia è rimasta allo stesso punto e non si è allargata, è la cicatrice
dell'ulcera, e il sacerdote lo dichiarerà puro.
Quando qualcuno avrà sulla pelle del suo corpo una bruciatura provocata dal
fuoco e su questa bruciatura apparirà una macchia lucida, bianca, tendente
al rosso o soltanto bianca, il sacerdote l'esaminerà; se vedrà che i peli
dov'è la macchia sono diventati bianchi e la macchia appare più profonda
della pelle, è lebbra scoppiata nella bruciatura. Il sacerdote dichiarerà
quel tale impuro: si tratta di lebbra. Ma se il sacerdote, esaminandola,
vede che non ci sono peli bianchi dov'è la macchia, e che questa non è più
profonda della pelle e non è più lucida, il sacerdote lo rinchiuderà per
sette giorni. Il settimo giorno, la riesaminerà, e se la macchia si è
allargata sulla pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale impuro: è piaga di
lebbra. Ma se la macchia è rimasta ferma allo stesso punto e non si è
allargata sulla pelle e ormai non è lucida, è il tumore della bruciatura; il
sacerdote dichiarerà quel tale puro, perché si tratta della cicatrice della
bruciatura.
Quando un uomo o una donna avrà una piaga sul capo o sul mento, il sacerdote
esaminerà la piaga; se vedrà che essa appare più profonda della pelle e che
ci sono dei peli giallastri e sottili, il sacerdote li dichiarerà impuri; è
tigna: si tratta di lebbra del capo o del mento. Ma se il sacerdote,
esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della
pelle e che non ci sono peli neri, il sacerdote isolerà per sette giorni
colui che ha la piaga della tigna. Il settimo giorno il sacerdote esaminerà
la piaga: se la tigna non si è allargata e non ci sono peli gialli, e se la
tigna non appare più profonda della pelle, quel tale si raderà, ma non
raderà il luogo dov'è la tigna; poi il sacerdote isolerà per altri sette
giorni colui che ha la tigna. Il sacerdote, il settimo giorno, esaminerà la
tigna, e se vedrà che non si è allargata sulla pelle e non appare più
profonda della pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale puro; egli si laverà
le vesti e sarà puro. Ma se, dopo che egli è stato dichiarato puro, la tigna
si è allargata sulla pelle, il sacerdote l'esaminerà; e se vedrà che la
tigna si è allargata sulla pelle, il sacerdote non avrà bisogno di cercare
se ci sono peli gialli: quel tale è impuro. Ma se vedrà che la tigna si è
fermata e che là sono cresciuti dei peli neri, la tigna è guarita: quel tale
è puro e il sacerdote lo dichiarerà puro.
Quando un uomo o una donna avranno sulla pelle delle macchie lucide, delle
macchie bianche, il sacerdote le esaminerà; e se le macchie sulla pelle del
loro corpo sono di un bianco pallido, si tratta di una eruzione cutanea:
sono puri.
Colui al quale sono caduti i capelli è calvo, ma è puro. Se i capelli gli
sono caduti dalla parte della faccia, è calvo di fronte ma è puro. Ma se
sulla parte calva posteriore o anteriore del capo appare una piaga bianca
tendente al rosso, è lebbra, scoppiata nella parte calva posteriore o
anteriore del capo. Il sacerdote lo esaminerà. Se il tumore della piaga
nella parte calva posteriore o anteriore del capo è bianco tendente al
rosso, simile alla lebbra della pelle del corpo, quel tale è un lebbroso. È
impuro e il sacerdote dovrà dichiararlo impuro; egli ha la piaga sul capo.
Il lebbroso, affetto da questa piaga, porterà le vesti strappate e il capo
scoperto; si coprirà la barba e griderà: "Impuro! Impuro!" Sarà impuro tutto
il tempo che avrà la piaga; è impuro; se ne starà solo; abiterà fuori del
campo.
Le 14:33-48
«Quando apparirà una macchia di muffa sopra una veste, sia veste di lana o
veste di lino, un tessuto o un lavoro a maglia, di lino o di lana, un
oggetto di pelle o qualsiasi altra cosa fatta di pelle, se la macchia sarà
verdastra o rossastra sulla veste o sul cuoio, sul tessuto o sulla maglia o
su qualunque cosa fatta di pelle, è macchia di muffa; sarà mostrata al
sacerdote. Il sacerdote esaminerà la macchia, e isolerà sette giorni
l'oggetto con la macchia. Il settimo giorno esaminerà la macchia; se si sarà
allargata sulla veste, sul tessuto, sulla maglia, sul cuoio o sull'oggetto
fatto di pelle per un uso qualunque, è una macchia di muffa maligna; è cosa
impura. Egli brucerà quella veste, il tessuto, la maglia di lana, di lino o
qualunque oggetto fatto di pelle, sul quale c'è la macchia, perché è muffa
maligna; saranno bruciati. Ma se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la
macchia non si è allargata sulla veste, sul tessuto, sulla maglia o
sull'oggetto qualunque di pelle, ordinerà che si lavi l'oggetto su cui è la
macchia e lo isolerà per altri sette giorni. Il sacerdote esaminerà la
macchia, dopo che sarà stata lavata; se vedrà che la macchia non ha cambiato
colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo: lo brucerai; vi è
corrosione, sul diritto o sul rovescio dell'oggetto. Se il sacerdote,
esaminandola, vede che la macchia, dopo essere stata lavata, è diventata
pallida, la strapperà dalla veste, dal cuoio, dal tessuto o dalla maglia. Se
appare ancora sulla veste, sul tessuto, sulla maglia o su un oggetto
qualsiasi fatto di pelle, è muffa; brucerai l'oggetto su cui è la macchia.
La veste, il tessuto, la maglia o qualunque oggetto fatto di pelle che avrai
lavato e dal quale la macchia sarà scomparsa, si laverà una seconda volta e
sarà puro».
Questa è la legge relativa alla macchia di muffa sopra una veste di lana o
di lino, sul tessuto, sulla maglia, o su qualunque oggetto fatto di pelle,
per dichiararli puri o impuri.
CAPITOLO 14
Legge relativa alla purificazione dei lebbrosi guariti
Mr 1:40-44; Le 8:22-30 (Sl 51:9; Tt 3:4-6)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse:
«Questa è la legge relativa al lebbroso per il giorno della sua
purificazione. Egli sarà condotto dal sacerdote. Il sacerdote uscirà
dall'accampamento e lo esaminerà. Se vedrà che la piaga della lebbra è
guarita nel lebbroso, ordinerà che si prendano, per colui che dev'essere
purificato, due uccelli vivi, puri, del legno di cedro, dello scarlatto e
dell'issopo. Il sacerdote ordinerà che si sgozzi uno degli uccelli sopra un
vaso di terracotta contenente acqua di fonte. Poi prenderà l'uccello vivo,
il legno di cedro, lo scarlatto e l'issopo. Immergerà quelle cose, insieme
con l'uccello vivo, nel sangue dell'uccello sgozzato sopra l'acqua di fonte.
Aspergerà sette volte colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo
dichiarerà puro e lascerà l'uccello vivo andare libero per i campi.
Colui che si purifica si laverà le vesti, si raderà completamente i peli, si
laverà nell'acqua e sarà puro. Dopo potrà entrare nell'accampamento, ma
resterà sette giorni fuori della sua tenda. Il settimo giorno si raderà
completamente i peli, il capo, la barba, le ciglia: si raderà insomma tutti
i peli, si laverà le vesti e si laverà il corpo nell'acqua, e sarà puro.
L'ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un'agnella di un anno
senza difetto, tre decimi di un efa di fior di farina, come oblazione,
intrisa d'olio, e un log di olio. Il sacerdote che fa la purificazione
presenterà colui che si purifica e quelle cose davanti al SIGNORE,
all'ingresso della tenda di convegno.
Il sacerdote prenderà uno degli agnelli e l'offrirà come sacrificio per la
colpa, con il log d'olio, e li presenterà come offerta agitata davanti al
SIGNORE. Poi sgozzerà l'agnello nel luogo dove si sgozzano i sacrifici per
il peccato e gli olocausti, vale a dire nel luogo sacro, poiché il
sacrificio per la colpa appartiene al sacerdote, come quello per il peccato:
è cosa santissima. Il sacerdote prenderà del sangue del sacrificio per la
colpa e lo metterà sull'estremità dell'orecchio destro di colui che si
purifica, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede
destro. Poi il sacerdote prenderà dell'olio del log e lo verserà nella sua
mano sinistra; quindi intingerà il dito della sua destra nell'olio che avrà
nella sinistra, e con il dito farà sette aspersioni di quell'olio davanti al
SIGNORE. Del rimanente dell'olio che avrà in mano, il sacerdote ne metterà
sull'estremità dell'orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice
della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro, sopra il sangue
del sacrificio per la colpa. Il resto dell'olio che avrà in mano, il
sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica; così il sacerdote
farà per lui l'espiazione davanti al SIGNORE. Poi il sacerdote offrirà il
sacrificio per il peccato e farà l'espiazione per colui che si purifica
della sua impurità; quindi scannerà l'olocausto. Il sacerdote offrirà
l'olocausto e l'oblazione sull'altare; farà per quel tale l'espiazione, ed
egli sarà puro.
Se quel tale è povero e non può procurarsi queste cose, prenderà un solo
agnello da offrire in sacrificio per la colpa, come offerta agitata, per
fare l'espiazione per lui, un solo decimo di un efa di fior di farina
intrisa d'olio, come oblazione, e un log d'olio. Prenderà anche due tortore
o due giovani piccioni, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrificio per
il peccato, e l'altro per l'olocausto. L'ottavo giorno porterà, per la sua
purificazione, queste cose al sacerdote, all'ingresso della tenda di
convegno, davanti al SIGNORE.
Il sacerdote prenderà l'agnello del sacrificio per la colpa e il log d'olio
e li presenterà come offerta agitata davanti al SIGNORE. Poi scannerà
l'agnello del sacrificio per la colpa. Il sacerdote prenderà del sangue del
sacrificio per la colpa, lo metterà sull'estremità dell'orecchio destro di
colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del
suo piede destro. Il sacerdote verserà di quell'olio nella sua mano
sinistra, e con il dito della sua mano destra aspergerà l'olio, che avrà
nella mano sinistra, sette volte davanti al SIGNORE. Poi il sacerdote
metterà dell'olio che avrà in mano sull'estremità dell'orecchio destro di
colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del
suo piede destro, nel luogo dove ha messo del sangue del sacrificio per la
colpa. Il resto dell'olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo
di colui che si purifica, per fare espiazione per lui davanti al SIGNORE.
Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due giovani piccioni che ha
potuto procurarsi. Delle vittime che ha potuto procurarsi, una l'offrirà
come sacrificio per il peccato e l'altra come olocausto, insieme
all'oblazione; così il sacerdote farà l'espiazione davanti al SIGNORE per
colui che si purifica».
Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra, e non
ha i mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per la sua purificazione.
Purificazione delle case infette da muffa
Le 13:47-59 (Is 32:18; Ap 18:2)
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse:
«Quando sarete entrati nel paese di Canaan, che io vi do come vostro
possesso, se mando la macchia della muffa in una casa del paese che
possederete, il padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote,
dicendo: "Mi pare che in casa mia ci sia qualcosa di simile alla muffa".
Allora il sacerdote ordinerà che si sgomberi la casa prima che egli vi entri
per esaminare la macchia, affinché tutto quello che è nella casa non diventi
impuro. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminare la casa.
Esaminerà la macchia; se vedrà che la macchia che è sui muri presenta cavità
verdastre o rossastre più profonde dell'intonaco, il sacerdote uscirà dalla
casa; e, giunto alla porta, farà isolare la casa per sette giorni. Il
settimo giorno, il sacerdote vi ritornerà; e se, esaminandola, vedrà che la
macchia si è allargata sulle pareti della casa, il sacerdote ordinerà che se
ne rimuovano le pietre sulle quali è la macchia e che si gettino in luogo
immondo, fuori dalla città. Farà raschiare tutto l'interno della casa e si
butteranno i calcinacci raschiati fuori dalla città, in luogo impuro. Poi si
prenderanno delle altre pietre e si metteranno al posto delle prime, e si
prenderà dell'altra calce per intonacare la casa.
Se la macchia riappare nella casa dopo averne rimosse le pietre e dopo che
essa è stata raschiata e intonacata, il sacerdote entrerà a esaminare la
casa; e se vedrà che la macchia si è allargata, nella casa c'è della muffa
maligna; la casa è impura. Perciò si demolirà la casa; se ne porteranno le
pietre, il legname e i calcinacci fuori della città, in luogo impuro.
Inoltre, chiunque sarà entrato in quella casa durante tutto il tempo che è
stata isolata, sarà impuro fino alla sera. Chi avrà dormito in quella casa,
si laverà le vesti, e chi avrà mangiato in quella casa, si laverà le vesti.
Ma se il sacerdote che è entrato nella casa e l'ha esaminata vede che la
macchia non si è allargata nella casa dopo che essa è stata intonacata,
dichiarerà la casa pura, perché la macchia è sparita. Poi, per purificare la
casa, prenderà due uccelli, del legno di cedro, dello scarlatto e
dell'issopo; sgozzerà uno degli uccelli sopra un vaso di terracotta
contenente dell'acqua di fonte; prenderà il legno di cedro, l'issopo, il
panno scarlatto e l'uccello vivo, e li immergerà nel sangue dell'uccello
sgozzato e nell'acqua di fonte, e aspergerà sette volte la casa. Purificherà
la casa col sangue dell'uccello, con l'acqua di fonte, con l'uccello vivo,
con il legno di cedro, con l'issopo e con il panno scarlatto; ma lascerà
andare libero l'uccello vivo, fuori dalla città, per i campi; così farà
l'espiazione per la casa, ed essa sarà pura».
Questa è la legge relativa a ogni specie di macchia di muffa e di tigna,
alla muffa delle vesti e della casa, ai tumori, alle pustole e alle macchie
lucide, per insegnare quando una cosa è impura e quando è pura. Questa è la
legge relativa alla muffa.
CAPITOLO 15
Legge relativa all'impurità dell'uomo e della donna
Nu 5:1-4 (Mr 7:20-23; 2Co 7:1)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè e ad Aaronne: «Parlate ai figli d'Israele e
dite loro:
"Chiunque ha la gonorrea, a causa di questa sua gonorrea è impuro. La sua
impurità sta nella sua gonorrea; sia la sua gonorrea continua o
intermittente, l'impurità esiste. Ogni letto sul quale si coricherà colui
che ha la gonorrea sarà impuro; e ogni oggetto sul quale si metterà seduto
sarà impuro. Chi toccherà il suo letto si laverà le vesti, laverà sé stesso
nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chi si sederà sopra un oggetto
qualunque sul quale si sia seduto colui che ha la gonorrea, si laverà le
vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chi toccherà
il corpo di colui che ha la gonorrea, si laverà le vesti, laverà sé stesso
nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Se colui che ha la gonorrea sputerà
sopra uno che è puro, questi si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua
e sarà impuro fino a sera. Ogni sella su cui sarà salito chi ha la gonorrea,
sarà impura. Chiunque toccherà qualsiasi cosa che sia stata sotto quel tale,
sarà impuro fino a sera. Chi porterà tali oggetti si laverà le vesti, laverà
sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Chiunque sarà toccato da
colui che ha la gonorrea, se questi non si era lavato le mani, dovrà lavarsi
le vesti, lavare sé stesso nell'acqua e sarà immondo fino a sera. Il vaso di
terra toccato da colui che ha la gonorrea sarà spezzato e ogni vaso di legno
sarà lavato nell'acqua. Quando colui che ha la gonorrea sarà purificato
dalla sua infermità, conterà sette giorni per la sua purificazione; poi si
laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua di fonte e sarà puro.
L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni, andrà davanti
al SIGNORE all'ingresso della tenda di convegno, e li darà al sacerdote. Il
sacerdote li offrirà: uno come sacrificio per il peccato, l'altro come
olocausto; il sacerdote farà l'espiazione per lui davanti al SIGNORE, a
causa della sua gonorrea.
L'uomo da cui sarà uscito seme genitale si laverà tutto il corpo nell'acqua
e sarà impuro fino a sera. Ogni veste e ogni pelle su cui sarà seme genitale
si laveranno nell'acqua e saranno impuri fino a sera. La donna e l'uomo che
avranno rapporti sessuali si laveranno tutti e due nell'acqua e saranno
impuri fino a sera.
(Le 12:2-8; 20:18) Mr 5:25-34
Quando una donna avrà perdite di sangue per le mestruazioni, la sua impurità
durerà sette giorni; e chiunque la toccherà sarà impuro fino a sera. Ogni
letto sul quale si sarà messa a dormire durante la sua impurità sarà impuro;
e ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà impuro. Chiunque toccherà il suo
letto si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a
sera. Chiunque toccherà qualsiasi mobile sul quale la donna si sarà seduta
si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera.
Se qualche cosa si trovava sul letto o sul mobile dove la donna sedeva,
chiunque tocca quella cosa sarà impuro fino a sera. Se un uomo si unisce a
lei così che l'impurità di questa lo tocca, egli sarà impuro sette giorni; e
ogni letto sul quale si coricherà sarà impuro. La donna che avrà un flusso
di sangue per parecchi giorni, fuori del tempo delle sue mestruazioni, o che
avrà questo flusso oltre il tempo delle sue mestruazioni, sarà impura per
tutto il tempo del flusso, come durante le sue mestruazioni. Ogni letto sul
quale si coricherà durante tutto il tempo del suo flusso sarà per lei come
il letto sul quale si corica quando ha le sue mestruazioni; ogni mobile sul
quale si sederà sarà impuro, come l'impurità delle sue mestruazioni.
Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; si laverà le vesti, laverà sé
stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. Quando ella sarà purificata del
suo flusso, conterà sette giorni e poi sarà pura. L'ottavo giorno prenderà
due tortore o due giovani piccioni e li porterà al sacerdote all'ingresso
della tenda di convegno. Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio per il
peccato e l'altro come olocausto; il sacerdote farà per lei, davanti al
SIGNORE, l'espiazione del flusso che la rendeva impura.
Terrete lontani i figli d'Israele da ciò che potrebbe contaminarli, affinché
non muoiano a causa della loro impurità, qualora contaminassero il mio
tabernacolo che è in mezzo a loro"».
Questa è la legge relativa a colui che ha la gonorrea e a colui dal quale è
uscito seme genitale che lo rende impuro, e la legge relativa a colei che è
indisposta a causa delle sue mestruazioni, all'uomo o alla donna che ha un
flusso, e all'uomo che si unisce a una donna impura.
CAPITOLO 16
Legge relativa alla festa annuale delle espiazioni
(Eb 9:1-12; 10:1-22)
Il SIGNORE parlò a Mosè dopo la morte dei due figli d'Aaronne, i quali
morirono quando si presentarono davanti al SIGNORE. Il SIGNORE disse a Mosè:
«Parla ad Aaronne, tuo fratello, e digli di non entrare in qualsiasi tempo
nel santuario, di là dalla cortina, davanti al propiziatorio che è
sull'arca, affinché non muoia; poiché io apparirò nella nuvola sul
propiziatorio.
Aaronne entrerà nel santuario in questo modo: prenderà un toro per un
sacrificio per il peccato e un montone per un olocausto. Indosserà la tunica
sacra di lino, indosserà sotto la tunica i calzoni di lino; si metterà la
cintura di lino, e si coprirà il capo con il turbante di lino. Questi sono i
paramenti sacri; egli li indosserà dopo essersi lavato il corpo nell'acqua.
Dalla comunità dei figli d'Israele prenderà due capri per un sacrificio per
il peccato e un montone per un olocausto. Aaronne offrirà il suo toro del
sacrificio per il peccato e farà l'espiazione per sé e per la sua casa. Poi
prenderà i due capri e li presenterà davanti al SIGNORE all'ingresso della
tenda di convegno. Aaronne tirerà a sorte per vedere quale dei due debba
essere del SIGNORE e quale di Azazel. Poi Aaronne farà avvicinare il capro
che è toccato in sorte al SIGNORE, e l'offrirà come sacrificio per il
peccato; ma il capro che è toccato in sorte ad Azazel sarà messo vivo
davanti al SIGNORE, perché serva a fare l'espiazione per mandarlo poi ad
Azazel nel deserto.
Aaronne offrirà dunque il suo toro del sacrificio espiatorio e farà
l'espiazione per sé e per la sua casa. Sgozzerà il toro del sacrificio per
il peccato per sé. Poi prenderà un turibolo pieno di carboni accesi, tolti
dall'altare davanti al SIGNORE, e due manciate di incenso aromatico
polverizzato; e porterà ogni cosa di là dalla cortina. Metterà l'incenso sul
fuoco davanti al SIGNORE, affinché la nuvola dell'incenso copra il
propiziatorio che è sulla testimonianza e non morirà. Poi prenderà del
sangue del toro, aspergerà col dito il propiziatorio verso oriente, e farà
sette aspersioni del sangue col dito, davanti al propiziatorio.
Poi sgozzerà il capro del sacrificio per il peccato, che è per il popolo, e
ne porterà il sangue di là dalla cortina; farà con questo sangue quello che
ha fatto con il sangue del toro: ne farà l'aspersione sul propiziatorio e
davanti al propiziatorio.
Così farà l'espiazione per il santuario, a causa delle impurità dei figli
d'Israele, delle loro trasgressioni e di tutti i loro peccati. Lo stesso
farà per la tenda di convegno che è tra di loro, in mezzo alle loro
impurità. Nella tenda di convegno, quando egli entrerà nel santuario per
farvi l'espiazione, non ci sarà nessuno, finché egli non sia uscito e non
abbia fatto l'espiazione per sé, per la sua casa e per tutta la comunità
d'Israele. Egli uscirà verso l'altare che è davanti al SIGNORE e farà
l'espiazione per esso; prenderà del sangue del toro e del sangue del capro,
e lo metterà sui corni dell'altare da ogni lato. Farà sette aspersioni del
sangue, con il dito, sull'altare; così lo purificherà e lo santificherà a
causa delle impurità dei figli d'Israele.
(Is 53:6, 11; 2Co 5:21; Gv 1:29; Sl 103:12)
«Quando avrà finito di fare l'espiazione per il santuario, per la tenda di
convegno e per l'altare, farà avvicinare il capro vivo. Aaronne poserà tutte
e due le mani sul capo del capro vivo, confesserà su di lui tutte le
iniquità dei figli d'Israele, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro
peccati e li metterà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo che ha
questo incarico, lo manderà via nel deserto. Quel capro porterà su di sé
tutte le loro iniquità in una regione solitaria; esso sarà lasciato andare
nel deserto.
Poi Aaronne entrerà nella tenda di convegno, si spoglierà delle vesti di
lino che aveva indossate per entrare nel santuario e le deporrà lì. Si
laverà il corpo con acqua in un luogo santo, indosserà i paramenti, uscirà a
offrire il suo olocausto e l'olocausto del popolo e farà l'espiazione per sé
e per il popolo. Farà bruciare sull'altare il grasso del sacrificio per il
peccato.
L'uomo che avrà lasciato andare il capro destinato ad Azazel si laverà le
vesti, laverà il suo corpo con acqua e dopo questo rientrerà
nell'accampamento.
Si porterà fuori dall'accampamento il toro del sacrificio per il peccato e
il capro del sacrificio espiatorio, il cui sangue sarà stato portato nel
santuario per farvi l'espiazione; e se ne bruceranno le pelli, la carne e
gli escrementi. Poi colui che li avrà bruciati si laverà le vesti e laverà
il suo corpo con acqua; dopo questo, rientrerà nell'accampamento.
Le 23:26-32
«Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese, il decimo giorno
del mese, vi umilierete e non farete nessun lavoro, né colui che è nativo
del paese, né lo straniero che abita fra di voi. Poiché in quel giorno si
farà l'espiazione per voi, per purificarvi; voi sarete purificati da tutti i
vostri peccati, davanti al SIGNORE. È per voi un sabato di riposo solenne e
vi umilierete; è una legge perenne.
Il sacerdote che ha ricevuto l'unzione ed è stato consacrato per esercitare
il sacerdozio al posto di suo padre farà l'espiazione; si vestirà delle
vesti di lino, dei paramenti sacri. Farà l'espiazione per il santuario
sacro; farà l'espiazione per la tenda di convegno e per l'altare; farà
l'espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo della comunità. Questa
sarà per voi una legge perenne: fare una volta all'anno, per i figli
d'Israele, l'espiazione di tutti i loro peccati».
E si fece come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè.
CAPITOLO 17
Luogo destinato ai sacrifici
De 12:1-18; 1Co 10:31
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i
figli d'Israele e di' loro: "Questo è quello che il SIGNORE ha ordinato:
Se un uomo qualsiasi della casa d'Israele scanna un bue, un agnello o una
capra dentro l'accampamento o fuori dell'accampamento e non lo conduce
all'ingresso della tenda di convegno, per presentarlo come offerta al
SIGNORE davanti al tabernacolo del SIGNORE, sarà considerato come colpevole
di spargimento di sangue; ha sparso del sangue. Quest'uomo sarà tolto via
dal mezzo del suo popolo, affinché i figli d'Israele, invece di offrire,
come fanno, i loro sacrifici nei campi, li portino al SIGNORE presentandoli
al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, e li offrano al SIGNORE
come sacrifici di riconoscenza. Il sacerdote ne spargerà il sangue
sull'altare del SIGNORE, all'ingresso della tenda di convegno, e farà
bruciare il grasso come un profumo soave per il SIGNORE. Essi non offriranno
più i loro sacrifici agl'idoli a forma di capri che sono soliti adorare
prostituendosi. Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in
generazione". Di' loro ancora: "Se un uomo della casa d'Israele, o uno degli
stranieri che soggiornano in mezzo a loro, offrirà un olocausto o un
sacrificio e non lo porterà all'ingresso della tenda di convegno per
offrirlo al SIGNORE, quest'uomo sarà tolto via dal suo popolo.
Divieto di mangiare il sangue
(Ge 9:4; Le 7:26-27; De 12:23-25)(Eb 9:22)
«"Se un uomo della casa d'Israele, o uno degli stranieri che abitano in
mezzo a loro mangia qualsiasi genere di sangue, io volgerò la mia faccia
contro la persona che avrà mangiato del sangue, e la toglierò via dal mezzo
del suo popolo. Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho
ordinato di porlo sull'altare per fare l'espiazione per le vostre persone;
perché il sangue è quello che fa l'espiazione, per mezzo della vita. Perciò
ho detto ai figli d'Israele: «Nessuno tra voi mangerà del sangue; neppure lo
straniero che abita fra voi mangerà del sangue». E se uno qualunque dei
figli d'Israele o degli stranieri che abitano fra loro prende alla caccia un
quadrupede o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo
coprirà di polvere; perché la vita di ogni carne è il sangue; nel suo sangue
sta la vita; perciò ho detto ai figli d'Israele: «Non mangerete il sangue di
nessuna creatura, poiché la vita di ogni creatura è il suo sangue; chiunque
ne mangerà sarà tolto via».
Qualunque persona, sia essa nativa del paese o straniera, che mangerà carne
di bestia morta da sé o sbranata si laverà le vesti, laverà sé stesso
nell'acqua e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. Ma se non si lava le
vesti e se non lava il suo corpo, porterà la pena della sua iniquità"».
CAPITOLO 18
Unioni illecite e peccati contro natura
Le 20; De 18:9 (1Te 4:3-7; 1P 2:11-12)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro: "Io
sono il SIGNORE vostro Dio. Non farete quello che si fa nel paese d'Egitto
dove avete abitato, né quello che si fa nel paese di Canaan dove io vi
conduco, e non seguirete i loro costumi. Metterete in pratica le mie
prescrizioni e osserverete le mie leggi, per conformarvi a esse. Io sono il
SIGNORE vostro Dio. Osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni, per
mezzo delle quali chiunque le metterà in pratica vivrà. Io sono il SIGNORE.
Nessuno si avvicinerà a una sua parente carnale per avere rapporti sessuali
con lei. Io sono il SIGNORE.
Non disonorerai tuo padre, avendo rapporti sessuali con tua madre: è tua
madre; non scoprirai la sua nudità.
Non scoprirai la nudità della moglie di tuo padre: disonoreresti tuo padre.
Non scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre e figlia di tua
madre, sia essa nata in casa o nata fuori.
Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua
figlia, poiché disonoreresti te stesso.
Non scoprirai la nudità della figlia della donna di tuo padre, generata da
tuo padre: è tua sorella.
Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è parente stretta di tuo
padre.
Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è parente stretta
di tua madre.
Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, né di sua moglie: è tua
zia.
Non scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non
scoprirai la sua nudità.
Non scoprirai la nudità della moglie di tuo fratello: è la nudità di tuo
fratello.
Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; non prenderai la
figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità:
sono parenti stretti: è un delitto.
Non prenderai la sorella di tua moglie per farne una rivale, scoprendo la
sua nudità insieme con quella di tua moglie, mentre questa è in vita.
Non ti avvicinerai a una donna per scoprire la sua nudità mentre è impura a
causa delle sue mestruazioni.
Non avrai relazioni carnali con la moglie del tuo prossimo per contaminarti
con lei.
Non darai i tuoi figli perché vengano offerti a Moloc; e non profanerai il
nome del tuo Dio. Io sono il SIGNORE.
Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa
abominevole.
Non ti accoppierai con nessuna bestia per contaminarti con essa; la donna
non si prostituirà a una bestia: è una mostruosità.
Non vi contaminate con nessuna di queste cose; poiché con tutte queste cose
si sono contaminate le nazioni che io sto per cacciare davanti a voi. Il
paese ne è stato contaminato; per questo io punirò la sua iniquità; il paese
vomiterà i suoi abitanti. Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie
prescrizioni, e non commetterete nessuna di queste cose abominevoli: né
colui che è nativo del paese, né lo straniero che abita in mezzo a voi.
Poiché tutte queste cose abominevoli le ha commesse la gente che vi era
prima di voi, e il paese ne è stato contaminato. Badate che, se contaminate
il paese, esso non vi vomiti come ha vomitato le nazioni che vi stavano
prima di voi. Poiché tutti quelli che commetteranno qualcuna di queste cose
abominevoli saranno tolti via dal mezzo del loro popolo. Osserverete dunque
i miei ordini e non seguirete nessuno di quei costumi abominevoli che sono
stati seguiti prima di voi, e non vi contaminerete con essi. Io sono il
SIGNORE vostro Dio"».
CAPITOLO 19
Leggi religiose, cerimoniali e morali
1P 1:14-16; Le 20:26; 26:1-2
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla a tutta la comunità dei figli
d'Israele, e di' loro:
"Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo.
Rispetti ciascuno sua madre e suo padre, e osservate i miei sabati. Io sono
il SIGNORE vostro Dio.
Non vi rivolgete agli idoli, e non vi fate degli dèi di metallo fuso. Io
sono il SIGNORE vostro Dio.
Le 7:11-21;De 24:19-22
«"Quando offrirete un sacrificio di riconoscenza al SIGNORE, l'offrirete in
modo che sia gradito. Lo si mangerà il giorno stesso che l'avrete offerto, e
il giorno seguente; quello che rimarrà fino al terzo giorno, lo brucerete.
Chi ne mangerà il terzo giorno, mangerà una cosa immonda; il sacrificio non
sarà gradito. Chiunque ne mangerà porterà la pena della sua iniquità, perché
avrà profanato ciò che è sacro al SIGNORE e quel tale sarà tolto via dalla
sua gente. Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai
fino all'ultimo angolo il tuo campo, e non raccoglierai ciò che resta da
spigolare della tua raccolta; nella tua vigna non coglierai i grappoli
rimasti, né raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il povero e per
lo straniero. Io sono il SIGNORE vostro Dio.
Ef 4:28, 25; Ml 3:5 (Sl 72:12-14; Is 11:3-5)
«"Non ruberete, e non userete inganno né menzogna gli uni a danno degli
altri.
Non giurerete il falso, usando il mio nome; perché profanereste il nome del
vostro Dio. Io sono il SIGNORE.
Non opprimerai il tuo prossimo, e non gli rapirai ciò che è suo; il salario
dell'operaio al tuo servizio non ti resti in mano la notte fino al mattino.
Non maledirai il sordo, e non metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai
il tuo Dio. Io sono il SIGNORE.
Non commetterete iniquità nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del
povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma
giudicherai il tuo prossimo con giustizia.
(Sl 140:12; 141:3-5) Ro 13:8-10
«"Non andrai qua e là facendo il diffamatore in mezzo al tuo popolo, né ti
presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io
sono il SIGNORE.
Non odierai tuo fratello nel tuo cuore; rimprovera pure il tuo prossimo, ma
non ti caricare di un peccato a causa sua. Non ti vendicherai e non serberai
rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te
stesso. Io sono il SIGNORE.
De 22:9-11; Pr 3:9-10
«"Osserverete le mie leggi.
Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con
due specie di semi, né porterai veste tessuta di due diverse materie.
Se qualcuno ha rapporti sessuali con una donna e questa è una schiava
promessa a un uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno puniti entrambi;
ma non saranno messi a morte, perché quella ragazza non era libera. L'uomo
condurrà al SIGNORE, all'ingresso della tenda di convegno, come sacrificio
per la colpa, un montone; e il sacerdote farà per lui l'espiazione davanti
al SIGNORE, con il montone del sacrificio per la colpa, per il peccato che
quell'uomo ha commesso; e il peccato che ha commesso gli sarà perdonato.
Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato alberi fruttiferi di
ogni specie, considererete i frutti come incirconcisi; per tre anni saranno
per voi come incirconcisi; non si dovranno mangiare. Il quarto anno tutti i
loro frutti saranno consacrati al SIGNORE, per dargli lode. Ma il quinto
anno mangerete il frutto di quegli alberi, perché essi possano continuare a
darvi frutto. Io sono il SIGNORE vostro Dio.
Le 17:10-14; De 18:10-14; Is 8:19
«"Non mangerete nulla che contenga sangue. Non praticherete alcuna sorta di
divinazione o di magia. Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del
capo, e non ti raderai i lati della barba. Non vi farete incisioni nella
carne per un morto, né vi farete tatuaggi addosso. Io sono il SIGNORE.
Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si dia alla
prostituzione e non si riempia di scelleratezze.
Osservate i miei sabati, e portate rispetto al mio santuario. Io sono il
SIGNORE. Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate,
per non contaminarvi a causa loro. Io sono il SIGNORE vostro Dio.
Pr 16:31 (Es 23:9; De 10:17-19) De 25:13-16
«"Àlzati davanti al capo canuto, onora la persona del vecchio e temi il tuo
Dio. Io sono il SIGNORE.
Quando qualche straniero abiterà con voi nel vostro paese, non gli farete
torto. Tratterete lo straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi;
tu lo amerai come te stesso; poiché anche voi foste stranieri nel paese
d'Egitto. Io sono il SIGNORE vostro Dio.
Non commettete ingiustizie nei giudizi, né con le misure di lunghezza, né
con i pesi, né con le misure di capacità. Avrete bilance giuste, pesi
giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono il SIGNORE vostro Dio; io vi ho
fatto uscire dal paese d'Egitto.
Osservate dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e mettetele
in pratica. Io sono il SIGNORE"».
CAPITOLO 20
Pene previste per vari delitti
De 17:2-7 (Le 18; De 27:16, 20-23) 2Co 6:15-7:1
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Dirai ai figli d'Israele:
"Chiunque dei figli d'Israele o degli stranieri che abitano in Israele
sacrificherà uno dei suoi figli a Moloc dovrà essere messo a morte; il
popolo del paese lo lapiderà. Anche io volgerò la mia faccia contro
quell'uomo, e lo toglierò via dal mezzo del suo popolo, perché avrà
sacrificato dei figli a Moloc per contaminare il mio santuario e profanare
il mio santo nome. Se il popolo del paese chiude gli occhi quando quell'uomo
sacrifica i suoi figli a Moloc, e non lo mette a morte, io volgerò la mia
faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia e li eliminerò dal mezzo
del loro popolo, lui con tutti quelli che come lui si prostituiscono a
Moloc.
Se qualche persona si rivolge agli spiriti e agli indovini per prostituirsi
andando dietro a loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona, e la
toglierò via dal mezzo del suo popolo. Santificatevi dunque e siate santi,
perché io sono il SIGNORE vostro Dio. Osservate le mie leggi, e mettetele in
pratica. Io sono il SIGNORE, e vi santifico.
Chiunque maledice suo padre o sua madre dovrà essere messo a morte; ha
maledetto suo padre o sua madre; il suo sangue ricadrà su di lui.
Se uno commette adulterio con la moglie di un altro, se commette adulterio
con la moglie del suo prossimo, l'adultero e l'adultera dovranno essere
messi a morte.
Se uno ha rapporti sessuali con la moglie di suo padre, vìola l'intimità di
suo padre; tutti e due, l'uomo e la donna, dovranno essere messi a morte; il
loro sangue ricadrà su di loro.
Se uno ha rapporti sessuali con sua nuora, ambedue dovranno essere messi a
morte; hanno commesso una cosa abominevole; il loro sangue ricadrà su di
loro.
Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una donna, tutti
e due hanno commesso una cosa abominevole; dovranno essere messi a morte; il
loro sangue ricadrà su di loro.
Se uno ha relazioni sessuali con la figlia e la madre è un delitto; saranno
bruciati con il fuoco lui e loro due, affinché non si trovi fra voi alcun
delitto.
L'uomo che si accoppia con una bestia dovrà essere messo a morte; ucciderete
anche la bestia.
Se una donna si avvicina a una bestia per accoppiarsi con essa, ucciderai la
donna e la bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte; il loro sangue
ricadrà su di loro.
Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre,
e vede la nudità di lei e lei vede la nudità di lui, è un'infamia; tutti e
due saranno tolti via sotto gli occhi dei figli del loro popolo; quel tale
ha scoperto la nudità della propria sorella; porterà la pena della sua
iniquità.
Se uno si corica con una donna che ha le mestruazioni e ha rapporti sessuali
con lei, quel tale ha scoperto il flusso di quella donna, ed ella ha
scoperto il flusso del proprio sangue; perciò tutti e due saranno tolti via
dal mezzo del loro popolo.
Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo
padre; chi lo fa, vìola la sua stretta parente; tutti e due porteranno la
pena della loro iniquità.
Se uno si corica con la moglie di suo zio, vìola l'intimità di suo zio;
tutti e due porteranno la pena del loro peccato; moriranno senza figli.
Se uno prende la moglie di suo fratello, è una impurità; egli ha scoperto la
nudità di suo fratello; non avranno figli.
Osserverete dunque tutte le mie leggi e le mie prescrizioni e le metterete
in pratica affinché il paese dove io vi conduco per abitarvi non vi vomiti
fuori. Non adotterete i costumi delle nazioni che io sto per cacciare
davanti a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, perciò le ho avute in
abominio; e vi ho detto: «Sarete voi quelli che possederete il loro paese;
ve lo darò come vostra proprietà; è un paese dove scorre il latte e il
miele». Io sono il SIGNORE vostro Dio, che vi ha separati dagli altri
popoli.
Farete dunque distinzione tra gli animali puri e quelli impuri, tra gli
uccelli impuri e quelli puri, e non renderete le vostre persone abominevoli,
mangiando animali, uccelli, o rettili che strisciano sulla terra, che vi ho
fatto distinguere come impuri. Mi sarete santi, poiché io, il SIGNORE, sono
santo e vi ho separati dagli altri popoli perché foste miei.
Se un uomo o una donna sono negromanti o indovini dovranno essere messi a
morte; saranno lapidati; il loro sangue ricadrà su di loro"».
CAPITOLO 21
Leggi relative ai sacerdoti
Ez 44:20-25; Is 52:11; Ml 3:33
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai sacerdoti, figli d'Aaronne, e di'
loro:
"Un sacerdote non si esporrà a diventare impuro in mezzo al suo popolo per
il contatto con un morto, a meno che si tratti di uno dei suoi parenti più
stretti: di sua madre, di suo padre, di suo figlio, di sua figlia, di suo
fratello e di sua sorella ancora vergine che vive con lui, non essendo
ancora sposata; per questa può esporsi all'impurità. Come capo in mezzo al
suo popolo, non si contaminerà profanando sé stesso.
I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, non si raderanno i lati della
barba e non si faranno incisioni nella carne. Saranno santi per il loro Dio
e non profaneranno il nome del loro Dio, poiché offrono al SIGNORE i
sacrifici consumati dal fuoco, il pane del loro Dio; perciò saranno santi.
Non sposeranno una prostituta, né una donna disonorata; non sposeranno una
donna ripudiata da suo marito, perché sono santi per il loro Dio. Tu
considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del
tuo Dio: egli ti sarà santo, poiché io, il SIGNORE, che vi santifico, sono
santo.
Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, ella disonora suo
padre; sarà bruciata con il fuoco.
Nu 6:5-8; Eb 7:26 (Sl 51:9, 21)
«"Il sommo sacerdote che sta al di sopra dei suoi fratelli, sul capo del
quale è stato sparso l'olio dell'unzione e che è stato consacrato e indossa
i paramenti sacri, non si scoprirà il capo e non si straccerà le vesti. Non
si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà impuro neppure per suo padre
e per sua madre. Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del
suo Dio, perché l'olio dell'unzione del suo Dio è su di lui come un diadema.
Io sono il SIGNORE.
Sposerà una vergine. Non sposerà né una vedova, né una divorziata, né una
disonorata, né una prostituta; ma prenderà per moglie una vergine del suo
popolo. Non disonorerà la sua discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io
sono il SIGNORE che lo santifico"».
(De 23:1; Ez 44:10-16) Le 22:22-25
Il SIGNORE disse ancora a Mosè:
«Parla ad Aaronne e digli:
"Nelle generazioni future nessuno dei tuoi discendenti che abbia qualche
deformità si avvicinerà per offrire il pane del suo Dio; perché nessun uomo
che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né
chi ha una deformità per difetto o per eccesso, o una frattura al piede o
alla mano, né il gobbo, né il nano, né chi ha un difetto nell'occhio, o ha
la rogna o un erpete o i testicoli ammaccati. Nessun uomo tra i discendenti
del sacerdote Aaronne, che abbia qualche deformità, si avvicinerà per
offrire i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE. Ha un difetto: non
si avvicini quindi per offrire il pane del suo Dio. Egli potrà mangiare il
pane del suo Dio, le cose santissime e le cose sante; ma non si avvicinerà
alla cortina, e non si avvicinerà all'altare, perché ha una deformità. Non
profanerà i miei luoghi santi, perché io sono il SIGNORE che li santifico"».
Così parlò Mosè ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d'Israele.
Le 7:19-21 (1Co 11:28-30)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Di' ad Aaronne e ai suoi figli che si
astengano dalle cose sante che mi sono consacrate dai figli d'Israele e non
profanino il mio santo nome. Io sono il SIGNORE. Di' loro:
"Qualunque uomo tra i vostri discendenti che nelle future generazioni si
avvicinerà, in stato d'impurità, alle cose sante che i figli d'Israele
consacrano al SIGNORE, sarà tolto via dalla mia presenza. Io sono il
SIGNORE.
Nessun uomo tra i discendenti d'Aaronne che sia lebbroso o abbia la gonorrea
mangerà le cose sante, finché non sia puro. Lo stesso accadrà a chi avrà
toccato una persona impura per contatto con un morto o avrà avuto una
perdita di seme genitale, o a chi avrà toccato un rettile che l'abbia reso
impuro o un uomo che gli abbia comunicato un'impurità di qualunque specie.
Chi avrà avuto tali contatti sarà impuro fino a sera e non mangerà le cose
sante prima di essersi lavato il corpo con l'acqua; dopo il tramonto del
sole sarà puro, e potrà poi mangiare le cose sante, perché sono il suo pane.
Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, per non
rendersi impuro. Io sono il SIGNORE.
Osserveranno dunque ciò che ho comandato, affinché non portino la pena del
loro peccato e muoiano per aver profanato le cose sante. Io sono il SIGNORE
che li santifico.
Nu 18:8-19; Mt 7:6
Nessun estraneo mangerà le cose sante; nemmeno chi sta da un sacerdote o
lavora da lui per un salario mangerà le cose sante. Ma lo schiavo che il
sacerdote avrà comprato con il suo denaro ne potrà mangiare: così pure
quello che gli è nato in casa: questi potranno mangiare il suo pane.
La figlia di un sacerdote sposata fuori dall'ambiente sacerdotale non
mangerà le cose sante offerte per elevazione. Ma se la figlia del sacerdote
è vedova o ripudiata senza figli, se torna a stare da suo padre come quando
era giovane, potrà mangiare il pane del padre; ma nessun estraneo ne
mangerà.
Se uno mangia per sbaglio una cosa santa, darà al sacerdote il valore della
cosa santa aggiungendovi un quinto. I sacerdoti non profaneranno dunque le
cose sante che i figli d'Israele offrono per elevazione al SIGNORE. Non
permetteranno che essi mangino le loro cose sante per non farli incorrere in
un'ammenda. Io sono il SIGNORE che li santifico"».
Leggi relative alle vittime
De 17:1; Ml 1:8, 13-14; 2S 24:24
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ad Aaronne, ai suoi figli, a tutti i
figli d'Israele, e di' loro: "Chiunque, sia della casa d'Israele o sia
straniero in Israele, presenti in olocausto al SIGNORE un'offerta per
qualche voto o per qualche dono volontario per essere gradito, dovrà offrire
un maschio, senza difetto, scelto fra i buoi, fra le pecore o fra le capre.
Non offrirete nulla che abbia qualche difetto, perché non sarebbe gradito.
Quando uno offrirà al SIGNORE un sacrificio di riconoscenza, di buoi o di
pecore, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la vittima,
per essere gradita, dovrà essere perfetta: non dovrà avere difetti. Non
offrirete al SIGNORE una vittima che sia cieca, o storpia, o mutilata, o che
abbia delle ulceri, o la rogna, o la scabbia; e non ne farete sull'altare un
sacrificio mediante il fuoco al SIGNORE. Potrai presentare come offerta
volontaria un bue o una pecora che abbia un membro troppo lungo o troppo
corto; ma, come offerta per un voto, non sarebbe gradita. Non offrirete al
SIGNORE un animale che abbia i testicoli ammaccati o schiacciati o strappati
o tagliati; non lo farete nel vostro paese. Non accetterete dallo straniero
nessuna di queste vittime per offrirla come pane del vostro Dio; siccome
sono mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro bene"».
Es 22:30; Le 7:15-18
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Quando sarà nato un vitello o un agnello o
un capretto, starà sette giorni sotto la madre; dall'ottavo giorno in poi,
sarà gradito come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE. Non
scannerete in uno stesso giorno una vacca o una pecora e il suo piccolo.
Quando offrirete al SIGNORE un sacrificio di ringraziamento, l'offrirete in
modo da essere graditi. La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne
lascerete nulla fino al mattino. Io sono il SIGNORE.
Osserverete dunque i miei comandamenti e li metterete in pratica. Io sono il
SIGNORE. Non profanerete il mio santo nome, affinché io sia santificato in
mezzo ai figli d'Israele. Io sono il SIGNORE; io vi santifico e vi ho fatti
uscire dal paese d'Egitto per essere vostro Dio. Io sono il SIGNORE"».
(Es 20:8-11; 31:13-17)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Ecco le solennità del SIGNORE, che voi celebrerete come sante convocazioni.
Le mie solennità sono queste.
Per sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è sabato, giorno
di completo riposo e di santa convocazione. Non farete in esso nessun
lavoro; è un riposo consacrato al SIGNORE in tutti i luoghi dove abiterete.
La Pasqua; la festa dei pani senza lievito
(Es 12:2-28; 13:6-8; De 16:1-8; Nu 28:16-25) Mt 26:17-30; cfr. 1Co 11:23-26
«"Queste sono le solennità del SIGNORE, le sante convocazioni che
proclamerete ai tempi stabiliti.
Il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, sull'imbrunire, sarà la
Pasqua del SIGNORE; il quindicesimo giorno dello stesso mese sarà la festa
dei Pani azzimi in onore del SIGNORE; per sette giorni mangerete pane senza
lievito. Il primo giorno avrete una santa convocazione; non farete in esso
nessun lavoro ordinario; per sette giorni offrirete al SIGNORE dei sacrifici
consumati dal fuoco. Il settimo giorno si avrà una santa convocazione, non
farete nessun lavoro ordinario"».
La festa delle Primizie
1Co 15:23
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Quando sarete entrati nel paese che io vi do e ne mieterete la raccolta,
porterete al sacerdote un fascio di spighe, come primizia della vostra
raccolta; il sacerdote agiterà il fascio di spighe davanti al SIGNORE,
perché sia gradito per il vostro bene; l'agiterà il giorno dopo il sabato.
Il giorno che agiterete il fascio di spighe, offrirete un agnello di un
anno, che sia senza difetto, come olocausto al SIGNORE. L'oblazione che
l'accompagna sarà di due decimi di efa di fior di farina intrisa d'olio,
come sacrificio consumato dal fuoco, di profumo soave per il SIGNORE; la
libazione sarà di un quarto di hin di vino. Non mangerete pane, né grano
arrostito, né spighe fresche, fino a quel giorno, fino a che abbiate portato
l'offerta al vostro Dio. È una legge perenne, di generazione in generazione,
in tutti i luoghi dove abiterete.
La Pentecoste
(De 16:9-12; Nu 28:26-31) At 2:1, ecc.
«"Dall'indomani del sabato, dal giorno che avrete portato l'offerta agitata
del fascio di spighe, conterete sette settimane intere. Conterete cinquanta
giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al SIGNORE una nuova
oblazione. Porterete dai luoghi dove abiterete due pani per un'offerta
agitata, i quali saranno di due decimi di un efa di fior di farina e cotti
con lievito; sono le primizie offerte al SIGNORE. Con quei pani offrirete
sette agnelli dell'anno, senza difetto, un toro e due montoni, che saranno
un olocausto al SIGNORE insieme alla loro oblazione e alle loro libazioni;
sarà un sacrificio consumato dal fuoco, di profumo soave per il SIGNORE. E
offrirete un capro come sacrificio per il peccato e due agnelli dell'anno
come sacrificio di riconoscenza. Il sacerdote offrirà gli agnelli con il
pane delle primizie, come offerta agitata davanti al SIGNORE; tanto i pani
quanto i due agnelli consacrati al SIGNORE apparterranno al sacerdote. In
quel medesimo giorno proclamerete la festa e avrete una santa convocazione.
Non farete nessun lavoro ordinario. È una legge perenne, di generazione in
generazione, in tutti i luoghi dove abiterete.
Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino ai
margini il tuo campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua
raccolta; lo lascerai per il povero e per lo straniero. Io sono il SIGNORE
vostro Dio"».
La festa delle Trombe
Nu 29:1-6
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Il settimo mese, il primo giorno del mese avrete un riposo solenne, che
sarà ricordato con il suono della tromba, una santa convocazione. Non farete
nessun lavoro ordinario e offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal
fuoco"».
Il giorno delle espiazioni
Le 16; Nu 29:7-11 (Za 12:10-13:1)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè:
«Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il giorno delle espiazioni;
avrete una santa convocazione, vi umilierete e offrirete al SIGNORE dei
sacrifici consumati dal fuoco. In quel giorno non farete nessun lavoro;
poiché è un giorno di espiazione, destinato a fare espiazione per voi
davanti al SIGNORE, che è il vostro Dio. Poiché, ogni persona che non si
umilierà in quel giorno, sarà tolta via dalla sua gente. Ogni persona che
farà in quel giorno un lavoro qualsiasi, io la distruggerò dal mezzo del suo
popolo. Non farete nessun lavoro. È una legge perenne, di generazione in
generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. Sarà per voi un sabato,
giorno di completo riposo, e vi umilierete; il nono giorno del mese, dalla
sera alla sera seguente, celebrerete il vostro sabato».
La festa delle Capanne
(De 16:13-17; Nu 29:12-39) Ne 8:14-18
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele, e di' loro:
"Il quindicesimo giorno di questo settimo mese sarà la festa delle Capanne,
durerà sette giorni, in onore del SIGNORE. Il primo giorno vi sarà una santa
convocazione; non farete nessun lavoro ordinario. Per sette giorni offrirete
al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco. L'ottavo giorno avrete una
santa convocazione e offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco.
È giorno di solenne assemblea; non farete nessun lavoro ordinario.
Queste sono le solennità del SIGNORE che voi proclamerete come sante
convocazioni, perché si offrano al SIGNORE sacrifici consumati dal fuoco,
olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni cosa al giorno stabilito,
oltre ai sabati del SIGNORE, oltre ai vostri doni, oltre a tutti i vostri
voti e a tutte le offerte volontarie che presenterete al SIGNORE.
Il quindicesimo giorno del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti
della terra, celebrerete una festa al SIGNORE, per sette giorni; il primo
giorno sarà di completo riposo e l'ottavo di completo riposo. Il primo
giorno coglierete dagli alberi dei frutti di bell'aspetto, dei rami di
palma, rami di mortella e rami di salici di torrente, e vi rallegrerete
davanti al SIGNORE Dio vostro, per sette giorni. Celebrerete questa festa in
onore del SIGNORE per sette giorni, ogni anno. È una legge perenne, di
generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. Abiterete in
capanne per sette giorni; tutti quelli che saranno nativi d'Israele
abiteranno in capanne, affinché i vostri discendenti sappiano che io feci
abitare in capanne i figli d'Israele, quando li feci uscire dal paese
d'Egitto. Io sono il SIGNORE, il vostro Dio"».
Così Mosè diede ai figli d'Israele le istruzioni relative alle solennità del
SIGNORE.
CAPITOLO 24
Norme relative al candelabro
(Es 25:6; 27:20-21; Nu 8:1-4) Za 4:2-14
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Ordina ai figli d'Israele di portarti
dell'olio di oliva puro, vergine, per il candelabro, per tenere le lampade
sempre accese. Aaronne lo preparerà nella tenda di convegno, fuori della
cortina che sta davanti alla testimonianza, perché le lampade ardano sempre,
dalla sera alla mattina, davanti al SIGNORE. È una legge perenne, di
generazione in generazione. Egli le disporrà sul candelabro d'oro puro,
perché ardano sempre davanti al SIGNORE.
Norme relative al pane della presentazione
(Es 25:23-30)
«Prenderai pure del fior di farina e ne farai cuocere dodici focacce; ogni
focaccia sarà di due decimi di efa. Le metterai in due file, sei per fila,
sulla tavola d'oro puro davanti al SIGNORE. Metterai dell'incenso puro sopra
ogni fila, e sarà sul pane come un ricordo, come un sacrificio consumato dal
fuoco per il SIGNORE. Ogni sabato si disporranno i pani davanti al SIGNORE,
sempre; essi saranno forniti dai figli d'Israele; è un patto perenne. I pani
apparterranno ad Aaronne e ai suoi figli ed essi li mangeranno in luogo
santo; poiché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici consumati dal
fuoco per il SIGNORE. È una legge perenne».
Legge contro i bestemmiatori e i violenti
1R 21:9-13; Nu 15:32-36 (Es 21:23-25; Mt 5:38-42)(Gv 8:59; 10:31)
Il figlio di una donna israelita e di un Egiziano, trovandosi in mezzo a
degli Israeliti, venne a diverbio con un figlio d'Israele. Il figlio della
israelita bestemmiò il nome del SIGNORE e lo maledisse; perciò fu condotto
da Mosè. La madre di quel tale si chiamava Selomit ed era figlia di Dibri,
della tribù di Dan. Lo misero in prigione, in attesa di sapere che cosa il
SIGNORE ordinasse di fare. E il SIGNORE parlò a Mosè, e gli disse: «Conduci
quel bestemmiatore fuori dal campo; tutti quelli che lo hanno udito posino
le mani sul suo capo e tutta la comunità lo lapidi. Poi dirai ai figli
d'Israele: "Chiunque maledirà il suo Dio porterà la pena del suo peccato.
Chi bestemmia il nome del SIGNORE dovrà essere messo a morte; tutta la
comunità lo dovrà lapidare. Sia straniero o nativo del paese, se bestemmia
il nome del SIGNORE, sarà messo a morte. Chi percuote mortalmente un uomo
dovrà essere messo a morte.
Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita.
Quando uno avrà fatto una lesione al suo prossimo, gli sarà fatto come egli
ha fatto: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si
farà la stessa lesione che egli ha fatto all'altro.
Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo
a morte.
Avrete una stessa legge tanto per lo straniero quanto per il nativo del
paese; poiché io sono il SIGNORE vostro Dio"».
Mosè parlò ai figli d'Israele, i quali portarono quel bestemmiatore fuori
dal campo e lo lapidarono. Così i figli d'Israele fecero quello che il
SIGNORE aveva ordinato a Mosè.
Es 23:10-11
Il SIGNORE parlò ancora a Mosè sul monte Sinai, e gli disse: «Dirai così ai
figli d'Israele:
"Quando sarete entrati nel paese che io vi do, la terra dovrà avere il suo
tempo di riposo consacrato al SIGNORE. Per sei anni seminerai il tuo campo,
per sei anni poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo
anno sarà un sabato, un riposo completo per la terra, un sabato in onore del
SIGNORE; non seminerai il tuo campo, né poterai la tua vigna. Non mieterai
quello che nascerà da sé dal seme caduto nella tua raccolta precedente e non
vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di
completo riposo per la terra. Ciò che la terra produrrà durante il suo
riposo, servirà di nutrimento a te, al tuo servo, alla tua serva,
all'operaio e al tuo forestiero che stanno da te, al tuo bestiame e agli
animali che sono nel tuo paese; tutto il suo prodotto servirà per loro
nutrimento.
Il giubileo
(Is 61:1-3; Lu 4:16-21) Le 27:17-24
«"Conterai pure sette settimane di anni: sette volte sette anni; e queste
sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Poi, il
decimo giorno del settimo mese farai squillare la tromba; il giorno delle
espiazioni farete squillare la tromba per tutto il paese. Santificherete il
cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi
abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua
proprietà e ognuno di voi tornerà nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno
sarà per voi un giubileo; non seminerete e non raccoglierete quello che i
campi produrranno da sé, e non vendemmierete le vigne incolte. Poiché è il
giubileo; esso vi sarà sacro; mangerete quel che i campi hanno prodotto in
precedenza. In questo anno del giubileo ciascuno tornerà in possesso del
suo. Se vendete qualcosa al vostro prossimo o se comprate qualcosa da lui,
nessuno truffi il suo prossimo. Quando comprerai del terreno dal tuo
prossimo, stabilirai il prezzo in base agli anni passati dall'ultimo
giubileo, ed egli venderà a te in ragione degli anni in cui si potrà avere
raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; e
quanto minore sarà il tempo, tanto calerai il prezzo, poiché egli ti vende
il numero delle raccolte. Nessuno di voi danneggi il suo prossimo, ma
temerai il tuo Dio; poiché io sono il SIGNORE vostro Dio.
Voi metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie prescrizioni e le
adempirete e starete al sicuro nel paese. La terra produrrà i suoi frutti,
ne mangerete a sazietà e in essa abiterete sicuri. Se dite: «Che mangeremo
il settimo anno, visto che non semineremo e non faremo raccolta?» Io
disporrò che la mia benedizione venga su di voi il sesto anno ed esso vi
darà una raccolta sufficiente per tre anni. L'ottavo anno seminerete e
mangerete della vecchia raccolta fino al nono anno; mangerete della raccolta
vecchia finché sia venuta la nuova.
Le terre non si venderanno per sempre; perché la terra è mia e voi state da
me come stranieri e avventizi. Perciò, in tutto il paese che sarà vostro
possesso, concederete il diritto di riscatto del suolo.
Riscatto delle terre e degli schiavi
De 15:1-15
«"Se uno dei vostri diventa povero e vende una parte della sua proprietà,
colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente più prossimo, verrà e
riscatterà ciò che suo fratello ha venduto. E se uno non ha chi possa
riscattarla per lui, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al
riscatto, conterà le annate trascorse dalla vendita, renderà il di più al
compratore, e rientrerà nella sua proprietà. Ma se non trova da sé la somma
sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano del compratore
fino all'anno del giubileo, e al giubileo ne riavrà il possesso.
Se uno vende una casa da abitare in una città cinta di mura, avrà il diritto
di riscattarla entro un anno dalla vendita; il suo diritto di riscatto
durerà un anno intero. Ma se quella casa, posta in una città fortificata,
non è riscattata prima del compimento di un anno intero, rimarrà per sempre
proprietà del compratore e dei suoi discendenti; non sarà più restituita al
giubileo. Però le case dei villaggi non attorniati da mura saranno
considerate come parte dei fondi di terreno; potranno essere riscattate, e
restituite al giubileo. Quanto alle città dei Leviti e alle case che essi vi
possederanno, i Leviti avranno il diritto perenne di riscatto. E se anche
uno dei Leviti non avrà riscattato la casa venduta nella sua città, essa
sarà restituita al giubileo, perché le case delle città dei Leviti sono loro
proprietà in mezzo ai figli d'Israele. I campi situati nei dintorni delle
città dei Leviti non si potranno vendere, perché sono loro proprietà
perenne. Se uno dei vostri diventa povero e privo di mezzi, tu lo sosterrai,
come sosterrai lo straniero e l'avventizio, affinché possa vivere presso di
te. Non prendere da lui interesse, né usura; ma temi il tuo Dio e il tuo
prossimo viva presso di te. Non gli presterai il tuo denaro a interesse, né
gli darai i tuoi viveri per ricavarne un'usura. Io sono il SIGNORE vostro
Dio; vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto per darvi il paese di Canaan, per
essere il vostro Dio.
Se uno dei vostri diventa povero e si vende a te, non lo farai servire come
uno schiavo; starà da te come un lavorante, come un avventizio. Ti servirà
fino all'anno del giubileo; allora se ne andrà via da te insieme con i suoi
figli, tornerà a casa sua e rientrerà nella proprietà dei suoi padri. Poiché
essi sono i miei servi che ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non devono
essere venduti come si vendono gli schiavi. Non lo dominerai con asprezza,
ma temerai il tuo Dio. Quanto allo schiavo e alla schiava che potrete avere
in proprio, li prenderete dalle nazioni che vi circondano; da queste
comprerete lo schiavo o la schiava. Potrete anche comprarne tra i figli
degli stranieri stabiliti fra voi e fra le loro famiglie che si troveranno
fra voi, tra i figli che essi avranno generato nel vostro paese; e saranno
vostra proprietà. Li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di
voi, come loro proprietà; vi servirete di loro come di schiavi, per sempre;
ma quanto ai vostri fratelli, i figli d'Israele, nessuno di voi dominerà
sull'altro con asprezza.
Se uno straniero stabilito presso di te diventa ricco e uno dei vostri
diviene povero presso di lui e si vende allo straniero stabilito presso di
te o a qualcuno della famiglia dello straniero, dopo che si sarà venduto,
potrà essere riscattato; lo potrà riscattare uno dei suoi fratelli. Lo potrà
riscattare suo zio, o il figlio di suo zio; lo potrà riscattare uno dei
parenti dello stesso suo sangue o, se ha i mezzi per farlo, potrà
riscattarsi da sé. Farà il conto, con il suo compratore, dall'anno che gli
si è venduto all'anno del giubileo; e il prezzo da pagare dipenderà dal
numero degli anni, valutando le sue giornate come quelle di un lavorante. Se
vi sono ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il suo riscatto
tenendo conto di questi anni e del prezzo per il quale fu comprato; se
rimangono pochi anni per arrivare al giubileo, farà il conto con il suo
compratore e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni.
Starà da lui come un lavorante assunto con un contratto annuale; il padrone
non lo tratterà con asprezza sotto i tuoi occhi. E se non è riscattato in
nessuno di quei modi, se ne andrà libero l'anno del giubileo: egli, con i
suoi figli. Poiché i figli d'Israele sono i miei servi! Essi sono i miei
servi che ho fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono il SIGNORE vostro Dio.
(De 11:8-15; 28:-14) Is 3:10; Ml 3:18
«"Non vi farete e non metterete in piedi né idoli, né sculture, né
monumenti. Nel vostro paese non rizzerete pietre scolpite per prostrarvi
davanti a loro, poiché io sono il SIGNORE vostro Dio.
Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il
SIGNORE.
Se vi comportate secondo le mie leggi, se osservate i miei comandamenti e li
mettete in pratica, io vi darò le piogge nella loro stagione, la terra darà
i suoi prodotti e gli alberi della campagna daranno i loro frutti. La
trebbiatura vi durerà fino alla vendemmia, e la vendemmia vi durerà fino
alla semina; mangerete a sazietà il vostro pane, e vivrete sicuri nel vostro
paese. Io farò sì che la pace regni nel paese; voi vi coricherete e non ci
sarà chi vi spaventi; farò sparire dal paese le bestie feroci e la spada non
passerà per il vostro paese. Voi inseguirete i vostri nemici ed essi
cadranno davanti a voi per la spada. Cinque di voi ne inseguiranno cento,
cento di voi ne inseguiranno diecimila, e i vostri nemici cadranno davanti a
voi per la spada. Io mi volgerò verso di voi, vi renderò fecondi e vi
moltiplicherò e manterrò il mio patto con voi. Voi mangerete il raccolto
dell'anno precedente e, quando sarà vecchio, lo tirerete fuori per fare
posto a quello nuovo. Io stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e non vi
detesterò. Camminerò tra di voi, sarò vostro Dio e voi sarete mio popolo. Io
sono il SIGNORE vostro Dio; vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto per
liberarvi dalla schiavitù; ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto
camminare a testa alta.
Maledizioni
(De 28:15-68; 29:22-29) Is 3:11; Lu 19:27; Mt 7:26-27; Eb 2:2-3
«"Ma se non mi date ascolto e se non mettete in pratica tutti questi
comandamenti, se disprezzate le mie leggi e detestate le mie prescrizioni
non mettendo in pratica tutti i miei comandamenti e così rompete il mio
patto, ecco quel che vi farò a mia volta: manderò contro di voi il terrore,
la consunzione e la febbre, che annebbieranno i vostri occhi e consumeranno
la vostra vita, e seminerete invano la vostra semenza: la mangeranno i
vostri nemici. Volgerò la mia faccia contro di voi e voi sarete sconfitti
dai vostri nemici; quelli che vi odiano vi domineranno e vi darete alla fuga
senza che nessuno vi insegua.
Se nemmeno dopo questo vorrete darmi ascolto, io vi castigherò sette volte
di più per i vostri peccati. Spezzerò la superbia della vostra forza, farò
in modo che il vostro cielo sia come di ferro e la vostra terra come di
bronzo. La vostra forza si consumerà invano, poiché la vostra terra non darà
i suoi prodotti e gli alberi della campagna non daranno i loro frutti.
E se mi resistete con la vostra condotta e non volete darmi ascolto, io vi
colpirò sette volte di più, secondo i vostri peccati. Manderò contro di voi
le bestie feroci, che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro
bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero, e le vostre strade diventeranno
deserte.
E se, nonostante questi castighi, non volete correggervi per tornare a me,
ma con la vostra condotta mi resisterete, anche io vi resisterò e vi colpirò
sette volte di più per i vostri peccati. Manderò contro di voi la spada, che
farà vendetta per la trasgressione del mio patto; voi vi raccoglierete nelle
vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati in mano al
nemico. Quando vi toglierò il sostegno del pane, dieci donne coceranno il
vostro pane in uno stesso forno, vi distribuiranno il vostro pane a peso e
mangerete, ma non vi sazierete.
E se, nonostante tutto questo, non volete darmi ascolto, ma con la vostra
condotta mi resisterete, anch'io vi resisterò con furore e vi castigherò
sette volte di più per i vostri peccati. Mangerete la carne dei vostri figli
e delle vostre figlie. Io distruggerò i vostri alti luoghi, spezzerò le
vostre statue consacrate al sole, ammucchierò i vostri cadaveri sui resti
dei vostri idoli e vi detesterò. Ridurrò le vostre città a deserti, desolerò
i vostri santuari e non aspirerò più il soave odore dei vostri profumi.
Desolerò il paese; e i vostri nemici che vi abiteranno, ne saranno
stupefatti. E, quanto a voi, io vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò
a spada tratta; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno
deserte.
Allora la terra si godrà i suoi sabati per tutto il tempo che rimarrà
desolata e che voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si
riposerà e si godrà i suoi sabati. Per tutto il tempo che rimarrà desolata
avrà il riposo che non ebbe nei vostri sabati, quando voi l'abitavate.
Quanto ai superstiti fra di voi, io toglierò il coraggio dal loro cuore nel
paese dei loro nemici; il rumore di una foglia agitata li metterà in fuga;
fuggiranno come si fugge davanti alla spada e cadranno senza che nessuno li
insegua. Precipiteranno l'uno sopra l'altro come davanti alla spada, senza
che nessuno li insegua e voi non potrete resistere davanti ai vostri nemici.
Perirete fra le nazioni e il paese dei vostri nemici vi divorerà. I
superstiti fra di voi saranno afflitti nei paesi dei loro nemici a causa
delle proprie iniquità; e saranno afflitti anche a causa delle iniquità dei
loro padri.
(De 30:1-7; 1R 8:46-51) Za 1:3; 1Gv 1:9
«"E confesseranno la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri, l'iniquità
delle trasgressioni commesse contro di me e della resistenza oppostami,
peccati per i quali anch'io avrò dovuto resistere loro e deportarli nel
paese dei loro nemici; ma allora se il cuore loro incirconciso si umilierà e
se accetteranno la punizione della loro iniquità, io mi ricorderò del mio
patto con Giacobbe, mi ricorderò del mio patto con Isacco e del mio patto
con Abraamo, e mi ricorderò del paese; poiché il paese sarà abbandonato da
loro e si godrà i suoi sabati mentre rimarrà desolato, senza di loro. Essi
sconteranno la loro colpa per aver detestato le mie prescrizioni e avere
avuto in avversione le mie leggi. Ma, nonostante tutto questo, quando
saranno nel paese dei loro nemici, io non li disprezzerò e non li prenderò
in avversione fino al punto d'annientarli del tutto e di rompere il mio
patto con loro; poiché io sono il SIGNORE loro Dio; ma per amor loro mi
ricorderò del patto stretto con i loro antenati, che feci uscire dal paese
d'Egitto, sotto gli occhi delle nazioni, per essere il loro Dio. Io sono il
SIGNORE"».
Tali sono gli statuti, le prescrizioni e le leggi che il SIGNORE stabilì tra
sé e i figli d'Israele, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè.
De 23:21-23; 1S 1:11, 20-28
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d'Israele e di' loro:
"Se qualcuno farà un voto per consacrare una persona al SIGNORE, tu ne
stimerai il costo. Per un maschio dai venti ai sessant'anni, la tua stima
sarà di cinquanta sicli d'argento, secondo il siclo del santuario; se si
tratta di una donna, la tua stima sarà di trenta sicli. Dai cinque ai
vent'anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio e di dieci sicli
per una femmina. Da un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli
d'argento per un maschio e di tre sicli d'argento per una femmina. Dai
sessant'anni in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di
dieci sicli per una femmina. Se chi ha fatto il voto è troppo povero per
pagare la somma fissata da te, lo si farà presentare al sacerdote, il quale
lo tasserà. Il sacerdote farà una stima, in proporzione dei mezzi di colui
che ha fatto il voto.
Se si tratta di animali che possono essere presentati come offerta al
SIGNORE, ogni animale che si darà al SIGNORE sarà cosa santa. Non lo si
dovrà cambiare; non se ne metterà uno buono al posto di uno cattivo o uno
cattivo al posto di uno buono; e se uno sostituisce un animale all'altro,
tutti e due gli animali saranno cosa sacra. Se si tratta di animali impuri
di cui non si può fare offerta al SIGNORE, l'animale sarà presentato davanti
al sacerdote; il sacerdote ne farà la stima, secondo che l'animale sia buono
o cattivo; l'interessato si atterrà alla stima fatta dal sacerdote. Ma se
uno lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto alla sua stima.
At 4:34-5:5
«"Se uno consacra la sua casa perché sia cosa santa al SIGNORE, il sacerdote
ne farà la stima secondo che essa sia buona o cattiva; l'interessato si
atterrà alla stima fatta dal sacerdote. Se colui che ha consacrato la sua
casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della stima e sarà
sua.
Se uno consacra al SIGNORE un terreno di sua proprietà, ne farai la stima in
ragione della semenza: cinquanta sicli d'argento per un omer di seme d'orzo.
Se consacra la sua terra dall'anno del giubileo, il prezzo resterà fissato
secondo la tua stima; ma se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne
valuterà il prezzo in ragione del numero degli anni che rimangono fino al
giubileo successivo e si farà una detrazione dalla tua stima. Se colui che
ha consacrato il prezzo di terra lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto
al prezzo della tua stima e resterà suo. Ma se non riscatta il pezzo di
terra e lo vende a un altro, non lo si potrà più riscattare; quel pezzo di
terra, quando rimarrà franco al giubileo, sarà consacrato al SIGNORE come
una terra consacrata e diventerà proprietà del sacerdote.
Se uno consacra al SIGNORE un pezzo di terra che egli ha comprato e che non
faceva parte della sua proprietà, il sacerdote ne valuterà il prezzo secondo
la stima fino all'anno del giubileo; quel tale pagherà il giorno stesso il
prezzo fissato come cosa consacrata al SIGNORE. L'anno del giubileo la terra
tornerà alla persona da cui fu comprata e del cui patrimonio faceva parte.
Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è di venti
ghere.
Es 13:2, 11-15; Gs 6:17-24
Però nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i quali
appartengono già al SIGNORE, perché primogeniti: vitello o agnello che
siano, appartengono al SIGNORE. E se si tratta di un animale impuro, lo si
riscatterà al prezzo della tua stima, aggiungendovi un quinto; se non è
riscattato, sarà venduto al prezzo della tua stima.
Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato al SIGNORE per voto
d'interdetto, fra le cose che gli appartengono, si tratti di una persona, di
un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né
venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa interamente consacrata al
SIGNORE. Nessuna persona consacrata per voto di interdetto potrà essere
riscattata; dovrà essere messa a morte.
Nu 18:21-32
Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo, sia dei frutti degli
alberi, appartiene al SIGNORE; è cosa consacrata al SIGNORE. Se uno vuole
riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto. Ogni decima
dell'armento o del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la
verga del pastore, sarà consacrata al SIGNORE. Non si farà distinzione fra
animale buono o cattivo, e non si faranno sostituzioni; se si sostituisce un
animale all'altro, tutti e due saranno cosa sacra; non si potranno
riscattare"».
Questi sono i comandamenti che il SIGNORE diede a Mosè sul monte Sinai per i
figli d'Israele.