CAPITOLO 1
Ricordi ed esortazioni
1:1-11:32; De 8:2-3
Mosè rievoca le parole del Signore a Oreb
(Nu 10:1, ecc.; 11:34-35; 12:16)
Queste sono le parole che Mosè rivolse a Israele di là dal Giordano, nel
deserto, nella pianura di fronte a Suf, tra Paran, Tofel, Laban, Aserot e
Di-Zaab. Vi sono undici giornate dall'Oreb, per la via del monte Seir, fino
a Cades-Barnea. Il quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del
mese, Mosè parlò ai figli d'Israele, e disse tutto quello che il SIGNORE gli
aveva ordinato di dire loro. Questo avvenne dopo che egli ebbe sconfitto
Sicon, re degli Amorei, che abitava in Chesbon, e Og, re di Basan, che
abitava in Astarot e in Edrei. Di là dal Giordano, nel paese di Moab, Mosè
cominciò a spiegare questa legge, e disse:
Il SIGNORE, il nostro Dio, ci parlò in Oreb e ci disse: «Voi siete rimasti
abbastanza in queste montagne; voltatevi, partite, e andate nella regione
montuosa degli Amorei e in tutte le vicinanze, nella pianura, sui monti,
nella regione bassa, nella regione meridionale, sulla costa del mare, nel
paese dei Cananei e nel Libano, fino al gran fiume Eufrate. Ecco, io ho
messo davanti a voi il paese; entrate, prendete possesso del paese che il
SIGNORE giurò di dare ai vostri padri, Abraamo, Isacco e Giacobbe, e alla
loro discendenza dopo di loro».
Es 18:13-26; 2Cr 19:5-11
In quel tempo io vi dissi: «Io non posso da solo sostenere il peso di questo
popolo. Il SIGNORE vostro Dio vi ha moltiplicati, e oggi siete numerosi come
le stelle del cielo. Il SIGNORE, il Dio dei vostri padri, vi aumenti anche
mille volte di più e vi benedica come vi ha promesso di fare! Ma come posso
io, da solo, portare il vostro carico, il vostro peso e le vostre liti?
Prendete nelle vostre tribù degli uomini savi, intelligenti e conosciuti, e
io li stabilirò come vostri capi». Voi mi rispondeste: «È bene che facciamo
quello che tu proponi». Allora presi i capi delle vostre tribù, uomini saggi
e conosciuti, e li stabilii sopra di voi come capi di migliaia, capi di
centinaia, capi di cinquantine, capi di decine, e come responsabili nelle
vostre tribù. In quel tempo diedi quest'ordine ai vostri giudici: «Ascoltate
le cause dei vostri fratelli, e giudicate con giustizia le questioni che uno
può avere con il fratello o con lo straniero che abita da lui. Nei vostri
giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo come al
grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; e le
cause troppo difficili per voi le presenterete a me e io le ascolterò».
Così, in quel tempo, io vi ordinai tutte le cose che dovevate fare.
Incredulità a Cades-Barnea
Nu 13; 14; Sl 106:24-26
Poi partimmo da Oreb e attraversammo tutto quel grande e spaventevole
deserto che avete visto, dirigendoci verso la regione montuosa degli Amorei,
come il SIGNORE, il nostro Dio, ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a
Cades-Barnea.
Allora vi dissi: «Siete arrivati nella regione montuosa degli Amorei, che il
SIGNORE, il nostro Dio, ci dà. Ecco, il SIGNORE, il tuo Dio, ha messo
davanti a te il paese; sali, prendine possesso, come il SIGNORE, il Dio dei
tuoi padri, ti ha detto; non temere e non ti spaventare».
E voi tutti vi avvicinaste a me e diceste: «Mandiamo degli uomini davanti a
noi, che ci esplorino il paese, ci riferiscano qualcosa sulla strada che
dovremo percorrere e sulle città alle quali dovremo arrivare». La cosa mi
piacque e presi dodici uomini in mezzo a voi, uno per tribù. Quelli si
incamminarono, salirono sui monti, scesero nella valle di Escol ed
esplorarono il paese. Presero con le loro mani dei frutti del paese, ce li
portarono e ci fecero la loro relazione dicendo: «Quello che il SIGNORE, il
nostro Dio, ci dà, è un paese buono». Ma voi non voleste andare e vi
ribellaste all'ordine del SIGNORE, del vostro Dio; mormoraste nelle vostre
tende e diceste: «Il SIGNORE ci odia; per questo ci ha fatto uscire dal
paese d'Egitto per darci in mano agli Amorei e per distruggerci. Dove
andiamo noi? I nostri fratelli ci hanno fatto perdere il coraggio, dicendo:
"Quella gente è più grande e più alta di noi; vi sono grandi città
fortificate fino al cielo; e vi abbiamo visto perfino degli Anachiti"». Io
vi dissi: «Non vi spaventate e non abbiate paura di loro. Il SIGNORE, il
vostro Dio, che vi precede, combatterà egli stesso per voi, come ha fatto
tante volte sotto gli occhi vostri in Egitto e nel deserto, dove hai visto
che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha portato come un uomo porta suo figlio, per
tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati in questo luogo».
Nonostante questo, non aveste fiducia nel SIGNORE vostro Dio, che vi
precedeva nel vostro cammino per cercarvi un luogo dove piantare le tende:
di notte nel fuoco per mostrarvi la via per la quale dovevate andare, e di
giorno nella nuvola.
Il SIGNORE udì le vostre parole, si adirò gravemente e giurò dicendo:
«Certo, nessuno degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon
paese che ho giurato di dare ai vostri padri, salvo Caleb, figlio di Gefunne.
Egli lo vedrà. A lui e ai suoi figli darò la terra sulla quale egli ha
camminato, perché ha pienamente seguito il SIGNORE». Anche contro di me il
SIGNORE si adirò per causa vostra, e disse: «Neanche tu vi entrerai. Giosuè,
figlio di Nun, che ti serve, vi entrerà; fortificalo, perché egli metterà
Israele in possesso di questo paese. I vostri bambini, dei quali avete
detto: "Diventeranno una preda!", i vostri figli, che oggi non conoscono né
il bene né il male, sono quelli che vi entreranno; a loro darò il paese e
saranno essi che lo possederanno. Ma voi, tornate indietro e avviatevi verso
il deserto, in direzione del mar Rosso». Allora voi rispondeste: «Abbiamo
peccato contro il SIGNORE! Noi saliremo e combatteremo come il SIGNORE, il
nostro Dio, ci ha ordinato. Ognuno di voi prese le armi, pronti a salire
verso i monti». Il SIGNORE mi disse: «Di' loro: "Non salite e non
combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sareste sconfitti davanti
ai vostri nemici"». Io ve lo dissi, ma voi non mi deste ascolto; anzi foste
ribelli all'ordine del SIGNORE, foste presuntuosi e vi metteste a salire
verso i monti. Allora gli Amorei, che abitano quella zona montuosa, uscirono
contro di voi, vi inseguirono come fanno le api, e vi batterono da Seir fino
a Corma. Voi tornaste e piangeste davanti al SIGNORE, ma il SIGNORE non
diede ascolto alla vostra voce e non vi porse orecchio.
Così rimaneste in Cades molti giorni; voi sapete bene quanti giorni vi siete
rimasti.
CAPITOLO 2
Vita nomade e battaglie nel deserto
(Nu 20:14-22; 33:37-44) Ro 12:18
Poi tornammo indietro e partimmo per il deserto in direzione del mar Rosso,
come il SIGNORE mi aveva detto, e girammo intorno al monte Seir per lungo
tempo.
Il SIGNORE mi disse: «Avete girato abbastanza intorno a questo monte;
volgetevi verso settentrione. Da' quest'ordine al popolo: "Voi state per
passare i confini dei figli d'Esaù, vostri fratelli, che abitano in Seir;
essi avranno paura di voi; state quindi bene in guardia, non movete loro
guerra, poiché del loro paese io non vi darò neppure quanto ne può calcare
un piede, perché ho dato il monte Seir a Esaù come sua proprietà. Comprerete
da loro con denaro contante le vettovaglie che mangerete, e comprerete pure
da loro con denaro persino l'acqua che berrete. Poiché il SIGNORE, il tuo
Dio, ti ha benedetto in tutta l'opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo
viaggio attraverso questo grande deserto; il SIGNORE, il tuo Dio, è stato
con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla"». Così
passammo, lasciando a distanza i figli di Esaù, nostri fratelli, che abitano
in Seir, ed evitando la via della pianura, come pure Elat ed Esion-Gheber.
Poi ci voltammo e ci incamminammo verso il deserto di Moab.
(Nu 21:10-20; Gc 11:14-18)
Il SIGNORE mi disse: «Non attaccare Moab e non muovergli guerra, perché io
non ti darò nulla da possedere nel suo paese, poiché ho dato Ar ai figli di
Lot, come loro proprietà. Prima vi abitavano gli Emim: popolo grande,
numeroso, alto di statura come gli Anachiti. Erano anch'essi considerati
come Refaim, al pari degli Anachiti, ma i Moabiti li chiamavano Emim. Anche
Seir era prima abitata dai Corei, ma i figli di Esaù li cacciarono, li
distrussero e si stabilirono al loro posto, come ha fatto Israele nel paese
che possiede e che il SIGNORE gli ha dato. Ora alzatevi e passate il
torrente di Zered».
E noi passammo il torrente di Zered.
Il tempo delle nostre marce, da Cades-Barnea al passaggio del torrente di
Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione degli uomini
d'arme scomparve interamente dall'accampamento, come il SIGNORE aveva loro
giurato. Infatti la mano del SIGNORE fu contro di loro per sterminarli
dall'accampamento, finché furono scomparsi del tutto.
Quando la morte ebbe fatto scomparire tutti quegli uomini d'arme, il SIGNORE
mi disse: «Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad Ar, e ti
avvicinerai ai figli di Ammon. Non attaccarli e non muover loro guerra,
perché io non ti darò nulla da possedere nel paese degli Ammoniti: io l'ho
dato ai figli di Lot, come loro proprietà». Anche questo era considerato
come un paese dei Refaim. Anticamente vi abitavano dei Refaim, ma gli
Ammoniti li chiamavano Zamzummin: popolo grande, numeroso, alto di statura
come gli Anachiti, ma il SIGNORE li distrusse davanti agli Ammoniti, che li
scacciarono e si stabilirono al loro posto. Così il SIGNORE aveva fatto per
i figli di Esaù che abitano in Seir, quando distrusse i Corei davanti a
loro; essi li scacciarono e si stabilirono al loro posto e vi sono rimasti
fino al giorno d'oggi. Anche gli Avvei, che abitavano in villaggi fino a
Gaza, furono distrutti dai Caftorei, usciti da Caftor, i quali si
stabilirono al loro posto. Alzatevi, partite e oltrepassate la valle dell'Arnon;
ecco, io do in tuo potere Sicon l'Amoreo, re di Chesbon, e il suo paese;
comincia a prenderne possesso e muovigli guerra. Oggi comincerò a ispirare
paura e terrore di te a tutti i popoli che sono sotto il cielo, i quali,
all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi d'angoscia per causa tua.
Conquista del regno di Sicon
(Nu 21:21-32; Gc 11:19-22) Sl 60:14
Allora dal deserto di Chedemot mandai ambasciatori a Sicon, re di Chesbon,
con parole di pace, e gli feci dire: Lasciami passare per il tuo paese; io
camminerò per la strada maestra, senza girare né a destra né a sinistra. Tu
mi venderai per denaro contante i cibi che mangerò, e mi darai per denaro
contante l'acqua che berrò; permettimi semplicemente il transito, come hanno
fatto i figli di Esaù che abitano in Seir e i Moabiti che abitano in Ar,
finché io abbia passato il Giordano per entrare nel paese che il SIGNORE, il
nostro Dio, ci dà. Ma Sicon, re di Chesbon, non volle lasciarci passare per
il suo paese, perché il SIGNORE, il tuo Dio, gli aveva indurito lo spirito e
reso ostinato il cuore, per metterlo nelle tue mani, come oggi puoi vedere.
Il SIGNORE mi disse: «Vedi, ho iniziato a dare in tuo potere Sicon e il suo
paese; comincia la conquista, impadronisciti del suo paese». Allora Sicon
uscì contro di noi con tutta la sua gente, per darci battaglia a Iaas. E il
SIGNORE, il nostro Dio, lo diede nelle nostre mani, e noi abbiamo sconfitto
lui, i suoi figli e tutta la sua gente. In quel tempo prendemmo tutte le sue
città e le votammo allo sterminio: uomini, donne, bambini; non vi lasciammo
nessuno in vita. Ma riservammo come nostra preda il bestiame e le spoglie
delle città che avevamo prese. Da Aroer, che è all'inizio della valle dell'Arnon
e dalla città che è nella valle, fino a Galaad, non ci furono città troppo
forti per noi: il SIGNORE, il nostro Dio, le diede tutte in nostro potere.
Ma non ti avvicinasti al paese dei figli di Ammon, a nessuno dei posti
toccati dal torrente Iabboc, né alle città della zona montuosa, né ai luoghi
che il SIGNORE, il nostro Dio, ci aveva proibiti di attaccare.
CAPITOLO 3
Conquista del regno di Og
Nu 21:33-35; Gs 12:1-6; Sl 136:20-22
Poi ci voltammo, e salimmo per la via di Basan. Og, re di Basan, con tutta
la sua gente, uscì contro di noi per darci battaglia a Edrei. Il SIGNORE mi
disse: «Non lo temere, perché io ti do nelle mani lui, tutta la sua gente e
il suo paese; tu farai a lui quel che facesti a Sicon, re degli Amorei, che
abitava a Chesbon». Così il SIGNORE, il nostro Dio, diede in nostro potere
anche Og, re di Basan, con tutta la sua gente. Noi li battemmo in maniera
tale che nessuno rimase in vita. Gli prendemmo in quel tempo tutte le sue
città. Non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta
la regione d'Argob, il regno di Og in Basan. Tutte queste città erano
fortificate, con alte mura, porte e sbarre, senza contare le città aperte,
ch'erano in grandissimo numero. Noi le votammo allo sterminio, come avevamo
fatto con Sicon, re di Chesbon; votammo allo sterminio ogni città: uomini,
donne, bambini. Ma riservammo come nostra preda tutto il bestiame e le
spoglie delle città.
In quel tempo dunque prendemmo ai due re degli Amorei il paese che è di là
dal Giordano, dalla valle dell'Arnon al monte Ermon, il quale Ermon è
chiamato Sirion dai Sidoniti e Senir dagli Amorei, tutte le città della
pianura, tutto Galaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città del regno
di Og in Basan. (Poiché Og, re di Basan, era rimasto solo della stirpe dei
Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è forse a Rabbat degli
Ammoniti? Ha nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza, secondo
il cubito di un uomo.)
Territori assegnati ai discendenti di Ruben, Gad e Manasse
(Nu 32:33-42; Gs 13:8-32)
Fu allora che c'impossessammo di questo paese. Io diedi ai Rubeniti e ai
Gaditi il territorio che inizia ad Aroer, presso la valle dell'Arnon, e la
metà della regione montuosa di Galaad con le sue città. Alla mezza tribù di
Manasse diedi il resto di Galaad e tutto il regno di Og in Basan: tutta la
regione di Argob con tutto Basan, che si chiamava il paese dei Refaim. Iair,
figlio di Manasse, prese tutta la regione di Argob, fino ai confini dei
Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiamò con il suo nome le borgate di Basan, che
si chiamano anche oggi Borgate di Iair. E diedi Galaad a Machir. Ai Rubeniti
e ai Gaditi diedi una parte di Galaad e il paese fino alla valle dell'Arnon,
fino alla metà della valle che serve di confine, e fino al torrente Iabboc,
frontiera dei figli di Ammon, e la pianura con il Giordano che ne segna il
confine, da Chinneret fino al mare della pianura, il mar Salato, sotto le
pendici del Pisga, verso oriente.
In quel tempo, io vi diedi quest'ordine: Il SIGNORE, il vostro Dio, vi ha
dato questo paese perché lo possediate. Tutti voi, uomini valorosi,
marcerete armati alla testa dei figli d'Israele, vostri fratelli. Ma le
vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame (so che di bestiame ne
avete molto) rimarranno nelle città che vi ho date, finché il SIGNORE abbia
dato riposo ai vostri fratelli, come ha fatto a voi, e prendano anch'essi
possesso del paese che il SIGNORE, il vostro Dio, dà loro di là dal
Giordano. Poi ciascuno tornerà nella proprietà che io vi ho data.
In quel tempo, diedi anche a Giosuè quest'ordine: «I tuoi occhi hanno visto
tutto quello che il SIGNORE, il vostro Dio, ha fatto a questi due re; il
SIGNORE farà la stessa cosa a tutti i regni nei quali tu stai per entrare.
Non li temete, perché il SIGNORE, il vostro Dio, combatterà per voi.
Mosè non potrà entrare nella terra promessa
De 32:48-52; 34:1-9; Sl 99:8
In quel medesimo tempo io supplicai il SIGNORE e dissi: «Dio, SIGNORE, tu
hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano
potente; poiché, quale dio, in cielo o sulla terra, può fare opere e prodigi
pari a quelli che fai tu? Ti prego, lascia che io passi e veda il bel paese
che è oltre il Giordano, la bella regione montuosa e il Libano!» Ma il
SIGNORE si adirò contro di me per causa vostra, e non mi esaudì. Il SIGNORE
mi disse: «Basta così; non parlarmi più di questo. Sali in vetta al Pisga,
volgi lo sguardo a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e a oriente, e
contempla il paese con i tuoi occhi; poiché tu non passerai questo Giordano.
Ma da' i tuoi ordini a Giosuè, fortificalo e incoraggialo, perché sarà lui
che lo passerà alla testa di questo popolo e metterà Israele in possesso del
paese che vedrai».
Così ci fermammo nella valle di fronte a Bet-Peor.
CAPITOLO 4
Mosè esorta la nuova generazione a osservare i comandamenti di Dio
(v. 32-40; De 6:1-15; 5:1-22; Gs 23:6-8, 16)
Ora, dunque, Israele, da' ascolto alle leggi e alle prescrizioni che io
v'insegno perché le mettiate in pratica, affinché viviate ed entriate in
possesso del paese che il SIGNORE, il Dio dei vostri padri, vi dà. Non
aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla, ma
osserverete i comandamenti del SIGNORE vostro Dio, che io vi prescrivo.
I vostri occhi videro ciò che il SIGNORE fece nel caso di Baal-Peor: il
SIGNORE, il vostro Dio, distrusse in mezzo a voi tutti quelli che erano
andati dietro a Baal-Peor; ma voi, che vi teneste stretti al SIGNORE vostro
Dio, siete oggi tutti in vita.
Ecco, io vi ho insegnato leggi e prescrizioni, come il SIGNORE, il mio Dio,
mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nel paese nel quale vi
accingete a entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque e le
metterete in pratica, perché quella sarà la vostra sapienza e la vostra
intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste
leggi, diranno: «Questa grande nazione è il solo popolo savio e
intelligente!»
Qual è infatti la grande nazione alla quale la divinità sia così vicina come
è vicino a noi il SIGNORE, il nostro Dio, ogni volta che lo invochiamo? Qual
è la grande nazione che abbia leggi e prescrizioni giuste come è tutta
questa legge che io vi espongo oggi?
Soltanto, bada bene a te stesso e guardati dal dimenticare le cose che i
tuoi occhi hanno viste, ed esse non ti escano dal cuore finché duri la tua
vita. Anzi, falle sapere ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli. Ricòrdati
del giorno che comparisti davanti al SIGNORE, al tuo Dio, in Oreb, quando il
SIGNORE mi disse: «Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole,
perché essi imparino a temermi tutto il tempo che vivranno sulla terra e le
insegnino ai loro figli». Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del
monte; e il monte era tutto in fiamme, che si innalzavano fino al cielo; vi
erano tenebre, nuvole e oscurità. E dal fuoco il SIGNORE vi parlò; voi
udiste il suono delle parole, ma non vedeste nessuna figura; non udiste che
una voce. Egli vi annunziò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i
dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di pietra.
A me, in quel tempo, il SIGNORE ordinò d'insegnarvi leggi e prescrizioni,
perché voi le mettiate in pratica nel paese dove ora entrerete per prenderne
possesso.
Siccome non vedeste nessuna figura il giorno che il SIGNORE vi parlò in Oreb
dal fuoco, badate bene a voi stessi, affinché non vi corrompiate e non vi
facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, la figura
di un uomo o di una donna, la figura di uno degli animali della terra, la
figura di un uccello che vola nei cieli, la figura di una bestia che
striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la
terra; e anche affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la
luna, le stelle, tutto l'esercito celeste, tu non ti senta attratto a
prostrarti davanti a quelle cose e a offrire loro un culto, perché quelle
sono le cose che il SIGNORE, il tuo Dio, ha lasciato per tutti i popoli che
sono sotto tutti i cieli. Quanto a voi il SIGNORE vi ha presi, vi ha fatti
uscire dalla fornace di ferro, dall'Egitto, per farvi diventare il popolo
che gli appartiene, come oggi difatti siete. Or il SIGNORE si adirò contro
di me a causa vostra, e giurò che io non avrei oltrepassato il Giordano e
non sarei entrato nel buon paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà in
eredità. Infatti io dovrò morire in questo paese, senza passare il Giordano,
ma voi lo passerete e possederete quel buon paese. Guardatevi dal
dimenticare il patto che il SIGNORE, il vostro Dio, ha stabilito con voi e
dal farvi una scultura che sia immagine di qualsiasi cosa che il SIGNORE, il
tuo Dio, ti ha proibita. Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un fuoco che
divora, un Dio geloso.
De 29:18-28; 30:1-10, 15-18; Le 26:39-45 (Lu 15:16-24)
Quando avrai dei figli e dei figli dei tuoi figli e sarete stati a lungo nel
paese, se vi corrompete, se vi fate una scultura che sia immagine di una
cosa qualsiasi, se fate ciò che è male agli occhi del SIGNORE, il vostro
Dio, e lo irritate, io chiamo oggi come testimoni contro di voi il cielo e
la terra, che voi ben presto perirete, scomparirete dal paese di cui andate
a prendere possesso di là del Giordano. Voi non ci vivrete a lungo, ma
sarete interamente distrutti. Il SIGNORE vi disperderà fra i popoli e solo
un piccolo numero di voi sopravviverà in mezzo alle nazioni dove il SIGNORE
vi condurrà. Là servirete dèi fatti da mano d'uomo, dèi di legno e di
pietra, i quali non vedono, non odono, non mangiano, non annusano. Ma di là
cercherai il SIGNORE, il tuo Dio, e lo troverai, se lo cercherai con tutto
il tuo cuore e con tutta l'anima tua. Nella tua angoscia, quando tutte
queste cose ti saranno accadute, negli ultimi tempi, tornerai al SIGNORE, al
tuo Dio, e darai ascolto alla sua voce; poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un
Dio misericordioso; egli non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non
dimenticherà il patto che giurò ai tuoi padri.
(De 6:20-25; 5:22-29)(De 7:7-11; 11:1-9, 22-25; 33:29) Sl 29:11
Ricerca pure nei tempi antichi, che furono prima di te, dal giorno che Dio
creò l'uomo sulla terra; chiedi da un'estremità dei cieli all'altra: «Ci fu
mai cosa grande come questa? Si udì mai cosa simile a questa? Ci fu mai un
popolo che abbia udito la voce di Dio che parlava dal fuoco come l'hai udita
tu, e che sia rimasto vivo? Ci fu mai un dio che abbia cercato di venire a
prendersi una nazione di mezzo a un'altra nazione mediante prove, segni
miracoli e battaglie, con mano potente e con braccio steso e con gesta
tremende, come fece per voi il SIGNORE, il vostro Dio, in Egitto, sotto i
vostri occhi?» Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu
riconosca che il SIGNORE è Dio, e che oltre a lui non ve n'è nessun altro.
Dal cielo ti ha fatto udire la sua voce per ammaestrarti; e sulla terra ti
ha fatto vedere il suo grande fuoco e tu hai udito le sue parole venire dal
fuoco. Egli ha amato i tuoi padri; perciò ha scelto i loro discendenti dopo
di loro. Egli in persona ti ha fatto uscire dall'Egitto con la sua grande
potenza, per scacciare davanti a te nazioni più grandi e più potenti di te,
per farti entrare nel loro paese e per dartene il possesso, come oggi si
vede. Sappi dunque oggi e ritieni bene nel tuo cuore che il SIGNORE è Dio
lassù nei cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n'è alcun altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandamenti che oggi ti do, affinché
siate felici tu e i tuoi figli dopo di te, e affinché tu prolunghi per
sempre i tuoi giorni nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
(De 19:1-10; Gs 20) Es 21:13
Allora Mosè scelse tre città di là dal Giordano, verso oriente, perché
servissero di rifugio all'omicida che avesse ucciso il suo prossimo
involontariamente, senza averlo odiato in precedenza, e perché egli potesse
fuggire in una di quelle città e rimanere in vita. Esse furono Beser, nel
deserto, nella pianura, per i Rubeniti; Ramot, in Galaad, per i Gaditi, e
Golan, in Basan, per i Manassiti.
La legge ripetuta e raccomandata
(Es 19:1, ecc.; 20:1-17) 2P 1:12-15
Questa è la legge che Mosè espose ai figli d'Israele. Queste sono le
istruzioni, le leggi e le prescrizioni che Mosè diede ai figli d'Israele
quando furono usciti dall'Egitto, di là dal Giordano, nella valle di fronte
a Bet-Peor, nel paese di Sicon, re degli Amorei, che abitava a Chesbon, e
che Mosè e i figli d'Israele sconfissero dopo essere usciti dall'Egitto.
Essi si impossessarono del suo paese e del paese di Og re di Basan - due re
amorei che stavano di là dal Giordano, verso oriente - da Aroer, che è
all'inizio della valle dell'Arnon, fino al monte Sion, che è l'Ermon, con
tutta la pianura oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare della
pianura sotto le pendici del Pisga.
Mosè convocò tutto Israele e disse loro:
Ascolta, Israele, le leggi e le prescrizioni che oggi io proclamo davanti a
voi; imparatele e mettetele diligentemente in pratica.
Il SIGNORE, il nostro Dio, stabilì con noi un patto in Oreb. Il SIGNORE non
stabilì questo patto con i nostri padri, ma con noi, che siamo qui oggi
tutti quanti in vita. Il SIGNORE vi parlò faccia a faccia sul monte, dal
fuoco. Io stavo allora fra il SIGNORE e voi per riferirvi la parola del
SIGNORE, perché voi avevate paura di quel fuoco e non siete saliti sul
monte. Egli disse:
«Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto,
dalla casa di schiavitù.
Non avere altri dèi oltre a me.
Non farti scultura, immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o
quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.
Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il
tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino
alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà
fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i
miei comandamenti.
Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano, poiché il SIGNORE non
riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
Osserva il giorno del riposo per santificarlo, come il SIGNORE, il tuo Dio,
ti ha comandato. Lavora sei giorni, e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo
è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun
lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né
la tua serva, né il tuo bue, né il tuo asino, né il tuo bestiame, né lo
straniero che abita nella tua città, affinché il tuo servo e la tua serva si
riposino come te. Ricòrdati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che
il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con
braccio steso; perciò il SIGNORE, il tuo Dio, ti ordina di osservare il
giorno del riposo.
Onora tuo padre e tua madre, come il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha ordinato,
affinché i tuoi giorni siano prolungati e affinché venga a te del bene sulla
terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
Non uccidere.
Non commettere adulterio.
Non rubare.
Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo; non bramare la casa del tuo
prossimo, né il suo campo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue,
né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo».
Mosè scelto come mediatore
(Es 20:18-2; Eb 12:18-29) Gv 13:17
Queste parole pronunciò il SIGNORE parlando a tutta la vostra assemblea, sul
monte, dal fuoco, dalla nuvola, dall'oscurità, con voce forte, e non
aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede.
Quando udiste la voce che usciva dalle tenebre, mentre il monte era tutto in
fiamme, i vostri capi tribù e i vostri anziani si accostarono tutti a me, e
diceste: «Ecco, il SIGNORE, il nostro Dio, ci ha fatto vedere la sua gloria
e la sua maestà e noi abbiamo udito la sua voce dal fuoco; oggi abbiamo
visto che Dio ha parlato con l'uomo e l'uomo è rimasto vivo. Ma ora perché
dovremmo morire? Questo gran fuoco ci consumerà; noi moriremo se continuiamo
a udire la voce del SIGNORE, il nostro Dio. Poiché qual è il mortale,
chiunque egli sia, che abbia udito come noi la voce del Dio vivente parlare
dal fuoco e sia rimasto vivo? Avvicìnati tu e ascolta tutto ciò che il
SIGNORE, il nostro Dio, dirà; poi ci riferirai tutto ciò che il SIGNORE, il
nostro Dio, ti avrà detto, e noi l'ascolteremo e lo faremo.
Il SIGNORE udì le vostre parole, mentre mi parlavate; e il SIGNORE mi disse:
«Io ho udito le parole che questo popolo ti ha rivolto; tutto quello che
hanno detto sta bene. Oh, avessero sempre un simile cuore da temermi e da
osservare tutti i miei comandamenti, affinché venga del bene a loro e ai
loro figli per sempre! Va' e di' loro: "Tornate alle vostre tende. Tu invece
resta qui con me e io ti dirò tutti i comandamenti, tutte le leggi e le
prescrizioni che insegnerai loro, perché le mettano in pratica nel paese che
io do loro in possesso". Abbiate dunque cura di fare ciò che il SIGNORE, il
vostro Dio, vi ha comandato; non ve ne sviate né a destra né a sinistra;
camminate in tutto e per tutto per la via che il SIGNORE, il vostro Dio, vi
ha prescritta, affinché viviate e siate felici e prolunghiate i vostri
giorni nel paese che voi possederete».
CAPITOLO 6
Principi basilari della legge
(De 5:27-33; Sl 119:1-4) Mr 12:28-34 (De 11:18-21; Sl 78:1-8)
Questi sono i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che il SIGNORE, il
vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel
paese nel quale vi preparate a entrare per prenderne possesso, così che tu
tema il tuo Dio, il SIGNORE, osservando, tutti i giorni della tua vita, tu,
tuo figlio e il figlio di tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi
comandamenti che io ti do, affinché i tuoi giorni siano prolungati.
Ascoltali dunque, Israele, e abbi cura di metterli in pratica, affinché
venga a te del bene e vi moltiplichiate grandemente nel paese dove scorrono
il latte e il miele, come il SIGNORE, il Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE.
Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta
l'anima tua e con tutte le tue forze. Questi comandamenti, che oggi ti do,
ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te
ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e
quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai
sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa
e sulle porte della tua città.
(De 8:6-20; 11:13-17, 22-28) De 32:15-18; 1Ti 6:17
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà fatto entrare nel paese che giurò ai
tuoi padri, Abraamo, Isacco e Giacobbe, di darti; quando ti avrà condotto
alle grandi e belle città che non hai edificate, alle case piene di ogni
bene che non hai accumulato, alle cisterne che non hai scavate, alle vigne e
agli uliveti che non hai piantati, quando mangerai e sarai sazio, guardati
dal dimenticare il SIGNORE che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla
casa di schiavitù. Temerai il SIGNORE, il tuo Dio, lo servirai e giurerai
nel suo nome. Non seguirete altri dèi, presi fra gli dèi degli altri popoli
intorno a voi, perché il tuo Dio, il SIGNORE, che sta in mezzo a te, è un
Dio geloso; l'ira del SIGNORE tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti
farebbe scomparire dalla terra. Non tenterete il SIGNORE, il vostro Dio,
come lo tentaste a Massa. Osserverete diligentemente i comandamenti del
SIGNORE, il vostro Dio, le sue istruzioni e le sue leggi che vi ha date.
Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del SIGNORE, affinché venga a te
del bene ed entri in possesso del buon paese che il SIGNORE giurò ai tuoi
padri di darti, dopo che egli avrà scacciato tutti i tuoi nemici davanti a
te, come il SIGNORE ha promesso. Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà:
«Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste prescrizioni che
il SIGNORE, il nostro Dio, vi ha date?» Tu risponderai a tuo figlio:
«Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il SIGNORE ci fece uscire
dall'Egitto con mano potente. Il SIGNORE operò sotto i nostri occhi miracoli
e prodigi grandi e disastrosi contro l'Egitto, contro il faraone e contro
tutta la sua casa, e ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva
giurato ai nostri padri di darci. Il SIGNORE ci ordinò di mettere in pratica
tutte queste leggi e di temere il SIGNORE, il nostro Dio, affinché venisse a
noi del bene sempre ed egli ci conservasse in vita, come ha fatto finora.
Questa sarà la nostra giustizia: l'aver cura di mettere in pratica tutti
questi comandamenti davanti al SIGNORE nostro Dio, come egli ci ha
ordinato».
CAPITOLO 7
Ordine di distruggere i Cananei e i loro idoli
(Es 34:11-17; Sl 106:34, ecc.) 1Gv 5:21
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà introdotto nel paese che vai a
prendere in possesso, e avrai scacciato molti popoli: gli Ittiti, i
Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei, sette
popoli più grandi e più potenti di te; quando il SIGNORE, il tuo Dio, li
avrà dati in tuo potere e tu li avrai sconfitti, tu li voterai allo
sterminio; non farai alleanza con loro e non farai loro grazia. Non
t'imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non
prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perché distoglierebbero da me i
tuoi figli che servirebbero dèi stranieri e l'ira del SIGNORE si
accenderebbe contro di voi. Egli ben presto vi distruggerebbe. Invece farete
loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, abbatterete
i loro idoli d'Astarte e darete alle fiamme le loro immagini scolpite.
(Es 19:5-6; 1P 2:9; Tt 2:14)(De 9:4-6; Gs 23:14-16)
Infatti tu sei un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio. Il SIGNORE, il tuo
Dio, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli
che sono sulla faccia della terra. Il SIGNORE si è affezionato a voi e vi ha
scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, anzi siete
meno numerosi di ogni altro popolo, ma perché il SIGNORE vi ama: il SIGNORE
vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha liberati dalla casa di
schiavitù, dalla mano del faraone, re d'Egitto, perché ha voluto mantenere
il giuramento fatto ai vostri padri. Riconosci dunque che il SIGNORE, il tuo
Dio, è Dio: il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua bontà fino
alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi
comandamenti, ma a quelli che lo odiano rende immediatamente ciò che si
meritano, e li distrugge; non rinvia, ma rende immediatamente a chi lo odia
ciò che si merita. Osserva dunque i comandamenti, le leggi e le prescrizioni
che oggi ti do, mettendoli in pratica.
(De 28:1-14; Es 23:22-33)
Se darete ascolto a queste prescrizioni, se le osserverete e le metterete in
pratica, il SIGNORE, il vostro Dio, manterrà con voi il patto e la bontà che
promise con giuramento ai vostri padri. Egli ti amerà, e ti benedirà, ti
moltiplicherà, benedirà il frutto del tuo seno e il frutto della tua terra:
il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue mucche e
delle tue pecore, nel paese che giurò ai tuoi padri di darti. Tu sarai
benedetto più di tutti i popoli e non ci sarà in mezzo a te né uomo né donna
sterile, né animale sterile fra il tuo bestiame. Il SIGNORE allontanerà da
te ogni malattia e non manderà su di te nessuna di quelle funeste malattie
d'Egitto, che ben conoscesti, ma le infliggerà a coloro che ti odiano.
Sterminerai dunque tutti i popoli che il SIGNORE, il tuo Dio, sta per dare
in tuo potere; il tuo occhio non si impietosisca, e non servire i loro dèi,
perché ciò sarebbe per te un'insidia. Forse dirai in cuor tuo: «Queste
nazioni sono più numerose di me; come potrò scacciarle?» Non le temere!
Ricòrdati di quello che il SIGNORE, il tuo Dio, fece al faraone e a tutti
gli Egiziani; ricòrdati delle grandi prove che vedesti con i tuoi occhi, dei
miracoli e dei prodigi, della mano potente e del braccio steso con i quali
il SIGNORE, il tuo Dio, ti fece uscire dall'Egitto; così farà il SIGNORE, il
tuo Dio, a tutti i popoli dei quali hai timore. Il SIGNORE, il tuo Dio,
manderà pure contro di loro i calabroni, finché siano periti quelli che
saranno rimasti e quelli che si saranno nascosti per paura di te. Non ti
sgomentare per causa loro, perché il SIGNORE, il tuo Dio, Dio grande e
terribile, è in mezzo a te. Il SIGNORE, il tuo Dio, scaccerà a poco a poco
queste nazioni davanti a te. Tu non potrai distruggerle d'un colpo solo,
perché le bestie della campagna si moltiplicherebbero a tuo danno. Il
SIGNORE tuo Dio, invece, le darà in tuo potere e le metterà in fuga con
grande scompiglio finché siano distrutte. Ti darà nelle mani i loro re, e tu
farai scomparire i loro nomi di sotto il cielo; nessuno potrà resisterti,
finché tu le abbia distrutte. Darai alle fiamme le immagini scolpite dei
loro dèi; non desidererai e non prenderai per te argento né oro che è su di
esse, affinché tu non rimanga preso al laccio; perché sono abominevoli per
il SIGNORE tuo Dio. Non introdurrai cosa abominevole in casa tua, perché
saresti votato allo sterminio come quella cosa; dovrai detestarla e
aborrirla, perché è cosa votata allo sterminio.
CAPITOLO 8
La terra promessa e la gratitudine verso Dio
De 11:1-17; 32:7-26; Sl 105:5-6; Is 63:7-14
Abbiate cura di mettere in pratica tutti i comandamenti che oggi vi do,
affinché viviate, moltiplichiate ed entriate in possesso del paese che il
SIGNORE giurò di dare ai vostri padri. Ricòrdati di tutto il cammino che il
SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto per
umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se
tu avresti osservato o no i suoi comandamenti. Egli dunque ti ha umiliato,
ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi
e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non
vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca
del SIGNORE. Il tuo vestito non ti si è logorato addosso, e il tuo piede non
si è gonfiato durante questi quarant'anni. Riconosci dunque in cuor tuo che,
come un uomo corregge suo figlio, così il SIGNORE, il tuo Dio, corregge te.
Osserva i comandamenti del SIGNORE tuo Dio; cammina nelle sue vie e temilo,
perché il SIGNORE, il tuo Dio, sta per farti entrare in un buon paese: paese
di corsi d'acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei
monti; paese di frumento, d'orzo, di vigne, di fichi e di melagrane; paese
d'ulivi e di miele; paese dove mangerai del pane a volontà, dove non ti
mancherà nulla; paese dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il
rame. Mangerai dunque e ti sazierai e benedirai il SIGNORE, il tuo Dio, a
motivo del buon paese che ti avrà dato. Guàrdati dal dimenticare il SIGNORE,
il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue
prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do; affinché non avvenga, dopo che
avrai mangiato a sazietà e avrai costruito e abitato delle belle case, dopo
che avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi
il tuo argento, il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, che il tuo cuore si
insuperbisca e tu dimentichi il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire
dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù; che ti ha condotto attraverso
questo grande e terribile deserto, pieno di serpenti velenosi e di
scorpioni, terra arida, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te acqua dalla
roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna che i tuoi padri
non avevano mai conosciuta, per umiliarti e per provarti, per farti, alla
fine, del bene. Guàrdati dunque dal dire in cuor tuo: La mia forza e la
potenza della mia mano mi hanno procurato queste ricchezze. Ricòrdati del
SIGNORE tuo Dio, poiché egli ti dà la forza per procurarti ricchezze, per
confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri.
Ma se ti dimenticherai del SIGNORE tuo Dio, e seguirai altri dèi e li
servirai e ti prostrerai davanti a loro, io vi dichiaro oggi solennemente
che certo perirete. Perirete come le nazioni che il SIGNORE fa perire
davanti a voi, perché non avrete dato ascolto alla voce del SIGNORE vostro
Dio.
CAPITOLO 9
Rievocazione delle ribellioni d'Israele
(Sl 44:2-4; Ge 15:16, 18; Le 18:24-25)(Sl 78:1-55; Ez 20:5-22) Es 32
Ascolta, Israele! Oggi tu stai per passare il Giordano per andare a
impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città grandi e
fortificate fino al cielo, di un popolo grande e alto di statura: dei figli
degli Anachiti che tu conosci e dei quali hai sentito dire: «Chi mai può
resistere ai figli di Anac?» Sappi dunque oggi che il SIGNORE, il tuo Dio è
colui che marcerà alla tua testa come un fuoco che divora; egli li
distruggerà e li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire
in un attimo, come il SIGNORE ti ha detto. Quando il SIGNORE, il tuo Dio, li
avrà scacciati davanti a te, non dire nel tuo cuore: «È per la mia giustizia
che il SIGNORE mi ha fatto entrare in possesso di questo paese»; poiché il
SIGNORE scaccia davanti a te queste nazioni, per la loro malvagità. No, tu
non entri in possesso del loro paese per la tua giustizia, né per la
rettitudine del tuo cuore; ma il SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare
quelle nazioni davanti a te per la loro malvagità e per mantenere la parola
giurata ai tuoi padri, ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe. Non è dunque per
la tua giustizia che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà il possesso di questo
buon paese; perché sei un popolo dal collo duro.
Ricòrdati, non dimenticare come hai provocato all'ira il SIGNORE, il tuo
Dio, nel deserto. Dal giorno che uscisti dal paese d'Egitto, fino al vostro
arrivo in questo luogo, siete stati ribelli al SIGNORE.
Anche a Oreb provocaste all'ira il SIGNORE; il SIGNORE si adirò contro di
voi, al punto da volervi distruggere. Quando io salii sul monte a prendere
le tavole di pietra, le tavole del patto che il SIGNORE aveva stipulato con
voi, io rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare
pane né bere acqua; il SIGNORE mi diede le due tavole di pietra, scritte con
il dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che il SIGNORE vi aveva
dette sul monte, parlandovi dal fuoco, il giorno dell'assemblea. Fu alla
fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che il SIGNORE mi diede le
due tavole di pietra, le tavole del patto. Poi il SIGNORE mi disse:
«Muoviti, scendi presto di qui, perché il tuo popolo che hai fatto uscire
dall'Egitto si è corrotto; hanno ben presto lasciato la via che io avevo
loro ordinato di seguire; si sono fatti un'immagine di metallo fuso». Il
SIGNORE mi parlò ancora e disse: «Io l'ho visto questo popolo; è un popolo
dal collo duro; lasciami fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome
sotto il cielo e farò di te una nazione più potente e più grande di loro».
Così io mi volsi e scesi dal monte che era tutto in fiamme; tenevo nelle mie
mani le due tavole del patto. Guardai, e vidi che avevate peccato contro il
SIGNORE Dio vostro; vi eravate fatti un vitello di metallo fuso, avevate ben
presto lasciato la via che il SIGNORE vi aveva ordinato di seguire. Presi le
due tavole, le gettai dalle mie mani e le spezzai sotto i vostri occhi. Poi
mi prostrai davanti al SIGNORE, come avevo fatto la prima volta, per
quaranta giorni e per quaranta notti; non mangiai pane e non bevvi acqua, a
causa del gran peccato che avevate commesso facendo ciò che è male agli
occhi del SIGNORE, per irritarlo. Poiché io avevo paura davanti all'ira e al
furore da cui il SIGNORE era invaso contro di voi, al punto di volervi
distruggere. Ma il SIGNORE mi esaudì anche quella volta. Il SIGNORE si adirò
fortemente anche contro Aaronne, al punto di volerlo far perire; io pregai
in quell'occasione anche per Aaronne. Poi presi l'oggetto del vostro
delitto, il vitello che avevate fatto, lo gettai nel fuoco, lo frantumai
riducendolo in polvere, e buttai quella polvere nel torrente che scende dal
monte.
Anche a Tabeera, a Massa e a Chibrot-Attaava voi irritaste il SIGNORE.
Quando il SIGNORE volle farvi partire da Cades-Barnea dicendo: «Salite e
impossessatevi del paese che io vi do», voi vi ribellaste all'ordine del
SIGNORE vostro Dio, non aveste fede in lui e non ubbidiste alla sua voce.
Siete stati ribelli al SIGNORE, dal giorno che vi conobbi.
Io rimasi dunque così prostrato davanti al SIGNORE quei quaranta giorni e
quelle quaranta notti, perché il SIGNORE aveva detto di volervi distruggere.
Pregai il SIGNORE e dissi: «Signore, DIO, non distruggere il tuo popolo, la
tua eredità, che hai redento nella tua grandezza, che hai fatto uscire
dall'Egitto con mano potente. Ricòrdati dei tuoi servi, Abraamo, Isacco e
Giacobbe; non guardare alla caparbietà di questo popolo, alla sua malvagità
e al suo peccato, affinché il paese dal quale ci hai fatti uscire non dica:
"Il SIGNORE non era capace d'introdurli nella terra che aveva loro promessa
e, siccome li odiava, li ha fatti uscire di qui per farli morire nel
deserto". Nondimeno, essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che facesti
uscire dall'Egitto con la tua grande potenza e con il tuo braccio steso».
CAPITOLO 10
Le nuove tavole della legge
Es 34 (Nu 3; 18)
In quel tempo, il SIGNORE mi disse: «Taglia due tavole di pietra come le
prime e sali da me sul monte; fatti anche un'arca di legno. Io scriverò su
quelle tavole le parole che erano sulle prime che hai spezzate, e tu le
metterai nell'arca». Io feci allora un'arca di legno d'acacia, e tagliai due
tavole di pietra come le prime; poi salii sul monte, tenendo le due tavole
in mano. Il SIGNORE scrisse su quelle due tavole ciò che era stato scritto
la prima volta, cioè i dieci comandamenti che il SIGNORE aveva pronunziato
per voi sul monte, parlando dal fuoco, il giorno dell'assemblea. E il
SIGNORE me le diede. Allora mi voltai e scesi dal monte; misi le tavole
nell'arca che avevo fatta, e sono lì, come il SIGNORE mi aveva ordinato.
I figli d'Israele partirono da Beerot-Benè-Iaacan per Mosera. Là Aaronne
morì e fu sepolto; ed Eleazar, suo figlio, divenne sacerdote al suo posto.
Di là partirono per Gudgoda, e da Gudgoda per Iotbata, paese di corsi
d'acqua. In quel tempo il SIGNORE separò la tribù di Levi per portare l'arca
del patto del SIGNORE, per stare davanti al SIGNORE, per servirlo e per dare
la benedizione nel nome di lui, come ha fatto fino a questo giorno. Perciò
Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli; il SIGNORE è la sua
eredità, come gli ha detto il SIGNORE, il tuo Dio.
Io rimasi sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e quaranta notti;
e il SIGNORE mi esaudì anche questa volta: il SIGNORE non volle
distruggerti. Il SIGNORE mi disse: «Àlzati, mettiti in cammino alla testa
del popolo, perché entrino nel paese che giurai ai loro padri di dare loro e
ne prendano possesso».
Esortazione a ubbidire a Dio
(De 7:6-11; 6:20-25; Ro 12:1-2) Sl 146
E ora, Israele, che cosa chiede da te il SIGNORE, il tuo Dio, se non che tu
tema il SIGNORE, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo
ami e serva il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta
l'anima tua, che tu osservi per il tuo bene i comandamenti del SIGNORE e le
sue leggi che oggi ti do? Ecco, al SIGNORE tuo Dio appartengono i cieli, i
cieli dei cieli, la terra e tutto ciò che essa contiene; ma soltanto ai tuoi
padri il SIGNORE si affezionò e li amò; poi, dopo di loro, fra tutti i
popoli scelse la loro discendenza, cioè voi, come oggi si vede. Circoncidete
dunque il vostro cuore e non indurite più il vostro collo; poiché il
SIGNORE, il vostro Dio, è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio
grande, forte e tremendo, che non ha riguardi personali e non accetta
regali, che fa giustizia all'orfano e alla vedova, che ama lo straniero e
gli dà pane e vestito. Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste
stranieri nel paese d'Egitto. Temi il SIGNORE, il tuo Dio, servilo, tieniti
stretto a lui e giura nel suo nome. Egli è l'oggetto delle tue lodi, è il
tuo Dio, che ha fatto per te queste cose grandi e tremende che gli occhi
tuoi hanno viste. I tuoi padri scesero in Egitto; erano settanta persone e
ora il SIGNORE, il tuo Dio, ha fatto di te una moltitudine simile alle
stelle del cielo.
CAPITOLO 11
La benedizione e la maledizione poste davanti a Israele
De 8; 28:1-24
Ama dunque il SIGNORE, il tuo Dio, e osserva sempre quello che ti dice di
osservare: le sue leggi, le sue prescrizioni e i suoi comandamenti.
Riconoscete oggi quel che i vostri figli non hanno conosciuto né visto, cioè
la disciplina del SIGNORE vostro Dio, la sua grandezza, la sua mano potente,
il suo braccio steso, i suoi miracoli, le opere che fece in mezzo all'Egitto
contro il faraone, re d'Egitto, e contro il suo paese; quel che fece
all'esercito egiziano, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come fece rifluire
su di loro le acque del mar Rosso quando essi vi inseguivano, e come li
distrusse per sempre; quel che ha fatto per voi nel deserto, fino al vostro
arrivo in questo luogo; quel che fece a Datan e ad Abiram, figli di Eliab,
figlio di Ruben; come la terra spalancò la sua bocca e li inghiottì con le
loro famiglie, le loro tende e tutti quelli che erano al loro seguito, in
mezzo a tutto Israele. Poiché i vostri occhi hanno visto le grandi cose che
il SIGNORE ha fatte. Osservate dunque tutti i comandamenti che oggi vi do,
affinché siate forti e possiate entrare in possesso del paese nel quale
state per entrare per impadronirvene, e affinché prolunghiate i vostri
giorni sul suolo che il SIGNORE giurò di dare ai vostri padri e alla loro
discendenza: terra dove scorre il latte e il miele. Poiché il paese del
quale stai per entrare in possesso non è come il paese d'Egitto dal quale
siete usciti, e nel quale spargevi i semi e poi lo irrigavi con i piedi,
come si fa con un orto; ma il paese del quale andate a prendere possesso è
paese di monti e di valli, che assorbe l'acqua della pioggia che viene dal
cielo: paese del quale il SIGNORE, il tuo Dio, ha cura e sul quale stanno
sempre gli occhi del SIGNORE tuo Dio, dal principio alla fine dell'anno.
Se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi do, amando il
SIGNORE, il vostro Dio, servendolo con tutto il vostro cuore e con tutta la
vostra anima, io darò al vostro paese la pioggia nella stagione giusta: la
pioggia d'autunno e di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo grano,
il tuo vino e il tuo olio; e farò pure crescere l'erba nei tuoi campi per il
tuo bestiame, e tu mangerai e sarai saziato. State attenti a non lasciarvi
ingannare, a non abbandonare la retta via e a non servire dèi stranieri
prostrandovi davanti a loro. Altrimenti si accenderà contro di voi l'ira del
SIGNORE ed egli chiuderà i cieli in modo che non vi sarà più pioggia, la
terra non darà più i suoi prodotti e voi perirete presto nel buon paese che
il SIGNORE vi dà.
De 6:4-9; Es 23:22-33
Vi metterete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le
legherete alla mano come un segno e ve le metterete sulla fronte in mezzo
agli occhi; le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando te ne starai
seduto in casa tua, quando sarai in viaggio, quando ti coricherai e quando
ti alzerai; le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte delle
tue città, affinché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese
che il SIGNORE giurò di dare ai vostri padri siano numerosi come i giorni
dei cieli al di sopra della terra. Infatti, se osservate diligentemente
tutti questi comandamenti che vi do, e li mettete in pratica, amando il
SIGNORE, il vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi stretti a
lui, il SIGNORE scaccerà davanti a voi tutte quelle nazioni e voi vi
impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi. Ogni luogo che la
pianta del vostro piede calcherà sarà vostro; i vostri confini si
estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al mare
occidentale. Nessuno vi potrà resistere; il SIGNORE, il vostro Dio, come vi
ha detto, diffonderà la paura e il terrore di voi per tutto il paese dove
camminerete.
De 27:11-26; 30:15-20; Mt 7:24-27
Guardate, io metto oggi davanti a voi la benedizione e la maledizione: la
benedizione se ubbidite ai comandamenti del SIGNORE vostro Dio, che oggi vi
do; la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti del SIGNORE vostro Dio,
e se vi allontanate dalla via che oggi vi ordino, per andare dietro a dèi
stranieri che voi non avete mai conosciuto. Quando il SIGNORE, il tuo Dio,
ti avrà fatto entrare nel paese nel quale vai per prenderne possesso, tu
pronuncerai la benedizione sul monte Gherizim, e la maledizione sul monte
Ebal. Questi monti non sono forse di là dal Giordano, oltre la via di
ponente, nel paese dei Cananei che abitano nella pianura di fronte a Ghilgal
presso le querce di More? Poiché voi vi accingete a passare il Giordano per
andare a prendere possesso del paese, che il SIGNORE, il vostro Dio, vi dà;
voi lo possederete e vi abiterete. Abbiate dunque cura di mettere in pratica
tutte le leggi e le prescrizioni che oggi io metto davanti a voi.
CAPITOLO 12
Ripetizione delle leggi e delle prescrizioni
12:1-26:19 (Ne 9:13-14; Sl 119:1-4)
Ordine di servire il Signore nel luogo scelto da lui
(Es 34:11-13; 2R 18:1-6)
Queste sono le leggi e le prescrizioni che avrete cura d'osservare nel paese
che il SIGNORE, il Dio dei tuoi padri, ti dà, perché tu lo possegga, tutto
il tempo che vivrete nel paese.
Distruggerete interamente tutti i luoghi - sugli alti monti, sui colli e
sotto ogni albero verdeggiante - dove le nazioni che state per scacciare
servono i loro dèi. Demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue,
darete alle fiamme i loro idoli d'Astarte, abbatterete le immagini scolpite
dei loro dèi e farete sparire il loro nome da quei luoghi.
(Le 17:1-9; De 14:22-29; 15:19-23) Le 17:10-14 (Gv 4:20-24)
Non farete così riguardo al SIGNORE Dio vostro; ma lo cercherete nella sua
dimora, nel luogo che il SIGNORE, il vostro Dio, avrà scelto fra tutte le
vostre tribù, per mettervi il suo nome; là andrete; là porterete i vostri
olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani
avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie,
i primogeniti dei vostri armenti e delle vostre greggi; là mangerete davanti
al SIGNORE Dio vostro, e vi rallegrerete, voi e le vostre famiglie, godendo
di tutto ciò a cui avrete messo mano e con cui il SIGNORE, il vostro Dio, vi
avrà benedetti. Non farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa tutto
quello che gli pare bene, perché finora non siete giunti al riposo e
all'eredità che il SIGNORE, il vostro Dio, vi dà. Voi dunque passerete il
Giordano e abiterete il paese che il SIGNORE, il vostro Dio, vi dà in
eredità; avrete pace da tutti i vostri nemici che vi circondano e vivrete
nella sicurezza. Allora porterete al luogo che il SIGNORE, il vostro Dio,
avrà scelto per dimora del suo nome, tutto quello che vi comando: i vostri
olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani
avranno prelevato, e tutte le offerte scelte che avrete consacrato per voto
al SIGNORE. Vi rallegrerete davanti al SIGNORE vostro Dio, voi, i vostri
figli, le vostre figlie, i vostri servi, le vostre serve e il Levita che
abiterà nelle vostre città; poiché egli non ha né parte né proprietà tra di
voi. Allora ti guarderai bene dall'offrire i tuoi olocausti in un luogo
qualsiasi; ma offrirai i tuoi olocausti nel luogo che il SIGNORE avrà scelto
in una delle tue tribù; là farai tutto quello che ti comando.
Però, potrai a tuo piacimento scannare animali e mangiarne la carne in tutte
le tue città, secondo la benedizione che il SIGNORE ti avrà elargita; tanto
colui che sarà impuro come colui che sarà puro ne potranno mangiare, come si
fa della carne di gazzella e di cervo, ma non ne mangerete il sangue; lo
spargerai per terra come acqua.
Non potrai mangiare entro le tue città le decime del tuo frumento, del tuo
mosto, del tuo olio, né i primogeniti dei tuoi armenti e delle tue greggi,
né ciò che avrai consacrato per voto, né le tue offerte volontarie, né quel
che le tue mani avranno prelevato; mangerai queste cose davanti al SIGNORE
tuo Dio, nel luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto, tu, tuo figlio,
tua figlia, il tuo servo, la tua serva e il Levita che abita nelle tue
città; e ti rallegrerai, davanti al SIGNORE Dio tuo, di ogni cosa a cui
avrai messo mano. Guàrdati bene, tutto il tempo che vivrai nel tuo paese,
dal trascurare il Levita.
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, avrà ampliato i tuoi confini, come ti ha
promesso, e tu, desiderando mangiar carne, dirai: «Vorrei mangiare carne!»
Allora potrai mangiarne a tuo piacimento. Se il luogo che il SIGNORE, il tuo
Dio, avrà scelto per porvi il suo nome sarà lontano da te, potrai scannare
del bestiame grosso e minuto che il SIGNORE ti avrà dato, come ti ho
prescritto; e potrai mangiarne a piacimento entro le tue città. Soltanto, ne
mangerai come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare
tanto chi sarà impuro quanto chi sarà puro; ma guàrdati assolutamente dal
mangiarne il sangue, perché il sangue è la vita, e tu non mangerai la vita
insieme con la carne. Non lo mangerai; lo spargerai per terra come acqua.
Non lo mangerai affinché tu sia felice, e i tuoi figli dopo di te, quando
avrai fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE.
Ma quanto alle cose che avrai consacrato o promesso per voto, le prenderai e
andrai al luogo che il SIGNORE avrà scelto, e offrirai i tuoi olocausti, la
carne e il sangue, sull'altare del SIGNORE tuo Dio; e il sangue delle altre
tue vittime dovrà essere sparso sull'altare del SIGNORE tuo Dio, e tu
mangerai la carne. Osserva e ascolta tutte queste cose che ti comando,
affinché tu sia felice, e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò
che è bene e giusto agli occhi del SIGNORE tuo Dio.
De 7:1-6; Gs 23 (Fl 3:17-19)
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, avrà sterminato davanti a te le nazioni che
tu stai andando a spodestare, e quando le avrai spodestate e ti sarai
stabilito nel loro paese, guàrdati bene dal cadere nel laccio seguendo il
loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e
dall'informarti sui loro dèi, dicendo: «Come servivano i loro dèi queste
nazioni? Anch'io voglio fare lo stesso». Non farai così riguardo al SIGNORE
tuo Dio, poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò che è
abominevole per il SIGNORE e che egli detesta; davano perfino alle fiamme i
loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi.
Avrete cura di mettere in pratica tutte le cose che vi comando; non vi
aggiungerai nulla e nulla ne toglierai.
CAPITOLO 13
Punizione dei falsi profeti e degli idolatri
(Mt 24:24; 2Te 2:9-12)(Gr 23:9, ecc.; 2P 2:1-3)(1Gv 4:1-6; Ga 1:8)
Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti annunzia un
segno o un prodigio, e il segno o il prodigio di cui ti avrà parlato si
compie, ed egli ti dice: «Andiamo dietro a dèi stranieri, che tu non hai mai
conosciuto, e serviamoli», tu non darai retta alle parole di quel profeta o
di quel sognatore, perché il SIGNORE, il vostro Dio, vi mette alla prova per
sapere se amate il SIGNORE, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con
tutta l'anima vostra. Seguirete il SIGNORE, il vostro Dio, lo temerete,
osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e vi
terrete stretti a lui. Quel profeta o quel sognatore sarà messo a morte,
perché avrà predicato l'apostasia dal SIGNORE Dio vostro che vi ha fatti
uscire dal paese d'Egitto e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, per
spingerti fuori dalla via per la quale il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha
ordinato di camminare. Così toglierai il male di mezzo a te.
De 17:2-7; Mt 10:34-37
Se tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o tua
moglie, che riposa sul tuo seno, o l'amico, che è come un altro te stesso,
vorranno ingannarti in segreto, dicendo: «Andiamo, serviamo altri dèi»,
quelli che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto, dèi adorati dai
popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani, da un'estremità
all'altra della terra, tu non acconsentirai, non gli darai retta; l'occhio
tuo non abbia pietà per lui; non risparmiarlo, non giustificarlo; anzi
uccidilo senz'altro; la tua mano sia la prima a levarsi su di lui, per
metterlo a morte; poi venga la mano di tutto il popolo; lapidalo e muoia,
perché ha cercato di spingerti lontano dal SIGNORE tuo Dio, che vi ha fatti
uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. E tutto Israele lo udrà
e temerà, e non commetterà più una simile azione malvagia in mezzo a te.
(Gs 22:11-20; Gc 20) Gs 6:17-26
Se a proposito di una delle città che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà per
abitarle, sentirai dire: «Uomini perversi sono sorti in mezzo a te e hanno
sedotto gli abitanti della loro città dicendo: "Andiamo, serviamo altri dèi,
che voi non avete mai conosciuti"», tu farai delle ricerche, investigherai,
interrogherai con cura. Se troverai che è vero, che il fatto sussiste e che
una tale abominazione è stata realmente commessa in mezzo a te, allora
metterai senz'altro a fil di spada gli abitanti di quella città, la voterai
allo sterminio con tutto quello che contiene, e passerai a fil di spada
anche il suo bestiame. Radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza e
darai interamente alle fiamme la città con tutto il suo bottino, come
sacrificio arso interamente per il SIGNORE vostro Dio; essa sarà per sempre
un mucchio di rovine e non sarà più ricostruita. Nulla di ciò che sarà così
votato allo sterminio si attaccherà alle tue mani, affinché il SIGNORE
rinunzi alla sua ira ardente, ti faccia misericordia, abbia pietà di te e ti
moltiplichi, come giurò ai tuoi padri di fare, se tu ubbidirai alla voce del
SIGNORE tuo Dio, osservando tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, e
facendo ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE tuo Dio.
CAPITOLO 14
Leggi sugli animali puri e impuri
Le 11; Is 52:11
Voi siete figli per il SIGNORE vostro Dio; non vi fate incisioni addosso e
non vi radete tra gli occhi per un morto, poiché tu sei un popolo consacrato
al SIGNORE tuo Dio. Il SIGNORE ti ha scelto, perché tu sia il suo popolo
prediletto fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.
Non mangerai nessuna cosa abominevole.
Questi sono gli animali che potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra;
il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l'antilope, il capriolo e il
camoscio. Potrete mangiare ogni animale che ha l'unghia spartita, il piede
forcuto e che rumina. Ma non mangerete quelli che ruminano soltanto, o che
hanno soltanto l'unghia spartita e il piede forcuto, e sono: il cammello, la
lepre, l'irace, che ruminano ma non hanno l'unghia spartita; considerateli
impuri; anche il porco, che ha l'unghia spartita ma non rumina; lo
considererete impuro. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro
corpi morti.
Fra tutti gli animali che vivono nelle acque, potrete mangiare tutti quelli
che hanno pinne e squame; ma non mangerete nessuno di quelli che non hanno
pinne e squame; considerateli impuri.
Potrete mangiare qualunque uccello puro; ma ecco quelli che non dovete
mangiare: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare; il nibbio, il falco e
ogni specie di avvoltoio; ogni specie di corvo; lo struzzo, il barbagianni,
il gabbiano e ogni specie di sparviero; il gufo, l'ibis, il cigno; il
pellicano, il tùffolo, lo smergo; la cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa
e il pipistrello. Considererete impuro ogni insetto alato; non se ne
mangerà. Potrete mangiare ogni volatile puro.
Non mangerete nessuna bestia morta da sé; la darai allo straniero che sarà
nelle tue città perché la mangi, o la venderai a qualche estraneo; poiché tu
sei un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio.
Non farai cuocere il capretto nel latte di sua madre.
Le decime
(De 12:17-19; 15:19-23) De 26:12-15; Ml 3:10-12
Avrete cura di prelevare la decima da tutto quello che produrrà la tua
semenza, da quello che ti frutterà il campo ogni anno. Mangerai, in presenza
del SIGNORE tuo Dio, nel luogo che egli avrà scelto come dimora del suo
nome, la decima del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio e i primi
parti dei tuoi armenti e delle tue greggi, affinché tu impari a temere
sempre il SIGNORE, il tuo Dio. Ma se il cammino è troppo lungo per te, e tu
non puoi trasportare fin là quelle decime, essendo troppo lontano da te il
luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome,
perché il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà benedetto, allora le convertirai in
denaro, terrai stretto in mano questo denaro, andrai al luogo che il
SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto. Impiegherai quel denaro per comperarti
tutto quello che il tuo cuore desidera: buoi, pecore, vino, bevande
alcoliche, o qualunque cosa possa piacerti di più; e lì mangerai in presenza
del SIGNORE tuo Dio, e ti rallegrerai tu con la tua famiglia. Non
abbandonerai il Levita che abita nelle tue città, poiché non ha parte né
eredità con te.
Alla fine di ogni triennio, metterai da parte tutte le decime delle tue
entrate di quell'anno e le depositerai dentro le tue città; il Levita, che
non ha parte né eredità con te, lo straniero, l'orfano e la vedova che
abitano nelle tue città verranno, mangeranno e si sazieranno, affinché il
SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica in ogni opera a cui porrai mano.
(Es 23:10-11; Le 25:1-7)(Le 25:35-38; Lu 6:34-36)
Alla fine di ogni settennio celebrerete l'anno di remissione. Ecco la regola
di questa remissione: ogni creditore sospenderà il suo diritto relativo al
prestito fatto al suo prossimo; non esigerà il pagamento dal suo prossimo o
dal fratello, quando si sarà proclamato l'anno di remissione in onore del
SIGNORE. Potrai esigerlo dallo straniero, ma sospenderai il tuo diritto su
ciò che tuo fratello avrà di tuo. Così, non vi sarà nessun povero in mezzo a
voi, poiché il SIGNORE senza dubbio ti benedirà nel paese che il SIGNORE, il
tuo Dio, ti dà in eredità, perché tu lo possegga. Soltanto, ubbidisci
diligentemente alla voce del SIGNORE tuo Dio, avendo cura di mettere in
pratica tutti questi comandamenti, che oggi ti do. Il SIGNORE tuo Dio ti
benedirà, come ti ha promesso; tu farai dei prestiti a molte nazioni e non
prenderai nulla in prestito; dominerai su molte nazioni ed esse non
domineranno su di te.
Se ci sarà in mezzo a voi in una delle città del paese che il SIGNORE, il
tuo Dio, ti dà, un fratello bisognoso, non indurirai il tuo cuore e non
chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; anzi gli aprirai
largamente la mano e gli presterai tutto ciò che gli serve per la necessità
in cui si trova. Guàrdati dall'accogliere nel tuo cuore un cattivo pensiero
che ti faccia dire: «Il settimo anno, l'anno di remissione, è vicino!», e ti
spinga ad essere spietato verso il tuo fratello bisognoso, così che non gli
darai nulla; poiché egli griderebbe al SIGNORE contro di te, e un peccato
sarebbe su di te. Dagli generosamente; e quando gli darai, non te ne dolga
il cuore; perché, a motivo di questo, il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedirà in
ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano. Poiché i bisognosi non
mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comandamento e ti dico:
apri generosamente la tua mano al fratello povero e bisognoso che è nel tuo
paese.
(Es 21:1-6; Gr 34:8-17)
Se un tuo fratello ebreo o una sorella ebrea si vende a te, ti servirà sei
anni; ma il settimo, lo manderai via da te libero. Quando lo manderai via da
te libero, non lo rimanderai a mani vuote; lo fornirai generosamente di doni
presi dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; lo farai partecipe
delle benedizioni che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà elargito; ti
ricorderai che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il SIGNORE, il tuo
Dio, ti ha redento; perciò io ti do oggi questo comandamento. Ma se il tuo
schiavo ti dice: «Non voglio andarmene via da te». Egli dice questo perché
ama te e la tua casa e sta bene da te. Allora prenderai una lesina, gli
forerai l'orecchio contro la porta, ed egli sarà tuo schiavo per sempre. Lo
stesso farai per la tua schiava. Non ti dispiaccia rimandarlo libero, poiché
ti ha servito sei anni e un operaio ti sarebbe costato il doppio, e il
SIGNORE, il tuo Dio, ti benedirà in tutto quel che farai.
I primogeniti degli animali
Es 13:11-16; De 12:5-7
Consacrerai al SIGNORE tuo Dio ogni primogenito maschio che nascerà nei tuoi
armenti e nelle tue greggi. Non metterai al lavoro il primogenito della tua
mucca e non toserai il primogenito della tua pecora. Li mangerai ogni anno
con la tua famiglia, in presenza del SIGNORE tuo Dio, nel luogo che il
SIGNORE avrà scelto. Se l'animale ha qualche difetto, se è zoppo o cieco o
ha qualche altro grave difetto, non lo sacrificherai al SIGNORE tuo Dio; lo
mangerai nelle tue città; colui che sarà impuro e colui che sarà puro ne
mangeranno senza distinzione, come si mangia la gazzella e il cervo. Però,
non ne mangerai il sangue; lo spargerai per terra come acqua.
(Es 12:1-28; Le 23:4-14; Nu 28:16-25)(Sl 105:5; 114:1)
Osserva il mese di Abib e celebra la Pasqua in onore del SIGNORE tuo Dio,
poiché nel mese di Abib, il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto uscire
dall'Egitto, durante la notte. Celebrerai la Pasqua al SIGNORE tuo Dio,
sacrificando vittime delle tue greggi e dei tuoi armenti, nel luogo che il
SIGNORE avrà scelto come dimora del suo nome. Non mangerai con queste
offerte pane lievitato; per sette giorni le mangerai con pane azzimo, pane
d'afflizione, poiché uscisti in fretta dal paese d'Egitto, affinché per
tutta la vita ti ricordi del giorno che uscisti dal paese d'Egitto. Non si
veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; e
della carne che avrai sacrificata la sera del primo giorno, nulla se ne
conservi durante la notte fino al mattino. Non potrai sacrificare l'agnello
pasquale in una qualsiasi delle città che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
Sacrificherai l'agnello pasquale soltanto nel luogo che il SIGNORE, il tuo
Dio, avrà scelto come dimora del suo nome; lo sacrificherai la sera, al
tramontar del sole, nell'ora in cui uscisti dall'Egitto. Farai cuocere la
vittima e la mangerai nel luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto; la
mattina te ne potrai tornare e andartene alle tue tende. Per sei giorni
mangerai pane azzimo, e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea, in
onore del SIGNORE tuo Dio; non farai nessun lavoro.
La festa delle Settimane
(Le 23:15-21; Nu 28:26-31)(Sl 103:2; 144:13-15)
Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe
comincerai a contare sette settimane; poi celebrerai la festa delle
Settimane in onore del SIGNORE tuo Dio, mediante offerte volontarie, che
presenterai nella misura delle benedizioni che avrai ricevute dal SIGNORE
tuo Dio. Ti rallegrerai in presenza del SIGNORE tuo Dio, tu, tuo figlio, tua
figlia, il tuo servo, la tua serva, il Levita che sarà nelle vostre città,
lo straniero, l'orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che
il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto come dimora del suo nome. Ti ricorderai
che fosti schiavo in Egitto, e osserverai queste leggi e le metterai in
pratica.
La festa delle Capanne
(Le 23:33-43; Ne 8:13-18)(Sl 116:12-14; Gv 4:36)
Celebrerai la festa delle Capanne per sette giorni, quando avrai raccolto il
prodotto della tua aia e del tuo torchio; ti rallegrerai in questa tua
festa, tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo servo, la tua serva, il Levita, lo
straniero, l'orfano e la vedova che abitano nelle tue città. Celebrerai la
festa per sette giorni in onore del SIGNORE tuo Dio, nel luogo che il
SIGNORE avrà scelto; poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedirà in tutta la
tua raccolta e in tutta l'opera delle tue mani, e ti darai interamente alla
gioia.
Es 23:14-17; 34:22-24
Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al SIGNORE tuo
Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa dei Pani azzimi, nella
festa delle Settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà
davanti al SIGNORE a mani vuote. Ognuno darà quel che potrà, secondo le
benedizioni che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà elargite.
Amministrazione della giustizia
2Cr 19:5-11; Pr 14:34; Sl 82; 101
Nominerai dei giudici e dei magistrati in tutte le città che il SIGNORE, il
tuo Dio, ti dà, tribù per tribù; ed essi giudicheranno il popolo con
giustizia. Non pervertirai il diritto, non avrai riguardi personali e non
prenderai nessun regalo, perché il regalo acceca gli occhi dei savi e
corrompe le parole dei giusti. La giustizia, solo la giustizia seguirai,
affinché tu viva e possegga il paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
Es 20:4-6; Gv 4:24
Non metterai nessun idolo d'Astarte, fatto di qualsiasi legno, accanto
all'altare che costruirai al SIGNORE tuo Dio; e non piazzerai nessuna
statua; cosa che il SIGNORE, il tuo Dio, odia.
CAPITOLO 17
Repressione della idolatria
Le 22:17-25; 2S 24:24
Non sacrificherai al SIGNORE, tuo Dio, bue o pecora che abbia qualche
difetto o qualche deformità, perché sarebbe cosa abominevole per il SIGNORE
tuo Dio.
De 13:6-18; Ga 1:8-9
Se in mezzo a te, in una delle città che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, si
troverà un uomo o una donna che fa ciò che è male agli occhi del SIGNORE tuo
Dio, trasgredendo il suo patto, che segue altri dèi per servirli e
prostrarsi davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a tutto l'esercito
celeste, cosa che io non ho comandato, quando ciò ti sarà riferito e tu
l'avrai saputo, fa' un'accurata indagine; se è vero, se il fatto sussiste,
se una tale abominazione è stata realmente commessa in Israele, farai
condurre alle porte della tua città quell'uomo o quella donna che avrà
commesso quell'atto malvagio e lapiderai a morte quell'uomo o quella donna.
Il condannato sarà messo a morte in base alla deposizione di due o di tre
testimoni; non sarà messo a morte in base alla deposizione di un solo
testimone. La mano dei testimoni sarà la prima a levarsi contro di lui per
farlo morire, poi la mano di tutto il popolo; così toglierai il male di
mezzo a te.
Ubbidienza alle autorità
Ml 2:7; Mt 23:2-3 (Ro 13:1-2; 1P 2:13-14)
Quando il giudizio di una causa sarà troppo difficile per te, sia che si
tratti di un omicidio o di una controversia o di un ferimento, ed è motivo
di contestazione nella tua città, ti alzerai e salirai al luogo che il
SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto; andrai dai sacerdoti levitici e dal
giudice in carica a quel tempo; li consulterai ed essi ti faranno conoscere
ciò che dice il diritto; tu ti conformerai a quello che essi ti
dichiareranno nel luogo che il SIGNORE avrà scelto, e avrai cura di fare
tutto quello che ti avranno prescritto. Ti conformerai alla legge che essi
ti avranno insegnata e alle sentenze che avranno pronunziate; non devierai
da quello che ti avranno insegnato, né a destra né a sinistra. L'uomo che
avrà la presunzione di non dare ascolto al sacerdote che sta là per servire
il SIGNORE, il tuo Dio, o al giudice, quell'uomo morirà; così toglierai via
il male da Israele, e tutto il popolo udrà la cosa, temerà e non agirà più
con presunzione.
Elezione e doveri dei re
(1S 8-10; 16:1-13)(1R 10:14-29; 11:1, ecc.)(Sl 2:6; Ap 19:16)
Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà e ne avrai
preso possesso e lo abiterai, forse dirai: «Voglio avere un re come tutte le
nazioni che mi circondano». Allora dovrai mettere su di te come re colui che
il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto. Metterai su di te come re uno del tuo
popolo; non metterai come re uno straniero che non sia del tuo popolo. Però,
non dovrà avere molti cavalli e non dovrà ricondurre il popolo in Egitto per
procurarseli, poiché il SIGNORE vi ha detto: «Non rifarete mai più quella
via». Non dovrà neppure avere molte mogli, affinché non perverta il suo
cuore; neppure dovrà avere grande quantità d'argento e d'oro. E quando si
insedierà sul suo trono reale, scriverà per suo uso, in un libro, una copia
di questa legge secondo l'esemplare dei sacerdoti levitici. Terrà il libro
presso di sé e lo leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a
temere il SIGNORE, il suo Dio, a mettere diligentemente in pratica tutte le
parole di questa legge e tutte queste prescrizioni, affinché il suo cuore
non si elevi al di sopra dei suoi fratelli ed egli non devii da questi
comandamenti né a destra né a sinistra. Così prolungherà i suoi giorni nel
suo regno, egli con i suoi figli, in mezzo a Israele.
CAPITOLO 18
Diritti dei sacerdoti e dei Leviti
Nu 18; La 3:24
I sacerdoti levitici, tutta quanta la tribù di Levi, non avranno parte né
eredità con Israele; vivranno dei sacrifici consumati dal fuoco per il
SIGNORE e della eredità di lui. Non avranno, dico, alcuna eredità tra i loro
fratelli; il SIGNORE è la loro eredità, come egli ha detto loro. Questo sarà
il diritto dei sacerdoti sul popolo, su quelli che offriranno come
sacrificio sia un bue sia una pecora: essi daranno al sacerdote la spalla,
le mascelle e lo stomaco. Gli darai le primizie del tuo frumento, del tuo
mosto e del tuo olio e le primizie della tosatura delle tue pecore, poiché
il SIGNORE, il tuo Dio, lo ha scelto fra tutte le tue tribù, perché egli e i
suoi figli si presentino a fare il servizio nel nome del SIGNORE, per
sempre.
Quando un Levita, partendo da una qualunque delle città dove soggiorna in
Israele, verrà, seguendo il pieno desiderio del suo cuore, al luogo che il
SIGNORE avrà scelto e farà il servizio nel nome del SIGNORE tuo Dio, come
tutti i suoi fratelli leviti che stanno lì davanti al SIGNORE, egli riceverà
per il suo mantenimento una parte uguale a quella degli altri, oltre a
quello che gli può venire dalla vendita del suo patrimonio.
La divinazione e la magia
Le 20:1-6, 27 (2R 17:15, 17; 2Cr 33:6) Ef 5:11
Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, non
imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi
in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi
esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né
incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né
negromante, perché il SIGNORE detesta chiunque fa queste cose; a motivo di
queste pratiche abominevoli, il SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare
quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai integro verso il SIGNORE Dio tuo;
poiché quelle nazioni, che tu spodesterai, danno ascolto agli astrologi e
agli indovini. A te, invece, il SIGNORE, il tuo Dio, non lo permette.
I profeti
(At 3:22-26; Eb 3:1-14)(Gr 28; De 13:1-5)(Gv 4:29; 9:17)
Per te il SIGNORE, il tuo Dio, farà sorgere in mezzo a te, fra i tuoi
fratelli, un profeta come me; a lui darete ascolto! Avrai così quello che
chiedesti al SIGNORE tuo Dio, in Oreb, il giorno dell'assemblea, quando
dicesti: «Che io non oda più la voce del SIGNORE mio Dio, e non veda più
questo gran fuoco, affinché io non muoia». Il SIGNORE mi disse: «Quello che
hanno detto, sta bene; io farò sorgere per loro un profeta come te in mezzo
ai loro fratelli, e metterò le mie parole nella sua bocca ed egli dirà loro
tutto quello che io gli comanderò. Avverrà che se qualcuno non darà ascolto
alle mie parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il
profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa che io non gli
ho comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà
messo a morte». Se tu dici in cuor tuo: «Come riconosceremo la parola che il
SIGNORE non ha detta?» Quando il profeta parlerà in nome del SIGNORE e la
cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che il SIGNORE non
ha detta; il profeta l'ha detta per presunzione; tu non lo temere.
(Nu 35:9, ecc.; Gs 20) Sl 72:14
Quando il SIGNORE, il tuo Dio, avrà sterminato le nazioni di cui il SIGNORE,
il tuo Dio, ti dà il paese e tu succederai a loro e abiterai nelle loro
città e nelle loro case, metterai da parte tre città, in mezzo al paese del
quale il SIGNORE tuo Dio ti dà il possesso. Costruirai delle strade e
dividerai in tre parti il territorio del paese che il SIGNORE, il tuo Dio,
ti dà come eredità, affinché qualunque omicida si possa rifugiare in quelle
città. Ecco, in qual caso l'omicida che vi si rifugerà avrà salva la vita,
cioè colui che avrà ucciso il suo prossimo involontariamente, senza averlo
odiato prima. Se uno, ad esempio, va al bosco con il suo compagno a tagliare
legna e, mentre la mano alza la scure per abbattere l'albero, il ferro gli
sfugge dal manico e colpisce il compagno e lo fa morire, quel tale si
rifugerà in una di queste città, e avrà salva la vita; altrimenti il
vendicatore del sangue, mentre l'ira gli arde in cuore, potrebbe seguire
l'omicida e, se questi deve andare troppo lontano, raggiungerlo e colpirlo a
morte, mentre non era passibile di morte, perché non aveva prima odiato il
compagno. Perciò ti do quest'ordine: «Metti da parte tre città». Se il
SIGNORE, il tuo Dio, allarga i tuoi confini, come giurò ai tuoi padri di
fare, e ti dà tutto il paese che promise di dare ai tuoi padri, qualora tu
abbia cura di osservare tutti questi comandamenti che oggi ti do, amando il
SIGNORE, il tuo Dio, e camminando sempre nelle sue vie, aggiungerai tre
altre città a quelle prime tre, affinché non si sparga sangue innocente in
mezzo al paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà in eredità e tu non ti
renda colpevole di omicidio.
Ma se un uomo odia il suo prossimo, gli tende insidie, lo assale, lo
percuote in modo da causare la sua morte e poi si rifugia in una di quelle
città, gli anziani della sua città lo manderanno a prendere di là e lo
daranno nelle mani del vendicatore del sangue affinché sia messo a morte. Il
tuo occhio non ne avrà pietà; toglierai via da Israele chi ha sparso sangue
innocente e così sarai felice.
Spostamento dei limiti; i testimoni
De 27:17 (Es 23:1; Pr 19:5, 9) Sl 101:8
Non sposterai le pietre di confine del tuo prossimo, poste dai tuoi
antenati, nell'eredità che avrai nel paese di cui il SIGNORE, il tuo Dio, ti
dà il possesso.
Un solo testimone non sarà sufficiente per condannare un uomo, qualunque sia
il delitto o il peccato che questi ha commesso; il fatto sarà stabilito
sulla deposizione di due o tre testimoni.
Quando un falso testimone si alzerà contro qualcuno per accusarlo di un
delitto, i due uomini tra i quali ha luogo la contestazione compariranno
davanti al SIGNORE, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei
giorni. I giudici faranno una diligente inchiesta; se quel testimone risulta
un testimone bugiardo, che ha deposto il falso contro il suo prossimo,
farete a lui quello che egli aveva intenzione di fare al suo prossimo. Così
toglierai via il male di mezzo a te. Gli altri lo udranno, temeranno, e non
si commetterà più in mezzo a te una simile malvagità. Il tuo occhio non avrà
pietà: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano,
piede per piede.
CAPITOLO 20
Norme relative al servizio militare
Nu 10:8-9 (2Cr 32:6-8; Sl 20:8) Gc 7:3; Sl 119:113; 2Ti 2:3-4
Quando andrai alla guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli, carri e
gente più numerosa di te, non li temere, perché il SIGNORE, il tuo Dio, che
ti fece salire dal paese d'Egitto, è con te.
Quando sarete sul punto di dar battaglia, il sacerdote si farà avanti,
parlerà al popolo e gli dirà: «Ascolta, Israele! Voi state oggi per
impegnare battaglia contro i vostri nemici; il vostro cuore non venga meno;
non temete, non vi smarrite e non vi spaventate davanti a loro, perché il
SIGNORE, il vostro Dio, è colui che marcia con voi per combattere per voi
contro i vostri nemici e per salvarvi».
Poi i responsabili parleranno al popolo, e diranno: «C'è qualcuno che ha
costruito una casa nuova e non l'ha ancora inaugurata? Vada, torni a casa
sua, perché non muoia in battaglia e sia un altro a inaugurare la casa. C'è
qualcuno che ha piantato una vigna e non ne ha ancora goduto il frutto?
Vada, torni a casa sua, perché non muoia in battaglia e sia un altro a
godere il frutto della vigna. C'è qualcuno che si è fidanzato con una donna
e non l'ha ancora presa? Vada, torni a casa sua, perché non muoia in
battaglia e un altro se la prenda». I responsabili parleranno ancora al
popolo, e diranno: «C'è qualcuno che ha paura e sente venir meno il cuore?
Vada, torni a casa sua, affinché i suoi fratelli non si scoraggino come
lui». Quando i responsabili avranno finito di parlare al popolo, si
nomineranno degli ufficiali alla testa del popolo.
L'assedio delle città
Nu 31 (De 7:1-4, 16; Gs 10; 11)
Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace.
Se acconsente alla pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si
troverà ti sarà tributario e soggetto. Ma se essa non vuole far pace con te
e ti vuole fare guerra, allora l'assedierai; e quando il SIGNORE, il tuo
Dio, l'avrà data nelle tue mani, ne passerai a fil di spada tutti gli
uomini; ma le donne, i bambini, il bestiame e tutto ciò che sarà nella
città, tutto il suo bottino, li prenderai come tua preda; e mangerai il
bottino dei tuoi nemici, che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato. Così
farai per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città
di queste nazioni. Ma nelle città di questi popoli che il SIGNORE, il tuo
Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri, ma
voterai a completo sterminio gli Ittiti, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei,
gli Ivvei e i Gebusei, come il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha comandato di fare,
affinché essi non v'insegnino a imitare tutte le pratiche abominevoli che
fanno per i loro dèi e voi non pecchiate contro il SIGNORE Dio vostro.
Quando farai guerra a una città per conquistarla e la cingerai d'assedio per
lungo tempo, non ne distruggerai gli alberi a colpi di scure; ne mangerai il
frutto, ma non li abbatterai: l'albero della campagna è forse un uomo che tu
debba includerlo nell'assedio? Potrai però distruggere e abbattere gli
alberi che saprai non essere alberi da frutto, e ne costruirai delle opere
d'assedio contro la città che fa guerra contro di te, finché cada.
CAPITOLO 21
Gli omicidi d'autori ignoti
(Nu 35:30-34; 2R 24:4) Sl 101:3; 139:19, 23; 1Co 4:4
Quando nella terra di cui il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà il possesso, si
troverà un uomo ucciso, disteso in un campo, senza che si sappia chi lo ha
ucciso, i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza
fra l'ucciso e le città dei dintorni. Poi gli anziani della città più vicina
all'ucciso prenderanno una giovenca, che non abbia ancora lavorato né
portato il giogo; e gli anziani di quella città faranno scendere la giovenca
presso un corso d'acqua perenne, in un luogo dove non si lavora, non si
semina, e là, nel corso d'acqua, troncheranno il collo alla giovenca. I
sacerdoti, figli di Levi, si avvicineranno poiché il SIGNORE, il tuo Dio, li
ha scelti per servirlo, per dare la benedizione nel nome del SIGNORE, e la
loro parola deve decidere ogni controversia e ogni caso di lesione. Allora
tutti gli anziani di quella città che sono i più vicini all'ucciso si
laveranno le mani sulla giovenca a cui sarà stato troncato il collo nel
corso d'acqua; e, prendendo la parola, diranno: «Le nostre mani non hanno
sparso questo sangue e i nostri occhi non lo hanno visto spargere. SIGNORE,
perdona al tuo popolo, Israele, che tu hai riscattato, e non rendere
responsabile il tuo popolo, Israele, dello spargimento del sangue
innocente». Così quel sangue sparso sarà loro perdonato. In questo modo
toglierai via di mezzo a te la colpa del sangue innocente, perché avrai
fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE.
Le donne prigioniere di guerra
De 20:10-14; Es 21:7-11
Quando andrai alla guerra contro i tuoi nemici e il SIGNORE, il tuo Dio, li
avrà messi nelle tue mani e tu avrai fatto dei prigionieri, se vedrai tra i
prigionieri una donna bella d'aspetto, se ne sarai attratto e vorrai
prendertela per moglie, la condurrai in casa tua; lei si raderà il capo, si
taglierà le unghie, si toglierà il vestito che portava quando fu presa,
dimorerà in casa tua e piangerà suo padre e sua madre per un mese intero;
poi entrerai da lei e tu sarai suo marito e lei tua moglie. Se poi non ti
piace più, la lascerai andare dove vorrà, ma non la potrai in alcun modo
vendere per denaro né trattare da schiava, perché l'hai umiliata.
Se un uomo ha due mogli, l'una amata e l'altra odiata, e tanto l'amata
quanto l'odiata gli danno dei figli, se il primogenito è figlio dell'odiata,
quando egli dividerà tra i suoi figli i beni che possiede, non potrà fare
primogenito il figlio dell'amata, preferendolo al figlio dell'odiata, che è
il primogenito; ma riconoscerà come primogenito il figlio dell'odiata,
dandogli una parte doppia di tutto quello che possiede; poiché egli è la
primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di primogenitura.
I figli ribelli
(Es 20:12; 21:15, 17; Pr 23:19-22; 30:17)(2S 18:14-15, 33)
Se un uomo ha un figlio caparbio e ribelle, che non ubbidisce alla voce di
suo padre né di sua madre e che non dà loro retta neppure dopo che l'hanno
castigato, suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno dagli
anziani della sua città, alla porta della località dove abita, e diranno
agli anziani della sua città: «Questo nostro figlio è caparbio e ribelle;
non vuole ubbidire alla nostra voce, è senza freno e ubriacone»; allora
tutti gli uomini della sua città lo lapideranno a morte. Così toglierai via
di mezzo a te il male, e tutto Israele lo saprà e temerà.
I cadaveri degli impiccati
(Nu 25:4; Gs 8:29) Ga 3:13
Quando uno avrà commesso un delitto passibile di morte, e viene messo a
morte, lo appenderai a un albero. Il suo cadavere non rimarrà tutta la notte
sull'albero, ma lo seppellirai senza indugio lo stesso giorno, perché il
cadavere appeso è maledetto da Dio, e tu non contaminerai la terra che il
SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità.
(Es 23:4-5; Mt 7:12)
Se vedi smarrirsi il bue o la pecora del tuo prossimo, tu non farai finta di
non averli visti, ma avrai cura di ricondurli al tuo prossimo. Se il tuo
prossimo non abita vicino a te e non lo conosci, raccoglierai l'animale in
casa tua e rimarrà da te finché il tuo prossimo non ne faccia ricerca;
allora glielo renderai. Lo stesso farai del suo asino, lo stesso della sua
veste, lo stesso di qualunque altro oggetto che il tuo prossimo ha perduto e
che tu trovi; tu non farai finta di non averli visti. Se vedi l'asino di un
tuo fratello o il suo bue caduto sulla strada, tu non farai finta di non
averli visti, ma dovrai aiutare il tuo prossimo a rialzarlo.
(Le 22:27-28; 19:19; Nu 15:38-40) 1Co 14:33, 40
La donna non si vestirà da uomo, e l'uomo non si vestirà da donna poiché il
SIGNORE, il tuo Dio, detesta chiunque fa tali cose.
Se per caso un nido d'uccelli ti capita davanti, per la strada, sopra un
albero o sul terreno, con degli uccellini o delle uova e la madre
accovacciata sopra gli uccellini o le uova, non prenderai la madre con i
piccoli; farai volar via la madre e prenderai i piccoli; e questo affinché
tu sia felice e prolunghi i tuoi giorni.
Quando costruirai una casa nuova, vi farai un parapetto intorno alla
terrazza. Così, se qualcuno cade di lassù, la tua casa non sarà responsabile
del suo sangue.
Non seminerai nella tua vigna una seconda semenza, altrimenti il raccolto
sarà per il santuario, tanto il prodotto della semenza, quanto il frutto
della vigna.
Non lavorerai con un bue e un asino aggiogati insieme.
Non porterai vestito di tessuto misto, fatto di lana e di lino.
Metterai delle frange ai quattro angoli del mantello con cui ti copri.
Nu 5:11-31
Quando un uomo sposa una donna, entra da lei, e poi la prende in odio, le
attribuisce azioni cattive e disonora il suo nome, dicendo: «Ho preso questa
donna e, quando mi sono accostato a lei, non l'ho trovata vergine», allora
il padre e la madre della giovane prenderanno le prove della verginità della
giovane e le presenteranno davanti agli anziani della città, alla porta. Il
padre della giovane dirà agli anziani: «Io ho dato mia figlia in moglie a
quest'uomo; egli l'ha presa in odio, ed ecco che le attribuisce azioni
cattive, dicendo: "Non ho trovato vergine tua figlia". Ora ecco le prove
della verginità di mia figlia», e mostreranno il lenzuolo davanti agli
anziani della città. Allora gli anziani di quella città prenderanno il
marito e lo castigheranno; e, per aver diffamato una vergine d'Israele, lo
condanneranno a un'ammenda di cento sicli d'argento, che daranno al padre
della giovane. Lei rimarrà sua moglie ed egli non potrà mandarla via per
tutto il tempo della sua vita. Ma se la cosa è vera, se la giovane non è
stata trovata vergine, allora si farà uscire quella giovane all'ingresso
della casa di suo padre, e la gente della sua città la lapiderà a morte,
perché ha commesso un atto infame in Israele, prostituendosi in casa di suo
padre. Così toglierai via il male di mezzo a te.
Le 20:10-11; Eb 13:4; 1Te 4:3-7
Quando si troverà un uomo coricato con una donna sposata, tutti e due
moriranno: l'uomo che si è coricato con la donna, e la donna. Così toglierai
via il male di mezzo a Israele.
Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, si
corica con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città, e li
lapiderete a morte: la fanciulla, perché, essendo in città, non ha gridato;
e l'uomo, perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai via
il male di mezzo a te. Ma se l'uomo trova per i campi la fanciulla fidanzata
e facendole violenza si corica con lei, allora morirà soltanto l'uomo che si
sarà coricato con lei; non farai niente alla fanciulla; nella fanciulla non
c'è colpa degna di morte; si tratta di un caso come quello di un uomo che
aggredisce il suo prossimo e lo uccide, perché egli l'ha trovata per i
campi; la fanciulla fidanzata ha gridato, ma non c'era nessuno per salvarla.
Quando un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, e
l'afferra e si corica con lei e sono sorpresi, l'uomo che si è coricato con
lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d'argento e lei sarà sua
moglie, perché l'ha disonorata; e non potrà mandarla via per tutto il tempo
della sua vita.
Le persone escluse dall'assemblea
Le 21:17-23; Ne 13:1-9 (Ap 7:14; 14:4)
Nessuno prenderà la moglie di suo padre, né solleverà il lembo della coperta
di suo padre.
L'eunuco, a cui sono stati infranti o mutilati i genitali, non entrerà
nell'assemblea del SIGNORE. Il bastardo non entrerà nell'assemblea del
SIGNORE; nessuno dei suoi discendenti, neppure alla decima generazione,
entrerà nell'assemblea del SIGNORE. L'Ammonita e il Moabita non entreranno
nell'assemblea del SIGNORE; nessuno dei loro discendenti, neppure alla
decima generazione, entrerà nell'assemblea del SIGNORE; non vi entreranno
mai, perché non vi vennero incontro con il pane e con l'acqua durante il
vostro viaggio, quando usciste dall'Egitto, e perché assoldarono a tuo danno
Balaam, figlio di Beor, da Petor in Mesopotamia, per maledirti. Ma il
SIGNORE, il tuo Dio, non volle ascoltare Balaam; e il SIGNORE, il tuo Dio,
mutò per te la maledizione in benedizione, perché il SIGNORE, il tuo Dio, ti
ama. Non cercherai mai la loro pace né la loro prosperità, finché tu viva.
Non detesterai l'Idumeo, poiché egli è tuo fratello; non detesterai
l'Egiziano, perché fosti straniero nel suo paese; i figli che nasceranno
loro potranno, alla terza generazione, entrare nell'assemblea del SIGNORE.
Prescrizioni relative all'impurità
(Nu 5:1-4; Le 11:44-45)
Quando uscirai e ti accamperai contro i tuoi nemici, guàrdati da ogni cosa
malvagia. Se c'è qualcuno in mezzo a te che è impuro a causa di un accidente
notturno, uscirà dall'accampamento, e non vi rientrerà; verso sera si laverà
con acqua e dopo il tramonto del sole potrà rientrare nell'accampamento.
Avrai pure un luogo fuori dell'accampamento e là fuori andrai per i tuoi
bisogni; fra i tuoi utensili avrai una pala, con la quale, quando vorrai
andar fuori per i tuoi bisogni, scaverai la terra e coprirai i tuoi
escrementi. Infatti il SIGNORE, il tuo Dio, cammina in mezzo al tuo
accampamento per proteggerti e per sconfiggere i tuoi nemici davanti a te;
perciò il tuo accampamento dovrà essere santo, affinché egli non veda in
mezzo a te nulla d'indecente e non si ritiri da te.
Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo averlo lasciato, si
sarà rifugiato presso di te. Rimarrà da te, nel tuo paese, nel luogo che
avrà scelto, in quella delle tue città che gli parrà meglio; e non lo
molesterai.
Non vi sarà alcuna prostituta fra le figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo
che si prostituisca tra i figli d'Israele.
Non porterai nella casa del SIGNORE tuo Dio, il guadagno di una prostituta
né il prezzo di un cane, per sciogliere un qualsiasi voto, poiché sono
entrambi abominevoli per il SIGNORE tuo Dio.
Le 25:35-38 (Gv 13:34-35)
Non farai al tuo prossimo prestiti a interesse, né di denaro, né di viveri,
né di qualsiasi cosa che si presta a interesse. Allo straniero potrai
prestare a interesse, ma non al tuo prossimo, affinché il SIGNORE, il tuo
Dio, ti benedica in tutto ciò cui metterai mano nel paese dove stai per
entrare per prenderne possesso.
I voti
(Ec 5:3-5; Nu 30:2-17)
Quando avrai fatto un voto al SIGNORE tuo Dio, non tarderai ad adempierlo
poiché il SIGNORE, il tuo Dio, te ne domanderebbe certamente conto e tu
saresti colpevole; ma se ti astieni dal fare voti, non commetti peccato.
Mantieni e metti in pratica la parola uscita dalle tue labbra: opera secondo
il voto che avrai fatto volontariamente al SIGNORE tuo Dio, e che la tua
bocca avrà pronunziato.
Quando entrerai nella vigna del tuo prossimo, potrai a tuo piacere mangiare
uva a sazietà, ma non ne metterai nel tuo paniere. Quando entrerai nei campi
di grano del tuo prossimo potrai cogliere spighe con la mano; ma non
metterai la falce nel grano del tuo prossimo.
(Mt 5:31-32; 19:3-9)
Quando un uomo sposa una donna che poi non vuole più, perché ha scoperto
qualcosa di indecente a suo riguardo, le scriva un atto di ripudio, glielo
metta in mano e la mandi via. Se lei, uscita dalla casa di quell'uomo,
diviene moglie di un altro e se quest'altro marito la prende in odio, scrive
per lei un atto di divorzio, glielo mette in mano e la manda via di casa
sua, o se quest'altro marito, che l'aveva presa in moglie, muore, il primo
marito, che l'aveva mandata via, non potrà riprenderla in moglie, dopo che
lei è stata contaminata, poiché sarebbe cosa abominevole agli occhi del
SIGNORE. Tu non macchierai di peccato il paese che il SIGNORE, il tuo Dio,
ti dà come eredità.
Prescrizioni varie
De 20:7; Es 21:16 (Le 13; 14)
Un uomo sposato da poco non andrà alla guerra e non gli sarà imposto alcun
incarico; sarà libero per un anno di starsene a casa e farà lieta la moglie
che ha sposata.
Nessuno prenderà in pegno le due macine, nemmeno la macina superiore, perché
sarebbe come prendere in pegno la vita.
Quando si troverà un uomo che ha rapito qualcuno dei suoi fratelli tra i
figli d'Israele, ne abbia fatto un suo schiavo e lo abbia venduto, quel
ladro sarà messo a morte; così toglierai via il male di mezzo a te.
State in guardia contro il flagello della lebbra, per osservare
diligentemente e fare tutto quello che i sacerdoti levitici vi insegneranno;
avrete cura di fare come io ho ordinato loro. Ricòrdati di quello che il
SIGNORE, il tuo Dio, fece a Maria, durante il viaggio, dopo che usciste
dall'Egitto.
Es 22:26-27, 21-24 (Le 19:13; Gm 5:4; Ml 3:5) Sl 146:7, 9
Quando presterai qualche cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per
prendere il suo pegno; te ne starai fuori e l'uomo, a cui avrai fatto il
prestito, ti porterà il pegno fuori. Se quell'uomo è povero, non ti
coricherai avendo ancora il suo pegno. Non mancherai di restituirgli il
pegno, al tramonto del sole, affinché egli possa dormire nel suo mantello e
benedirti; questo ti sarà contato come un atto di giustizia agli occhi del
SIGNORE tuo Dio.
Non defrauderai l'operaio povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli
o uno degli stranieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città. Gli darai
il suo salario ogni giorno, prima che tramonti il sole, poiché egli è povero
e l'aspetta con impazienza; così egli non griderà contro di te al SIGNORE e
tu non commetterai un peccato.
Non si metteranno a morte i padri per colpa dei figli, né si metteranno a
morte i figli per colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio
peccato.
Non calpesterai il diritto dello straniero o dell'orfano e non prenderai in
pegno la veste della vedova; ma ti ricorderai che sei stato schiavo in
Egitto e che di là ti ha liberato il SIGNORE, il tuo Dio; perciò ti ordino
di fare così.
Prescrizioni umanitarie
Le 19:9-10; Sl 68:6
Se, mietendo il tuo campo, vi avrai dimenticato qualche covone, non tornerai
indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l'orfano e per la vedova,
affinché il SIGNORE, il tuo Dio, ti benedica in tutta l'opera delle tue
mani. Quando scoterai i tuoi ulivi, non tornerai per ripassare i rami. Le
olive rimaste saranno per lo straniero, per l'orfano e per la vedova. Quando
vendemmierai la tua vigna, non ripasserai a coglierne i grappoli rimasti;
saranno per lo straniero, per l'orfano e per la vedova. Ti ricorderai che
sei stato schiavo nel paese d'Egitto; perciò ti ordino di fare così.
2Co 11:24; 1Co 9:9-11
Quando degli uomini avranno una lite, andranno in giudizio e saranno
giudicati. Sarà data ragione a chi è nel giusto e torto a chi è colpevole.
Se il colpevole avrà meritato di essere frustato, il giudice lo farà gettare
a terra e colpire in sua presenza con un numero di frustate proporzionato
alla gravità della sua colpa. Gli farà dare non più di quaranta frustate,
per timore che tuo fratello resti disonorato agli occhi tuoi, qualora si
oltrepassasse di molto questo numero di colpi.
Non metterai la museruola al bue che trebbia il grano.
La discendenza di un fratello defunto
(Ge 38:7-11; Ru 4:1-10)
Se dei fratelli staranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli,
la moglie del defunto non si sposerà fuori, con uno straniero; suo cognato
verrà da lei e se la prenderà per moglie, compiendo così verso di lei il suo
dovere di cognato; e il primogenito che lei partorirà porterà il nome del
fratello defunto, affinché questo nome non sia estinto in Israele. Se quell'uomo
non vuole prendere sua cognata, la cognata salirà alla porta, dagli anziani,
e dirà: «Mio cognato rifiuta di far rivivere in Israele il nome di suo
fratello; egli non vuole compiere verso di me il suo dovere di cognato».
Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno. Può
darsi che egli persista e dica: «Non voglio prenderla». In questo caso, sua
cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli leverà il calzare
dal piede, gli sputerà in faccia e dirà: «Così sarà fatto all'uomo che non
vuole ricostruire la casa di suo fratello». La casa di lui sarà chiamata in
Israele la casa dello scalzo.
Quando degli uomini si mettono a litigare, e la moglie dell'uno si
avvicinerà per liberare suo marito dalle mani di quello che lo percuote,
stenderà la mano e afferrerà i suoi genitali, tu le mozzerai la mano;
l'occhio tuo non ne abbia pietà.
Pesi e misure
(Le 19:35-36; Mi 6:10-11)(Is 11:9; Za 5:5-11)
Non avrai nella tua borsa due pesi, uno grande e uno piccolo. Non avrai in
casa due misure, una grande e una piccola. Terrai pesi esatti e giusti,
terrai misure esatte e giuste, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla
terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà. Poiché il SIGNORE, il tuo Dio,
detesta chiunque fa quelle cose e commette iniquità.
Ordine contro Amalec
(Es 17:8-16; 1S 15)(De 32:43; Sl 9:13-14)
Ricòrdati di quel che ti fece Amalec, durante il viaggio, quando uscisti
dall'Egitto. Egli ti attaccò per via, piombando da dietro su tutti i deboli
che camminavano per ultimi, quando eri già stanco e sfinito e non ebbe alcun
timore di Dio. Quando dunque il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato pace
liberandoti da tutti i tuoi nemici che ti circondano nel paese che il
SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità perché tu lo possegga, cancellerai
la memoria di Amalec sotto al cielo: non te ne scordare!
(Es 23:19; Pr 3:9-10)(De 5:15; 7:18-19; 8:2, 10)(Sl 103:1-2; 1Ti 4:4-5)
Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come
eredità e lo possederai e lo abiterai, prenderai delle primizie di tutti i
frutti del suolo da te raccolti nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà,
le metterai in un paniere e andrai al luogo che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà
scelto come dimora del suo nome. Ti presenterai al sacerdote in carica in
quei giorni, e gli dirai: «Io dichiaro oggi al SIGNORE tuo Dio che sono
entrato nel paese che il SIGNORE giurò ai nostri padri di darci». Il
sacerdote prenderà il paniere dalle tue mani e lo deporrà davanti all'altare
del SIGNORE tuo Dio, e tu pronunzierai queste parole davanti al SIGNORE, che
è il tuo Dio:
«Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come straniero
con poca gente e vi diventò una nazione grande, potente e numerosa. Gli
Egiziani ci maltrattarono, ci oppressero e ci imposero una dura schiavitù.
Allora gridammo al SIGNORE, al Dio dei nostri padri, e il SIGNORE udì la
nostra voce, vide la nostra oppressione, il nostro travaglio e la nostra
afflizione, e il SIGNORE ci fece uscire dall'Egitto con potente mano e con
braccio steso, con grandi e tremendi miracoli e prodigi, ci ha condotti in
questo luogo e ci ha dato questo paese, paese dove scorrono il latte e il
miele. E ora io porto le primizie dei frutti della terra che tu, o SIGNORE,
mi hai data!»
Le deporrai davanti al SIGNORE Dio tuo, e adorerai il SIGNORE, il tuo Dio;
ti rallegrerai, tu con il Levita e con lo straniero che sarà in mezzo a te,
di tutto il bene che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà dato a te e alla tua casa.
Le decime del terzo anno
De 14:22-29; 11:12-14
Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo
anno, l'anno delle decime, e le avrai date al Levita, allo straniero,
all'orfano e alla vedova perché ne mangino entro le tue città e siano
saziati, dirai, davanti al SIGNORE tuo Dio: «Io ho tolto dalla mia casa ciò
che era consacrato e l'ho dato al Levita, allo straniero, all'orfano e alla
vedova, interamente secondo gli ordini che mi hai dati; non ho trasgredito
né dimenticato nessuno dei tuoi comandamenti. Non ho mangiato cose
consacrate durante il mio lutto; non ne ho tolto nulla quando ero impuro e
non ne ho dato per un morto; ho ubbidito alla voce del SIGNORE mio Dio, ho
fatto interamente come tu mi hai comandato. Volgi a noi lo sguardo dalla tua
santa dimora, dal cielo, e benedici il tuo popolo, Israele, e la terra che
ci hai data, come giurasti ai nostri padri, terra dove scorre il latte e il
miele».
Es 19:4-8; 1P 2:9
Oggi, il SIGNORE, il tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi
e queste prescrizioni; osservale dunque, mettile in pratica con tutto il tuo
cuore, con tutta l'anima tua. Tu hai fatto dichiarare oggi al SIGNORE che
egli sarà il tuo Dio, purché tu cammini nelle sue vie e osservi le sue
leggi, i suoi comandamenti, le sue prescrizioni, e tu ubbidisca alla sua
voce. Il SIGNORE ti ha fatto oggi dichiarare che sarai un popolo che gli
appartiene, come egli ti ha detto, e che osserverai tutti i suoi
comandamenti, affinché egli ti metta al di sopra di tutte le nazioni che ha
fatte, quanto a gloria, rinomanza e splendore e tu sia un popolo consacrato
al SIGNORE tuo Dio com'egli ti ha detto.
Benedizioni e maledizioni
27:1-30:20
CAPITOLO 27
Le parole della legge scritte su pietre da innalzare sul monte Ebal
Gs 8:30-32 (Gr 31:33)
Mosè e gli anziani d'Israele diedero quest'ordine al popolo: «Osservate
tutti i comandamenti che oggi vi do.
Quando avrete attraversato il Giordano per entrare nel paese che il SIGNORE,
il tuo Dio, vi dà, innalzerai delle grandi pietre e le imbiancherai con la
calce. Poi vi scriverai sopra tutte le parole di questa legge, quando avrai
attraversato il Giordano per entrare nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio,
ti dà: paese dove scorre il latte e il miele, come il SIGNORE, il Dio dei
tuoi padri, ti ha detto. Quando dunque avrete attraversato il Giordano,
innalzerete sul monte Ebal queste pietre, come oggi vi comando, e le
imbiancherete con la calce. Là costruirai pure un altare al SIGNORE tuo Dio:
un altare di pietre, sulle quali non passerai ferro. Costruirai l'altare del
SIGNORE, tuo Dio, di pietre grezze e su di esso offrirai olocausti al
SIGNORE, tuo Dio. Offrirai sacrifici di riconoscenza e là mangerai e ti
rallegrerai davanti al SIGNORE tuo Dio. Scriverai su quelle pietre tutte le
parole di questa legge, in modo che siano molto chiare».
Mosè e i sacerdoti levitici parlarono a tutto Israele, dicendo: «Fa'
silenzio e ascolta, Israele! Oggi sei diventato il popolo del SIGNORE tuo
Dio. Ubbidirai quindi alla voce del SIGNORE tuo Dio, e metterai in pratica i
suoi comandamenti e le sue leggi che oggi ti do».
Benedizioni sul monte Gherizim e maledizioni sul monte Ebal
(De 11:26-30; Gs 8:33-35)(Ga 3:10, 13)(Gm 1:27)
In quello stesso giorno Mosè diede pure quest'ordine al popolo: Quando
avrete attraversato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Gherizim
per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino;
ed ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunziare la maledizione:
Ruben, Gad, Ascer, Zabulon, Dan e Neftali. I Leviti parleranno e diranno ad
alta voce a tutti gli uomini d'Israele:
«Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo fuso, cosa
abominevole per il SIGNORE, opera di un artigiano, e la pone in luogo
occulto!» - E tutto il popolo risponderà e dirà: «Amen».
«Maledetto chi disprezza suo padre o sua madre!» - E tutto il popolo dirà:
«Amen».
«Maledetto chi sposta le pietre di confine del suo prossimo!» - E tutto il
popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi fa smarrire al cieco il suo cammino!» - E tutto il popolo
dirà: «Amen».
«Maledetto chi calpesta il diritto dello straniero, dell'orfano e della
vedova!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi si corica con la moglie di suo padre, perché ha sollevato il
lembo della coperta di suo padre!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi si accoppia con qualsiasi bestia!» - E tutto il popolo dirà:
«Amen».
«Maledetto chi si corica con la propria sorella, figlia di suo padre o
figlia di sua madre!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi si corica con sua suocera!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi uccide il suo prossimo di nascosto!» - E tutto il popolo
dirà: «Amen».
«Maledetto chi prende un regalo per condannare a morte un innocente!» - E
tutto il popolo dirà: «Amen».
«Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in
pratica!» - E tutto il popolo dirà: «Amen».
Le 26:3-13 (Sl 112; 128) 2Cr 15:7; Ro 2:6-7, 10; Sl 103:17-18
Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce del SIGNORE tuo Dio, avendo
cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, il
SIGNORE, il tuo Dio, ti metterà al di sopra di tutte le nazioni della terra;
e tutte queste benedizioni verranno su di te e si compiranno per te, se
darai ascolto alla voce del SIGNORE tuo Dio: Sarai benedetto nella città e
sarai benedetto nella campagna. Benedetto sarà il frutto del tuo seno, il
frutto della tua terra e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle
tue mucche e delle tue pecore. Benedetti saranno il tuo paniere e la tua
madia.
Sarai benedetto al tuo entrare e benedetto al tuo uscire. Il SIGNORE farà sì
che i tuoi nemici, quando si alzeranno contro di te, siano sconfitti davanti
a te; usciranno contro di te per una via e per sette vie fuggiranno davanti
a te.
Il SIGNORE ordinerà, e la benedizione verrà su di te, sui tuoi granai e su
tutte le tue imprese; ti benedirà nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti
dà.
Il SIGNORE ti costituirà suo popolo santo, come ti ha giurato, se osserverai
i comandamenti del SIGNORE tuo Dio, e se camminerai nelle sue vie. Tutti i
popoli della terra vedranno che tu porti il nome del SIGNORE, e ti
temeranno.
Il SIGNORE, il tuo Dio, ti colmerà di beni: moltiplicherà il frutto del tuo
seno, il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra, nel paese che
il SIGNORE giurò ai tuoi padri di darti. Il SIGNORE aprirà per te il suo
buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia al tempo giusto, e
per benedire tutta l'opera delle tue mani; tu presterai a molte nazioni e
non prenderai nulla in prestito. Il SIGNORE ti metterà alla testa e non alla
coda. Sarai sempre in alto, e mai in basso, se ubbidirai ai comandamenti del
SIGNORE tuo Dio, che oggi ti do perché tu li osservi e li metta in pratica,
e se non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle cose che oggi vi
comando, per andare dietro ad altri dèi e per servirli.
Le maledizioni
Le 26:14-39 (Gc 2:11-15; 2R 17:6-23; 2Cr 36:11-21) Lu 21:20-24; 19:27; Ga
6:7-8; Ro 2:6, 8-9
Ma se non ubbidisci alla voce del SIGNORE tuo Dio, se non hai cura di
mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e tutte le sue leggi che oggi
ti do, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su di te e si
compiranno per te:
Sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna. Maledetti
saranno il tuo paniere e la tua madia. Maledetto sarà il frutto del tuo
seno, il frutto della tua terra; maledetti i parti delle tue mucche e delle
tue pecore.
Sarai maledetto al tuo entrare e maledetto al tuo uscire.
Il SIGNORE manderà contro di te la maledizione, lo spavento e la minaccia in
ogni cosa cui metterai mano e che farai, finché tu sia distrutto e tu
perisca rapidamente, a causa della malvagità delle tue azioni per la quale
mi avrai abbandonato. Il SIGNORE farà sì che la peste si attaccherà a te,
finché essa ti abbia consumato nel paese nel quale stai per entrare per
prenderne possesso. Il SIGNORE ti colpirà di deperimento, di febbre, di
infiammazione, di arsura, di aridità, di carbonchio e di ruggine, che ti
perseguiteranno finché tu sia perito. Il tuo cielo sarà di rame sopra il tuo
capo e la terra sotto di te sarà di ferro. Al posto della pioggia il SIGNORE
manderà, sul tuo paese, sabbia e polvere che cadranno su di te dal cielo,
finché tu sia distrutto.
Il SIGNORE ti farà sconfiggere dai tuoi nemici; uscirai contro di loro per
una via e per sette vie fuggirai davanti a loro e sarete ripugnanti per
tutti i regni della terra. I tuoi cadaveri saranno pasto di tutti gli
uccelli del cielo e delle bestie della terra, che nessuno scaccerà. Il
SIGNORE ti colpirà con l'ulcera d'Egitto, con emorroidi, con la rogna e con
la tigna, da cui non potrai guarire. Il SIGNORE ti colpirà di follia, di
cecità e di confusione mentale; e andrai brancolando in pieno giorno, come
il cieco brancola nel buio; non prospererai nelle tue vie, sarai
continuamente oppresso e spogliato e nessuno ti soccorrerà. Ti fidanzerai
con una donna e un altro si coricherà con lei; costruirai una casa, ma non
vi abiterai; pianterai una vigna e non ne godrai il frutto. Il tuo bue sarà
ammazzato sotto i tuoi occhi e tu non ne mangerai; il tuo asino sarà portato
via in tua presenza e non ti sarà reso; le tue pecore saranno date ai tuoi
nemici e non vi sarà chi ti soccorra. I tuoi figli e le tue figlie saranno
dati in balìa di un altro popolo; i tuoi occhi lo vedranno e ti si
consumeranno per il continuo rimpianto e la tua mano sarà senza forza. Un
popolo che tu non avrai conosciuto mangerà il frutto della tua terra e di
tutta la tua fatica e sarai continuamente oppresso e schiacciato. Sarai
fuori di te per le cose che vedrai con i tuoi occhi. Il SIGNORE ti colpirà
sulle ginocchia e sulle cosce con un'ulcera maligna, dalla quale non potrai
guarire; ti colpirà dalle piante dei piedi alla sommità del capo. Il SIGNORE
farà andare te e il re, che avrai costituito sopra di te, verso una nazione
che né tu né i tuoi padri avrete conosciuto; lì servirai dèi stranieri, il
legno e la pietra; e diventerai oggetto di stupore, di sarcasmo e di ironia
per tutti i popoli fra i quali il SIGNORE ti avrà condotto.
Porterai molta semenza al campo e raccoglierai poco, perché la cavalletta la
divorerà. Pianterai vigne, le coltiverai, ma non berrai vino né coglierai
uva, perché il verme le roderà. Avrai degli ulivi in tutto il tuo
territorio, ma non ti ungerai d'olio, perché i tuoi ulivi perderanno il loro
frutto. Genererai figli e figlie, ma non saranno tuoi, perché andranno in
schiavitù. Tutti i tuoi alberi e il frutto della terra saranno preda della
cavalletta. Lo straniero che sarà in mezzo a te salirà sempre più in alto al
di sopra di te e tu scenderai sempre più in basso. Egli presterà a te, e tu
non presterai a lui; egli sarà alla testa e tu in coda. Tutte queste
maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno,
finché tu sia distrutto, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo
Dio, osservando i comandamenti e le leggi che egli ti ha dato. Esse saranno
per te e per i tuoi discendenti come un segno e come un prodigio per sempre.
Per non avere servito il SIGNORE, il tuo Dio, con gioia e di buon cuore in
mezzo all'abbondanza di ogni cosa, servirai i tuoi nemici che il SIGNORE
manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla
mancanza di ogni cosa; ed essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo,
finché ti abbiano distrutto. Il SIGNORE farà muovere contro di te, da
lontano, dalle estremità della terra, una nazione, pari all'aquila che vola:
una nazione della quale non capirai la lingua, una nazione dall'aspetto
minaccioso, che non avrà riguardo per il vecchio né per il bambino; che
mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra, finché sia
distrutto, e non ti lascerà né frumento, né mosto, né olio, né i parti delle
tue mucche e delle tue pecore, finché ti abbia fatto perire. Ti assedierà in
tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le alte e forti mura
nelle quali avrai riposto la tua fiducia. Essa ti assedierà in tutte le
città, in tutto il paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato. E durante
l'assedio e nell'angoscia alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il
frutto del tuo seno, le carni dei tuoi figli e delle tue figlie, che il
SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà dato. L'uomo più delicato e sensibile tra di
voi guarderà con occhio malvagio suo fratello, la donna che riposa sul suo
seno, i figli che ancora gli rimangono, non volendo dividere con nessuno di
loro la carne dei suoi figli di cui si ciberà, perché non gli sarà rimasto
nulla durante l'assedio e nell'angoscia alla quale il tuo nemico ti ridurrà
in tutte le tue città. La donna più delicata e raffinata tra di voi, che non
avrebbe osato posare la pianta del piede in terra, tanto si sentiva delicata
e raffinata, guarderà con occhio maligno il marito che riposa sul suo seno,
suo figlio e sua figlia, per non dar loro nulla della placenta uscita dal
suo seno e dei figli che metterà al mondo, perché, mancando di tutto, se ne
ciberà di nascosto, durante l'assedio e nell'angoscia alla quale ti ridurrà
il tuo nemico nelle tue città.
Se non hai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge,
scritte in questo libro, se non temi questo nome glorioso e tremendo del
SIGNORE tuo Dio, il SIGNORE renderà straordinarie le piaghe con le quali
colpirà te e i tuoi discendenti: piaghe grandi e persistenti, malattie
maligne e persistenti. Farà tornare su di te tutte le malattie d'Egitto,
davanti alle quali tu tremavi, ed esse si attaccheranno a te. Anche le
numerose malattie e le numerose piaghe non menzionate nel libro di questa
legge, il SIGNORE le farà venire su di te, finché tu sia distrutto. Voi
rimarrete soltanto in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del
cielo, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo Dio. Avverrà che
come il SIGNORE prendeva piacere a farvi del bene e moltiplicarvi, così il
SIGNORE prenderà piacere a farvi perire e a distruggervi; sarete strappati
dal paese del quale vai a prendere possesso. Il SIGNORE ti disperderà fra
tutti i popoli, da una estremità della terra fino all'altra; e là servirai
altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto: il legno e la
pietra. Fra quelle nazioni non avrai riposo e non vi sarà luogo dove i tuoi
piedi possano fermarsi; là il SIGNORE ti darà un cuore tremante, degli occhi
che si spengono e un'anima languente. La tua vita ti starà davanti come
sospesa; tremerai notte e giorno e non sarai sicuro della tua esistenza. La
mattina dirai: «Fosse pur sera!» e la sera dirai: «Fosse pur mattina!» a
causa dello spavento che ti riempirà il cuore e a causa delle cose che
vedrai con i tuoi occhi. Il SIGNORE ti farà tornare in Egitto su delle navi,
ripercorrendo la via della quale ti avevo detto «Non la rivedrai più!» Là vi
offrirete in vendita ai vostri nemici come schiavi e come schiave, ma
mancherà il compratore!
Queste sono le parole del patto che il SIGNORE comandò a Mosè di stabilire
con i figli d'Israele nel paese di Moab, oltre al patto che aveva stabilito
con essi a Oreb.
De 4:32-40 (Gs 24:1-27; 2Cr 15:9-15; 34:29-32) Sl 111:9
Mosè convocò dunque tutto Israele, e disse loro:
«Voi avete visto tutto quello che il SIGNORE ha fatto sotto i vostri occhi,
nel paese d'Egitto, al faraone, a tutti i suoi servitori e a tutto il suo
paese; i tuoi occhi hanno visto le grandi calamità con le quali furono
provati, quei miracoli, quei grandi prodigi; ma, fino a questo giorno, il
SIGNORE non vi ha dato un cuore per comprendere, né occhi per vedere, né
orecchi per udire. Io vi ho condotti quarant'anni nel deserto; le vostre
vesti non vi si sono logorate addosso, né i vostri calzari vi si sono
logorati ai piedi. Non avete mangiato pane, non avete bevuto vino né altre
bevande alcoliche. Tutto questo affinché conosceste che io sono il SIGNORE,
il vostro Dio. Quando siete arrivati in questo luogo, e Sicon re di Chesbon,
e Og re di Basan sono usciti contro di noi per combattere, noi li abbiamo
sconfitti, abbiamo preso il loro paese, e lo abbiamo dato come proprietà ai
Rubeniti, ai Gaditi e alla mezza tribù di Manasse. Osservate dunque le
parole di questo patto e mettetele in pratica, affinché prosperiate in tutto
ciò che farete.
Oggi voi comparite tutti davanti al SIGNORE vostro Dio: i vostri capi, le
vostre tribù, i vostri anziani, i vostri ufficiali, tutti gli uomini
d'Israele, i vostri bambini, le vostre mogli, lo straniero che è nel tuo
accampamento - da colui che ti spacca la legna a colui che attinge l'acqua
per te - voi comparite per entrare nel patto del SIGNORE tuo Dio: patto
stabilito con giuramento, e che il SIGNORE, il tuo Dio, fa oggi con te, per
costituirti oggi come suo popolo e per essere tuo Dio, come ti disse e come
giurò ai tuoi padri, ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe. E non con voi
soltanto io faccio questo patto e questo giuramento, ma anche con chiunque è
qui oggi con noi davanti al SIGNORE nostro Dio, e con quelli che non sono
oggi qui con noi.
Conseguenza della disubbidienza
(1R 9:6-9; Da 9:11-14) Ga 6:7-8
«Poiché voi sapete come abbiamo abitato nel paese d'Egitto, e come siamo
passati in mezzo alle nazioni che avete attraversate; avete visto le loro
abominazioni e gli idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro, che sono
fra quelle. Non vi sia tra di voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga
oggi il cuore lontano dal SIGNORE nostro Dio, per andare a servire gli dèi
di quelle nazioni; non vi sia tra di voi nessuna radice che produca veleno e
assenzio. Nessuno, dopo aver udito le parole di questo giuramento, si illuda
nel suo cuore dicendo: "Avrò pace, anche se camminerò secondo la caparbietà
del mio cuore". In questo modo chi ha bevuto largamente porta a perdizione
anche chi ha sete. Il SIGNORE non gli perdonerà; ma in tal caso l'ira del
SIGNORE e la sua gelosia s'infiammeranno contro quell'uomo, tutte le
maledizioni scritte in questo libro gli verranno addosso e il SIGNORE
cancellerà il suo nome sotto il cielo; il SIGNORE lo separerà, per sua
sventura, da tutte le tribù d'Israele, secondo tutte le maledizioni del
patto scritto in questo libro della legge. La generazione futura, i vostri
figli che verranno dopo di voi e lo straniero che verrà da un paese lontano,
anzi tutte le nazioni, quando vedranno le piaghe di questo paese e le
malattie con le quali il SIGNORE lo avrà afflitto; quando vedranno che tutto
il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura e non vi sarà più semente, né
prodotto, né erba di sorta che vi cresca, come dopo la rovina di Sodoma, di
Gomorra, di Adma e di Seboim che il SIGNORE distrusse nella sua ira e nel
suo furore, diranno: "Perché il SIGNORE ha trattato così questo paese?
Perché l'ardore di questa grande ira?" E si risponderà: "Perché hanno
abbandonato il patto del SIGNORE, Dio dei loro padri: il patto che egli
stabilì con loro quando li fece uscire dal paese d'Egitto; perché sono
andati a servire altri dèi e si sono prostrati davanti a loro; dèi, che essi
non avevano conosciuti e che il SIGNORE non aveva assegnati loro. Per questo
si è accesa l'ira del SIGNORE contro questo paese ed egli ha fatto venire su
di esso tutte le maledizioni scritte in questo libro; il SIGNORE li ha
divelti dal loro suolo con ira, con furore, con grande indignazione e li ha
gettati in un altro paese, come oggi si vede".
Le cose occulte appartengono al SIGNORE nostro Dio, ma le cose rivelate sono
per noi e per i nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le
parole di questa legge.
Le 26:40-45 (Gr 29:10-14; Ed 1)(Gr 30-33; Ez 36; 37) Ro 5:20
«Quando tutte queste cose che io ho messe davanti a te, la benedizione e la
maledizione, si saranno realizzate per te e tu le ricorderai nel tuo cuore
dovunque il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà sospinto in mezzo alle nazioni e ti
convertirai al SIGNORE tuo Dio, e ubbidirai alla sua voce, tu e i tuoi
figli, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua, secondo tutto ciò che
oggi io ti comando, il SIGNORE, il tuo Dio, farà ritornare i tuoi dalla
schiavitù, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo fra tutti i popoli,
fra i quali il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà disperso. Quand'anche i tuoi
esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il SIGNORE, il tuo Dio, ti
raccoglierà e di là ti prenderà. Il SIGNORE, il tuo Dio, ti ricondurrà nel
paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possederai; ed egli ti farà
del bene e ti moltiplicherà più dei tuoi padri. Il SIGNORE, il tuo Dio,
circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti affinché tu ami il
SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua, e così
tu viva. Il SIGNORE, il tuo Dio, farà cadere tutte queste maledizioni sui
tuoi nemici e su tutti quelli che ti avranno odiato e perseguitato. Tu
ritornerai e ubbidirai alla voce del SIGNORE; metterai in pratica tutti
questi comandamenti che oggi ti do. Il SIGNORE, il tuo Dio, ti colmerà di
beni; moltiplicherà tutta l'opera delle tue mani, il frutto del tuo seno, il
frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra; poiché il SIGNORE si
compiacerà di nuovo nel farti del bene, come si compiacque nel farlo ai tuoi
padri, perché ubbidirai alla voce del SIGNORE tuo Dio, osservando i suoi
comandamenti e i suoi precetti scritti in questo libro della legge, perché
ritornerai al SIGNORE tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima
tua.
Ro 10:6-11; 1Gv 5:3
«Questo comandamento che oggi ti do, non è troppo difficile per te, né
troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: "Chi salirà per noi
nel cielo e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in
pratica?". Non è di là dal mare, perché tu dica: "Chi passerà per noi di là
dal mare e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?".
Invece, questa parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo
cuore, perché tu la metta in pratica.
De 11:26-28; 28 (Pr 8:1-5, 32, 35-36; 9:11)(Lu 10:42)
«Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male;
poiché io ti comando oggi di amare il SIGNORE, il tuo Dio, di camminare
nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue
prescrizioni, affinché tu viva e ti moltiplichi, e il SIGNORE, il tuo Dio,
ti benedica nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il
tuo cuore si volta indietro, e se tu non ubbidisci ma ti lasci trascinare a
prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, io vi dichiaro oggi che
certamente perirete, e non prolungherete i vostri giorni nel paese del quale
state per entrare in possesso passando il Giordano. Io prendo oggi a
testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la
vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita,
affinché tu viva, tu e la tua discendenza, amando il SIGNORE, il tuo Dio,
ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita
e colui che prolunga i tuoi giorni. Così tu potrai abitare sul suolo che il
SIGNORE giurò di dare ai tuoi padri Abraamo, Isacco e Giacobbe».
Ultime parole di Mosè
31:1-34:12 (Gv 14:17)
CAPITOLO 31
Giosuè successore di Mosè
(De 3:21-28; Gs 1:1-9)(1Co 16:13; Eb 13:20-21)
Mosè rivolse ancora queste parole a tutto Israele. Disse loro: «Io ho oggi
centovent'anni; non posso più andare e venire, e il SIGNORE mi ha detto: "Tu
non passerai questo Giordano". Il SIGNORE, il tuo Dio, sarà colui che
passerà davanti a te e distruggerà, dinanzi a te, quelle nazioni e tu
possederai il loro paese; e Giosuè passerà davanti a te, come il SIGNORE ha
detto. Il SIGNORE tratterà quelle nazioni come trattò Sicon e Og, re degli
Amorei, che egli distrusse con il loro paese. Il SIGNORE le darà in vostro
potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dati. Siate
forti e coraggiosi, non temete e non vi spaventate di loro, perché il
SIGNORE, il tuo Dio, è colui che cammina con te; egli non ti lascerà e non
ti abbandonerà». Poi Mosè chiamò Giosuè e, in presenza di tutto Israele, gli
disse: «Sii forte e coraggioso, poiché tu entrerai con questo popolo nel
paese che il SIGNORE giurò ai loro padri di dar loro e tu glielo darai in
possesso. Il SIGNORE cammina egli stesso davanti a te; egli sarà con te; non
ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non perderti di animo».
La legge letta ogni sette anni
(2Cr 34:29-32; Ne 8:1-8) At 2:39
Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi che
portavano l'arca del patto del SIGNORE, e a tutti gli anziani d'Israele.
Mosè diede loro quest'ordine: «Alla fine di ogni settennio, al tempo
dell'anno del condono, alla festa delle Capanne, quando tutto Israele verrà
a presentarsi davanti al SIGNORE Dio tuo, nel luogo che egli avrà scelto,
leggerai questa legge davanti a tutto Israele, in modo che egli la oda.
Radunerai il popolo; uomini, donne, bambini, con lo straniero che abita
nelle tue città, affinché odano, imparino a temere il SIGNORE, il vostro
Dio, e abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. E
i loro figli, che non ne avranno ancora avuto conoscenza, la udranno e
impareranno a temere il SIGNORE, il vostro Dio, tutto il tempo che vivrete
nel paese del quale voi andate a prendere possesso passando il Giordano».
Annunzio dell'apostasia d'Israele
(Nu 27:18-23; De 34:9) Da 9:5-14; De 32 (At 20:25-31; 2P 1:12-15)
Il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, il giorno della tua morte si avvicina;
chiama Giosuè e presentatevi nella tenda di convegno perché io gli dia i
miei ordini». Mosè e Giosuè dunque andarono e si presentarono nella tenda di
convegno. Il SIGNORE apparve nella tenda in una colonna di nuvola e la
colonna di nuvola si fermò sopra l'ingresso della tenda.
Il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, tu stai per addormentarti con i tuoi padri;
e questo popolo andrà a prostituirsi seguendo gli dèi stranieri del paese
nel quale sta per entrare; mi abbandonerà e violerà il patto che io ho
stabilito con lui. In quel giorno la mia ira si infiammerà contro di lui; e
io li abbandonerò, nasconderò loro il mio volto e saranno divorati. Molti
mali e molte angosce piomberanno loro addosso; perciò in quel giorno
diranno: "Questi mali non ci sono forse caduti addosso perché il nostro Dio
non è in mezzo a noi?". In quel giorno io nasconderò del tutto il mio volto,
a causa di tutto il male che avranno fatto rivolgendosi ad altri dèi.
Scrivetevi dunque questo cantico, e insegnatelo ai figli d'Israele;
mettetelo loro in bocca, affinché questo cantico mi serva di testimonianza
contro i figli d'Israele. Quando li avrò introdotti nel paese che promisi ai
loro padri con giuramento, paese dove scorre il latte e il miele, ed essi
avranno mangiato, si saranno saziati e ingrassati e si saranno rivolti ad
altri dèi per servirli, e avranno disprezzato me e violato il mio patto, e
quando molti mali e molte angosce saranno piombati loro addosso, allora
questo cantico testimonierà contro di loro, poiché esso non sarà
dimenticato, e rimarrà sulle labbra dei loro discendenti. Infatti io conosco
quali sono i pensieri che essi concepiscono, anche ora, prima che io li
abbia introdotti nel paese che giurai di dar loro».
Così Mosè scrisse quel giorno questo cantico e lo insegnò ai figli
d'Israele.
Poi il SIGNORE dette i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e gli disse:
«Sii forte e coraggioso, poiché sarai tu a introdurre i figli d'Israele nel
paese che giurai di dar loro; e io sarò con te».
Quando Mosè ebbe finito di scrivere in un libro tutte quante le parole di
questa legge, diede quest'ordine ai Leviti che portavano l'arca del patto
del SIGNORE: «Prendete questo libro della legge e mettetelo accanto all'arca
del patto del SIGNORE vostro Dio; e lì rimanga come testimonianza contro di
te; perché io conosco il tuo spirito ribelle e la durezza del tuo collo.
Ecco, oggi, mentre sono ancora vivente tra di voi, siete stati ribelli
contro il SIGNORE; quanto più lo sarete dopo la mia morte! Radunate presso
di me tutti gli anziani delle vostre tribù e i vostri ufficiali; io farò
loro udire queste parole e prenderò a testimoni contro di loro il cielo e la
terra. Infatti io so che, dopo la mia morte, voi certamente vi corromperete
e lascerete la via che vi ho prescritta; e la sventura vi colpirà nei giorni
che verranno, perché avrete fatto ciò che è male agli occhi del SIGNORE,
provocando la sua irritazione con l'opera delle vostre mani».
Mosè dunque pronunziò dal principio alla fine le parole di questo cantico,
in presenza di tutta l'assemblea d'Israele.
De 31:16-22, 28-30; Gb 36:2-3
«Porgete orecchio, o cieli, e io parlerò;
e ascolti la terra le parole della mia bocca.
Si spanda il mio insegnamento come la pioggia,
stilli la mia parola come la rugiada,
come la pioggerella sopra la verdura
e come un acquazzone sopra l'erba,
poiché io proclamerò il nome del SIGNORE.
Magnificate il nostro Dio!
Egli è la rocca, l'opera sua è perfetta,
poiché tutte le sue vie sono giustizia.
È un Dio fedele e senza iniquità.
Egli è giusto e retto.
Hanno agito perversamente contro di lui;
non sono suoi figli, questi corrotti,
razza storta e perversa.
È questa la ricompensa che date al SIGNORE,
o popolo insensato e privo di saggezza?
Non è lui il padre che ti ha acquistato?
Non è lui che ti ha fatto e stabilito?
(Ne 9:7-31; Sl 105; 106; Da 9:4-14) Ap 3:17-19
Ricòrdati dei giorni antichi,
considera gli anni delle età passate,
interroga tuo padre ed egli te lo farà conoscere,
i tuoi vecchi ed essi te lo diranno.
Quando l'Altissimo diede alle nazioni la loro eredità,
quando separò i figli degli uomini,
egli fissò i confini dei popoli,
tenendo conto del numero dei figli d'Israele.
Poiché la parte del SIGNORE è il suo popolo,
Giacobbe è la porzione della sua eredità.
Egli lo trovò in una terra deserta,
in una solitudine piena d'urli e di desolazione.
Egli lo circondò, ne prese cura,
lo custodì come la pupilla dei suoi occhi.
Come un'aquila che desta la sua nidiata,
svolazza sopra i suoi piccini,
spiega le sue ali, li prende
e li porta sulle penne.
Il SIGNORE solo lo ha condotto
e nessun dio straniero era con lui.
Egli lo ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra
e Israele ha mangiato il prodotto dei campi;
gli ha fatto succhiare il miele che esce dalla rupe,
l'olio che esce dalle rocce più dure,
la crema delle mucche e il latte delle pecore.
Lo ha nutrito con il grasso degli agnelli,
dei montoni di Basan e dei capri,
con la farina del fior fiore del grano.
Tu hai bevuto il vino generoso, il sangue dell'uva.
Iesurun si è fatto grasso e ha recalcitrato,
si è fatto grasso, grosso e pingue,
ha abbandonato il Dio che lo ha fatto
e ha disprezzato la Rocca della sua salvezza.
Essi lo hanno fatto ingelosire con divinità straniere,
lo hanno irritato con pratiche abominevoli.
Hanno sacrificato a dèmoni che non sono Dio,
a dèi che non avevano conosciuto,
dèi nuovi, apparsi di recente,
che i vostri padri non avevano temuto.
Hai abbandonato la Rocca che ti diede la vita,
e hai dimenticato il Dio che ti mise al mondo.
Il SIGNORE lo ha visto, e ha rinnegato i suoi figli e le sue figlie che
l'avevano irritato;
e ha detto: «Io nasconderò loro il mio volto
e starò a vedere quale sarà la loro fine;
poiché sono una razza perversa,
sono figli infedeli.
Essi mi hanno fatto ingelosire con ciò che non è Dio,
mi hanno irritato con i loro idoli vani;
e io li renderò gelosi con gente che non è un popolo,
li irriterò con una nazione stolta.
Infatti il fuoco della mia ira si è acceso
e divamperà fino in fondo al soggiorno dei morti;
divorerà la terra e i suoi prodotti
e infiammerà le fondamenta delle montagne.
Io accumulerò disgrazie su di loro,
esaurirò contro di loro tutte le mie frecce.
Essi saranno consumati dalla fame, divorati dalla febbre
e da malattie mortali;
manderò contro di loro le zanne delle belve,
e il veleno dei serpenti che strisciano nella polvere.
Di fuori la spada
e di dentro il terrore spargeranno il lutto,
mietendo giovani e fanciulle,
lattanti e uomini canuti.
Io direi: "Li spazzerò via d'un soffio,
farò sparire la loro memoria dal genere umano",
se non temessi gli insulti del nemico
e che i loro avversari, illudendosi,
fossero indotti a dire: "È stata la nostra potente mano che ha fatto tutto
questo, e non il SIGNORE"».
Poiché è una nazione che ha perduto il senno
e non c'è intelligenza in loro.
Se fossero savi, lo capirebbero
e considererebbero la fine che li aspetta.
Come potrebbe uno solo inseguirne mille,
e due metterne in fuga diecimila,
se la loro Rocca non li avesse venduti,
se il SIGNORE non li avesse dati in mano al nemico?
Poiché la loro rocca non è come la nostra Rocca;
i nostri stessi nemici ne sono giudici;
ma la loro vigna viene dalla vigna di Sodoma
e dalle campagne di Gomorra;
le loro uve sono uve avvelenate,
i loro grappoli, amari;
il loro vino è tossico di serpenti,
un crudele veleno di vipere.
(Gr 50; 51; 30:16, ecc.)(Is 30:18-19; 60)
«Tutto questo non è forse riposto presso di me,
sigillato nei miei tesori?
A me la vendetta e la retribuzione,
quando il loro piede vacillerà!
Poiché il giorno della sventura è vicino
e ciò che li aspetta non tarderà.
Sì, il SIGNORE giudicherà il suo popolo,
ma avrà pietà dei suoi servi
quando vedrà che la forza è sparita
e che non rimane più tra di loro né schiavo né libero.
Allora egli dirà: "Dove sono i loro dèi,
la rocca nella quale confidavano,
gli dèi che mangiavano il grasso dei loro sacrifici
e bevevano il vino delle loro libazioni?".
Si alzino loro a soccorrervi,
a coprirvi con la loro protezione!
Ora vedete che io solo sono Dio
e che non vi è altro dio accanto a me.
Io faccio morire e faccio vivere,
ferisco e risano,
e nessuno può liberare dalla mia mano.
Sì, io alzo la mia mano al cielo
e dico: "Com'è vero che io vivo in eterno,
quando affilerò la mia spada folgorante
e la mia mano si leverà a giudicare,
farò vendetta dei miei nemici
e darò ciò che si meritano a quelli che mi odiano.
Inebrierò di sangue le mie frecce,
del sangue degli uccisi e dei prigionieri;
la mia spada divorerà la carne,
le teste dei condottieri nemici".
Nazioni, cantate le lodi del suo popolo!
Poiché il SIGNORE vendica il sangue dei suoi servi,
fa ricadere la sua vendetta sopra i suoi avversari,
ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo».
(De 31:28-30; 30:15-20) 1Te 2:11-12
E Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunziò in presenza del popolo
tutte le parole di questo cantico. E quando Mosè ebbe finito di pronunziare
tutte queste parole davanti a tutto Israele, disse loro: «Prendete a cuore
tutte le parole che oggi pronunzio solennemente davanti a voi. Le
prescriverete ai vostri figli, affinché abbiano cura di mettere in pratica
tutte le parole di questa legge. Poiché questa non è una parola senza valore
per voi: anzi, è la vostra vita; per questa parola prolungherete i vostri
giorni nel paese del quale andate a prendere possesso, passando il
Giordano».
Mosè riceve l'ordine di salire sul monte Nebo
De 34:1-6; Nu 20:23-29; Sl 99:8-9
In quello stesso giorno, il SIGNORE parlò a Mosè e disse: «Sali su questo
monte di Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a
Gerico, e guarda il paese di Canaan, che io do in possesso ai figli
d'Israele. Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito al
tuo popolo, come tuo fratello Aaronne è morto sul monte Or ed è stato
riunito al suo popolo, perché mi siete stati infedeli in mezzo ai figli
d'Israele, presso le acque di Meriba, a Cades, nel deserto di Sin, in quanto
non mi avete santificato in mezzo ai figli d'Israele. Tu vedrai il paese
davanti a te, ma là, nel paese che io do ai figli d'Israele, non entrerai».
CAPITOLO 33
Benedizione profetica di Mosè
Ge 49:1-28 (Es 28:17-21, 29-30)
Questa è la benedizione con la quale Mosè, uomo di Dio, benedisse i figli
d'Israele, prima di morire. Disse dunque:
«Il SIGNORE è venuto dal Sinai,
è spuntato per loro dal Seir,
ha sparso la sua luce dal monte di Paran,
è venuto dalle miriadi sante;
dalla sua destra usciva il fuoco della legge per loro.
Certo, il SIGNORE ama i popoli;
tutti i suoi santi sono nella tua mano.
Essi si abbassano ai tuoi piedi
e raccolgono le tue parole.
Mosè ci ha dato una legge,
eredità dell'assemblea di Giacobbe;
ed egli è stato re in Iesurun,
quando si adunavano i capi del popolo
e tutte insieme le tribù d'Israele.
Viva Ruben! che egli non muoia;
e i suoi uomini siano numerosi!».
E questo egli disse per Giuda:
«Ascolta, SIGNORE, la voce di Giuda
e riconducilo al suo popolo;
con tutte le sue forze egli lotta per la sua causa;
tu gli sarai di aiuto contro i suoi nemici!»
Poi disse di Levi:
«I tuoi tummim e i tuoi urim
appartengono all'uomo fedele che ti sei scelto,
che tu mettesti alla prova a Massa,
e con il quale contestasti alle acque di Meriba.
Egli dice di suo padre e di sua madre: "Non lo vedo!"
Non riconosce i suoi fratelli,
e nulla sa dei propri figli;
perché i Leviti osservano la tua parola
e sono i custodi del tuo patto.
Essi insegnano i tuoi statuti a Giacobbe
e la tua legge a Israele;
mettono l'incenso sotto le tue narici
e l'olocausto sopra il tuo altare.
O SIGNORE, benedici la sua forza
e gradisci l'opera delle sue mani.
Spezza le reni a quelli che insorgono contro di lui,
e colpisci i suoi nemici, sì che non possano rialzarsi».
Di Beniamino disse:
«Egli, il prediletto del SIGNORE,
abiterà al sicuro presso di lui.
Il SIGNORE gli farà sempre riparo
ed egli riposerà tra le sue colline».
Poi disse di Giuseppe:
«Il suo paese sarà benedetto dal SIGNORE
con i doni più preziosi del cielo; con la rugiada,
con le acque profonde dell'abisso,
con i frutti più preziosi che il sole matura,
con quanto di meglio germoglia ogni luna,
con i migliori prodotti dei monti antichi,
con i doni più preziosi dei colli secolari,
con i doni più preziosi della terra e di quanto essa racchiude.
Il favore di colui che stava nel pruno venga sul capo di Giuseppe,
sulla fronte di colui che è principe tra i suoi fratelli!
Del suo bue primogenito egli ha la maestà;
le sue corna sono corna di bufalo.
Con esse cozzerà contro i popoli tutti quanti insieme,
fino alle estremità della terra.
Tali sono le miriadi d'Efraim,
tali sono le migliaia di Manasse».
Poi disse di Zabulon: «Rallégrati, Zabulon,
nel tuo uscire,
e tu, Issacar, nelle tue tende!
Essi chiameranno i popoli al monte,
e là offriranno sacrifici di giustizia;
poiché essi succhieranno l'abbondanza del mare
e i tesori nascosti nella sabbia».
Poi disse di Gad:
«Benedetto colui che mette Gad al largo!
Egli sta nella sua dimora come una leonessa
e sbrana braccio e testa.
Egli si è scelto le primizie del paese,
poiché questa è la parte riservata al condottiero,
ed egli vi è giunto alla testa del popolo,
ha compiuto la giustizia del SIGNORE
e i suoi decreti, insieme a Israele».
Poi disse di Dan:
«Dan è un leoncello,
che balza da Basan».
Poi disse di Neftali:
«O Neftali, sazio di favori
e ricolmo di benedizioni del SIGNORE,
prendi possesso dell'occidente e del mezzodì!»
Poi disse di Ascer:
«Benedetto sia Ascer tra i figli d'Israele!
Sia il favorito dei suoi fratelli
e tuffi il suo piede nell'olio!
Le sbarre delle sue porte siano di ferro e di bronzo
e duri quanto i tuoi giorni la tua forza!
Nessuno è pari al Dio di Iesurun
che, sul carro dei cieli, corre in tuo aiuto,
che, nella sua maestà, avanza sulle nubi.
Il Dio eterno è il tuo rifugio;
e sotto di te stanno le braccia eterne.
Egli scaccia davanti a te il nemico
e ti dice: "Distruggi!"
Israele abiterà al sicuro,
la sorgente di Giacobbe sgorgherà solitaria
in un paese di frumento e di mosto,
dove il cielo stilla rugiada.
Te beato, Israele! Chi è pari a te,
popolo salvato dal SIGNORE?
Egli è lo scudo che ti protegge,
e la spada che ti fa trionfare.
I tuoi nemici verranno ad adularti,
e tu calpesterai le loro alture».
(De 32:48-52; Nu 20:23-29)(At 3:22-26; Eb 3:1-6) Sl 116:15-16; Mt 25:21
Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul monte Nebo, in vetta al Pisga, che è
di fronte a Gerico. E il SIGNORE gli fece vedere tutto il paese: Galaad fino
a Dan, tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di
Giuda fino al mare occidentale, la regione meridionale, il bacino del
Giordano e la valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar. Il SIGNORE
gli disse: «Questo è il paese riguardo al quale io feci ad Abraamo, a Isacco
e a Giacobbe, questo giuramento: "Io lo darò ai tuoi discendenti". Te l'ho
fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai». Mosè, servo del
SIGNORE, morì là nel paese di Moab, come il SIGNORE aveva comandato. E il
SIGNORE lo seppellì nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; e
nessuno fino a oggi ha mai saputo dove è la sua tomba. Mosè aveva centovent'anni
quando morì; la vista non gli si era indebolita e il vigore non gli era
venuto meno. I figli d'Israele lo piansero nelle pianure di Moab per trenta
giorni; si compirono così i giorni del pianto per il lutto per Mosè.
Giosuè, figlio di Nun, fu pieno dello spirito di sapienza, perché Mosè aveva
imposto le mani sul suo capo; e i figli d'Israele gli ubbidirono e fecero
quello che il SIGNORE aveva comandato a Mosè.
Non c'è mai più stato in Israele un profeta simile a Mosè, con il quale il
SIGNORE abbia trattato faccia a faccia. Nessuno è stato simile a lui in
tutti quei segni e miracoli che Dio lo mandò a fare nel paese d'Egitto
contro il faraone, contro tutti i suoi servi e contro tutto il suo paese; né
simile a lui in quegli atti potenti e in tutte quelle grandi cose tremende
che Mosè fece davanti agli occhi di tutto Israele.