2Co 1:1-2; Ef 1:1-2
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo
ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse, grazia a voi e
pace da Dio, nostro Padre.
Rendimento di grazie e preghiera di Paolo
Fl 1:3-6; 1Te 1:2-4
Noi ringraziamo Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, pregando sempre
per voi,
perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e dell'amore
che avete per tutti i santi,
a causa della speranza che vi è riservata nei cieli, della quale avete già
sentito parlare mediante la predicazione della verità del vangelo.
Esso è in mezzo a voi, e nel mondo intero, porta frutto e cresce, come
avviene anche tra di voi, dal giorno che ascoltaste e conosceste la grazia
di Dio in verità,
secondo quello che avete imparato da Epafra, il nostro caro compagno di
servizio, che è fedele ministro di Cristo per voi.
Egli ci ha anche fatto conoscere il vostro amore nello Spirito.
Fl 1:9-11
Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo saputo questo, non cessiamo di
pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza
della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale,
perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa,
portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio;
fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre
pazienti e perseveranti;
ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla
sorte dei santi nella luce.
Il primato di Cristo
At 26:17-18 (Gv 1:1-3, 14, 16; Eb 1) 1Co 15:20-23 (Ef 2:13-19; 5:23-27)
Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno
del suo amato Figlio.
In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.
Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura;
poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla
terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze;
tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.
Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il
primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato.
Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza
e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la
pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le
cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli.
E voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa dei vostri pensieri e
delle vostre opere malvagie,
ora Dio vi ha riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo della sua
morte, per farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e
irreprensibili,
se appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi
smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale è stato
predicato a ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato
servitore.
Il combattimento dell'apostolo
Ef 3:1-13; 1Co 2:7-13
Ora sono lieto di soffrire per voi, e le tribolazioni che Cristo ha ancora
da soffrire, io le completo nella mia carne a favore del suo corpo che è la
chiesa.
Di questa io sono diventato servitore, secondo l'incarico che Dio mi ha dato
per voi di annunziare nella sua totalità la parola di Dio,
cioè, il mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le
generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi.
Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di
questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della
gloria,
che noi proclamiamo esortando ciascun uomo e ciascun uomo istruendo in ogni
sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo.
A questo fine mi affatico, combattendo con la sua forza, che agisce in me
con potenza.
(Cl 4:12-13; Ef 3:14-19) Gv 15:4-5; 1Te 4:1-2; 1P 2:3-5
Desidero infatti che sappiate quale arduo combattimento sostengo per voi,
per quelli di Laodicea e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di
persona,
affinché siano consolati i loro cuori e, uniti mediante l'amore, siano
dotati di tutta la ricchezza della piena intelligenza per conoscere a fondo
il mistero di Dio, cioè Cristo,
nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti.
Avvertimento contro le false dottrine
Dico questo affinché nessuno vi inganni con parole seducenti;
perché, sebbene sia assente di persona, sono però con voi spiritualmente, e
mi rallegro vedendo il vostro ordine e la fermezza della vostra fede in
Cristo.
Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui;
radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata
insegnata, abbondate nel ringraziamento.
1Ti 6:20-21 (Gv 14:9-10; 1Co 1:24, 30) Ro 6:3-11; Ef 2:1-18
Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani
raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non
secondo Cristo;
perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità;
e voi avete tutto pienamente in lui, che è il capo di ogni principato e di
ogni potenza;
in lui siete anche stati circoncisi di una circoncisione non fatta da mano
d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento
del corpo della carne:
siete stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati
risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha
risuscitato dai morti.
Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra
carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri
peccati;
egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci
condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce;
ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo,
trionfando su di loro per mezzo della croce.
Ro 14:1-6, 17; Ga 4:9-11; 1Ti 4:1-8
Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste,
a noviluni, a sabati,
che sono l'ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo.
Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà
e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità
nella sua mente carnale,
senza attenersi al Capo, da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto
insieme mediante le giunture e i legamenti, progredisce nella crescita
voluta da Dio.
Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste
nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali:
«Non toccare, non assaggiare, non maneggiare»
cose destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine
degli uomini?
Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in
esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma
non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne.
CAPITOLO 3
La vita nuova in Cristo
Cl 2:20; Ef 2:4-6 (2Co 4:18; Ga 2:20; Fl 3:18-21; 1Gv 3:1-3)
Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove
Cristo è seduto alla destra di Dio.
Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra;
poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.
Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con
lui manifestati in gloria.
Ef 5:3-8; 4:17-31; 2Co 5:17 (Ef 4:1-2, 32; 5:1-2)(Ef 4:3-4; 5:19-20)
Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità,
passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria.
Per queste cose viene l'ira di Dio [sui figli ribelli].
E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse.
Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità,
calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene.
Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio
con le sue opere
e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a
immagine di colui che l'ha creato.
Qui non c'è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita,
schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di
misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza.
Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che
dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.
Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi dell'amore che è il vincolo
della perfezione.
E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo
corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti.
La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente; istruitevi ed esortatevi
gli uni gli altri con ogni sapienza; cantate di cuore a Dio, sotto l'impulso
della grazia, salmi, inni e cantici spirituali.
Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del
Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui.
Doveri cristiani nella vita nuova
Ef 5:22-33; 6:1-9; 1P 3:1-7; 2:18, ecc.; Tt 2:9-10; 1Ti 6:1-2
Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come si conviene nel Signore.
Mariti, amate le vostre mogli, e non v'inasprite contro di loro.
Figli, ubbidite ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è gradito al
Signore.
Padri, non irritate i vostri figli, affinché non si scoraggino.
Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non
servendoli soltanto quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con
semplicità di cuore, temendo il Signore.
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per
gli uomini,
sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l'eredità. Servite Cristo,
il Signore!
Infatti chi agisce ingiustamente riceverà la retribuzione del torto che avrà
fatto, senza che vi siano favoritismi.
Padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche
voi avete un padrone nel cielo.
Raccomandazioni particolari e saluti
Ef 6:18-20; 5:14-17; 4:29
Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie.
Pregate nello stesso tempo anche per noi, affinché Dio ci apra una porta per
la parola, perché possiamo annunziare il mistero di Cristo, a motivo del
quale mi trovo prigioniero,
e che io lo faccia conoscere, parlandone come devo.
Comportatevi con saggezza verso quelli di fuori, ricuperando il tempo.
Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come
dovete rispondere a ciascuno.
=Ef 6:21-22 (Cl 1:7-8; Fi 2:10-25)
Tutto ciò che mi riguarda ve lo farà sapere Tichico, il caro fratello e
fedele servitore, mio compagno di servizio nel Signore.
Ve l'ho mandato appunto perché conosciate la nostra situazione ed egli
consoli i vostri cuori;
e con lui ho mandato il fedele e caro fratello Onesimo, che è dei vostri.
Essi vi faranno sapere tutto ciò che accade qui.
Vi salutano Aristarco, mio compagno di prigionia, Marco, il cugino di
Barnaba (a proposito del quale avete ricevuto istruzioni; se viene da voi,
accoglietelo),
e Gesù, detto Giusto. Questi provengono dai circoncisi, e sono gli unici che
collaborano con me per il regno di Dio, e che mi sono stati di conforto.
Epafra, che è dei vostri ed è servo di Cristo Gesù, vi saluta. Egli lotta
sempre per voi nelle sue preghiere perché stiate saldi, come uomini fatti,
completamente disposti a far la volontà di Dio.
Infatti gli rendo testimonianza che si dà molta pena per voi, per quelli di
Laodicea e per quelli di Ierapoli.
Vi salutano Luca, il caro medico, e Dema.
Salutate i fratelli che sono a Laodicea, Ninfa e la chiesa che è in casa
sua.
Quando questa lettera sarà stata letta da voi, fate che sia letta anche
nella chiesa dei Laodicesi, e leggete anche voi quella che vi sarà mandata
da Laodicea.
Dite ad Archippo: «Bada al servizio che hai ricevuto nel Signore, per
compierlo bene».
Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle mie catene.
La grazia sia con voi.