1P 1:1-2; Gd 1-2
Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ottenuto
una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e
Salvatore Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza
di Dio e di Gesù, il nostro Signore.
Virtù cristiane
Gv 17:2-3 (Tt 2:11-14; Fl 1:9-11; 3:8-14; Eb 6:11-12)
La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà
mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e
virtù. Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e
grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della
natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa
della concupiscenza. Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte
vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la
conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza;
alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; e all'affetto
fraterno l'amore. Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non
vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù
Cristo. Ma colui che non ha queste cose, è cieco oppure miope, avendo
dimenticato di essere stato purificato dei suoi vecchi peccati. Perciò,
fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed
elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai. In questo modo infatti
vi sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e
Salvatore Gesù Cristo.
Importanza della parola profetica
(1Gv 1:1-4; Mt 17:1-6)(1P 1:10-12; 2Ti 3:16)
Perciò avrò cura di ricordarvi continuamente queste cose, benché le
conosciate e siate saldi nella verità che è presso di voi. E ritengo che sia
giusto, finché sono in questa tenda, di tenervi desti con le mie
esortazioni. So che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come il Signore
nostro Gesù Cristo mi ha fatto sapere. Ma mi impegnerò affinché dopo la mia
partenza abbiate sempre modo di ricordarvi di queste cose. Infatti vi
abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù
Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma
perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. Egli, infatti,
ricevette da Dio Padre onore e gloria quando la voce giunta a lui dalla
magnifica gloria gli disse: «Questi è il mio diletto Figlio, nel quale mi
sono compiaciuto». E noi l'abbiamo udita questa voce che veniva dal cielo,
quando eravamo con lui sul monte santo. Abbiamo inoltre la parola profetica
più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente
in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga
nei vostri cuori. Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della
Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia
venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di
Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.
CAPITOLO 2
Avvertimento contro i falsi dottori
At 20:29-30; Gd 3-7; Ap 2:14-15
Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra
di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e,
rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una
rovina immediata. Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa
loro la via della verità sarà diffamata. Nella loro cupidigia vi
sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna già da tempo è all'opera
e la loro rovina non si farà aspettare. Se Dio infatti non risparmiò gli
angeli che avevano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi
per esservi custoditi per il giudizio; se non risparmiò il mondo antico ma
salvò, con altre sette persone, Noè, predicatore di giustizia, quando mandò
il diluvio su un mondo di empi; se condannò alla distruzione le città di
Sodoma e Gomorra, riducendole in cenere, perché servissero da esempio a
quelli che in futuro sarebbero vissuti empiamente; e se salvò il giusto Lot
che era rattristato dalla condotta dissoluta di quegli uomini scellerati
giusto, infatti, per quanto vedeva e udiva, quando abitava tra di loro, si
tormentava ogni giorno nella sua anima giusta a motivo delle loro opere
inique), ciò vuol dire che il Signore sa liberare i pii dalla prova e
riservare gli ingiusti per la punizione nel giorno del giudizio; e
soprattutto quelli che vanno dietro alla carne nei suoi desideri impuri e
disprezzano l'autorità.
(Gd 8-19; 2Ti 3:1-9, 13) Mt 12:43-45
Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir male delle dignità; mentre gli
angeli, benché superiori a loro per forza e potenza, non portano contro
quelle, davanti al Signore, alcun giudizio ingiurioso. Ma costoro, come
bestie prive di ragione, destinate per natura a essere catturate e
distrutte, dicono male di ciò che ignorano, e periranno nella propria
corruzione, ricevendo il castigo come salario della loro iniquità. Essi
trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; sono macchie e
vergogne; godono dei loro inganni mentre partecipano ai vostri banchetti.
Hanno occhi pieni d'adulterio e non possono smetter di peccare; adescano le
anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; sono figli di
maledizione! Lasciata la strada diritta, si sono smarriti seguendo la via di
Balaam, figlio di Beor, che amò un salario di iniquità, ma fu ripreso per la
sua prevaricazione: un'asina muta, parlando con voce umana, represse la
follia del profeta. Costoro sono fonti senz'acqua e nuvole sospinte dal
vento; a loro è riservata la caligine delle tenebre. Con discorsi pomposi e
vuoti adescano, mediante i desideri della carne e le dissolutezze, quelli
che si erano appena allontanati da coloro che vivono nell'errore; promettono
loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione, perché
uno è schiavo di ciò che lo ha vinto. Se infatti, dopo aver fuggito le
corruzioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù
Cristo, si lasciano di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro
condizione ultima diventa peggiore della prima. Perché sarebbe stato meglio
per loro non aver conosciuto la via della giustizia, che, dopo averla
conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento che era stato dato loro.
È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: «Il cane è tornato
al suo vomito», e: «La scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango».
CAPITOLO 3
La venuta del Signore
Gd 14-19 (Mt 24:37-39; 2Te 1:7-10)(Is 51:6; Ap 20:11)
Carissimi, questa è già la seconda lettera che vi scrivo; e in entrambe io
tengo desta la vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria,
perché vi ricordiate le parole già dette dai santi profeti, e il
comandamento del Signore e Salvatore trasmessovi dai vostri apostoli.
Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno
schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri
peccaminosi e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal
giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come
dal principio della creazione». Ma costoro dimenticano volontariamente che
nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una
terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; e che, per queste
stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; mentre i cieli
e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco
per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi. Ma voi, carissimi,
non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille
anni, e mille anni sono come un giorno. Il Signore non ritarda l'adempimento
della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non
volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. Il
giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno
stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che
sono in essa saranno bruciate.
(Lu 21:34-36; 1Te 5:1-10; 1P 1:13-16)(Is 65:17; Ap 21:1-5) Ef 4:14-15
Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere
voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la
venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli
elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua promessa, noi
aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia. Perciò,
carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui
immacolati e irreprensibili nella pace; e considerate che la pazienza del
nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello
Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli
fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci
sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili
travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture. Voi dunque,
carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere
trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra
fermezza; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e
Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.