2Co 1:1-2; Cl 1:1-2; 1Te 1:1
Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che
sono in Filippi, con i vescovi e con i diaconi,
grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
Affetto di Paolo per i Filippesi
Cl 1:3-11
Io ringrazio il mio Dio di tutto il ricordo che ho di voi;
e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia
a motivo della vostra partecipazione al vangelo, dal primo giorno fino a
ora.
E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la
condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
Ed è giusto che io senta così di tutti voi, perché io vi ho nel cuore, voi
tutti che, tanto nelle mie catene quanto nella difesa e nella conferma del
vangelo, siete partecipi con me della grazia.
Infatti Dio mi è testimone come io vi ami tutti con affetto profondo in
Cristo Gesù.
E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni
discernimento,
perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e
irreprensibili per il giorno di Cristo,
ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a
gloria e lode di Dio.
La prigionia di Paolo contribuisce alla causa del vangelo
At 8:1-5; Mr 9:38-40 (Ro 14:7-8; 2Co 5:1-8)
Desidero che voi sappiate, fratelli, che quanto mi è accaduto ha piuttosto
contribuito al progresso del vangelo;
al punto che a tutti quelli del pretorio e a tutti gli altri è divenuto noto
che sono in catene per Cristo;
e la maggioranza dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene,
hanno avuto più ardire nell'annunciare senza paura la parola di Dio.
Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per rivalità; ma ce
ne sono anche altri che lo predicano di buon animo.
Questi lo fanno per amore, sapendo che sono incaricato della difesa del
vangelo;
ma quelli annunziano Cristo con spirito di rivalità, non sinceramente,
pensando di provocarmi qualche afflizione nelle mie catene.
Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è
annunziato; di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora;
so infatti che ciò tornerà a mia salvezza, mediante le vostre suppliche e
l'assistenza dello Spirito di Gesù Cristo,
secondo la mia viva attesa e la mia speranza di non aver da vergognarmi di
nulla; ma che con ogni franchezza, ora come sempre, Cristo sarà glorificato
nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte.
Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.
Ma se il vivere nella carne porta frutto all'opera mia, non saprei che cosa
preferire.
Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di
essere con Cristo, perché è molto meglio;
ma, dall'altra, il mio rimanere nel corpo è più necessario per voi.
Ho questa ferma fiducia: che rimarrò e starò con tutti voi per il vostro
progresso e per la vostra gioia nella fede,
affinché, a motivo del mio ritorno in mezzo a voi, abbondi il vostro vanto
in Cristo Gesù.
Esortazione alla perseveranza
1Te 2:1-16; 2Te 1:4-12; At 14:22; Eb 10:32-36; Ap 2:10
Soltanto, comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo, affinché, sia
che io venga a vedervi sia che io resti lontano, senta dire di voi che state
fermi in uno stesso spirito, combattendo insieme con un medesimo animo per
la fede del vangelo,
per nulla spaventati dagli avversari. Questo per loro è una prova evidente
di perdizione; ma per voi di salvezza; e ciò da parte di Dio.
Perché vi è stata concessa la grazia, rispetto a Cristo, non soltanto di
credere in Lui, ma anche di soffrire per lui,
sostenendo voi pure la stessa lotta che mi avete veduto sostenere e nella
quale ora sentite dire che io mi trovo.
CAPITOLO 2
Cristo esempio di umiltà
Ro 12:10, 16; 15:1-7 (Mt 20:26-28; 2Co 8:9; Ef 5:2)(Cl 1:15-20; Eb 1:1-4)
Se dunque v'è qualche incoraggiamento in Cristo, se vi è qualche conforto
d'amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi è qualche tenerezza di
affetto e qualche compassione,
rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo
amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento.
Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con
umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso,
cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù,
il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio
qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente,
ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli
uomini;
trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente
fino alla morte, e alla morte di croce.
Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di
sopra di ogni nome,
affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e
sotto terra,
e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio
Padre.
Esortazione alla santificazione
2P 1:5-11 (1P 2:9; Mt 5:14-16, 48)
Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand'ero
presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento
della vostra salvezza con timore e tremore;
infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno
benevolo.
Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute,
perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a
una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel
mondo,
tenendo alta la parola di vita, in modo che nel giorno di Cristo io possa
vantarmi di non aver corso invano, né invano faticato.
Ma se anche vengo offerto in libazione sul sacrificio e sul servizio della
vostra fede, ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi;
e nello stesso modo gioitene anche voi e rallegratevene con me.
Missione di Timoteo ed Epafròdito
1Te 3:1-11
Ora spero nel Signore Gesù di mandarvi presto Timoteo per essere io pure
incoraggiato nel ricevere vostre notizie.
Infatti non ho nessuno di animo pari al suo che abbia sinceramente a cuore
quel che vi concerne.
Poiché tutti cercano i loro propri interessi, e non quelli di Cristo Gesù.
Voi sapete che egli ha dato buona prova di sé, perché ha servito con me la
causa del vangelo, come un figlio con il proprio padre.
Spero dunque di mandarvelo appena avrò visto come andrà a finire la mia
situazione;
ma ho fiducia nel Signore di poter venire presto anch'io.
Fl 4:10, 18; 1Co 16:15-18
Però ho ritenuto necessario mandarvi Epafròdito, mio fratello, mio compagno
di lavoro e di lotta, inviatomi da voi per provvedere alle mie necessità;
egli aveva un gran desiderio di vedervi tutti ed era preoccupato perché
avevate saputo della sua malattia.
È stato ammalato, infatti, e ben vicino alla morte; ma Dio ha avuto pietà di
lui; e non soltanto di lui, ma anche di me, perché io non avessi dolore su
dolore.
Perciò ve l'ho mandato con gran premura, affinché vedendolo di nuovo vi
rallegriate, e anch'io sia meno afflitto.
Accoglietelo dunque nel Signore con ogni gioia e abbiate stima di uomini
simili;
perché è per l'opera di Cristo che egli è stato molto vicino alla morte,
avendo rischiato la propria vita per supplire ai servizi che non potevate
rendermi voi stessi.
CAPITOLO 3
Esempio di Paolo nella corsa cristiana
Ga 5:1-6 (Ga 1:13-16; 2:15-16, 20; 6:12-14; Mt 13:44-46) Ro 6:3-13 (1Co
9:24-27; 2P 1:5-11)
Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore. Io non mi stanco di
scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi.
Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che
si fanno mutilare;
perché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo
dello Spirito di Dio, che ci vantiamo in Cristo Gesù, e non mettiamo la
nostra fiducia nella carne;
benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro
pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più;
io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di
Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo;
quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è
nella legge, irreprensibile.
Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa
di Cristo.
Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte
all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho
rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine
di guadagnare Cristo
e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge,
ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene
da Dio, basata sulla fede.
Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua
risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui
nella sua morte,
per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.
Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla
perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono
anche stato afferrato da Cristo Gesù.
Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio:
dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che
stanno davanti,
corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in
Cristo Gesù.
1Co 11:1 (Ro 16:17-19; Ga 6:7-8)(Eb 13:14; Cl 3:1-4; 1Gv 3:1-3)
Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa
voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella.
Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la
stessa via.
Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo
l'esempio che avete in noi.
Perché molti camminano da nemici della croce di Cristo (ve l'ho detto spesso
e ve lo dico anche ora piangendo),
la fine dei quali è la perdizione; il loro dio è il ventre e la loro gloria
è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l'animo alle cose della
terra.
Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche
il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore,
che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al
corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé
ogni cosa.
Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state
in questa maniera saldi nel Signore, o diletti!
Raccomandazioni varie
Fl 2:1-3; Ro 16:4
Esorto Evodia ed esorto Sintìche a essere concordi nel Signore.
Sì, prego pure te, mio fedele collaboratore, vieni in aiuto a queste donne,
che hanno lottato per il vangelo insieme a me, a Clemente e agli altri miei
collaboratori i cui nomi sono nel libro della vita.
1Te 5:16; Mt 11:29 (1P 5:7; Cl 4:2) Gm 3:17-18
Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.
La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.
Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre
richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i
vostri pensieri in Cristo Gesù.
Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose
giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona
fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri
pensieri.
Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e
il Dio della pace sarà con voi.
Liberalità dei Filippesi e disinteresse di Paolo
Eb 13:3, 5, 16 (Fl 1:7; 2:25)(Ga 6:6, 9-10; 2Co 9:6-15)
Ho avuto una grande gioia nel Signore, perché finalmente avete rinnovato le
vostre cure per me; ci pensavate sì, ma vi mancava l'opportunità.
Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad
accontentarmi dello stato in cui mi trovo.
So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho
imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e
nell'indigenza.
Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.
Tuttavia avete fatto bene a prender parte alla mia afflizione.
Anche voi sapete, Filippesi, che quando cominciai a predicare il vangelo,
dopo aver lasciato la Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di nulla per
quanto concerne il dare e l'avere, se non voi soli;
perché anche a Tessalonica mi avete mandato, una prima e poi una seconda
volta, ciò che mi occorreva.
Non lo dico perché io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che
abbondi a vostro conto.
Ora ho ricevuto ogni cosa e sono nell'abbondanza. Sono ricolmo di beni,
avendo ricevuto da Epafròdito quello che mi avete mandato e che è un profumo
di odore soave, un sacrificio accetto e gradito a Dio.
Il mio Dio provvederà abbondantemente a ogni vostro bisogno secondo la sua
ricchezza, in Cristo Gesù.
Al Dio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Saluti
1Co 16:20-24
Salutate ognuno dei santi in Cristo Gesù.
I fratelli che sono con me vi salutano. Tutti i santi vi salutano e
specialmente quelli della casa di Cesare.
La grazia del Signore Gesù Cristo sia con lo spirito vostro.