Giacomo, servo di Dio e del
Signore Gesù Cristo alle dodici tribù che sono disperse nel mondo: salute.
Prove e tentazioni
(Ro 5:3-5; Gm 5:7-11)(Mt 7:7-11; Mr 11:24; Eb 11:6)
Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in
prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E
la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e
completi, di nulla mancanti. Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la
chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà
data. Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a
un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non
pensi di ricevere qualcosa dal Signore, perché è di animo doppio, instabile
in tutte le sue vie.
Gr 9:23-24; Ez 7:19; Ap 2:10
Il fratello di umile condizione sia fiero della sua elevazione; e il ricco,
della sua umiliazione, perché passerà come il fiore dell'erba. Infatti il
sole sorge con il suo calore ardente e fa seccare l'erba, e il suo fiore
cade e la sua bella apparenza svanisce; anche il ricco appassirà così nelle
sue imprese. Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla
superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli
che lo amano.
Ge 3:6, ecc.; 4:7
Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può
essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è
tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la
concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato,
quando è compiuto, produce la morte.
Mettere in pratica la parola di Dio
Gv 3:27; 1P 1:23-25; 2:1-2 (Mt 7:21-27; Ga 6:7-10)
Non v'ingannate, fratelli miei carissimi; ogni cosa buona e ogni dono
perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi
presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento. Egli ha voluto
generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità, affinché in
qualche modo siamo le primizie delle sue creature. Sappiate questo, fratelli
miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare,
lento all'ira; perché l'ira dell'uomo non compie la giustizia di Dio.
Perciò, deposta ogni impurità e residuo di malizia, ricevete con dolcezza la
parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre. Ma
mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi
stessi. Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile
a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è
guardato se ne va, e subito dimentica com'era. Ma chi guarda attentamente
nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera,
non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà
felice nel suo operare. Se uno pensa di essere religioso, ma poi non tiene a
freno la sua lingua e inganna sé stesso, la sua religione è vana. La
religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere
gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.
CAPITOLO 2
Condanna del favoritismo
(Le 19:15; De 25:13-15; Sl 82; At 10:34-35)(Ro 13:8-10; Mt 5:7, 19; 7:1-2,
12)
Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo, il Signore
della gloria, sia immune da favoritismi. Infatti, se nella vostra adunanza
entra un uomo con un anello d'oro, vestito splendidamente, e vi entra pure
un povero vestito malamente, e voi avete riguardo a quello che veste
elegantemente e gli dite: «Tu, siedi qui al posto d'onore»; e al povero
dite: «Tu, stattene là in piedi», o «siedi in terra accanto al mio
sgabello», non state forse usando un trattamento diverso e giudicando in
base a ragionamenti malvagi? Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha
forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in
fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? Voi invece
avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi quelli che vi opprimono
e vi trascinano davanti ai tribunali? Non sono essi quelli che bestemmiano
il buon nome che è stato invocato su di voi? Certo, se adempite la legge
come dice la Scrittura: «Ama il tuo prossimo come te stesso», fate bene; ma
se avete riguardi personali, voi commettete un peccato e siete condannati
dalla legge quali trasgressori. Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma
la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti.
Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha detto anche: «Non
uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore
della legge. Parlate e agite come persone che devono essere giudicate
secondo la legge di libertà. Perché il giudizio è senza misericordia contro
chi non ha usato misericordia. La misericordia invece trionfa sul giudizio.
La fede e le opere
(Ga 5:6; Gm 1:22-27; Mt 7:21-27) Eb 11:17-19, 31; 1Gv 2:3-6
A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la
fede salvarlo? Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del
cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e
saziatevi», ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve?
Così è della fede; se non ha opere, è per sé stessa morta. Anzi uno
piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede
senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi
che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano.
Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore?
Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrì
suo figlio Isacco sull'altare? Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue
opere e che per le opere la fede fu resa completa; così fu adempiuta la
Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto
come giustizia»; e fu chiamato amico di Dio. Dunque vedete che l'uomo è
giustificato per opere, e non per fede soltanto. E così Raab, la prostituta,
non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse gli inviati e li
fece ripartire per un'altra strada? Infatti, come il corpo senza lo spirito
è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
CAPITOLO 3
Esortazione a tenere a freno la lingua
(Pr 10:19; 13:3; 18:21; Ro 3:13-14)(Mt 15:18-20; 12:33-37)
Fratelli miei, non siate in molti a far da maestri, sapendo che ne subiremo
un più severo giudizio, poiché manchiamo tutti in molte cose. Se uno non
sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto
il corpo. Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano,
noi possiamo guidare anche tutto il loro corpo. Ecco, anche le navi, benché
siano così grandi e siano spinte da venti impetuosi, sono guidate da un
piccolo timone, dovunque vuole il timoniere. Così anche la lingua è un
piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco
può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo
dell'iniquità. Posta com'è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e,
infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita. Ogni specie di
bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata
dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male
continuo, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e
Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di
Dio. Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei,
non dev'essere così. La sorgente getta forse dalla medesima apertura il
dolce e l'amaro? Può forse, fratelli miei, un fico produrre olive, o una
vite fichi? Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce.
Sapienza umana e sapienza che viene dall'alto
Ef 4:1-3; 1Co 3:3 (1P 3:4, 8-12; Ro 14:19)
Chi fra voi è saggio e intelligente? Mostri con la buona condotta le sue
opere compiute con mansuetudine e saggezza. Ma se avete nel vostro cuore
amara gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la
verità. Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale
e diabolica. Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni
cattiva azione. La saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi
pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti,
imparziale, senza ipocrisia. Il frutto della giustizia si semina nella pace
per coloro che si adoperano per la pace.
CAPITOLO 4
L'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio
Gm 3:14-16 (Sl 66:18; 1Ti 2:8) 1Gv 2:15-17 (1P 5:5-9; Lu 18:13-14) Le 19:16
Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi? Non derivano forse dalle
passioni che si agitano nelle vostre membra? Voi bramate e non avete; voi
uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra;
non avete, perché non domandate; domandate e non ricevete, perché domandate
male per spendere nei vostri piaceri. O gente adultera, non sapete che
l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico
del mondo si rende nemico di Dio. Oppure pensate che la Scrittura dichiari
invano che: «Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla
gelosia»? Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura
dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili». Sottomettetevi dunque
a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio,
ed egli si avvicinerà a voi. Pulite le vostre mani, o peccatori; e
purificate i vostri cuori, o doppi d'animo! Siate afflitti, fate cordoglio e
piangete! Sia il vostro riso convertito in lutto, e la vostra allegria in
tristezza! Umiliatevi davanti al Signore, ed egli v'innalzerà. Non sparlate
gli uni degli altri, fratelli. Chi dice male del fratello, o chi giudica il
fratello, parla male della legge e giudica la legge. Ora, se tu giudichi la
legge, non sei uno che la mette in pratica, ma un giudice. Uno soltanto è
legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che
giudichi il tuo prossimo?
Condanna dei trafficani e dei ricchi oppressori
Lu 12:16-20; Pr 27:1
E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un
anno, trafficheremo e guadagneremo»; mentre non sapete quel che succederà
domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un
istante e poi svanisce. Dovreste dire invece: «Se Dio vuole, saremo in vita
e faremo questo o quest'altro». Invece voi vi vantate con la vostra
arroganza. Un tale vanto è cattivo. Chi dunque sa fare il bene e non lo fa,
commette peccato.
Gb 20:4-29; Am 6:1-8; 5:11-12; Ml 3:5; 4:1
A voi ora, o ricchi! Piangete e urlate per le calamità che stanno per
venirvi addosso! Le vostre ricchezze sono marcite e le vostre vesti sono
tarlate. Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro
ruggine sarà una testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come
un fuoco. Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. Ecco, il salario da
voi frodato ai lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, grida; e le
grida di quelli che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli
eserciti. Sulla terra siete vissuti sfarzosamente e nelle baldorie sfrenate;
avete impinguato i vostri cuori in tempo di strage. Avete condannato, avete
ucciso il giusto. Egli non vi oppone resistenza.
Esortazioni diverse
Eb 10:35-37; 6:11-12; 1P 2:19-23; 4:12-19; Gm 1:12; Mt 5:33-37
Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Osservate
come l'agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando,
finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell'ultima stagione.
Siate pazienti anche voi; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del
Signore è vicina. Fratelli, non lamentatevi gli uni degli altri, affinché
non siate giudicati; ecco, il giudice è alla porta. Prendete, fratelli, come
modello di sopportazione e di pazienza i profeti che hanno parlato nel nome
del Signore. Ecco, noi definiamo felici quelli che hanno sofferto
pazientemente. Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e conoscete la
sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è pieno di
compassione e misericordioso. Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per
il cielo, né per la terra, né con altro giuramento; ma il vostro sì, sia sì,
e il vostro no, sia no, affinché non cadiate sotto il giudizio.
(Sl 50:15; Mr 11:24)(Nu 14:11-20; 1R 17; 18) Da 12:3
C'è tra di voi qualcuno che soffre? Preghi. C'è qualcuno d'animo lieto?
Canti degli inni. C'è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa
ed essi preghino per lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore: la
preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli
ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. Confessate dunque i vostri
peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate
guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia. Elia era un uomo
sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non
piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Pregò di nuovo, e
il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto. Fratelli miei,
se qualcuno tra di voi si svia dalla verità e uno lo riconduce indietro,
costui sappia che chi avrà riportato indietro un peccatore dall'errore della
sua via salverà l'anima del peccatore dalla morte e coprirà una gran
quantità di peccati.