Creazione o evoluzione? (M.I.)
“Dio creò il mondo”.
Questa semplice affermazione è alla base di tutte le verità e conoscenze. Quando l’uomo nega questo fatto fondamentale, egli costruisce su un falso, erroneo e perverso fondamento che alla fine risulterà totalmente inconsistente, perché nessuna teoria sulle origini del mondo è destinata a superare la sfida lanciata dalla Sacra Bibbia, Parola di Dio agli uomini, che dichiara:
“ Nel principio Dio creò i cieli e la terra”
(Genesi 1:1)
L’apostolo Giovanni, lo scrittore del quarto vangelo, comincia il suo racconto sulla vita di Gesù con questa stessa fondamentale verità: “ Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di Lei e senza di Lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.” (Giov. 1:1)
Siamo certamente consapevoli che queste dichiarazioni possono essere accettate solo per fede.
Lo scrittore della lettera agli Ebrei, al capitolo 11, versetto 3, ci fa capire perché la verità della Creazione non è accolta da tutti. Egli dice:
“ Per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla Parola di Dio, perché le cose che
si vedono non sono state tratte da cose apparenti.”
Abbiamo bisogno di FEDE per credere in Dio creatore del cielo e della terra! Il cuore dell’uomo è così pieno di incredulità, e la mente così piena di menzogne spacciate per “Scienza” che non tutti accetttano facilmente questa rivelazione. Solo mentre impariamo a conoscere ed amare Dio, comprendiamo veramente quanto grande Egli è, e solo allora troveremo facile credere al vero racconto della creazione così come ci viene rivelato nella Sua Parola.*
Ma è sbagliato pensare che occorra una “grande” fede. Spesso ne serve di più per credere in una qualsiasi delle teorie della “scienza” umana! Del resto, come ha ben spiegato ai profani il Prof. A. Zichichi: “Non è la “Teoria” la verità della scienza, ma la “Tecnica”!** Del resto, l’uomo possiede comunque, in se, una “misura” di fede, (senza della quale non potrebbe neanche vivere) e la usa ogni giorno per tantissimi gesti, spesso senza rendersene conto!
Certamente è molto meglio affidarsi alla dichiarazione di Colui che conosce ogni cosa, piuttosto che appoggiare le cervellotiche teorie umane, nelle quali spesso non crede neanche l’autore stesso che le ha formulate.
Quando è stato tolto l’insegnamento della Bibbia dalle scuole per sostituirlo con l’insegnamento della teoria dell’evoluzione, è stato tolto ai bambini il vero fondamento della conoscenza e della Verità, incitandoli di fatto a rifiutare Dio, il Creatore.
Eppure, come potrai leggere qui di seguito, persino Charles Darwin, il padre dell’evoluzionismo, sul suo letto di morte, rimpianse di aver seminato i semi dell’errore!
Alla luce dei recenti dibattiti e polemiche in varie parti del mondo intorno all’opportunità di continuare a presentare la teoria dell’evoluzione come verità assoluta sull’origine dell’uomo, ci sembra quanto mai opportuno diffondere la storia vera di un incontro fra Charles Darwin e Lady Hope di Northfield (Inghilterra), una meravigliosa cristiana che fu molto
spesso al suo capezzale prima della sua morte.
Potrà stupire molti studenti sull’evoluzione sapere che alla fine dei suoi giorni C. Darwin tornò alla sua fede nella Bibbia, ma siamo certi che questo racconto non sarà una sorpresa per i pochi che conoscono dettagliatamente la biografia di Darwin, così come le lacune delle sue teorie non stupiscono più buona parte della comunità scientifica internazionale.
Ecco il racconto biografico:
Lady Hope visita C. Darwin
“ Era uno di quei gloriosi pomeriggi autunnali, dei quali qualche volta possiamo godere in Inghilterra, quando mi fu chiesto di andare a fare visita a Charles Darwin.
Di solito, quando lo vedevo, pensavo che la sua raffinata presenza raffigurata in un quadro sarebbe stata benissimo nella nostra Royal Academy, ma non ci avevo mai pensato così tanto come in questa occasione.
Era seduto sul letto, sollevato da cuscini, e guardava un bosco e distese di campi di granoturco che si stendevano a perdita d’occhio. Il suo sguardo era perso in quell’incanto, sotto la luce di quel meraviglioso tramonto.
Il suo viso si illuminò di piacere, quando mi vide entrare nella stanza. Mi fece segno, con la mano, di guardare verso la finestra, puntando il dito verso quella meravigliosa scena serale. Nell’altra mano aveva la Bibbia aperta, che studiava sempre.
“Cosa stai leggendo, ora?” Chiesi.
“Ebrei” mi rispose. “Io lo chiamo il Libro Regale.”
Poi puntò il dito ad un certo passaggio e ne fece il commento.
Io feci alcune allusioni alle forti opinioni espresse da molti sulla storia della creazione e su come trattavano i primi capitoli del libro della Genesi. Lui sembrò afflitto, le sue dita si contrassero nervosamente ed uno sguardo di agonia oscurò il suo volto e disse:
“ Ero un ragazzo, con idee non ancora formate. Tiravo fuori informazioni e suggerimenti, stupendomi tutte le volte riguardo a tutto. E con grande sorpresa, le mie idee si sparsero come un fuoco selvaggio. La gente ne fece una religione.”
Fece una pausa e dopo alcune frasi sulla santità di Dio e “la grandezza di questo Libro”, guardando teneramente verso la Bibbia, che teneva fra le mani in ogni istante, disse:
“Io ho un padiglione, in giardino, il quale può ospitare circa trenta persone. Si trova laggiù (puntando il dito verso la finestra aperta). Desidero tanto che tu possa parlare là. Lo so che vai a leggere la Bibbia nei villaggi. Domani pomeriggio inviterò alcuni operai, alcuni inquilini e qualche vicino a venire. Parlerai loro?
“Di che cosa dovrei parlare?” Gli chiesi.
“ Di Gesù Cristo!” mi rispose con una chiara ed enfatica voce, aggiungendo poi, in tono più basso “… e della Sua Salvezza. Non è quello il tema migliore? Poi vorrei che tu cantassi alcuni inni con loro. Li guiderai con il tuo piccolo strumento. Lo farai, vero?”
Non dimenticherò mai il bagliore del suo volto mentre parlava. Poi aggiunse:
“ Se comincerai l’incontro alle tre, questa finestra sarà aperta e tu saprai che io mi unirò ai cantici.”
Che scena drammatica! Qui ci viene esposta la vera anima di Darwin, negli ultimi anni della sua vita. Che differenza col giovane Darwin!
Parlando della Bibbia usa l’espressione “ la grandezza di questo libro” rivelando rispetto per Sacra Bibbia, e quando gli fu ricordato del nuovo risveglio sulla teologia dell’evoluzione e del suo“alto criticismo”, il quale distrusse la fede biblica in moltitudini di persone, reagì con uno sguardo di agonia che chiaramente esprimeva quanto deplorevoli siano stati gli errori commessi nella sua gioventù.
La sua dichiarazione: “ero un ragazzo con idee non ancora formate” rivela che lui stesso non credeva più a quelle teorie sull’evoluzione… se veramente le ha avute!***
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* Le parti in corsivo di questo testo sono tratte da: G. R. Shaw: “Redimere la terra” (1987)
** Cfr. A. Zichichi: “Perché credo in colui che ha fatto il mondo”(1999)
*** Riportato da G.R. Shaw, op. cit.
Per approfondire l’argomento,consigliamoi:
www.answersingenesis.org/italian
www.cronologia.it/storia/biografie/darwin1.htm